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Same democracy
L’evento si strutturerà come un display in progress di interventi artistici presso neon>campobase, con un feedback continuo e un aggiornamento in tempo reale che trasformerà lo spazio espositivo in una postazione di ascolto e di osservazione di pratiche artistiche e curatoriali
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SAME DEMOCRACY
pratiche artistiche e curatoriali nell'era dell'open source culture
a cura di
Marinella Paderni e Elvira Vannin
opening volume 2 giovedì 22 maggio 2008 ore 19:00-23:00
fino al13 giugno 2008
artisti:
Zbynek Baladràn, Fabrizio Basso + Strange & Alternative TEAM + The Obscenes (webmaster Diego Ghiddini), Filippo Berta, Dafne Boggeri, Carolina Caycedo, Silvia Cini (con la collaborazione di Cippi Pitschen, Veronica Birga, Eva Marinai, Barbara Nicoletti), Francesco Jodice & Richard Sympson, Domenico Antonio Mancini, Andrea Nacciarriti, Daniele Pario Perra, Maria Vittoria Perrelli, Julien Previeux, Tadej Pogaçar, Oliver Ressler, Stefano Romano, Stefanie Seibold, Ian Tweedy
L'evento si strutturerà come un display in progress di interventi artistici presso neon>campobase, con un feedback continuo e un aggiornamento in tempo reale che trasformerà lo spazio espositivo in una postazione di ascolto e di osservazione di pratiche artistiche e curatoriali che attingono ai modelli dell’open source, delle economie flessibili e degli scambi tra comunità .
Il format non sarà quello della mostra, intesa in senso tradizionale, ma di un dispositivo formale sviluppato in due tempi (volume 1 e volume 2) che genera relazioni tra le persone e nasce da un processo sociale. Alcuni interventi artistici saranno presentati nella prima data e arricchiti durante l’esposizione dall’intervento di altri artisti, mentre altri lavori saranno esposti nella prima parte ma rimarranno visibili su monitor nella seconda. Tra il primo e il secondo volume saranno organizzati incontri e workshop con gli artisti e con teorici.
Il progetto si propone di riflettere infatti sulle diverse forme di lavoro curatoriale e, tra interferenze, sovrapposizioni e zone di contatto, tenterà di mettere progressivamente a fuoco un discorso metodologico sulla contingenza, tra le pratiche artistiche e le dinamiche di relazione col pubblico, in un sistema di condivisione che farà degli spazi della neon un catalizzatore di esperienze sociali e urbane.
La cultura dell’età dell’informazione ha generato in quest’ultimo decennio forme tecnologiche di comunicazione che sono passate ben presto a fare parte di modelli comportamentali globali utilizzati non solo dalle web community.
L’arte contemporanea aveva già anticipato negli anni Novanta pratiche collegabili all’attuale cultura dell’open source con opere fondate sullo scambio collettivo e sulla postproduzione. Oggi il modello open source - mettere in rete, a disposizione di tutti, parti del proprio lavoro concettuale e progettuale, che può essere successivamente arricchito e potenziato da altri ri-immettendolo nuovamente in rete - è mutuato dall’universo informatico alla cultura delle arti visive e non solo.
Questo tipo di modello democratico di produzione culturale è adottato da alcuni artisti per riflettere esteticamente e criticamente sull’attuale sistema delle società occidentali e di quelle dei paesi del Secondo e Terzo Mondo. Operando sui concetti di economia soft e creativa, di scambio/baratto non solo di oggetti ma anche di idee, informazioni e soprattutto servizi, di postproduzione tra diversi linguaggi e saperi, gli artisti di oggi operano delle connessione tra individui non solo nel circuito dell’arte ma anche tra circuiti diversi, più globali.
I processi delle cosiddette “economie illegali o parallele” - in cui si instaura una transazione, un modello alternativo di scambio rispetto a quello monetario - assumono, in questo progetto, un problema enunciativo generale, da assimilare nell'ottica della post-produzione, al lavoro artistico - oltre che curatoriale - nell'ambito delle pratiche discorsive, nella dialettica tra produzione e consumo, nella prospettiva della globalizzazione.
SAME DEMOCRACY procede secondo il modello dell’open source.
Pratiche di scambio, di interconnessione, di postproduzione sono messe a confronto integrandosi in alcuni casi, in altre dialogando all’unisono secondo livelli e piani differenti. Gli artisti invitati a partecipare, si inseriranno nel progetto con modalità diverse: alcuni, elaborando nuovi interventi site-specific, altri mostrando dei processi in corso, con l'esposizione di materiali eterogenei – siti web, slides, sequenze in movimento, video in un'apposita postazione di monitoraggio e visione, disegni, progetti, interventi sonori, elaborazioni grafiche e disegnative, lacerti documentari e prelievi linguistici di vario tipo. Altri lavori saranno predisposti 'a distanza' attraverso una serie di istruzioni per l'uso che serviranno a costruire l'opera in situ, il processo di allestimento verrà realizzato attraverso una condivisione di informazioni, in una co-curatorship, una collaborazione tra pratiche artistiche e curatoriali fatta di scambi e inferenze continue.
La mostra è realizzata in collaborazione con UnDo.net e con Radio Città del Capo – Popolare Network (sulla cui frequenza verrà presentato un progetto radiofonico inedito di Francesco Jodice & Richard Sympson).
pratiche artistiche e curatoriali nell'era dell'open source culture
a cura di
Marinella Paderni e Elvira Vannin
opening volume 2 giovedì 22 maggio 2008 ore 19:00-23:00
fino al13 giugno 2008
artisti:
Zbynek Baladràn, Fabrizio Basso + Strange & Alternative TEAM + The Obscenes (webmaster Diego Ghiddini), Filippo Berta, Dafne Boggeri, Carolina Caycedo, Silvia Cini (con la collaborazione di Cippi Pitschen, Veronica Birga, Eva Marinai, Barbara Nicoletti), Francesco Jodice & Richard Sympson, Domenico Antonio Mancini, Andrea Nacciarriti, Daniele Pario Perra, Maria Vittoria Perrelli, Julien Previeux, Tadej Pogaçar, Oliver Ressler, Stefano Romano, Stefanie Seibold, Ian Tweedy
L'evento si strutturerà come un display in progress di interventi artistici presso neon>campobase, con un feedback continuo e un aggiornamento in tempo reale che trasformerà lo spazio espositivo in una postazione di ascolto e di osservazione di pratiche artistiche e curatoriali che attingono ai modelli dell’open source, delle economie flessibili e degli scambi tra comunità .
Il format non sarà quello della mostra, intesa in senso tradizionale, ma di un dispositivo formale sviluppato in due tempi (volume 1 e volume 2) che genera relazioni tra le persone e nasce da un processo sociale. Alcuni interventi artistici saranno presentati nella prima data e arricchiti durante l’esposizione dall’intervento di altri artisti, mentre altri lavori saranno esposti nella prima parte ma rimarranno visibili su monitor nella seconda. Tra il primo e il secondo volume saranno organizzati incontri e workshop con gli artisti e con teorici.
Il progetto si propone di riflettere infatti sulle diverse forme di lavoro curatoriale e, tra interferenze, sovrapposizioni e zone di contatto, tenterà di mettere progressivamente a fuoco un discorso metodologico sulla contingenza, tra le pratiche artistiche e le dinamiche di relazione col pubblico, in un sistema di condivisione che farà degli spazi della neon un catalizzatore di esperienze sociali e urbane.
La cultura dell’età dell’informazione ha generato in quest’ultimo decennio forme tecnologiche di comunicazione che sono passate ben presto a fare parte di modelli comportamentali globali utilizzati non solo dalle web community.
L’arte contemporanea aveva già anticipato negli anni Novanta pratiche collegabili all’attuale cultura dell’open source con opere fondate sullo scambio collettivo e sulla postproduzione. Oggi il modello open source - mettere in rete, a disposizione di tutti, parti del proprio lavoro concettuale e progettuale, che può essere successivamente arricchito e potenziato da altri ri-immettendolo nuovamente in rete - è mutuato dall’universo informatico alla cultura delle arti visive e non solo.
Questo tipo di modello democratico di produzione culturale è adottato da alcuni artisti per riflettere esteticamente e criticamente sull’attuale sistema delle società occidentali e di quelle dei paesi del Secondo e Terzo Mondo. Operando sui concetti di economia soft e creativa, di scambio/baratto non solo di oggetti ma anche di idee, informazioni e soprattutto servizi, di postproduzione tra diversi linguaggi e saperi, gli artisti di oggi operano delle connessione tra individui non solo nel circuito dell’arte ma anche tra circuiti diversi, più globali.
I processi delle cosiddette “economie illegali o parallele” - in cui si instaura una transazione, un modello alternativo di scambio rispetto a quello monetario - assumono, in questo progetto, un problema enunciativo generale, da assimilare nell'ottica della post-produzione, al lavoro artistico - oltre che curatoriale - nell'ambito delle pratiche discorsive, nella dialettica tra produzione e consumo, nella prospettiva della globalizzazione.
SAME DEMOCRACY procede secondo il modello dell’open source.
Pratiche di scambio, di interconnessione, di postproduzione sono messe a confronto integrandosi in alcuni casi, in altre dialogando all’unisono secondo livelli e piani differenti. Gli artisti invitati a partecipare, si inseriranno nel progetto con modalità diverse: alcuni, elaborando nuovi interventi site-specific, altri mostrando dei processi in corso, con l'esposizione di materiali eterogenei – siti web, slides, sequenze in movimento, video in un'apposita postazione di monitoraggio e visione, disegni, progetti, interventi sonori, elaborazioni grafiche e disegnative, lacerti documentari e prelievi linguistici di vario tipo. Altri lavori saranno predisposti 'a distanza' attraverso una serie di istruzioni per l'uso che serviranno a costruire l'opera in situ, il processo di allestimento verrà realizzato attraverso una condivisione di informazioni, in una co-curatorship, una collaborazione tra pratiche artistiche e curatoriali fatta di scambi e inferenze continue.
La mostra è realizzata in collaborazione con UnDo.net e con Radio Città del Capo – Popolare Network (sulla cui frequenza verrà presentato un progetto radiofonico inedito di Francesco Jodice & Richard Sympson).
22
maggio 2008
Same democracy
Dal 22 maggio al 13 giugno 2008
arte contemporanea
Location
NEON>CAMPOBASE
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Bologna, Via Francesco Zanardi, 2/5, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-19
Vernissage
22 Maggio 2008, ore 19.00
Autore
Curatore