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Same moment
Xing presenta a Raum Same Moment, performance, eventi e oracoli sullo spettatore a cura di Jacopo Lanteri per la serie Redirect. Rinvii curatoriali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Xing
presenta
REDIRECT
mercoledi 16 dicembre h 20.00>23.00
SAME MOMENT
a cura di Jacopo Lanteri

con Antonio Rinaldi (I) / Codice Ivan (I) / Nadaproduction (A) / Davide Tidoni (I)
Fagarazzi & Zuffellato (I) / Fabio Acca (I)
Raum
Via Ca' Selvatica 4/ d Bologna
Mercoledi 16 dicembre dalle 20.00 alle 23.00 Xing presenta a Raum Same Moment, performance, eventi e oracoli sullo spettatore a cura di Jacopo Lanteri per la serie Redirect. rinvii curatoriali.
Nelle arti della performance il pubblico è sostanziale all'opera. La sua presenza o la sua assenza è il crinale che permette l'esistenza stessa dell'accadimento spettacolare. Ma il pubblico, nel momento in cui il performer agisce, che fa? A cosa pensa? Cosa succede al suo corpo? Si è sempre Spettatori o solo quando si sceglie di esserlo? Cosa guardare, quando e come guardarlo? Cercare di afferrare il tutto o seguire un particolare e lasciarsi trasportare dal piacere della deriva?
Prendono parte all'evento-flusso di Same Moment alcuni artisti italiani dell'ultima generazione con progetti realizzati ad hoc ed una nuova formazione internazionale per la prima volta in Italia. Same Moment si snoda attraverso gli interventi di: Antonio Rinaldi con la performance The real light is the real light, Codice Ivan con senza titolo___Visitors(Space), il duo austriaco Nadaproduction con la singolare performance WE, Davide Tidoni con un'installazione video e un live sound environment entrambi nati dalla ricerca I conigli più veloci siete voi; Fagarazzi & Zuffellato con Lezione di Moshpit e infine Fabio Acca feat. Wen Ting Yang con la performance /installazione Oracolo (Intervallo). Chiude la zuppa notturna a cura di Hoop, per i resistenti.
Rendere testimonianza di quello che accade nel momento della visione, ruotare lo sguardo di 180° - dall'ideale palcoscenico alla platea - e osservare cosa accade, nello stesso momento, allo spettatore, è il tentativo di Same Moment. Una ripercognizione che si sviluppa su due piani, spesso sovrapposti e inseparabili: il primo in una dimensione più fisica e personale, che ha a che fare con la nostra capacità di vedere, immaginare e ricostruire, il secondo più antropologico e sociale, in cui il corpo del singolo spettatore si unisce ad una comunità - intesa come performance body, piuttosto che insieme di forme e regole - per analizzarne i comportamenti collettivi. Quello che cerchiamo, seguendo l'ipotesi di Jacques Rancière nel testo 'Lo spettatore emancipato' e giocando coi paradossi, è un teatro 'senza spettatori': un teatro in cui lo spettatore non è più spettatore, ma partecipante attivo di una performance collettiva.
L'epoca dei grandi artisti della scena e dei maestri è finita. Gli artisti non c'entrano più nulla. Sono stati definitivamente travolti dalla forza dello spettatore. [Romeo Castellucci]
In latino ci sono due parole per dire testimone. La prima, testis, da cui deriva il nostro termine testimone, significa etimologicamente colui che si pone come terzo (*terstis) in un processo o in una lite tra due contendenti. La seconda, superstes, indica colui che ha vissuto qualcosa, ha attraversato fino alla fine un evento e può, dunque renderne testimonianza. Tuttavia siamo consapevoli che l'osservazione delle cose non è mai neutrale - l'antropologia e la scienza hanno ammesso da tempo che la nostra semplice presenza, anzi il nostro stesso sguardo all'interno di un sistema ne sconvolge le peculiarità - e che rendere testimonianza significa innanzitutto avere una propria idea dei fatti. Una propria visione, operando un lavoro di trasduzione personale su ciò che si è visto. Su quello che è accaduto.
E' lo spettatore che costruisce o ricostruisce l'azione, a partire dalla propria personale storia - "An audience without a history is not an audience." [Herbert Blau] - diventando superstes, superstite di un evento. (Jacopo Lanteri)
con:
ANTONIO RINALDI
The real light is the real light
accadimento luminoso
The real light is the real light è un esercizio escatologico. Osservare la luce, concentrarsi sulla cronologia dell'accadimento luminoso del mondo, sulle sue evoluzioni per poi tradurre tutto in una immagine finale, ultima.
"Il pubblico sono io". Dove si deve collocare oggi il pubblico? Non sicuramente sulle sedie. Ormai la sedia è diventata una costante senza pensiero, sterile, lisa. Il punto di vista? Il punto di vista? Dev'essere necessariamente anche una questione fisica.
Antonio Rinaldi è nato nel 1981. Le sue opere (azioni performative o installazioni che siano) tendono sempre ad un forma di ribaltamento, sia fisico che concettuale.
DAVIDE TIDONI
I conigli più veloci siete voi!
installazione video e live sound environment
Tutto parte dalla documentazione audio panoramica del prepartita e dei primi minuti di Brescia-Lazio, 3 Aprile 2001. Mano a mano che il pubblico entra nello stadio, lo spazio si riempie, i confini si antropizzano e vengono abitati. L’apertura del contesto ultras da stadio verso l’esterno si attualizza sottoforma di strategia di resistenza, mediazione ed adattamento alle forze omogeneizzanti del calcio moderno e dello sport business imprenditoriale.
Davide Tidoni è un ricercatore sonospaziale, in costante approfondimento. Porta avanti un percorso di studio personale che sfrutta le potenzialità espressiva degli ambienti, dell’elettroacustica, degli oggetti e della batteria preparata.
FAGARAZZI & ZUFFELLATO
Lezione di Moshpit
installazione video
Ad un concerto rock improvvisamente decine di ragazzini iniziano a spintonarsi e a lanciarsi l’uno contro l’altro. E’ il Moshing: una danza violenta e sfrenata, una moderno ballo tribale che si pratica durante gli spettacoli degli artisti dediti al rock duro, al metal, all’hardcore senza compromessi. E la zona sotto al palco dove il pubblico si infiamma seguendo il ritmo delle band più energiche è il MOSHPIT. Nei MOSHPIT possono accadere molte cose: violenza insensata come approcci sessuali più o meno casuali. Atti di sopraffazione come di estrema gentilezza. E si può anche rischiare la vita.
Andrea Fagarazzi & I-Chen Zuffellato collaborano dal 2005. Realizzano progetti in cui esplorano i concetti corporei considerando la diversità in relazione all'identità e la sua alterità, utilizzando diversi linguaggi espressivi senza confini di genere. Il lavoro Io Lusso ha vinto il 3° premio a EXTRA – segnali dalla nuova scena italiana 2007/08.
CODICE IVAN
senza titolo___Visitors(Space)
infiltrazione performativa
Lo spazio dell’evento, di qualunque tipo, artistico o sportivo, scientifico o medico, è un contenitore neutro di tempo. Solo i soggetti presenti forniscono alla storia la possibilità di avere inizio. Dunque un’ipotesi: lo spettatore, o meglio il visitatore fornisce i materiali per il lavoro attraverso la sua presenza, con il suo essere presente nel ruolo di cui si è investito presentandosi all’evento. Il 'definitivo caos dei ruoli'. La distruzione di quello che si è ricercato ossessivamente di costruire: il ruolo dello spettatore.
Codice Ivan è un progetto di ricerca performativa nato nel 2008 dall’incontro tra Anna Destefanis, Benno Steinegger e Leonardo Mazzi. Le provenienze eterogenee dei componenti, orientano l’attenzione del gruppo in una direzione inevitabilmente multidisciplinare. Da questo percorso è nato Pink, Me & The Roses, (vincitore del Premio Scenario 2009).
FABIO ACCA feat. WEN TING YANG
Oracolo (intervallo)
"Il giudizio della critica, ovvero la critica del giudizio". ORACOLO (intervallo) si potrebbe sintetizzare con questo piccolo calembour, con il rovesciamento del ruolo a cui solitamente il critico teatrale è chiamato. Porre delle domande, piuttosto che rispondere; insinuare dubbi, piuttosto che rassicurare. Ma l'oracolo - è noto - non coincide mai materialmente con la parola della divinità chiamata in causa. Si serve di un'altro corpo per manifestarsi così, attraverso un medium-performer che funge letteralmente da "mediatore" il Critico interroga lo spettatore che desidera porsi delle domande sui temi dello spettacolo e della rappresentazione.
Fabio Acca è critico, studioso di teatro, regista e dj. Come studioso, si occupa di nuova performatività e collabora con riviste specializzate di settore. Come regista ha firmato diversi lavori teatrali, mirati alla ricognizione dell’immaginario contemporaneo.
NADAPRODUCTION
WE
performance - prima italiana
Nei lavori precedenti Amanda Piña, artista di origini cilene, ha indagato il concetto di Io, in SELF, e la sua controparte in YOU. La performance WE, nata in collaborazione con l'artista svizzero Daniel Zimmermann, prosegue idealmente quella ricerca, concentrandosi sull'idea di collettività e unità attraverso un dispositivo scenico di mise en abime. Piña e Zimmermann trasformano il pubblico in partecipante attivo della performance, lasciandolo però comodamente seduto al suo posto. 'Come un gregge addestrato, gli uomini restano seduti tranquilli e in infinita pazienza. Ciascuno però è ben cosciente della propria singola esistenza; egli ha pagato e si rende conto esattamente di chi gli siede a fianco. Prima dell'inizio egli osserva tranquillamente la fila di teste radunate: esse risvegliano in lui una sensazione piacevole, ma non troppo pressante, di concentrazione...'
nadaproduction, Amanda Piña & Daniel Zimmermann collaborano dal 2005. La loro ricerca si concentra su diversi aspetti della ricezione e della percezione, attraverso nuove forme di coinvolgimento del pubblico nelle loro performance.
Redirect rinvii curatoriali, nasce per dare voce a nuovi curatori delle performing arts, investiti a rilevare possibili scenari attuali, individuare punti tematici nevralgici, concepire altre modalità di presentazione al pubblico. Un'esplicita formula di delega curatoriale su invito di Xing/Raum, voluta per condividere spunti e intuizioni sull'evoluzione delle arti dal vivo. Una scelta necessaria visto che alle aperture generazionali operate a favore di singoli percorsi artistici, ossia investendo sull'artista, si affianca con estrema rarità l'apertura operativa alle figure critiche, organizzative e curatoriali, consustanziali al campo performativo. (Un redirect -o rinvio- è una pagina web che contiene un rimando automatico ad un'altra pagina).
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Accordo di Programma Quadro - GECO - Ministero della Gioventù, Comune di Bologna, Città del Capo-Radio Metropolitana, Radio Città Fujiko, Edizioni Zero.
Raum info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna tel 051.331099 info@xing.it www.xing.it/raum.html
Raum press
mob 349.1250956 tel 051.331099 pressoff@xing.it
presenta
REDIRECT
mercoledi 16 dicembre h 20.00>23.00
SAME MOMENT
a cura di Jacopo Lanteri

con Antonio Rinaldi (I) / Codice Ivan (I) / Nadaproduction (A) / Davide Tidoni (I)
Fagarazzi & Zuffellato (I) / Fabio Acca (I)
Raum
Via Ca' Selvatica 4/ d Bologna
Mercoledi 16 dicembre dalle 20.00 alle 23.00 Xing presenta a Raum Same Moment, performance, eventi e oracoli sullo spettatore a cura di Jacopo Lanteri per la serie Redirect. rinvii curatoriali.
Nelle arti della performance il pubblico è sostanziale all'opera. La sua presenza o la sua assenza è il crinale che permette l'esistenza stessa dell'accadimento spettacolare. Ma il pubblico, nel momento in cui il performer agisce, che fa? A cosa pensa? Cosa succede al suo corpo? Si è sempre Spettatori o solo quando si sceglie di esserlo? Cosa guardare, quando e come guardarlo? Cercare di afferrare il tutto o seguire un particolare e lasciarsi trasportare dal piacere della deriva?
Prendono parte all'evento-flusso di Same Moment alcuni artisti italiani dell'ultima generazione con progetti realizzati ad hoc ed una nuova formazione internazionale per la prima volta in Italia. Same Moment si snoda attraverso gli interventi di: Antonio Rinaldi con la performance The real light is the real light, Codice Ivan con senza titolo___Visitors(Space), il duo austriaco Nadaproduction con la singolare performance WE, Davide Tidoni con un'installazione video e un live sound environment entrambi nati dalla ricerca I conigli più veloci siete voi; Fagarazzi & Zuffellato con Lezione di Moshpit e infine Fabio Acca feat. Wen Ting Yang con la performance /installazione Oracolo (Intervallo). Chiude la zuppa notturna a cura di Hoop, per i resistenti.
Rendere testimonianza di quello che accade nel momento della visione, ruotare lo sguardo di 180° - dall'ideale palcoscenico alla platea - e osservare cosa accade, nello stesso momento, allo spettatore, è il tentativo di Same Moment. Una ripercognizione che si sviluppa su due piani, spesso sovrapposti e inseparabili: il primo in una dimensione più fisica e personale, che ha a che fare con la nostra capacità di vedere, immaginare e ricostruire, il secondo più antropologico e sociale, in cui il corpo del singolo spettatore si unisce ad una comunità - intesa come performance body, piuttosto che insieme di forme e regole - per analizzarne i comportamenti collettivi. Quello che cerchiamo, seguendo l'ipotesi di Jacques Rancière nel testo 'Lo spettatore emancipato' e giocando coi paradossi, è un teatro 'senza spettatori': un teatro in cui lo spettatore non è più spettatore, ma partecipante attivo di una performance collettiva.
L'epoca dei grandi artisti della scena e dei maestri è finita. Gli artisti non c'entrano più nulla. Sono stati definitivamente travolti dalla forza dello spettatore. [Romeo Castellucci]
In latino ci sono due parole per dire testimone. La prima, testis, da cui deriva il nostro termine testimone, significa etimologicamente colui che si pone come terzo (*terstis) in un processo o in una lite tra due contendenti. La seconda, superstes, indica colui che ha vissuto qualcosa, ha attraversato fino alla fine un evento e può, dunque renderne testimonianza. Tuttavia siamo consapevoli che l'osservazione delle cose non è mai neutrale - l'antropologia e la scienza hanno ammesso da tempo che la nostra semplice presenza, anzi il nostro stesso sguardo all'interno di un sistema ne sconvolge le peculiarità - e che rendere testimonianza significa innanzitutto avere una propria idea dei fatti. Una propria visione, operando un lavoro di trasduzione personale su ciò che si è visto. Su quello che è accaduto.
E' lo spettatore che costruisce o ricostruisce l'azione, a partire dalla propria personale storia - "An audience without a history is not an audience." [Herbert Blau] - diventando superstes, superstite di un evento. (Jacopo Lanteri)
con:
ANTONIO RINALDI
The real light is the real light
accadimento luminoso
The real light is the real light è un esercizio escatologico. Osservare la luce, concentrarsi sulla cronologia dell'accadimento luminoso del mondo, sulle sue evoluzioni per poi tradurre tutto in una immagine finale, ultima.
"Il pubblico sono io". Dove si deve collocare oggi il pubblico? Non sicuramente sulle sedie. Ormai la sedia è diventata una costante senza pensiero, sterile, lisa. Il punto di vista? Il punto di vista? Dev'essere necessariamente anche una questione fisica.
Antonio Rinaldi è nato nel 1981. Le sue opere (azioni performative o installazioni che siano) tendono sempre ad un forma di ribaltamento, sia fisico che concettuale.
DAVIDE TIDONI
I conigli più veloci siete voi!
installazione video e live sound environment
Tutto parte dalla documentazione audio panoramica del prepartita e dei primi minuti di Brescia-Lazio, 3 Aprile 2001. Mano a mano che il pubblico entra nello stadio, lo spazio si riempie, i confini si antropizzano e vengono abitati. L’apertura del contesto ultras da stadio verso l’esterno si attualizza sottoforma di strategia di resistenza, mediazione ed adattamento alle forze omogeneizzanti del calcio moderno e dello sport business imprenditoriale.
Davide Tidoni è un ricercatore sonospaziale, in costante approfondimento. Porta avanti un percorso di studio personale che sfrutta le potenzialità espressiva degli ambienti, dell’elettroacustica, degli oggetti e della batteria preparata.
FAGARAZZI & ZUFFELLATO
Lezione di Moshpit
installazione video
Ad un concerto rock improvvisamente decine di ragazzini iniziano a spintonarsi e a lanciarsi l’uno contro l’altro. E’ il Moshing: una danza violenta e sfrenata, una moderno ballo tribale che si pratica durante gli spettacoli degli artisti dediti al rock duro, al metal, all’hardcore senza compromessi. E la zona sotto al palco dove il pubblico si infiamma seguendo il ritmo delle band più energiche è il MOSHPIT. Nei MOSHPIT possono accadere molte cose: violenza insensata come approcci sessuali più o meno casuali. Atti di sopraffazione come di estrema gentilezza. E si può anche rischiare la vita.
Andrea Fagarazzi & I-Chen Zuffellato collaborano dal 2005. Realizzano progetti in cui esplorano i concetti corporei considerando la diversità in relazione all'identità e la sua alterità, utilizzando diversi linguaggi espressivi senza confini di genere. Il lavoro Io Lusso ha vinto il 3° premio a EXTRA – segnali dalla nuova scena italiana 2007/08.
CODICE IVAN
senza titolo___Visitors(Space)
infiltrazione performativa
Lo spazio dell’evento, di qualunque tipo, artistico o sportivo, scientifico o medico, è un contenitore neutro di tempo. Solo i soggetti presenti forniscono alla storia la possibilità di avere inizio. Dunque un’ipotesi: lo spettatore, o meglio il visitatore fornisce i materiali per il lavoro attraverso la sua presenza, con il suo essere presente nel ruolo di cui si è investito presentandosi all’evento. Il 'definitivo caos dei ruoli'. La distruzione di quello che si è ricercato ossessivamente di costruire: il ruolo dello spettatore.
Codice Ivan è un progetto di ricerca performativa nato nel 2008 dall’incontro tra Anna Destefanis, Benno Steinegger e Leonardo Mazzi. Le provenienze eterogenee dei componenti, orientano l’attenzione del gruppo in una direzione inevitabilmente multidisciplinare. Da questo percorso è nato Pink, Me & The Roses, (vincitore del Premio Scenario 2009).
FABIO ACCA feat. WEN TING YANG
Oracolo (intervallo)
"Il giudizio della critica, ovvero la critica del giudizio". ORACOLO (intervallo) si potrebbe sintetizzare con questo piccolo calembour, con il rovesciamento del ruolo a cui solitamente il critico teatrale è chiamato. Porre delle domande, piuttosto che rispondere; insinuare dubbi, piuttosto che rassicurare. Ma l'oracolo - è noto - non coincide mai materialmente con la parola della divinità chiamata in causa. Si serve di un'altro corpo per manifestarsi così, attraverso un medium-performer che funge letteralmente da "mediatore" il Critico interroga lo spettatore che desidera porsi delle domande sui temi dello spettacolo e della rappresentazione.
Fabio Acca è critico, studioso di teatro, regista e dj. Come studioso, si occupa di nuova performatività e collabora con riviste specializzate di settore. Come regista ha firmato diversi lavori teatrali, mirati alla ricognizione dell’immaginario contemporaneo.
NADAPRODUCTION
WE
performance - prima italiana
Nei lavori precedenti Amanda Piña, artista di origini cilene, ha indagato il concetto di Io, in SELF, e la sua controparte in YOU. La performance WE, nata in collaborazione con l'artista svizzero Daniel Zimmermann, prosegue idealmente quella ricerca, concentrandosi sull'idea di collettività e unità attraverso un dispositivo scenico di mise en abime. Piña e Zimmermann trasformano il pubblico in partecipante attivo della performance, lasciandolo però comodamente seduto al suo posto. 'Come un gregge addestrato, gli uomini restano seduti tranquilli e in infinita pazienza. Ciascuno però è ben cosciente della propria singola esistenza; egli ha pagato e si rende conto esattamente di chi gli siede a fianco. Prima dell'inizio egli osserva tranquillamente la fila di teste radunate: esse risvegliano in lui una sensazione piacevole, ma non troppo pressante, di concentrazione...'
nadaproduction, Amanda Piña & Daniel Zimmermann collaborano dal 2005. La loro ricerca si concentra su diversi aspetti della ricezione e della percezione, attraverso nuove forme di coinvolgimento del pubblico nelle loro performance.
Redirect rinvii curatoriali, nasce per dare voce a nuovi curatori delle performing arts, investiti a rilevare possibili scenari attuali, individuare punti tematici nevralgici, concepire altre modalità di presentazione al pubblico. Un'esplicita formula di delega curatoriale su invito di Xing/Raum, voluta per condividere spunti e intuizioni sull'evoluzione delle arti dal vivo. Una scelta necessaria visto che alle aperture generazionali operate a favore di singoli percorsi artistici, ossia investendo sull'artista, si affianca con estrema rarità l'apertura operativa alle figure critiche, organizzative e curatoriali, consustanziali al campo performativo. (Un redirect -o rinvio- è una pagina web che contiene un rimando automatico ad un'altra pagina).
Col supporto di Regione Emilia-Romagna, Accordo di Programma Quadro - GECO - Ministero della Gioventù, Comune di Bologna, Città del Capo-Radio Metropolitana, Radio Città Fujiko, Edizioni Zero.
Raum info
via Ca' Selvatica 4/d - Bologna tel 051.331099 info@xing.it www.xing.it/raum.html
Raum press
mob 349.1250956 tel 051.331099 pressoff@xing.it
16
dicembre 2009
Same moment
16 dicembre 2009
performance - happening
Location
RAUM
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Biglietti
da definire
Orario di apertura
ore 20.00>23.00
Vernissage
16 Dicembre 2009, ore 20.00>23.00
Autore
Curatore