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Samuel Fosso
In un’eccezionale anticipazione delle convenzioni della fotografia postmoderna, Fosso inventa il suo palcoscenico di performances: pose, simulazioni, travestimenti, autocompiacimenti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nel 1975, a soli 13 anni, Samuel Fosso apre a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, uno studio fotografico.
Un’infanzia drammatica, completamente paralizzato alle gambe fino all’età di quattro anni; tre anni di guerra del Biafra passati nella boscaglia sotto la minaccia dei bombardamenti; un milione di morti e cinque milioni di rifugiati senza cibo; la conseguente fuga dalla Nigeria alla Repubblica Centrafricana; le tensioni e la precarietà postcoloniali di un paese governato da Bokassa portano presto Fosso a voler dimenticare, isolarsi dal contesto e reinventarsi.
Nella solitudine delle ore serali, dopo il lavoro con la clientela,
lo studio si trasforma così in uno spazio di autorappresentazione, idealizzazione e teatralizzazione.
In un’eccezionale anticipazione delle convenzioni della fotografia postmoderna, Fosso inventa il suo palcoscenico di performances: pose, simulazioni, travestimenti, autocompiacimenti.
Inizialmente si ispira alle immagini patinate di cantanti e personaggi famosi, riprese da copertine di dischi e pagine di riviste occidentali alla moda.
I suoi autoritratti, realizzati con continuità e la consapevolezza crescente di poter variare i significati del corpo, minano la tradizionale nozione di identità e mettono in atto, attraverso un’elaborazione intima di temi politici e sociali, uno spazio di fantasia, del tutto insolito tra i fotografi del continente africano.
Anche senza affrontare esplicitamente il tema della sessualità, le sue immagini risultano cariche di erotismo.
Accanto alle diverse serie di autoritratti, che costituiscono il principale motivo di interesse della ricerca espressiva dell’autore, la mostra presenterà anche alcune immagini relative alla sua attività professionale, che offrono, tra l’altro, la possibilità di una rilettura del genere fotografico più diffuso nei paesi africani, il ritratto in studio.
La mostra, organizzata dall’Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con il Comune di Verona, presenta al pubblico, nella prima retrospettiva dedicata all’artista, circa 120 opere fotografiche, realizzate tra il 1975 e il 2003
Un’infanzia drammatica, completamente paralizzato alle gambe fino all’età di quattro anni; tre anni di guerra del Biafra passati nella boscaglia sotto la minaccia dei bombardamenti; un milione di morti e cinque milioni di rifugiati senza cibo; la conseguente fuga dalla Nigeria alla Repubblica Centrafricana; le tensioni e la precarietà postcoloniali di un paese governato da Bokassa portano presto Fosso a voler dimenticare, isolarsi dal contesto e reinventarsi.
Nella solitudine delle ore serali, dopo il lavoro con la clientela,
lo studio si trasforma così in uno spazio di autorappresentazione, idealizzazione e teatralizzazione.
In un’eccezionale anticipazione delle convenzioni della fotografia postmoderna, Fosso inventa il suo palcoscenico di performances: pose, simulazioni, travestimenti, autocompiacimenti.
Inizialmente si ispira alle immagini patinate di cantanti e personaggi famosi, riprese da copertine di dischi e pagine di riviste occidentali alla moda.
I suoi autoritratti, realizzati con continuità e la consapevolezza crescente di poter variare i significati del corpo, minano la tradizionale nozione di identità e mettono in atto, attraverso un’elaborazione intima di temi politici e sociali, uno spazio di fantasia, del tutto insolito tra i fotografi del continente africano.
Anche senza affrontare esplicitamente il tema della sessualità, le sue immagini risultano cariche di erotismo.
Accanto alle diverse serie di autoritratti, che costituiscono il principale motivo di interesse della ricerca espressiva dell’autore, la mostra presenterà anche alcune immagini relative alla sua attività professionale, che offrono, tra l’altro, la possibilità di una rilettura del genere fotografico più diffuso nei paesi africani, il ritratto in studio.
La mostra, organizzata dall’Istituto Nazionale per la Grafica, in collaborazione con il Comune di Verona, presenta al pubblico, nella prima retrospettiva dedicata all’artista, circa 120 opere fotografiche, realizzate tra il 1975 e il 2003
11
febbraio 2004
Samuel Fosso
Dall'undici febbraio all'undici aprile 2004
fotografia
Location
ISTITUTO NAZIONALE PER LA GRAFICA – CALCOGRAFIA
Roma, Via Della Stamperia, 6, (Roma)
Roma, Via Della Stamperia, 6, (Roma)
Biglietti
Intero Euro 6.00, ridotto 4.00
Orario di apertura
Tutti i giorni, ore 10.00 - 19
Vernissage
11 Febbraio 2004, ore 18.30