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San Zenone, Terra di Artisti
Completato il restauro di Villa Marini Rubelli e della Torre degli Ezzelini. Per l’occasione apre la mostra, affascinante percorso di oltre 200 opere dal Settecento ad oggi, con numerose opere di Noè Bordignon e Wolf Ferrari
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Completato il restauro di Villa Marini Rubelli e dellaTorre degli Ezzelini.
“San Zenone, Terra di Artisti”
affascinante percorso di oltre 200 opere dal Settecento ad oggi,
con numerose opere di Noè Bordignon e Wolf Ferrari
La poetessa Enrichetta Usuelli Ruzza, che tanto piaceva al Carducci, così scriveva a Monsignor Alessi nel
Settembre 1895 da San Zenone degli Ezzelini: “Sono qui in un asilo di pace, fra le più verdi e ridenti colline che l’Italia possa vantare”.
E’ proprio a San Zenone, sul limitare della provincia di Treviso, “porta” della Pedemontana tra Brenta e Piave, cerniera ideale tra la pianura veneta e le Prealpi - dove ancor oggi ambiente umano e paesaggio si fondono - che dal 18 settembre prende corpo e diventa realtà quel
concetto di “paesaggio culturale” che ha ispirato il processo di valorizzazione e di sviluppo culturale e turistico,
condotto con tenacia dall’Amministrazione comunale in questi anni.
Un nuovo modo, individuato dalla Regione del Veneto, di intendere il turismo, quale sistema d’esplorazione del territorio;
occasione di conoscenza dell’insieme di paesaggio, storia, tradizioni e cultura.
Quell’insieme che costituisce la forza e l’assoluta originalità del piccolo borgo veneto.
Ecco dunque in autunno una serie di eventi di grande respiro che, a San Zenone segnano il concretizzarsi
di questa idea portante, per le quali da molti anni si sta lavorando: la riapertura, dopo un lungo restauro, dello storico complesso di Villa Marini Rubelli, destinata a centro culturale e informativo dell’area pedemontana; il recupero e la restituzione al pubblico, dopo oltre vent’anni, della cosiddetta Torre degli Ezzelini, luogo simbolo della città ove s’è consumata la vendetta contro la famiglia del Tiranno, belvedere eccezionale e ora sorta di percorso storico-didattico sulla storia medievale in queste terre; l’inaugurazione della mostra “San Zenone, Terra di Artisti”, ricostruzione assolutamente originale di due secoli di storia dell’arte di un paese che vanta autori come Noè Bordignon e Wolf Ferrari; infine, la promozione degli itinerari ambientali, storico, artistici ed enogastronomici del territorio.
Villa Marini Rubelli e la Torre degli Ezzelini
Un imponente e complesso restauro iniziato nel 2008, finanziato con fondi della Regione del Veneto e del Comune di San Zenone degli Ezzelini,
ha permesso di recuperare e restituire al pubblico due luoghi simbolo di San Zenone: Villa Marini Rubelli e la Torre degli Ezzelini.
Il complesso di Villa Marini Rubelli, edificato a partire forse dal Quattrocento e nelle forme attuali tra Sette e Ottocento, da settembre,
oltre ad accogliere il nuovo centro culturale e d’informazione turistica per la visita della Pedemontana, si trasformerà - in coordinamento con l’IPA DIAPASON, che raccoglie dodici Comuni della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano - in una vera e propria vetrina
per le eccellenze e tipicità dell’area.
Un punto informativo pensato sia per i cittadini sia per i turisti, per conoscere tutto ciò che offre il territorio e programmare una visita a 360°
che accompagni il visitatore alla scoperta delle bellezze artistiche, architettoniche e ambientali,
ma anche delle specialità enogastronomiche e artigianali che caratterizzano la produzione locale.
La Villa, di cui sono stati restaurati stucchi, marmi e porzioni di decorazioni ad affresco, sarà inoltre uno spazio espositivo per mostre temporanee legate - per tematiche e affinità - alla tradizione artistica del territorio e un centro di aggregazione culturale.
Dopo oltre 20 anni, da settembre sarà anche possibile accedere alla Torre degli Ezzelini: unica testimonianza rimasta del dominio della famiglia degli Ezzelini che, nel XII secolo, s’impossessò di San Zenone o qui venne definitivamente distrutta, con l’uccisione nel 1260 di Alarico, fratello di Ezzelino III da Romano, e con la carneficina di tutta la sua famiglia.
L’intervento di restauro della Torre, che sorge sul colle Castellaro, è l’ultimo tassello di un intervento di recupero che ha interessato negli anni passati l’intero complesso storico del Castellaro, ove si concentrano i resti più significativi dell’insediamento medievale di San Zenone
e ove era collocata, fino alla metà del XIX, secolo l’antica Pieve.
In particolare la prima fase aveva visto il restauro della Chiesa del XIX secolo e quello della cripta sottostante, del 1052.
Gli spazi interni alla Torre - dal cui Belvedere si può ammirare un panorama mozzafiato - sono stati resi fruibili, nell’ambito dell’attuale intervento, grazie ad una sorta di scala/percorso destinata ad ospitare anche una mostra didattico-illustrativa permanente, che ricostruisce la storia degli Ezzelini e dei feudi medievali della Pedemontana.
In tal senso Villa e Torre, che distano poco meno di 600 metri l’una dall’altra, diventano i due estremi
di un articolato sistema di accoglienza e di valorizzazione territoriale, svolgendo un ruolo chiave per l’intero territorio della Pedemontana.
Mostra “San Zenone, Terra di Artisti”
Dal 18 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, Villa Marini Rubelli ospiterà, promossa dal Comune di San Zenone,
la mostra “San Zenone, Terra di Artisti” frutto di un progetto espositivo curato dal Gruppo d’Arte Noè Bordignon
(presente sul territorio da oltre trent’anni) che, dopo una lunga ricerca scientifica, ha strutturato un inedito percorso in ordine cronologico, con oltre 200 opere di artisti che, a partire dalla fine del Settecento fino ad oggi, si sono fatti ispirare dall’ambiente umano e dal paesaggio
di San Zenone dalla cui fusione nasce una naturale creatività che difficilmente si ritrova in altri luoghi.
Un’operazione assolutamente originale nel tentativo di ricostruire la storia artistica di un paese, anche per il coinvolgimento di tante persone,
storici dell’arte, artisti, appassionati o semplici concittadini che si sono attivati per recuperare notizie, dati, fonti o per ritrovare opere disperse.
Oltre duecento anni di storia artistica di alta qualità raccontata attraverso le opere, molte inedite,
di artisti come Noè Bordignon, che oltre ad aver realizzato lo splendido affresco del “Giudizio Universale” presso la Chiesa Arcipretale,
è rappresentato in mostra con molte scene di genere dove ritrae la campagna, il verde
e la miseria immortalando la dignità di chi soffre e la solidarietà di queste terre contadine;
Teodoro Wolf Ferrari che dopo essere venuto a contatto con le avanguardie europee dell’epoca, sceglie di trascorrere gli ultimi anni a San Zenone, realizzando numerosi paesaggi impressionisti del paese trevigiano; o ancora il longevo e celebre scultore Francesco Rebesco
di cui si potranno ammirare marmi e bozzetti di opere che adornano piazze ed edifici pubblici e privati del territorio.
Ma lungo il percorso espositivo sarà possibile riscoprire le creazioni di Antonio Conte (1783-1867), Andrea Filippo Favero (1837-1914),
Serafino Ramazzotti (1846-1920), Fausto Bellino Tasca (1885- 1937), Lazzaro (Rino) Bordignon (1889-1906), Valerio Giacobbo
(1894-1979), Luigi Stefani (1899-1987), Piergiorgio Rebesco (1936), Enzo Alberton (1937).
Sarà effettivamente un’occasione unica per vedere raggruppate così tante opere di protagonisti dell’Ottocento veneto e per vedere
la trasposizione nell’opera d’arte di quello straordinario paesaggio nel quale ancor oggi possiamo immergerci.
In particolare del Bordignon - uno dei massimi pittori del suo tempo, riconosciuto a livello internazionale quale il più importante frescante veneto
della seconda metà del XIX secolo, erede della grande tradizione che va da Tiziano al Tiepolo - saranno esposti 16 olii di altissimo livello: tutti dipinti di genere, sui quali appunto si è voluta concentrare l’attenzione, con alcuni assoluti capolavori come Gli Emigranti, La partita a carte, Ragazza con velo bianco, Compatrioti di Canova, Lezione di catechismo, Amore materno, l’Arcolaio, Autunno, Lungo il ruscello.
Di Wolf Ferrari che, nato a Venezia nel 1876, trascorreva fin da piccolo l’estate a San Zenone insieme al padre amico del Bordignon,
alla madre e al fratello musicista, vi saranno in mostra alcuni dei lavori più significativi, soprattutto ispirati alla cittadina veneta,
come San Zenone con la Torre di Ezzelino o San Zenone verso il Pasubio.
Accanto al nucleo dei maestri del passato sarà invece allestito presso la Barchessa della Villa e nel cortile di congiunzione un percorso dedicato agli artisti contemporanei del Gruppo d’Arte Noè Bordignon che oggi, come allora, continuano la tradizione artistica locale.
Il progetto - che prevede dunque l’esposizione di circa 230 opere di 39 artisti - sarà inoltre completato dalla realizzazione di un voluminoso catalogo;
mentre nel corso della mostra si terranno una serie di conferenze specifiche, una per ogni artista: a partire da venerdì 7 ottobre alle ore 20,30
per dieci venerdì consecutivi verrà approfondita la loro vicenda storica e le serate si concluderanno con la visita della sala dedicata all’autore.
Domenica 25 settembre la Pro Loco organizzerà un’intera giornata con una passeggiata e relativi ristori per le colline di San Zenone attraverso i luoghi dove sono vissuti e hanno realizzato le loro opere gli artisti sanzenonesi: luoghi appositamente segnalati da uno specifico apparato didattico.
Quindi, durante tutto il periodo espositivo interessanti iniziative collaterali saranno organizzate dal gruppo Archè, mentre affascinanti rievocazioni storiche saranno proposte dall’Academia Sodalitas Ecelinorum.
“San Zenone, Terra di Artisti”
affascinante percorso di oltre 200 opere dal Settecento ad oggi,
con numerose opere di Noè Bordignon e Wolf Ferrari
La poetessa Enrichetta Usuelli Ruzza, che tanto piaceva al Carducci, così scriveva a Monsignor Alessi nel
Settembre 1895 da San Zenone degli Ezzelini: “Sono qui in un asilo di pace, fra le più verdi e ridenti colline che l’Italia possa vantare”.
E’ proprio a San Zenone, sul limitare della provincia di Treviso, “porta” della Pedemontana tra Brenta e Piave, cerniera ideale tra la pianura veneta e le Prealpi - dove ancor oggi ambiente umano e paesaggio si fondono - che dal 18 settembre prende corpo e diventa realtà quel
concetto di “paesaggio culturale” che ha ispirato il processo di valorizzazione e di sviluppo culturale e turistico,
condotto con tenacia dall’Amministrazione comunale in questi anni.
Un nuovo modo, individuato dalla Regione del Veneto, di intendere il turismo, quale sistema d’esplorazione del territorio;
occasione di conoscenza dell’insieme di paesaggio, storia, tradizioni e cultura.
Quell’insieme che costituisce la forza e l’assoluta originalità del piccolo borgo veneto.
Ecco dunque in autunno una serie di eventi di grande respiro che, a San Zenone segnano il concretizzarsi
di questa idea portante, per le quali da molti anni si sta lavorando: la riapertura, dopo un lungo restauro, dello storico complesso di Villa Marini Rubelli, destinata a centro culturale e informativo dell’area pedemontana; il recupero e la restituzione al pubblico, dopo oltre vent’anni, della cosiddetta Torre degli Ezzelini, luogo simbolo della città ove s’è consumata la vendetta contro la famiglia del Tiranno, belvedere eccezionale e ora sorta di percorso storico-didattico sulla storia medievale in queste terre; l’inaugurazione della mostra “San Zenone, Terra di Artisti”, ricostruzione assolutamente originale di due secoli di storia dell’arte di un paese che vanta autori come Noè Bordignon e Wolf Ferrari; infine, la promozione degli itinerari ambientali, storico, artistici ed enogastronomici del territorio.
Villa Marini Rubelli e la Torre degli Ezzelini
Un imponente e complesso restauro iniziato nel 2008, finanziato con fondi della Regione del Veneto e del Comune di San Zenone degli Ezzelini,
ha permesso di recuperare e restituire al pubblico due luoghi simbolo di San Zenone: Villa Marini Rubelli e la Torre degli Ezzelini.
Il complesso di Villa Marini Rubelli, edificato a partire forse dal Quattrocento e nelle forme attuali tra Sette e Ottocento, da settembre,
oltre ad accogliere il nuovo centro culturale e d’informazione turistica per la visita della Pedemontana, si trasformerà - in coordinamento con l’IPA DIAPASON, che raccoglie dodici Comuni della Pedemontana del Grappa e dell’Asolano - in una vera e propria vetrina
per le eccellenze e tipicità dell’area.
Un punto informativo pensato sia per i cittadini sia per i turisti, per conoscere tutto ciò che offre il territorio e programmare una visita a 360°
che accompagni il visitatore alla scoperta delle bellezze artistiche, architettoniche e ambientali,
ma anche delle specialità enogastronomiche e artigianali che caratterizzano la produzione locale.
La Villa, di cui sono stati restaurati stucchi, marmi e porzioni di decorazioni ad affresco, sarà inoltre uno spazio espositivo per mostre temporanee legate - per tematiche e affinità - alla tradizione artistica del territorio e un centro di aggregazione culturale.
Dopo oltre 20 anni, da settembre sarà anche possibile accedere alla Torre degli Ezzelini: unica testimonianza rimasta del dominio della famiglia degli Ezzelini che, nel XII secolo, s’impossessò di San Zenone o qui venne definitivamente distrutta, con l’uccisione nel 1260 di Alarico, fratello di Ezzelino III da Romano, e con la carneficina di tutta la sua famiglia.
L’intervento di restauro della Torre, che sorge sul colle Castellaro, è l’ultimo tassello di un intervento di recupero che ha interessato negli anni passati l’intero complesso storico del Castellaro, ove si concentrano i resti più significativi dell’insediamento medievale di San Zenone
e ove era collocata, fino alla metà del XIX, secolo l’antica Pieve.
In particolare la prima fase aveva visto il restauro della Chiesa del XIX secolo e quello della cripta sottostante, del 1052.
Gli spazi interni alla Torre - dal cui Belvedere si può ammirare un panorama mozzafiato - sono stati resi fruibili, nell’ambito dell’attuale intervento, grazie ad una sorta di scala/percorso destinata ad ospitare anche una mostra didattico-illustrativa permanente, che ricostruisce la storia degli Ezzelini e dei feudi medievali della Pedemontana.
In tal senso Villa e Torre, che distano poco meno di 600 metri l’una dall’altra, diventano i due estremi
di un articolato sistema di accoglienza e di valorizzazione territoriale, svolgendo un ruolo chiave per l’intero territorio della Pedemontana.
Mostra “San Zenone, Terra di Artisti”
Dal 18 settembre 2011 all’8 gennaio 2012, Villa Marini Rubelli ospiterà, promossa dal Comune di San Zenone,
la mostra “San Zenone, Terra di Artisti” frutto di un progetto espositivo curato dal Gruppo d’Arte Noè Bordignon
(presente sul territorio da oltre trent’anni) che, dopo una lunga ricerca scientifica, ha strutturato un inedito percorso in ordine cronologico, con oltre 200 opere di artisti che, a partire dalla fine del Settecento fino ad oggi, si sono fatti ispirare dall’ambiente umano e dal paesaggio
di San Zenone dalla cui fusione nasce una naturale creatività che difficilmente si ritrova in altri luoghi.
Un’operazione assolutamente originale nel tentativo di ricostruire la storia artistica di un paese, anche per il coinvolgimento di tante persone,
storici dell’arte, artisti, appassionati o semplici concittadini che si sono attivati per recuperare notizie, dati, fonti o per ritrovare opere disperse.
Oltre duecento anni di storia artistica di alta qualità raccontata attraverso le opere, molte inedite,
di artisti come Noè Bordignon, che oltre ad aver realizzato lo splendido affresco del “Giudizio Universale” presso la Chiesa Arcipretale,
è rappresentato in mostra con molte scene di genere dove ritrae la campagna, il verde
e la miseria immortalando la dignità di chi soffre e la solidarietà di queste terre contadine;
Teodoro Wolf Ferrari che dopo essere venuto a contatto con le avanguardie europee dell’epoca, sceglie di trascorrere gli ultimi anni a San Zenone, realizzando numerosi paesaggi impressionisti del paese trevigiano; o ancora il longevo e celebre scultore Francesco Rebesco
di cui si potranno ammirare marmi e bozzetti di opere che adornano piazze ed edifici pubblici e privati del territorio.
Ma lungo il percorso espositivo sarà possibile riscoprire le creazioni di Antonio Conte (1783-1867), Andrea Filippo Favero (1837-1914),
Serafino Ramazzotti (1846-1920), Fausto Bellino Tasca (1885- 1937), Lazzaro (Rino) Bordignon (1889-1906), Valerio Giacobbo
(1894-1979), Luigi Stefani (1899-1987), Piergiorgio Rebesco (1936), Enzo Alberton (1937).
Sarà effettivamente un’occasione unica per vedere raggruppate così tante opere di protagonisti dell’Ottocento veneto e per vedere
la trasposizione nell’opera d’arte di quello straordinario paesaggio nel quale ancor oggi possiamo immergerci.
In particolare del Bordignon - uno dei massimi pittori del suo tempo, riconosciuto a livello internazionale quale il più importante frescante veneto
della seconda metà del XIX secolo, erede della grande tradizione che va da Tiziano al Tiepolo - saranno esposti 16 olii di altissimo livello: tutti dipinti di genere, sui quali appunto si è voluta concentrare l’attenzione, con alcuni assoluti capolavori come Gli Emigranti, La partita a carte, Ragazza con velo bianco, Compatrioti di Canova, Lezione di catechismo, Amore materno, l’Arcolaio, Autunno, Lungo il ruscello.
Di Wolf Ferrari che, nato a Venezia nel 1876, trascorreva fin da piccolo l’estate a San Zenone insieme al padre amico del Bordignon,
alla madre e al fratello musicista, vi saranno in mostra alcuni dei lavori più significativi, soprattutto ispirati alla cittadina veneta,
come San Zenone con la Torre di Ezzelino o San Zenone verso il Pasubio.
Accanto al nucleo dei maestri del passato sarà invece allestito presso la Barchessa della Villa e nel cortile di congiunzione un percorso dedicato agli artisti contemporanei del Gruppo d’Arte Noè Bordignon che oggi, come allora, continuano la tradizione artistica locale.
Il progetto - che prevede dunque l’esposizione di circa 230 opere di 39 artisti - sarà inoltre completato dalla realizzazione di un voluminoso catalogo;
mentre nel corso della mostra si terranno una serie di conferenze specifiche, una per ogni artista: a partire da venerdì 7 ottobre alle ore 20,30
per dieci venerdì consecutivi verrà approfondita la loro vicenda storica e le serate si concluderanno con la visita della sala dedicata all’autore.
Domenica 25 settembre la Pro Loco organizzerà un’intera giornata con una passeggiata e relativi ristori per le colline di San Zenone attraverso i luoghi dove sono vissuti e hanno realizzato le loro opere gli artisti sanzenonesi: luoghi appositamente segnalati da uno specifico apparato didattico.
Quindi, durante tutto il periodo espositivo interessanti iniziative collaterali saranno organizzate dal gruppo Archè, mentre affascinanti rievocazioni storiche saranno proposte dall’Academia Sodalitas Ecelinorum.
18
settembre 2011
San Zenone, Terra di Artisti
Dal 18 settembre 2011 all'otto gennaio 2012
arte moderna e contemporanea
Location
SEDI VARIE – San Zenone Degli Ezzelini
San Zenone Degli Ezzelini, (Treviso)
San Zenone Degli Ezzelini, (Treviso)
Biglietti
Intero:€ 6,00
ridotto (tra i 7 ai 18 anni): € 3,00
Ridotto scuole fino alla 5a scuola superiore: € 3,00
Gratuito: - dai 0 ai 6 anni - accompagnatori disabili - un accompagnatore per gruppo scolaresca - giornalisti e guide turistiche munite di tesserino
Orario di apertura
da giovedì a domenica 9.30 -19.00 (la biglietteria chiude alle ore 17.00)
martedì e mercoledì
aperto solo su prenotazione per gruppi e scolaresche 9.30 -19.00
Sito web
www.sanzenonedegliezzelini.eu
Ufficio stampa
VILLAGGIO GLOBALE
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