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Sandra Moss – Kosmòs
Sandra Moss è un’artista che esprime nella pittura la meraviglia del cosmo, e i suoi dipinti sono pervasi da una passione per la conoscenza del reale e per la verità.
Comunicato stampa
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Qual era l’atteggiamento degli antichi di fronte al cosmo e alla natura?
In greco kosmòs significa sia cosmo ma anche ordine, mondo e bello.
Interrogarsi su questo è fondamentale anche per l’uomo contemporaneo.
Se rispetto all’antichità o all’uomo rinascimentale ora noi possiamo contare su un’infinita quantità di nozioni scientifiche, di innovazioni tecnologiche che riempiono ogni istante della nostra vita, non possiamo però che, come loro, cogliere con stupore la bellezza del creato, provare meraviglia, sgomento per lo spettacolo della natura,
terribile e bella ad un tempo.
Niente era per gli antichi più spettacolare
di una notte punteggiata di stelle, della cupola celeste con i suoi grandi luminari e gli astri erranti.
E forse anche per noi oggi è uno spettacolo che ci lascia senza parole contemplare il cosmo, essere affascinati dalla sua poesia,
catturati dalla sua immensità, sorpresi per la sua armonia, il suo ordine, la sua ciclicità.
Sandra Moss è un’artista che esprime nella pittura la meraviglia del cosmo, e i suoi dipinti sono pervasi da una passione per la conoscenza del reale e per la verità.
Le sue opere ci colpiscono per la bellezza dei colori, per la luce che emanano e che invade fisicamente lo spazio circostante. Esattamente come le persone ci sono opere d’arte di fronte alle quali l’energia invade e determina lo spazio.
Vi sono diversi livelli sovrapposti nella pittura della Moss esattamente come nella tecnica esecutiva, dapprima si percepisce il dialogo con la natura, descritto con i tratti e le pennellate più o meno rapide, ma presto si viene coinvolti in un livello più profondo, dove entrano in gioco le forze fisiche che governano il mondo in un vortice di sensazioni che diventa via via più intenso fino a sentire vibrare il sublime, l’assoluto.
L’arte di Sandra Moss ci dice con un linguaggio assolutamente contemporaneo che dentro di noi possiamo ancora trovare ciò che ci fa sentire parte di un universo più grande, attraverso l’esperienza della natura, attraverso l’esperienza dell’arte, della conoscenza del nostro corpo, dell’educazione all’ascolto di quelle parti di noi che non sono ancora state stravolte da una società dominata dal consumo qui ed ora: “L’esperienza dell’universo è dentro di noi, anche se non ce ne ricordiamo, e quando la vediamo rappresentata attraverso una esperienza estetica andiamo naturalmente verso di essa, perché ne conserviamo istintivamente il ricordo”.
La fonte primaria d’ispirazione, la natura, viene vissuta dall’artista attraverso un’immersione totale. Ne osserva la nascita, il cambiamento della luce e le ombre, la trasformazione, la morte e la rinascita.
Parallelamente nel percorso formativo della Moss crebbe il desiderio di conoscere la Pittura Italiana, vissuta fino a quel momento solo attraverso i musei americani, e la ricerca delle tecniche artistiche italiane.
Nell’evoluzione del suo personale linguaggio la Moss sentiva di dover avvicinarsi a quelle tecniche che i suoi maestri americani dicevano essere ormai impossibili da riprodurre consigliandole di usare colori acrilici comunemente in commercio. Mai sfida fu più interessante per la Moss che venne in Italia a ritrovare proprio i materiali costituenti di quelle opere d’arte che maggiormente l’avevano ispirata. Non è un vezzo d’artista, ma trait d’union che si lega a doppio filo tra il linguaggio figurativo e quello tecnico. Infatti ella sentiva il bisogno di far entrare lo spettatore nelle sue opere e che queste diventassero permeabili allo spazio circostante. Solo la materia che viene dalla natura, il gesso delle cave, la colla dagli animali, i pigmenti in polvere e il lino per l’olio e le tele potevano darle il risultato sperato.
Questo risultato è davanti ai nostri occhi che sanno meglio di noi, e s‘incantano a guardare una superficie vibrante che sembra accoglierci, intimamente illuminata.
L’ampia esposizione presentata al Camelotclub è articolata in sezioni intitolate rispettivamente” Antiche ere e nuove eternità”, “Origini”, “Sulle rive del Lete” e “Immersione series”, arricchiti da una serie di raffinati carboncini. Le opere di Sandra Moss sono volutamente prive di immagini figurative ma ci sussurrano gli ambienti dove sono state tratte le ispirazioni. I carboncini sembrano svelarci il diario segreto dove l’artista annota le sue prime impressioni, poi “Sulle rive del Lete” tornano i riferimenti naturalistici, in “Origini” i vortici e le esplosioni di colore parlano della creazione ed infine in “Antiche e nuove ere” il tema centrale del sublime è toccato profondamente.
La realtà esige serietà per poter essere conosciuta, esige occhi aperti, mente attenta e cuore ospitale affinché il Mistero che essa cela si riveli nella sua verità profonda.
Albert Einstein
Sandra Moss è nata in Ohio (USA) vive e lavora in Italia.
In greco kosmòs significa sia cosmo ma anche ordine, mondo e bello.
Interrogarsi su questo è fondamentale anche per l’uomo contemporaneo.
Se rispetto all’antichità o all’uomo rinascimentale ora noi possiamo contare su un’infinita quantità di nozioni scientifiche, di innovazioni tecnologiche che riempiono ogni istante della nostra vita, non possiamo però che, come loro, cogliere con stupore la bellezza del creato, provare meraviglia, sgomento per lo spettacolo della natura,
terribile e bella ad un tempo.
Niente era per gli antichi più spettacolare
di una notte punteggiata di stelle, della cupola celeste con i suoi grandi luminari e gli astri erranti.
E forse anche per noi oggi è uno spettacolo che ci lascia senza parole contemplare il cosmo, essere affascinati dalla sua poesia,
catturati dalla sua immensità, sorpresi per la sua armonia, il suo ordine, la sua ciclicità.
Sandra Moss è un’artista che esprime nella pittura la meraviglia del cosmo, e i suoi dipinti sono pervasi da una passione per la conoscenza del reale e per la verità.
Le sue opere ci colpiscono per la bellezza dei colori, per la luce che emanano e che invade fisicamente lo spazio circostante. Esattamente come le persone ci sono opere d’arte di fronte alle quali l’energia invade e determina lo spazio.
Vi sono diversi livelli sovrapposti nella pittura della Moss esattamente come nella tecnica esecutiva, dapprima si percepisce il dialogo con la natura, descritto con i tratti e le pennellate più o meno rapide, ma presto si viene coinvolti in un livello più profondo, dove entrano in gioco le forze fisiche che governano il mondo in un vortice di sensazioni che diventa via via più intenso fino a sentire vibrare il sublime, l’assoluto.
L’arte di Sandra Moss ci dice con un linguaggio assolutamente contemporaneo che dentro di noi possiamo ancora trovare ciò che ci fa sentire parte di un universo più grande, attraverso l’esperienza della natura, attraverso l’esperienza dell’arte, della conoscenza del nostro corpo, dell’educazione all’ascolto di quelle parti di noi che non sono ancora state stravolte da una società dominata dal consumo qui ed ora: “L’esperienza dell’universo è dentro di noi, anche se non ce ne ricordiamo, e quando la vediamo rappresentata attraverso una esperienza estetica andiamo naturalmente verso di essa, perché ne conserviamo istintivamente il ricordo”.
La fonte primaria d’ispirazione, la natura, viene vissuta dall’artista attraverso un’immersione totale. Ne osserva la nascita, il cambiamento della luce e le ombre, la trasformazione, la morte e la rinascita.
Parallelamente nel percorso formativo della Moss crebbe il desiderio di conoscere la Pittura Italiana, vissuta fino a quel momento solo attraverso i musei americani, e la ricerca delle tecniche artistiche italiane.
Nell’evoluzione del suo personale linguaggio la Moss sentiva di dover avvicinarsi a quelle tecniche che i suoi maestri americani dicevano essere ormai impossibili da riprodurre consigliandole di usare colori acrilici comunemente in commercio. Mai sfida fu più interessante per la Moss che venne in Italia a ritrovare proprio i materiali costituenti di quelle opere d’arte che maggiormente l’avevano ispirata. Non è un vezzo d’artista, ma trait d’union che si lega a doppio filo tra il linguaggio figurativo e quello tecnico. Infatti ella sentiva il bisogno di far entrare lo spettatore nelle sue opere e che queste diventassero permeabili allo spazio circostante. Solo la materia che viene dalla natura, il gesso delle cave, la colla dagli animali, i pigmenti in polvere e il lino per l’olio e le tele potevano darle il risultato sperato.
Questo risultato è davanti ai nostri occhi che sanno meglio di noi, e s‘incantano a guardare una superficie vibrante che sembra accoglierci, intimamente illuminata.
L’ampia esposizione presentata al Camelotclub è articolata in sezioni intitolate rispettivamente” Antiche ere e nuove eternità”, “Origini”, “Sulle rive del Lete” e “Immersione series”, arricchiti da una serie di raffinati carboncini. Le opere di Sandra Moss sono volutamente prive di immagini figurative ma ci sussurrano gli ambienti dove sono state tratte le ispirazioni. I carboncini sembrano svelarci il diario segreto dove l’artista annota le sue prime impressioni, poi “Sulle rive del Lete” tornano i riferimenti naturalistici, in “Origini” i vortici e le esplosioni di colore parlano della creazione ed infine in “Antiche e nuove ere” il tema centrale del sublime è toccato profondamente.
La realtà esige serietà per poter essere conosciuta, esige occhi aperti, mente attenta e cuore ospitale affinché il Mistero che essa cela si riveli nella sua verità profonda.
Albert Einstein
Sandra Moss è nata in Ohio (USA) vive e lavora in Italia.
21
febbraio 2009
Sandra Moss – Kosmòs
Dal 21 febbraio al 21 marzo 2009
arte contemporanea
Location
CAMELOT
Milano, Via Borgonuovo, 9, (Milano)
Milano, Via Borgonuovo, 9, (Milano)
Orario di apertura
Tutti i giorni (escluso domenica pomeriggio)
Vernissage
21 Febbraio 2009, ore 18
Autore
Curatore