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Sandro Cellanetti – Tra i territori del sogno
La mostra riunisce oltre quaranta opere dell’artista italiano, apparso agli occhi della critica europea come vivace e innovativa figura dell’arte contemporanea capace di segnare i nuovi svolgimenti del segno e del colore, anche salvando quell’immagine come autentico segnale di nobiltà.
Comunicato stampa
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Ha preso il via, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo “IL MUSEO DEI MUSEI”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “Tra i territori del sogno” è la dodicesima del nuovo percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “Tra i territori del sogno”, riunisce oltre quaranta opere dell'artista Sandro Cellanetti, apparso agli occhi della critica europea come vivace e innovativa figura dell’arte contemporanea capace di segnare i nuovi svolgimenti del segno e del colore, anche salvando quell'immagine come autentico segnale di nobiltà.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Sandro Cellanetti è gravitato e gravita fra neofigurazione e informale, anche se quest'ultimo mondo è il clima e il territorio dove la sua creatività trova fertile seminagione. L'intera costellazione di opere neofigurali vivono l'attualità, la folla, la società e i consumi cittadini, le architetture del presente, e manifestano un’idea di originalità e di autorialità dove viene messo a fuoco un forte predominio fotografico, senza mai abbandonare totalmente la pittura. La sua è una tecnica distintiva che partendo da quelle riflessioni che mossero tutti gli sperimentalismi degli Anni Settanta del Novecento oggi finalmente trova in lui un autore che ha sedimentato ogni visione per significarci ancor di più il cambiamento e le favolose trasformazioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, perché le composizioni spesse volte anche di grandi dimensioni, ci raccontano città e campagne tra passato e presente, un look di colore e di segni che è la prova del miglior successo. Al linguaggio alto dell’arte e ai contenuti così radicati nella realtà innerva l’urgenza del particolare e del dettaglio, l’interesse per i simboli che diventano processo di libertà e stupore, senza far distogliere lo sguardo dal centro della scena. Oltre l'immagine figurale ecco la campionatura della materia che attraversa il suo odierno percorso informale. E' così che in genere l’immagine di Sandro Cellanetti è vitalistica ed esplorativa, nasce da un gesto forte che si proietta su una pasta di colori acidi e balenanti, per restare assorbita in un contesto pittorico dibattuto e intenso dove la materia si offre in una serie di forme ricche, vitali, ma approssimative e sempre partecipate. Siamo sempre nel campo della pittura neoinformale, in uno spazio che è un addensamento estremo di tensioni e compressioni che in un punto si coagulano, dove il gesto si torce, ripiega, si svolge con scatti improvvisi, si frantuma e si assorbe nella pasta-colore che tutt’intorno l’assedia. Cellanetti vive intensamente proprio questa fase postindustriale della nostra società e la esprime con immagini di tracce e impronte, e reperti che ne testimoniano il clima, ma tutto si svolge in una silenziosa e meditata ricerca che avanza su un difficile piano critico, equivalenza fra materia e immagine tenute sempre in un equilibrio bilanciato e, nelle prove più felici, condotte ad una identificazione e compenetrazione profonda; e vi arriva con quel vivo brulicare della segnicità, intensificato dall’uso dei colori violentemente timbrici che stimolano una lettura percettiva mobile”.
Cenni biografici dell'artista
Sandro Cellanetti è nato a Tivoli nel 1949, ove tuttora risiede e lavora. Dipinge dal 1972, ma opera con mostre personali e collettive dal 1976 in città italiane ed estere (Treviso, Rovigo,Verona, Padova, Bologna, Roma, Mestre, Vicenza, Bassano del Grappa, Spoleto, Ferrara, Bergamo, Taranto, Avezzano, Sulmona, Firenze, Prato, Livorno, Pescara, Palestrina, Sulmona, Viterbo, Bari, Zurigo, Rieti, Anzio, Nettuno, Terracina, Genova, Siena, Caserta, Latina, Grosseto, Los, Angeles, ecc.). Nel 2013 lo Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza lo invita a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese a Firenze nel Progetto “Il Museo dei Musei”. E’ da sempre impegnato nelle più importanti attività artistiche nazionali e internazionali. Ha vinto numerosi premi ed il Premio delle Arti Premio della Cultura, edizione 2009. Recensito su giornali e riviste, hanno scritto fra gli altri del suo lavoro Vito Apuleo e Carlo Franza
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000( di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il lavoro di Sandro Cellanetti è gravitato e gravita fra neofigurazione e informale, anche se quest'ultimo mondo è il clima e il territorio dove la sua creatività trova fertile seminagione. L'intera costellazione di opere neofigurali vivono l'attualità, la folla, la società e i consumi cittadini, le architetture del presente, e manifestano un’idea di originalità e di autorialità dove viene messo a fuoco un forte predominio fotografico, senza mai abbandonare totalmente la pittura. La sua è una tecnica distintiva che partendo da quelle riflessioni che mossero tutti gli sperimentalismi degli Anni Settanta del Novecento oggi finalmente trova in lui un autore che ha sedimentato ogni visione per significarci ancor di più il cambiamento e le favolose trasformazioni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, perché le composizioni spesse volte anche di grandi dimensioni, ci raccontano città e campagne tra passato e presente, un look di colore e di segni che è la prova del miglior successo. Al linguaggio alto dell’arte e ai contenuti così radicati nella realtà innerva l’urgenza del particolare e del dettaglio, l’interesse per i simboli che diventano processo di libertà e stupore, senza far distogliere lo sguardo dal centro della scena. Oltre l'immagine figurale ecco la campionatura della materia che attraversa il suo odierno percorso informale. E' così che in genere l’immagine di Sandro Cellanetti è vitalistica ed esplorativa, nasce da un gesto forte che si proietta su una pasta di colori acidi e balenanti, per restare assorbita in un contesto pittorico dibattuto e intenso dove la materia si offre in una serie di forme ricche, vitali, ma approssimative e sempre partecipate. Siamo sempre nel campo della pittura neoinformale, in uno spazio che è un addensamento estremo di tensioni e compressioni che in un punto si coagulano, dove il gesto si torce, ripiega, si svolge con scatti improvvisi, si frantuma e si assorbe nella pasta-colore che tutt’intorno l’assedia. Cellanetti vive intensamente proprio questa fase postindustriale della nostra società e la esprime con immagini di tracce e impronte, e reperti che ne testimoniano il clima, ma tutto si svolge in una silenziosa e meditata ricerca che avanza su un difficile piano critico, equivalenza fra materia e immagine tenute sempre in un equilibrio bilanciato e, nelle prove più felici, condotte ad una identificazione e compenetrazione profonda; e vi arriva con quel vivo brulicare della segnicità, intensificato dall’uso dei colori violentemente timbrici che stimolano una lettura percettiva mobile”.
Cenni biografici dell'artista
Sandro Cellanetti è nato a Tivoli nel 1949, ove tuttora risiede e lavora. Dipinge dal 1972, ma opera con mostre personali e collettive dal 1976 in città italiane ed estere (Treviso, Rovigo,Verona, Padova, Bologna, Roma, Mestre, Vicenza, Bassano del Grappa, Spoleto, Ferrara, Bergamo, Taranto, Avezzano, Sulmona, Firenze, Prato, Livorno, Pescara, Palestrina, Sulmona, Viterbo, Bari, Zurigo, Rieti, Anzio, Nettuno, Terracina, Genova, Siena, Caserta, Latina, Grosseto, Los, Angeles, ecc.). Nel 2013 lo Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza lo invita a tenere una mostra personale a Palazzo Borghese a Firenze nel Progetto “Il Museo dei Musei”. E’ da sempre impegnato nelle più importanti attività artistiche nazionali e internazionali. Ha vinto numerosi premi ed il Premio delle Arti Premio della Cultura, edizione 2009. Recensito su giornali e riviste, hanno scritto fra gli altri del suo lavoro Vito Apuleo e Carlo Franza
Cenni biografici del Curatore
Carlo Franza, nato ad Alessano-Lecce nel 1949, è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Critico d’Arte. E’ vissuto a Roma dal 1959 al 1980 dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Filosofia e Sociologia). Si è laureato con Giulio Carlo Argan di cui è stato allievo e Assistente. Dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e in altre numerose Università estere. Docente nel Master Universitario “Management e Valorizzazione dei Beni Culturali” allo IED di Milano. E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci Critici d’Arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a Il Giornale di Indro Montanelli, oggi a Libero fondato da Vittorio Feltri e diretto da Maurizio Belpietro. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. E’ fondatore e direttore del MIMAC della Fondazione Don Tonino Bello. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, e il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000( di cui è presidente di giuria dal 2001) e il Premio Città di Tricase nel 2008.
12
ottobre 2013
Sandro Cellanetti – Tra i territori del sogno
Dal 12 ottobre 2013 al 09 maggio 2014
arte contemporanea
Location
PALAZZO BORGHESE
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Firenze, Via Ghibellina, 110n, (Firenze)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica ad eventi.
Vernissage
12 Ottobre 2013, ore 19.00
Autore
Curatore