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Sandro Frera / Benedetta Manghi – Due. Fuori e dentro.
Il dialogo tra le opere di Frera e Manghi rivela tutta la sua potenza evocatrice nella considerazione che il mondo a cui alludono è lo stesso, fatto di Spirito e Dialogo, di Incontro con l’altro.
Comunicato stampa
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L'arte, la fotografia, la pittura come passione, come osservazione, come attenzione. Attenzione a quanto avviene, dentro e fuori, consci che il guardare, l'arte del guardare, come diceva Kokoschka, è il fondamento di ogni nostra espressione.
Qui si confrontano due attenzioni. Lo scatto rubato, con tutto il carico di concentrazione che esso implica nell'applicazione dell'arte del guardare, e le tele invase dall'ossessione gioiosa della riscoperta del verde, delle foglie, degli alberi. A ricordare entrambi come la vita sia curiosa, bella, piena, densa di particolari, tutti degni di essere osservati e guardati, rilevati, con attenzione e precisione, proprio come Kokoschka insegnava. (Sandro Frera)
Fotografo per passione e perché sento che è il mio modo privilegiato per catturare emozioni del quotidiano. E’ quell’attimo in cui una situazione, uno sguardo, ti parlano e ne diventi parte: per me è una sensazione molto intensa. Quello che presento è il mio occhio che cattura momenti di intimità mentre cammino per la strada: testimonianze di relazioni armoniose, tra due persone, con un’opera d’arte, con se stessi; testimonianze di attimi sospesi, in cui anche gli oggetti inanimati prendono vita. (Benedetta Manghi)
Il dialogo tra le opere di Frera e Manghi non si ferma al confronto tra uno stile pittorico e uno sguardo fotografico sul mondo, con un’analisi delle scelte cromatiche e dei soggetti, bensì rivela tutta la sua potenza evocatrice nella considerazione che il mondo a cui alludono è lo stesso, fatto di Spirito e Dialogo, di Incontro con l’altro. Le foglie e le strutture vegetali di Sandro Frera sono molecole che collaborano alla formazione della Vita, simbolo di ogni forma organica vegetale, animale fino a quella umana. L’uomo viene così inteso come struttura molecolare ma poi anche come Società, anch’essa a sua volta fatta di tante “molecole” in relazione, in una struttura ad albero che ha come vertice il Mondo intero. Dall’altro lato le fotografie di Benedetta Manghi sono istanti dinamici fermati nel Tempo. Ogni suo lavoro suppone un soggetto in movimento, sia esso una tenda o una persona, verso un qualcosa, foss’anche solo verso la realizzazione di un movimento armonico, che viene considerato però in una frazione della sua esistenza. Il suo percorso risulta così inverso rispetto a quello di Frera: perché indirizzato all’interno del Tempo infinito di ogni attimo, verso lo Spirito fatto di potenzialità. (Alessandro Baito)
Qui si confrontano due attenzioni. Lo scatto rubato, con tutto il carico di concentrazione che esso implica nell'applicazione dell'arte del guardare, e le tele invase dall'ossessione gioiosa della riscoperta del verde, delle foglie, degli alberi. A ricordare entrambi come la vita sia curiosa, bella, piena, densa di particolari, tutti degni di essere osservati e guardati, rilevati, con attenzione e precisione, proprio come Kokoschka insegnava. (Sandro Frera)
Fotografo per passione e perché sento che è il mio modo privilegiato per catturare emozioni del quotidiano. E’ quell’attimo in cui una situazione, uno sguardo, ti parlano e ne diventi parte: per me è una sensazione molto intensa. Quello che presento è il mio occhio che cattura momenti di intimità mentre cammino per la strada: testimonianze di relazioni armoniose, tra due persone, con un’opera d’arte, con se stessi; testimonianze di attimi sospesi, in cui anche gli oggetti inanimati prendono vita. (Benedetta Manghi)
Il dialogo tra le opere di Frera e Manghi non si ferma al confronto tra uno stile pittorico e uno sguardo fotografico sul mondo, con un’analisi delle scelte cromatiche e dei soggetti, bensì rivela tutta la sua potenza evocatrice nella considerazione che il mondo a cui alludono è lo stesso, fatto di Spirito e Dialogo, di Incontro con l’altro. Le foglie e le strutture vegetali di Sandro Frera sono molecole che collaborano alla formazione della Vita, simbolo di ogni forma organica vegetale, animale fino a quella umana. L’uomo viene così inteso come struttura molecolare ma poi anche come Società, anch’essa a sua volta fatta di tante “molecole” in relazione, in una struttura ad albero che ha come vertice il Mondo intero. Dall’altro lato le fotografie di Benedetta Manghi sono istanti dinamici fermati nel Tempo. Ogni suo lavoro suppone un soggetto in movimento, sia esso una tenda o una persona, verso un qualcosa, foss’anche solo verso la realizzazione di un movimento armonico, che viene considerato però in una frazione della sua esistenza. Il suo percorso risulta così inverso rispetto a quello di Frera: perché indirizzato all’interno del Tempo infinito di ogni attimo, verso lo Spirito fatto di potenzialità. (Alessandro Baito)
11
novembre 2017
Sandro Frera / Benedetta Manghi – Due. Fuori e dentro.
Dall'undici al 17 novembre 2017
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
VI.P. GALLERY MILANO
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
domenica ore 11-19
Vernissage
11 Novembre 2017, ore 17.00
Autore
Curatore