Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Sandro Martini – La declinazione del rosso
La mostra include opere di diversa natura quali tele, cages, ed anche uno straordinario vetro, materiale e forma espressiva peculiare assai congeniale all’artista che ne esalta in un modo assolutamente originale, contaminandone e fecondandone con interventi incisori e pittografici, le particolità
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’opera di Sandro Martini è comparsa nella recente mostra Carte colorate della galleria Solaria Arte che presenta adesso una mostra personale dell’artista.
Sandro Martini, artista internazionale, opera nei suoi due studi di Milano e San Francisco, creando altresì istallazioni temporanee e permanenti in prestigiosi spazi pubblici e privati.
La mostra, accompagnata dal consueto volumetto, include opere di diversa natura quali tele, cages, ed anche uno straordinario vetro, materiale e forma espressiva peculiare assai congeniale all’artista che ne esalta in un modo assolutamente originale, contaminandone e fecondandone con interventi incisori e pittografici, le particolità.
Scrive Domenico D’Oora: ”La superficie dell’opera è animata da un’invasione di schegge, graffiti - anche brandelli fisici di stoffe, ma pur sempre verosimili lacerti di una colossale dèbacle di un’epoca o di un desiderato, imminente riscatto- che sono mossi da una fortissima volontà, forse rivoluzionaria, forse nostalgica, che ha l’apparenza di escludere ogni intrappolante ragionevolezza e non accettare di approdare ad un che di predefinito e che, nel proprio sconfinamento nello spazio, sembra cerchi, in un’interrogazione, in un’ipotesi, una qual possibile necessaria rottura, imprescindibile via di affrancamento e riscossa.
Passaggi carichi di imprevedibili domande, e pur di qualche rimpianto o ansia di obiettivi da conseguire; mete racchiuse e custodite nella consapevolezza di chi intende la bellezza di questa insistente forzatura, di questo dirompere del segno nello spazio, di questo farsi colore, forma rotta e frantumata nel dolore, nel desiderio, nel dinamico animarsi, nel cadere nel baratro del tempo e dello spazio, delle sconfitte e delle speranze della vita.
E’ questo uno spazio dell’opera che, nella sua complessità, allude alle illimitate dimensioni spaziali e temporali della realtà, come la sua sfaccettatura, evitando descrizioni, non indaga ma si riferisce, sottintende e comprende le infinite e indeterminate manifestazioni dell’esistenza e del sè.
E’ in fin dei conti, il compito ultimo della pittura, dell’arte quella grande - quella che non tradisce quando, fuori da una patinata rivista, ti entra in casa: ogni mattina guardo una carta di Sandro Martini, piccola e immensa, così anch’io, sperduto in un mare di segni a cui non so dare piu’ un senso, mi preparo al mio lirico massacro quotidiano che là fuori, ma da tempo ormai anche “dentro“, mi attende – di narrare per immagini significanti, qui e ora, quelle che dell’uomo sono le ansie, le illusioni, le speranze che, in un dipinto rosso, giallo e blu, possiamo trovare scagliate contro l’ incerto avvenire.”
Sandro Martini, artista internazionale, opera nei suoi due studi di Milano e San Francisco, creando altresì istallazioni temporanee e permanenti in prestigiosi spazi pubblici e privati.
La mostra, accompagnata dal consueto volumetto, include opere di diversa natura quali tele, cages, ed anche uno straordinario vetro, materiale e forma espressiva peculiare assai congeniale all’artista che ne esalta in un modo assolutamente originale, contaminandone e fecondandone con interventi incisori e pittografici, le particolità.
Scrive Domenico D’Oora: ”La superficie dell’opera è animata da un’invasione di schegge, graffiti - anche brandelli fisici di stoffe, ma pur sempre verosimili lacerti di una colossale dèbacle di un’epoca o di un desiderato, imminente riscatto- che sono mossi da una fortissima volontà, forse rivoluzionaria, forse nostalgica, che ha l’apparenza di escludere ogni intrappolante ragionevolezza e non accettare di approdare ad un che di predefinito e che, nel proprio sconfinamento nello spazio, sembra cerchi, in un’interrogazione, in un’ipotesi, una qual possibile necessaria rottura, imprescindibile via di affrancamento e riscossa.
Passaggi carichi di imprevedibili domande, e pur di qualche rimpianto o ansia di obiettivi da conseguire; mete racchiuse e custodite nella consapevolezza di chi intende la bellezza di questa insistente forzatura, di questo dirompere del segno nello spazio, di questo farsi colore, forma rotta e frantumata nel dolore, nel desiderio, nel dinamico animarsi, nel cadere nel baratro del tempo e dello spazio, delle sconfitte e delle speranze della vita.
E’ questo uno spazio dell’opera che, nella sua complessità, allude alle illimitate dimensioni spaziali e temporali della realtà, come la sua sfaccettatura, evitando descrizioni, non indaga ma si riferisce, sottintende e comprende le infinite e indeterminate manifestazioni dell’esistenza e del sè.
E’ in fin dei conti, il compito ultimo della pittura, dell’arte quella grande - quella che non tradisce quando, fuori da una patinata rivista, ti entra in casa: ogni mattina guardo una carta di Sandro Martini, piccola e immensa, così anch’io, sperduto in un mare di segni a cui non so dare piu’ un senso, mi preparo al mio lirico massacro quotidiano che là fuori, ma da tempo ormai anche “dentro“, mi attende – di narrare per immagini significanti, qui e ora, quelle che dell’uomo sono le ansie, le illusioni, le speranze che, in un dipinto rosso, giallo e blu, possiamo trovare scagliate contro l’ incerto avvenire.”
10
maggio 2008
Sandro Martini – La declinazione del rosso
Dal 10 maggio al 19 giugno 2008
arte contemporanea
Location
SOLARIA ARTE
Piacenza, Via Roma, 99, (Piacenza)
Piacenza, Via Roma, 99, (Piacenza)
Orario di apertura
10:30/12:30 e - 16/19:30. Lunedì chiuso - Giovedì pomeriggio chiuso
Vernissage
10 Maggio 2008, ore 18
Autore