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Sandro Mautone – Terre di confine
Terre di confine raccoglie una selezione di ceramiche realizzate in periodi diversi della produzione di Sandro Mautone. Mai nulla di chiassoso, di buttato così di getto espressionista. Invece tutto in lui è pesato e misurato, costruito con un segno fine, antico, che fatalmente ha reinventato.
Comunicato stampa
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Terre di confine raccoglie una selezione di ceramiche realizzate in periodi diversi della produzione di Sandro Mautone.
"Sandro Mautone è il pensiero che agisce in maiolica, è il segno raffinato e sottile, l’arte della decorazione ricercata. Una sorta di “Giò Ponti della costiera”, come è stato detto, non senza ragione. Napoletano, artista colto e di buone letture, educato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, trasferitosi da olte una ventina d’anni in costiera, era fatale che qui impattasse con l’arte della ceramica. Col pezzo unico, con la maiolica capitone e capitale del luogo. Del resto era scritto nel suo dna, nel cognome suo stesso: Mautone in napoletano significa infatti Mattone, elemento base costruttivo fatto di terracotta, come si sa. Il Nostro in costiera vide quei decori tipici del ‘900. Pazientemente osservò, studiò, elaborò, scelse, adattò a sé medesimo. Tradusse a suo uso e consumo cerebrale maiol-Icaro. Per poi costruire puntualmente da sé. Senza barare, “senza strapp”. Sottovoce, raccolto in silenzio, volando, così com’è nella sua natura di uomo acuto e laterale per eccellenza. (…) Ha elaborato così, nel tempo lento del suo agire, una sua via decorativa, inconfondibile, molto amata e ammirata. Una sua cifra legata alla natura del luogo solo-solare. Ma con dentro tutta la sua gentilezza antica, la sua ombra d’arte. Mai nulla di chiassoso, di buttato così di getto espressionista, mai. Invece tutto in lui è pesato e misurato. Tutto è costruito con un segno fine, antico, amico, che fatalmente ha rivisitato, reinventato. Un mondo passato, elegante, classico: quello del novecento pontiano, debitore a sua volta della Vienna dei grandi del Werkbund che, è noto, dietro e dentro di sé, aveva il mondo delle arti applicate del loro tempo. (...) È per questa via, nobile e riservata, fatta di nostalgia per una grazia borghese perduta, che Sandro Mautone salda e media il suo segno attuale con la pagina più gloriosa della Vietri del Novecento “paisano” - quella del “periodo tedesco” - che rifondò Vietri nella modernità espressionista. Segnatamente Sandro Mautone si lega al filone elegante, esclusivo, misurato, di Irene Kowaliska e, per questa via sottile, a quello di Cossa, che fece sempre cassa. Cioè Mautone si lega al "paisano-paisano", al paisano plus e lux, al pay-sano al quadrato. Il paisano SNob, quello Sine Nobilitate, per sua scelta di antica classe di pittura decorativa. Anzi di "fuoriclasse della costiera", quella assoluta di Sandro Mautone!" (Eduardo Alamaro)
"Sandro Mautone è il pensiero che agisce in maiolica, è il segno raffinato e sottile, l’arte della decorazione ricercata. Una sorta di “Giò Ponti della costiera”, come è stato detto, non senza ragione. Napoletano, artista colto e di buone letture, educato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, trasferitosi da olte una ventina d’anni in costiera, era fatale che qui impattasse con l’arte della ceramica. Col pezzo unico, con la maiolica capitone e capitale del luogo. Del resto era scritto nel suo dna, nel cognome suo stesso: Mautone in napoletano significa infatti Mattone, elemento base costruttivo fatto di terracotta, come si sa. Il Nostro in costiera vide quei decori tipici del ‘900. Pazientemente osservò, studiò, elaborò, scelse, adattò a sé medesimo. Tradusse a suo uso e consumo cerebrale maiol-Icaro. Per poi costruire puntualmente da sé. Senza barare, “senza strapp”. Sottovoce, raccolto in silenzio, volando, così com’è nella sua natura di uomo acuto e laterale per eccellenza. (…) Ha elaborato così, nel tempo lento del suo agire, una sua via decorativa, inconfondibile, molto amata e ammirata. Una sua cifra legata alla natura del luogo solo-solare. Ma con dentro tutta la sua gentilezza antica, la sua ombra d’arte. Mai nulla di chiassoso, di buttato così di getto espressionista, mai. Invece tutto in lui è pesato e misurato. Tutto è costruito con un segno fine, antico, amico, che fatalmente ha rivisitato, reinventato. Un mondo passato, elegante, classico: quello del novecento pontiano, debitore a sua volta della Vienna dei grandi del Werkbund che, è noto, dietro e dentro di sé, aveva il mondo delle arti applicate del loro tempo. (...) È per questa via, nobile e riservata, fatta di nostalgia per una grazia borghese perduta, che Sandro Mautone salda e media il suo segno attuale con la pagina più gloriosa della Vietri del Novecento “paisano” - quella del “periodo tedesco” - che rifondò Vietri nella modernità espressionista. Segnatamente Sandro Mautone si lega al filone elegante, esclusivo, misurato, di Irene Kowaliska e, per questa via sottile, a quello di Cossa, che fece sempre cassa. Cioè Mautone si lega al "paisano-paisano", al paisano plus e lux, al pay-sano al quadrato. Il paisano SNob, quello Sine Nobilitate, per sua scelta di antica classe di pittura decorativa. Anzi di "fuoriclasse della costiera", quella assoluta di Sandro Mautone!" (Eduardo Alamaro)
23
marzo 2012
Sandro Mautone – Terre di confine
Dal 23 marzo al 06 aprile 2012
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
SARAJEVO SUPERMARKET HOME STUDIO
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Napoli, Via Matteo Ripa, 7, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 17.00 alle 22.00
o su appuntamento
Vernissage
23 Marzo 2012, ore 18.00
Autore
Curatore