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Sandro Trotti – Venezie
Personale
Comunicato stampa
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A SANDRO PER LE SUE VENEZIE
AD EMANUELE VENEZIANO
CANDITI SCOTOMI, GONDOLE DI PECE: LA VENEZIA OSSESSIVA DI SANDRO TROTTI
HANNO POCO, PROUST E – IN TEMPI PIÙ RECENTI – DIEGO VALERI, DA CONSIGLIARE
PASSEGGIATE A VENEZIA SENZA UN ITINERARIO STABILITO, PER GODERNE LA NATURA
LABIRINTICA E CANGIANTE. DOV’È FINITA INFATTI LA CITTÀ “D’ORO E DI MARMO
ORNATA DI DIASPRO E PAVIMENTATA DI SMERALDO” TUTTA “ROCCE D’AMETISTA SIMILI
A UNO SCOGLIO DEL MAR DELLE INDIE?” L’ORIENTE PROUSTIANO È DIVENTATO CASOMAI
L’OCCIDENTE FAVOLOSO DEI GIOVANI SPOSI GIAPPONESI. PER L’EUROPEO MEDIO, È
SOLO UN BAZAR DI “EVENTI” CULTURALI IN SALDO, DI ELEGANZE SENTIMENTALI DI
TERZA SCELTA. A VENEZIA NESSUNO OGGI PUÒ PIÙ GIUNGERE A OCCHI CHIUSI A SAN
GIORGIO DEGLI SCHIAVONI GUIDATO DAL CAPITOLO CHE RUSKIN DEDICA A CARPACCIO
NELLE “PIETRE DI VENEZIA”, NÉ PUÒ TANTOMENO IMMAGINARE I PIACERI LIBERTINI
DEI “MÉMOIRES” DI CASANOVA FUGGIASCO. OGGI LA STATUA DI GOLDONI SMICCIA UN
MAC DONALD’S E HARRISON FORD SEMBRA BALZAR FUORI DA OGNI TOMBINO, COME
ACCADE IN INDIANA JONES.
SANDRO TROTTI HA SCELTO COME OGGETTO QUESTO SIMULACRO, E HA OSATO REPLICARLO
– COME FA PER I SUOI NUDI – OSSESSIVAMENTE. IL SUO PAESAGGIO VENEZIANO È
INFATTI FISSO E OSSESSIVO: LE NERE GONDOLE, L’ORO DEI PALAZZI, IL BIANCO
DELLE CUPOLE, LE LINEE OBLIQUE DEI PALI ERETTI SULL’ACQUA. INSOMMA: SEMBRA
CHE TROTTI ABBIA VOLUTO MISURARSI FINO IN FONDO CON IL “SEMPREUGUALE”, CON
L’EFFETTO CARTOLINA. E IN MODO DEL TUTTO CONFLITTUALE: PERCHÉ, OCCORRE DIRLO
SUBITO, IN QUESTI DIPINTI SI SCATENA UNA VERA E PROPRIA BATTAGLIA TRA I
CAMPI CROMATICI DELL’ASTRATTISMO E L’EMBLEMA SUPREMO DEL “KITSCH”, E SI
LIBERANO FORZE AGONISTICHE, ABBAGLIANTI E TELLURICHE, DEL TUTTO DESUETE
NELL’ERA – CHE FORSE CI STIAMO LASCIANDO ALLE SPALLE – DELL’IRONIA, DELLA
CITAZIONE, DEL DISINCANTO E DEL NICHILISMO MORBIDO.
COI SUOI BIANCHI, COI VERMIGLI URLANTI, COI GIALLI CANARINO E COI VERDI
BANDIERA, E CON LE SUE GONDOLE SGHEMBE E FENDENTI, TROTTI INTRAPRENDE UNA
MUTA COLLUTTAZIONE CON LA RAPPRESENTAZIONE POSTMODERNA DI VENEZIA. RÉGIS
DEBRAY, NEL SUO “CONTRO VENEZIA”, SCRIVE CHE LA CITTÀ DEI DOGI È OGGI UNA
PUZZOLENTE NECROPOLI E UN “LIVING THEATRE” PERMANENTE, IN CUI NIENTE È
VERAMENTE VERO. DAL PUNTO DI VISTA DEL “MARKETING” URBANO, COME INSEGNANO
GLI EVENTOLOGI DELLA BENETTON E DI PALAZZO GRASSI, QUESTA NECROPOLI È
TUTTAVIA UN UTILISSIMO SFONDO TEATRALE PER LO SPETTACOLO PERMANENTE IN CUI
SIAMO CONDANNATI A VIVERE. ANCHE TROTTI SI IMBATTE INEVITABILMENTE NEI
“TOPOI” VENEZIANI CHE ABITANO L’IMMAGINARIO COLLETTIVO, IN PRIMO LUOGO NELLA
COPPIA EROS-THANATOS, MA EVITA MIRACOLOSAMENTE DI RESTARE INTRAPPOLATO NELLA
LOGICA DEREALIZZANTE DEL SIMULACRO GRAZIE ALLA FORZA MATERIA DELLA SUA
PITTURA: TURNER MUOVEVA DA CANALETTO, ANIMANDO LO SPAZIO LAGUNARE D’UN
DINAMISMO DISTRUTTIVO-COSTRUTTIVO FATTO DI VORTICI E DI TURBINI,
ANALOGALMENTE TROTTI AGITA E SBIANCA LOGGE SCOLPITE, FREGI, CUPOLE, COLONNE
E ARCHI FINO A FARNE EVANESCENTI SCOTOMI CHE – DALLO SFONDO – SI DILATANO E
FERISCONO LA RETINA. DA QUEI CANDIDI GLOBI MORTALI, UN’ESPLOSIONE NUCLEARE
SEMBRA COLARE SUL PAESAGGIO, MINACCIANDO DI SCHEGGIE IRIDATE IL VERDE
SMERALDINO E IL BLU ELETTRICO DELLE ACQUE. IL CAMPO ORIZZONTALE DELLE
ESPLOSIONI DI LUCE E DELLE ACQUE È INTERSECATO E SPEZZATO DA DUE ORDINI DI
SEGNI SGHEMBI E CONTRAPPOSTI: LE GONDOLE NERE E I PALI ERETTI, “BRICOLE”
FALLICHE, CHE DESTABILIZZANO CON DIAGONALI E LINEE DI FUGA LA SCENA DELLA
DEFLAGRAZIONE. IL NERO DEGLI SCAFI, MORTALE QUANTO IL BIANCO ABBAGLIANTE DEI
GLOBI DI LUCE, È LO STESSO DELLA “PEGOLA” CHE UN TEMPO – QUANDO LA
SERENISSIMA DISPONEVA DI UN TEMIBILE “FORCE DE FRAPPE” – FUMAVA
INCESSANTEMENTE NEI CANTIERI DELL’ARSENALE, NERO-PECE IN CUI DANTE IMMERGE
LE ANIME DEI BARATTIERI (INF. XXI, 7-15).
LA GONDOLA DI TROTTI ABBANDONA COSÌ, IN VIRTÙ DELL’ARDIMENTO VITALISTICO E
CROMATICO, LO SPAZIO REPLICANTE E TURISTICO. IL VERO CENTRO FOCALE DI QUESTI
VORTICI ESPLOSIVI È DATO INFATTI DA CIÒ CHE LE GONDOLE TRASPORTANO: BEN PIÙ
MATERICHE DEGLI SPETTRI DEI GONDOLIERI, NEGLI SCAFI VI SONO CHIAZZE
VERMIGLIE E ORO, DEBORDANTI E PALPITANTI. SI BADI BENE, NON SI TRATTA
DELL’ORO, DEL SANGUE E DEL FIELE DELLE INTERIORA, DELLE CARNI, DELLE
VISCERE. INSOMMA: MACELLO E SMEMBRAMENTO, MATERIA VIVENTE SFALDATA E
IMPUDICA. COME NEI SUOI PAESAGGI ROMANI, ANCHE NELLE OSSESSIONI VENEZIANE
TROTTI RIPETE UNA SCENA PRIMARIA CON RITMICA, RITUALE FISSITÀ. LA
PROVOCAZIONE RAGGIUNGE COSÌ IL SUO BERSAGLIO, LA NECROPOLI MERCIFICATA E
DEREALIZZATA TORNA A VIVERE NELL’IMPASTO CROMATICO, LA FISSITÀ DELLA
CARTOLINA È PERFORATA DA QUELLA, DI TUTT’ALTRO SEGNO, EROTICA E MORTUARIA;
LA STESSA, IN FONDO, ESPERITA DA MADONNA LISETTA QUERCINI NELLA NOVELLA
VENEZIANA DEL “DECAMETRO” (IV, 2) O DA VON ASCHENBACH IN “MORTE A VENEZIA”
DI THOMAS MANN E NEL GRANDE FILM DI LUCHINO VISCONTI.
EMANUELE ZINATO
BIOGRAFIA
SANDRO TROTTI È NATO A MONTE URANO. DOPO UN’INFANZIA TRASCORSA A PORTO SAN
GIORGIO, PAESE DELLA RIVIERA ADRIATICA, SI TRASFERISCE NEL 1949 A ROMA, PER
FREQUENTARE IL LICEO ARTISTICO.
ROMA DIVIENE CENTRO DEI SUOI INTERESSI ARTISTICI, LUOGO DI INCONTRO CON
ARTISTI E CRITICI D’ARTE E SUA ABITUALE RESIDENZA. CONOSCE, FRA GLI ALTRI,
GLI ARTISTI PERICLE FAZZINI, SANTE MONACHESI E LUIGI MONTANARINI, CHE
DIVENGONO SUOI AMICI E MAESTRI.
LA PRIMA ATTIVITÀ PITTORICA DI SANDRO TROTTI SI CONCENTRA SU RICERCHE IN
FORME ASTRATTE, E SVILUPPA I TEMI DELLE “STRISCE” E DEI “CRATES”.
DAL 1960 INSEGNA ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA, DOVE DAL 1972 È
TITOLARE DELLA CATTEDRA DI PITTURA.
DAL 1969, DOPO QUESTO PERIODO DI ASTRATTISMO, TROTTI RIPRENDE IL CHIAVE
ASTRATTO-FIGURATIVA LA MEDITAZIONE LIRICA DI TEMI PRECEDENTI: IL MARE, LE
BARCHE, GLI ARGANI, LA SPIAGGIA. A PARTIRE DAL 1970 TROTTI REALIZZA UNA
SERIE DI DISEGNI E OLII SUL TEMA DEL NUDO FEMMINILE IL CUI MONOCROMISMO LI
FA BATTEZZARE “NUDI BIANCHI”.
PARALLELAMENTE AI NUDI, TROTTI INIZIA UNA SERIE DI RITRATTI DELLA GIAPPONESE
YOKO, FORTEMENTE CONTRASTATI E RIGOROSAMENTE STRUTTURATI.
NELL’ESTATE DEL 1974 COMINCIA A DISEGNARE LE MUCCHE, E QUALCHE ANNO DOPO
INDAGA SU UN NUOVO TEMA PITTORICO, I “GERANI”.
NEL 1978 TROTTI COMPIE IL PRIMO DI NUMEROSI VIAGGI IN ORIENTE: INDIA,
EGITTO, THAILANDIA. FORTI SONO LE SUGGESTIONI CHE RICAVA DA QUESTI MONDI
ORIENTALI, CHE VENGONO SVILUPPATE IN PASTELLI, DISEGNI ED OLII SUI TEMI
DELLE DONNE ORIENTALI, DELLE MARCE CINESI, E DEL BUDDA.
DI QUESTI ANNI SONO ANCHE I PRIMI DIPINTI SUL TEMA DI ROMA, VEDUTE DELLA
CITTÀ OSSERVATE DAL GRANICOLO, CHE PROPONGONO UNA ROMA DI CUPOLE BAROCCHE E
DI CIELI SEGNATI DA NUVOLE E DA SQUARCI DI AZZURRO.
DAL 1983 TROTTI INIZIA UNA RICERCA PITTORICA SUL VOLTO E LA FIGURA
FEMMINILE, E REALIZZA UNA SERIE DI RITRATTI. I RITRATTI FEMMINILI SONO ANCHE
INSERITI IN GRANDI COMPOSIZIONI SUL TEMA DELLE “GIOCATRICI DI CARTE”,
SOGGETTO DI CUI IL PITTORE HA ESEGUITO VARIE EDIZIONI. I TEMI DEL NUDO E DEL
RITRATTO FEMMINILI SONO ANCORA OGGI UNA COSTANTE DELLA RICERCA ARTISTICA DI
SANDRO TROTTI.
ALCUNE MODELLE HANNO A LUNGO ISPIRATO L’ARTISTA, E FRA LORO RICORDIAMO
L’ERITREA TERRY, LA COREANA GISU SONG, LA CAPOVERDIANA ZULMIRA, LA SOMALA
EVA, LA PERUVIANA JESSICA.
TROTTI SI È ANCHE DEDICATO IN VARIE OCCASIONI AL TEMA DELLO SPORT: REALIZZA
NEL 1983 UNA SERIGRAFIA SU COMMISSIONE DELLA F.I.P. PER CELEBRARE LA
FONDAZIONE DELLA PALLACANESTRO IN ITALIA; PARTECIPA NEL 1986 ALLA
MANIFESTAZIONE SPORTIVO-CULTURALE “45 PITTORI RACCONTANO LO SPORT”
ORGANIZZATA DAL C.O.N.I., DIPINGENDO UN PANNELLO (200 X 300 CM.) SUL TEMA
DELLA PALLACANESTRO (IL DIPINTO È ESPOSTO NELLA SEDE DEL C.O.N.I. DEL FORO
ITALICO, E DI QUEST’OPERA IL C.O.N.I. HA FATTO REALIZZARE UNA TIRATURA DI
SERIGRAFIE); NEL 1987 ILLUSTRA CON ALCUNI DISEGNI LE GARE DI GINNASTICA
ARTISTICA SVOLTESI A ROMA DURANTE IL GRAND PRIX (I DISEGNI SONO STATI
PUBBLICATI NEL MENSILE “IL GINNASTA”, DELLA FEDERAZIONE ITALIANA
GINNASTICA); NEL 1990, ANNO DEI MONDIALI REALIZZA UNA LITOGRAFIA SUL TEMA
DEL CALCIO SU COMMISSIONE DEL C.O.N.I.; E NEL 1992 REALIZZA UNA CARTELLA DI
5 SERIGRAFIE SUL TEMA DEI CAVALLI SU COMMISSIONE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA
SPORT EQUESTRI.
DAL 1997 IN POI TROTTI HA INOLTRE ESEGUITO UNA SERIE DI INCISIONI IN
COLLABORAZIONE CON UN GRUPPO DI INCISORI MARCHIGIANI, CON L’ASSOCIAZIONE
CULTURALE “LA LUNA” E LE “GRAFICHE FIORONI”, REALIZZANDO DELLE ORIGINALI
PUBBLICAZIONI CON GRAFICHE D’AUTORE E TESTI POETICI.
TRA LE NUMEROSE ESPOSIZIONI DELLE OPERE DI SANDRO TROTTI, NE RICORDIAMO SOLO
ALCUNE PRINCIPALI, A CARATTERE MUSEOGRAFICO. PERSONALI NEL 1975 E NEL 1977 A
DAMASCO, SIRIA, PRESSO LA GALLERIA URNINA.
NEL 1982 LA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ANCONA ORGANIZZA A PALAZZO BOSDARI
UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI TROTTI, A CURA DI FRANCO SOLMI. L’ESPOSIZIONE È
CORREDATA DA UN AMPIO CATALOGO NEL 1985 TIENE UNA MOSTRA ANTOLOGICA, CURATA
DA FRANCO FARINA E CARMINE BENINCASA, A PALAZZO DEI DIAMANTI (FERRARA).
NEL SETTEMBRE DELLE STESSO ANNO ESPONE ALCUNE GRANDI TELE AD ALTRI ARTISTI
ITALIANI, CEROLI, FAZZINI, GUTTUSO, MASTROIANNI, MONTANARINI E TURCHIARO, IN
UNA MOSTRA AL MUSEO DI PHILADELPHIA (U.S.A.).
NEL 1986 ESPONE AL MUSEO DI SAN PAOLO DEL BRASILE ALCUNE OPERE ASTRATTE
DIPINTE NEL 1961.
NELLO STESSO ANNO PERSONALE DI RITRATTI ALLA GALLERIA CÀ D’ORO DI ROMA, CON
CATALOGO EDITO DA ANTONIO ROTUNDO EDITORE E TESTO DI CARMINE BENINCASA.
NELL’ESTATE DEL 1989 ESPONE AL PALAZZO DEI PRIORI DI FERMO (AP), CON IL
PATROCINIO DEL COMUNE, UN’IMPORTANTE RETROSPETTIVA USI SUOI ULTIMI 10 ANNI
DI PITTURA. NEL CATALOGO SCRITTI DI C. BENINCASA, C. COSTANTINI, L. DANIA,
W. PEDULLÀ, P. PINTO E R. M. SIENA.
NEL 1990 PERSONALE ALLA GALLERIA “I RIONI” DI PORTO SANTO STEFANO, E L’ANNO
SUCCESSIVO, PERSONALE AL “BUCCHERO” DI ORBETELLO.
NEL 1992 TROTTI INAUGURA UNA IMPORTANTE MOSTRA ANTOLOGICA NEL COMPLESSO
MONUMENTALE DI SAN MICHELE A ROMA. IL PITTORE ESPONE TUTTA LA SUA
PRODUZIONE, DALLE PRIME COMPOSIZIONI ASTRATTE DEL 1956-57 AI RECENTI
RITRATTI FEMMINILI.
NEL CATALOGO “LA MATERIA DEL SUBLIME”, EDITO DA SPIRALI/VEL, PRESENTAZIONI
DI C. BENINCASA E A. VERDIGLIONE.
NEL 1998 LA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO PROMUOVE DUE IMPORTANTI MOSTRE
ANTOLOGICHE. IL PALAZZO DEI CAPITANIO DI ASCOLI OSPITA LA MOSTRA DEI DIPINTI
MENTRE IL COMUNE DI MONTE URANO NE OSPITA L’ESPOSIZIONE DEI DISEGNI. IL
CATALOGO DEI DIPINTI PRESENTATO DAL PROF. CLAUDIO STRINATI È EDITO DA
CARDINI, MENTRE IL CATALOGO DEI DISEGNI, EDITO DALLE GRAFICHE FIORONI, È
PRESENTATO DAL PROFESSOR GABRIELE SIMONGINI. NEL CORSO DEL 1999, E
SUCCESSIVAMENTE L’ANNO DOPO, TROTTI SI RECA IN CINA PER ESPORRE ALL’EXPO
INTERNAZIONALE DI SHANGAI. IN QUESTI ULTIMI ANNI SANDRO TROTTI HA ESPOSTO
ALL’ASSOCIAZIONE “IL QUADRIPORTICO”, E ALLE GALLERIE “FORUM INTER ART”,
“DELLA TARTARUGA” E “IL MONDO DELL’ARTE” DI ROMA.
ALCUNI FRA I PIÙ IMPORTANTI SCRITTORI E CRITICI D’ARTE HANNO SCRITTO
SULL’OPERA DI SANDRO TROTTI, FRA CUI CITIAMO: E. BATTISTI, C. BENINCASA, E.
CRISPOLTI, L. DANIA, F. FARINA, G. GATT, S. GIANNATTASIO, D. LAJOLO, W.
MAKSIMOV, D. MICACCHI, A. MORAVIA, W. PEDULLÀ, P. PINTO, N. PONENTE, R. M.
SIENA, G. SIMONGINI, F. SOLMI, C. STRINATI, A. VERDET, A. VERDIGLIONE, E.
VILLA, C. VIVALDI.
AD EMANUELE VENEZIANO
CANDITI SCOTOMI, GONDOLE DI PECE: LA VENEZIA OSSESSIVA DI SANDRO TROTTI
HANNO POCO, PROUST E – IN TEMPI PIÙ RECENTI – DIEGO VALERI, DA CONSIGLIARE
PASSEGGIATE A VENEZIA SENZA UN ITINERARIO STABILITO, PER GODERNE LA NATURA
LABIRINTICA E CANGIANTE. DOV’È FINITA INFATTI LA CITTÀ “D’ORO E DI MARMO
ORNATA DI DIASPRO E PAVIMENTATA DI SMERALDO” TUTTA “ROCCE D’AMETISTA SIMILI
A UNO SCOGLIO DEL MAR DELLE INDIE?” L’ORIENTE PROUSTIANO È DIVENTATO CASOMAI
L’OCCIDENTE FAVOLOSO DEI GIOVANI SPOSI GIAPPONESI. PER L’EUROPEO MEDIO, È
SOLO UN BAZAR DI “EVENTI” CULTURALI IN SALDO, DI ELEGANZE SENTIMENTALI DI
TERZA SCELTA. A VENEZIA NESSUNO OGGI PUÒ PIÙ GIUNGERE A OCCHI CHIUSI A SAN
GIORGIO DEGLI SCHIAVONI GUIDATO DAL CAPITOLO CHE RUSKIN DEDICA A CARPACCIO
NELLE “PIETRE DI VENEZIA”, NÉ PUÒ TANTOMENO IMMAGINARE I PIACERI LIBERTINI
DEI “MÉMOIRES” DI CASANOVA FUGGIASCO. OGGI LA STATUA DI GOLDONI SMICCIA UN
MAC DONALD’S E HARRISON FORD SEMBRA BALZAR FUORI DA OGNI TOMBINO, COME
ACCADE IN INDIANA JONES.
SANDRO TROTTI HA SCELTO COME OGGETTO QUESTO SIMULACRO, E HA OSATO REPLICARLO
– COME FA PER I SUOI NUDI – OSSESSIVAMENTE. IL SUO PAESAGGIO VENEZIANO È
INFATTI FISSO E OSSESSIVO: LE NERE GONDOLE, L’ORO DEI PALAZZI, IL BIANCO
DELLE CUPOLE, LE LINEE OBLIQUE DEI PALI ERETTI SULL’ACQUA. INSOMMA: SEMBRA
CHE TROTTI ABBIA VOLUTO MISURARSI FINO IN FONDO CON IL “SEMPREUGUALE”, CON
L’EFFETTO CARTOLINA. E IN MODO DEL TUTTO CONFLITTUALE: PERCHÉ, OCCORRE DIRLO
SUBITO, IN QUESTI DIPINTI SI SCATENA UNA VERA E PROPRIA BATTAGLIA TRA I
CAMPI CROMATICI DELL’ASTRATTISMO E L’EMBLEMA SUPREMO DEL “KITSCH”, E SI
LIBERANO FORZE AGONISTICHE, ABBAGLIANTI E TELLURICHE, DEL TUTTO DESUETE
NELL’ERA – CHE FORSE CI STIAMO LASCIANDO ALLE SPALLE – DELL’IRONIA, DELLA
CITAZIONE, DEL DISINCANTO E DEL NICHILISMO MORBIDO.
COI SUOI BIANCHI, COI VERMIGLI URLANTI, COI GIALLI CANARINO E COI VERDI
BANDIERA, E CON LE SUE GONDOLE SGHEMBE E FENDENTI, TROTTI INTRAPRENDE UNA
MUTA COLLUTTAZIONE CON LA RAPPRESENTAZIONE POSTMODERNA DI VENEZIA. RÉGIS
DEBRAY, NEL SUO “CONTRO VENEZIA”, SCRIVE CHE LA CITTÀ DEI DOGI È OGGI UNA
PUZZOLENTE NECROPOLI E UN “LIVING THEATRE” PERMANENTE, IN CUI NIENTE È
VERAMENTE VERO. DAL PUNTO DI VISTA DEL “MARKETING” URBANO, COME INSEGNANO
GLI EVENTOLOGI DELLA BENETTON E DI PALAZZO GRASSI, QUESTA NECROPOLI È
TUTTAVIA UN UTILISSIMO SFONDO TEATRALE PER LO SPETTACOLO PERMANENTE IN CUI
SIAMO CONDANNATI A VIVERE. ANCHE TROTTI SI IMBATTE INEVITABILMENTE NEI
“TOPOI” VENEZIANI CHE ABITANO L’IMMAGINARIO COLLETTIVO, IN PRIMO LUOGO NELLA
COPPIA EROS-THANATOS, MA EVITA MIRACOLOSAMENTE DI RESTARE INTRAPPOLATO NELLA
LOGICA DEREALIZZANTE DEL SIMULACRO GRAZIE ALLA FORZA MATERIA DELLA SUA
PITTURA: TURNER MUOVEVA DA CANALETTO, ANIMANDO LO SPAZIO LAGUNARE D’UN
DINAMISMO DISTRUTTIVO-COSTRUTTIVO FATTO DI VORTICI E DI TURBINI,
ANALOGALMENTE TROTTI AGITA E SBIANCA LOGGE SCOLPITE, FREGI, CUPOLE, COLONNE
E ARCHI FINO A FARNE EVANESCENTI SCOTOMI CHE – DALLO SFONDO – SI DILATANO E
FERISCONO LA RETINA. DA QUEI CANDIDI GLOBI MORTALI, UN’ESPLOSIONE NUCLEARE
SEMBRA COLARE SUL PAESAGGIO, MINACCIANDO DI SCHEGGIE IRIDATE IL VERDE
SMERALDINO E IL BLU ELETTRICO DELLE ACQUE. IL CAMPO ORIZZONTALE DELLE
ESPLOSIONI DI LUCE E DELLE ACQUE È INTERSECATO E SPEZZATO DA DUE ORDINI DI
SEGNI SGHEMBI E CONTRAPPOSTI: LE GONDOLE NERE E I PALI ERETTI, “BRICOLE”
FALLICHE, CHE DESTABILIZZANO CON DIAGONALI E LINEE DI FUGA LA SCENA DELLA
DEFLAGRAZIONE. IL NERO DEGLI SCAFI, MORTALE QUANTO IL BIANCO ABBAGLIANTE DEI
GLOBI DI LUCE, È LO STESSO DELLA “PEGOLA” CHE UN TEMPO – QUANDO LA
SERENISSIMA DISPONEVA DI UN TEMIBILE “FORCE DE FRAPPE” – FUMAVA
INCESSANTEMENTE NEI CANTIERI DELL’ARSENALE, NERO-PECE IN CUI DANTE IMMERGE
LE ANIME DEI BARATTIERI (INF. XXI, 7-15).
LA GONDOLA DI TROTTI ABBANDONA COSÌ, IN VIRTÙ DELL’ARDIMENTO VITALISTICO E
CROMATICO, LO SPAZIO REPLICANTE E TURISTICO. IL VERO CENTRO FOCALE DI QUESTI
VORTICI ESPLOSIVI È DATO INFATTI DA CIÒ CHE LE GONDOLE TRASPORTANO: BEN PIÙ
MATERICHE DEGLI SPETTRI DEI GONDOLIERI, NEGLI SCAFI VI SONO CHIAZZE
VERMIGLIE E ORO, DEBORDANTI E PALPITANTI. SI BADI BENE, NON SI TRATTA
DELL’ORO, DEL SANGUE E DEL FIELE DELLE INTERIORA, DELLE CARNI, DELLE
VISCERE. INSOMMA: MACELLO E SMEMBRAMENTO, MATERIA VIVENTE SFALDATA E
IMPUDICA. COME NEI SUOI PAESAGGI ROMANI, ANCHE NELLE OSSESSIONI VENEZIANE
TROTTI RIPETE UNA SCENA PRIMARIA CON RITMICA, RITUALE FISSITÀ. LA
PROVOCAZIONE RAGGIUNGE COSÌ IL SUO BERSAGLIO, LA NECROPOLI MERCIFICATA E
DEREALIZZATA TORNA A VIVERE NELL’IMPASTO CROMATICO, LA FISSITÀ DELLA
CARTOLINA È PERFORATA DA QUELLA, DI TUTT’ALTRO SEGNO, EROTICA E MORTUARIA;
LA STESSA, IN FONDO, ESPERITA DA MADONNA LISETTA QUERCINI NELLA NOVELLA
VENEZIANA DEL “DECAMETRO” (IV, 2) O DA VON ASCHENBACH IN “MORTE A VENEZIA”
DI THOMAS MANN E NEL GRANDE FILM DI LUCHINO VISCONTI.
EMANUELE ZINATO
BIOGRAFIA
SANDRO TROTTI È NATO A MONTE URANO. DOPO UN’INFANZIA TRASCORSA A PORTO SAN
GIORGIO, PAESE DELLA RIVIERA ADRIATICA, SI TRASFERISCE NEL 1949 A ROMA, PER
FREQUENTARE IL LICEO ARTISTICO.
ROMA DIVIENE CENTRO DEI SUOI INTERESSI ARTISTICI, LUOGO DI INCONTRO CON
ARTISTI E CRITICI D’ARTE E SUA ABITUALE RESIDENZA. CONOSCE, FRA GLI ALTRI,
GLI ARTISTI PERICLE FAZZINI, SANTE MONACHESI E LUIGI MONTANARINI, CHE
DIVENGONO SUOI AMICI E MAESTRI.
LA PRIMA ATTIVITÀ PITTORICA DI SANDRO TROTTI SI CONCENTRA SU RICERCHE IN
FORME ASTRATTE, E SVILUPPA I TEMI DELLE “STRISCE” E DEI “CRATES”.
DAL 1960 INSEGNA ALL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA, DOVE DAL 1972 È
TITOLARE DELLA CATTEDRA DI PITTURA.
DAL 1969, DOPO QUESTO PERIODO DI ASTRATTISMO, TROTTI RIPRENDE IL CHIAVE
ASTRATTO-FIGURATIVA LA MEDITAZIONE LIRICA DI TEMI PRECEDENTI: IL MARE, LE
BARCHE, GLI ARGANI, LA SPIAGGIA. A PARTIRE DAL 1970 TROTTI REALIZZA UNA
SERIE DI DISEGNI E OLII SUL TEMA DEL NUDO FEMMINILE IL CUI MONOCROMISMO LI
FA BATTEZZARE “NUDI BIANCHI”.
PARALLELAMENTE AI NUDI, TROTTI INIZIA UNA SERIE DI RITRATTI DELLA GIAPPONESE
YOKO, FORTEMENTE CONTRASTATI E RIGOROSAMENTE STRUTTURATI.
NELL’ESTATE DEL 1974 COMINCIA A DISEGNARE LE MUCCHE, E QUALCHE ANNO DOPO
INDAGA SU UN NUOVO TEMA PITTORICO, I “GERANI”.
NEL 1978 TROTTI COMPIE IL PRIMO DI NUMEROSI VIAGGI IN ORIENTE: INDIA,
EGITTO, THAILANDIA. FORTI SONO LE SUGGESTIONI CHE RICAVA DA QUESTI MONDI
ORIENTALI, CHE VENGONO SVILUPPATE IN PASTELLI, DISEGNI ED OLII SUI TEMI
DELLE DONNE ORIENTALI, DELLE MARCE CINESI, E DEL BUDDA.
DI QUESTI ANNI SONO ANCHE I PRIMI DIPINTI SUL TEMA DI ROMA, VEDUTE DELLA
CITTÀ OSSERVATE DAL GRANICOLO, CHE PROPONGONO UNA ROMA DI CUPOLE BAROCCHE E
DI CIELI SEGNATI DA NUVOLE E DA SQUARCI DI AZZURRO.
DAL 1983 TROTTI INIZIA UNA RICERCA PITTORICA SUL VOLTO E LA FIGURA
FEMMINILE, E REALIZZA UNA SERIE DI RITRATTI. I RITRATTI FEMMINILI SONO ANCHE
INSERITI IN GRANDI COMPOSIZIONI SUL TEMA DELLE “GIOCATRICI DI CARTE”,
SOGGETTO DI CUI IL PITTORE HA ESEGUITO VARIE EDIZIONI. I TEMI DEL NUDO E DEL
RITRATTO FEMMINILI SONO ANCORA OGGI UNA COSTANTE DELLA RICERCA ARTISTICA DI
SANDRO TROTTI.
ALCUNE MODELLE HANNO A LUNGO ISPIRATO L’ARTISTA, E FRA LORO RICORDIAMO
L’ERITREA TERRY, LA COREANA GISU SONG, LA CAPOVERDIANA ZULMIRA, LA SOMALA
EVA, LA PERUVIANA JESSICA.
TROTTI SI È ANCHE DEDICATO IN VARIE OCCASIONI AL TEMA DELLO SPORT: REALIZZA
NEL 1983 UNA SERIGRAFIA SU COMMISSIONE DELLA F.I.P. PER CELEBRARE LA
FONDAZIONE DELLA PALLACANESTRO IN ITALIA; PARTECIPA NEL 1986 ALLA
MANIFESTAZIONE SPORTIVO-CULTURALE “45 PITTORI RACCONTANO LO SPORT”
ORGANIZZATA DAL C.O.N.I., DIPINGENDO UN PANNELLO (200 X 300 CM.) SUL TEMA
DELLA PALLACANESTRO (IL DIPINTO È ESPOSTO NELLA SEDE DEL C.O.N.I. DEL FORO
ITALICO, E DI QUEST’OPERA IL C.O.N.I. HA FATTO REALIZZARE UNA TIRATURA DI
SERIGRAFIE); NEL 1987 ILLUSTRA CON ALCUNI DISEGNI LE GARE DI GINNASTICA
ARTISTICA SVOLTESI A ROMA DURANTE IL GRAND PRIX (I DISEGNI SONO STATI
PUBBLICATI NEL MENSILE “IL GINNASTA”, DELLA FEDERAZIONE ITALIANA
GINNASTICA); NEL 1990, ANNO DEI MONDIALI REALIZZA UNA LITOGRAFIA SUL TEMA
DEL CALCIO SU COMMISSIONE DEL C.O.N.I.; E NEL 1992 REALIZZA UNA CARTELLA DI
5 SERIGRAFIE SUL TEMA DEI CAVALLI SU COMMISSIONE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA
SPORT EQUESTRI.
DAL 1997 IN POI TROTTI HA INOLTRE ESEGUITO UNA SERIE DI INCISIONI IN
COLLABORAZIONE CON UN GRUPPO DI INCISORI MARCHIGIANI, CON L’ASSOCIAZIONE
CULTURALE “LA LUNA” E LE “GRAFICHE FIORONI”, REALIZZANDO DELLE ORIGINALI
PUBBLICAZIONI CON GRAFICHE D’AUTORE E TESTI POETICI.
TRA LE NUMEROSE ESPOSIZIONI DELLE OPERE DI SANDRO TROTTI, NE RICORDIAMO SOLO
ALCUNE PRINCIPALI, A CARATTERE MUSEOGRAFICO. PERSONALI NEL 1975 E NEL 1977 A
DAMASCO, SIRIA, PRESSO LA GALLERIA URNINA.
NEL 1982 LA GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ANCONA ORGANIZZA A PALAZZO BOSDARI
UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI TROTTI, A CURA DI FRANCO SOLMI. L’ESPOSIZIONE È
CORREDATA DA UN AMPIO CATALOGO NEL 1985 TIENE UNA MOSTRA ANTOLOGICA, CURATA
DA FRANCO FARINA E CARMINE BENINCASA, A PALAZZO DEI DIAMANTI (FERRARA).
NEL SETTEMBRE DELLE STESSO ANNO ESPONE ALCUNE GRANDI TELE AD ALTRI ARTISTI
ITALIANI, CEROLI, FAZZINI, GUTTUSO, MASTROIANNI, MONTANARINI E TURCHIARO, IN
UNA MOSTRA AL MUSEO DI PHILADELPHIA (U.S.A.).
NEL 1986 ESPONE AL MUSEO DI SAN PAOLO DEL BRASILE ALCUNE OPERE ASTRATTE
DIPINTE NEL 1961.
NELLO STESSO ANNO PERSONALE DI RITRATTI ALLA GALLERIA CÀ D’ORO DI ROMA, CON
CATALOGO EDITO DA ANTONIO ROTUNDO EDITORE E TESTO DI CARMINE BENINCASA.
NELL’ESTATE DEL 1989 ESPONE AL PALAZZO DEI PRIORI DI FERMO (AP), CON IL
PATROCINIO DEL COMUNE, UN’IMPORTANTE RETROSPETTIVA USI SUOI ULTIMI 10 ANNI
DI PITTURA. NEL CATALOGO SCRITTI DI C. BENINCASA, C. COSTANTINI, L. DANIA,
W. PEDULLÀ, P. PINTO E R. M. SIENA.
NEL 1990 PERSONALE ALLA GALLERIA “I RIONI” DI PORTO SANTO STEFANO, E L’ANNO
SUCCESSIVO, PERSONALE AL “BUCCHERO” DI ORBETELLO.
NEL 1992 TROTTI INAUGURA UNA IMPORTANTE MOSTRA ANTOLOGICA NEL COMPLESSO
MONUMENTALE DI SAN MICHELE A ROMA. IL PITTORE ESPONE TUTTA LA SUA
PRODUZIONE, DALLE PRIME COMPOSIZIONI ASTRATTE DEL 1956-57 AI RECENTI
RITRATTI FEMMINILI.
NEL CATALOGO “LA MATERIA DEL SUBLIME”, EDITO DA SPIRALI/VEL, PRESENTAZIONI
DI C. BENINCASA E A. VERDIGLIONE.
NEL 1998 LA PROVINCIA DI ASCOLI PICENO PROMUOVE DUE IMPORTANTI MOSTRE
ANTOLOGICHE. IL PALAZZO DEI CAPITANIO DI ASCOLI OSPITA LA MOSTRA DEI DIPINTI
MENTRE IL COMUNE DI MONTE URANO NE OSPITA L’ESPOSIZIONE DEI DISEGNI. IL
CATALOGO DEI DIPINTI PRESENTATO DAL PROF. CLAUDIO STRINATI È EDITO DA
CARDINI, MENTRE IL CATALOGO DEI DISEGNI, EDITO DALLE GRAFICHE FIORONI, È
PRESENTATO DAL PROFESSOR GABRIELE SIMONGINI. NEL CORSO DEL 1999, E
SUCCESSIVAMENTE L’ANNO DOPO, TROTTI SI RECA IN CINA PER ESPORRE ALL’EXPO
INTERNAZIONALE DI SHANGAI. IN QUESTI ULTIMI ANNI SANDRO TROTTI HA ESPOSTO
ALL’ASSOCIAZIONE “IL QUADRIPORTICO”, E ALLE GALLERIE “FORUM INTER ART”,
“DELLA TARTARUGA” E “IL MONDO DELL’ARTE” DI ROMA.
ALCUNI FRA I PIÙ IMPORTANTI SCRITTORI E CRITICI D’ARTE HANNO SCRITTO
SULL’OPERA DI SANDRO TROTTI, FRA CUI CITIAMO: E. BATTISTI, C. BENINCASA, E.
CRISPOLTI, L. DANIA, F. FARINA, G. GATT, S. GIANNATTASIO, D. LAJOLO, W.
MAKSIMOV, D. MICACCHI, A. MORAVIA, W. PEDULLÀ, P. PINTO, N. PONENTE, R. M.
SIENA, G. SIMONGINI, F. SOLMI, C. STRINATI, A. VERDET, A. VERDIGLIONE, E.
VILLA, C. VIVALDI.
08
novembre 2004
Sandro Trotti – Venezie
Dall'otto al 19 novembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA DELLA TARTARUGA
Roma, Via Sistina, 85A, (Roma)
Roma, Via Sistina, 85A, (Roma)
Vernissage
8 Novembre 2004, ore 18
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