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Sandstorm 2
Dal 1990, grazie al lavoro di Elisa Bollazzi e di un numero ormai nutrito di collaboratori, frammenti d’opere d’arte, probabilmente destinati alla spazzatura, vengono sottratti all’oblio per essere, con cura e rigore scientifico, catalogati e conservati in Microcollection.
Comunicato stampa
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SANDSTORM 2
a cura di Caterina Benvegnù
Lia Cecchin
Giulio Delvè
Nicola Genovese
Alessandra Messali
Opening 12 aprile ore 18.30
13 – 15 aprile 2013
- V I L L Δ – Via Brozzoni 7, Brescia
Sandstorm è un progetto ispirato ad una storia breve scritta da ETA Hoffmann nel 1817, The
Sandman, in seguito ampiamente interpretata da Freud ne Il Perturbante (Das Unheimliche),
del 1919. Concetti quali straniamento, spaesamento, dissonanza, disturbo, sono tra i punti nodali
propri del racconto, dai quali parte il percorso di ricerca di Sandstorm.
La prima edizione del progetto è avvenuta presso l’Ex Macello di Padova, un luogo fortemente
connotato sia storicamente che strutturalmente. Per la seconda edizione è stato scelto uno spazio
dalle peculiarità ugualmente incisive.
Seppur differente dal suo predecessore per storia, struttura, ambientazione, Villa diverrà teatro dei
lavori site-specific di Lia Cecchin, Giulio Delvè, Nicola Genovese e Alessandra Messali. Ciascuna
installazione indagherà sulla manipolazione e rivisitazione di termini, oggetti, sensazioni, nel
tentativo di rielaborarli per riconsegnarli allo spazio come avessero nuova vita. Lo spettatore
sarà condotto a farsi strada tra un percorso perturbante e disturbante – in bilico tra spaesamenti
percettivi e familiarità, connessioni tra rappresentazione e frammenti di memoria – che sovvertirà
le strutture convenzionali di luoghi, parole, credenze.
«Chi è soggetto a déja vù è incline a trovare strane le parole familiari» mi hanno detto. Prima inizi col
sentirtela strana in bocca, poi la sputi fuori; sembra straniera. Allora afferri una matita e la scrivi in
stampatello, ma anche le lettere non sembrano quelle di prima: ad ogni sguardo appaiono più anomale. Ti
riprometti di pensare ad altro. Ci provi. Così, nel tentativo di sedare il vocabolo ne perdi il controllo e poi ti
trovi disorientato. Ricorri a quello che sai. Alla parole certe; questo credi. «E se lo stesso fenomeno potesse
riguardare anche le immagini? O gli oggetti? E magari anche le situazioni e le persone?» mi son chiesto. A
modo suo Freud lo ritiene spaventosamente possibile; Unheimlich lo chiama. Suona come una condanna,
come se un fantasma ti dovesse seguire sempre. Quella sera ho cenato seduto su una sedia che non era la
solita, per dare le spalle al muro.
a cura di Caterina Benvegnù
Lia Cecchin
Giulio Delvè
Nicola Genovese
Alessandra Messali
Opening 12 aprile ore 18.30
13 – 15 aprile 2013
- V I L L Δ – Via Brozzoni 7, Brescia
Sandstorm è un progetto ispirato ad una storia breve scritta da ETA Hoffmann nel 1817, The
Sandman, in seguito ampiamente interpretata da Freud ne Il Perturbante (Das Unheimliche),
del 1919. Concetti quali straniamento, spaesamento, dissonanza, disturbo, sono tra i punti nodali
propri del racconto, dai quali parte il percorso di ricerca di Sandstorm.
La prima edizione del progetto è avvenuta presso l’Ex Macello di Padova, un luogo fortemente
connotato sia storicamente che strutturalmente. Per la seconda edizione è stato scelto uno spazio
dalle peculiarità ugualmente incisive.
Seppur differente dal suo predecessore per storia, struttura, ambientazione, Villa diverrà teatro dei
lavori site-specific di Lia Cecchin, Giulio Delvè, Nicola Genovese e Alessandra Messali. Ciascuna
installazione indagherà sulla manipolazione e rivisitazione di termini, oggetti, sensazioni, nel
tentativo di rielaborarli per riconsegnarli allo spazio come avessero nuova vita. Lo spettatore
sarà condotto a farsi strada tra un percorso perturbante e disturbante – in bilico tra spaesamenti
percettivi e familiarità, connessioni tra rappresentazione e frammenti di memoria – che sovvertirà
le strutture convenzionali di luoghi, parole, credenze.
«Chi è soggetto a déja vù è incline a trovare strane le parole familiari» mi hanno detto. Prima inizi col
sentirtela strana in bocca, poi la sputi fuori; sembra straniera. Allora afferri una matita e la scrivi in
stampatello, ma anche le lettere non sembrano quelle di prima: ad ogni sguardo appaiono più anomale. Ti
riprometti di pensare ad altro. Ci provi. Così, nel tentativo di sedare il vocabolo ne perdi il controllo e poi ti
trovi disorientato. Ricorri a quello che sai. Alla parole certe; questo credi. «E se lo stesso fenomeno potesse
riguardare anche le immagini? O gli oggetti? E magari anche le situazioni e le persone?» mi son chiesto. A
modo suo Freud lo ritiene spaventosamente possibile; Unheimlich lo chiama. Suona come una condanna,
come se un fantasma ti dovesse seguire sempre. Quella sera ho cenato seduto su una sedia che non era la
solita, per dare le spalle al muro.
12
aprile 2013
Sandstorm 2
Dal 12 al 15 aprile 2013
arte contemporanea
Location
VILLA
Brescia, Via Camillo Brozzoni, 7, (Brescia)
Brescia, Via Camillo Brozzoni, 7, (Brescia)
Orario di apertura
sabato e domenica 17.00 – 21.00.
Vernissage
12 Aprile 2013, h 18.30
Autore
Curatore