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SanseveroLAB
verranno presentati al pubblico i primi risultati del laboratorio e i prototipi dei primi artisti, illustratori e designer che hanno accettato di partecipare a questo progetto
Comunicato stampa
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SanseveroLAB
un progetto curato da NOTgallery per alóς edizioni di Napoli e il Comitato per le celebrazioni del tricentenario della nascita di Raimondo di Sangro
E' possibile partendo dalle sue risorse realizzare un progetto che tenti di proiettare il museo verso il futuro, facendone un luogo che non soltanto ospiti dei capolavori d'arte, ma si inserisca nel dibattito culturale attuale? E' possibile che le suggestioni che offre la Cappella Sansevero possano essere di stimolo ai giovani artisti e ricercatori, come lo erano le meraviglie dell'antichità per i giovani artisti del Rinascimento, del Barocco o del Neoclassicismo? E' possibile produrre qualcosa di nuovo partendo da una storia ormai antica?
NOTgallery in collaborazione con alóς edizioni (impegnata sin dal 1996 nell'attività di ricerca sulla Cappella e sul suo mecentate Raimondo di Sangro) ha creato, coerentemente con la propria missione di allargare le possibilità di fruizione della ricerca artistica contemporanea, un laboratorio di idee che si occupa di rendere pubbliche ricerche nell'ambito delle arti o delle scienze che abbiano il preciso obiettivo di rivisitare in chiave innovativa e contemporanea la storia, i miti, le tradizioni, le scoperte e i primati della Napoli del Settecento, al centro dei quali era sempre presente la Cappella Sansevero e del suo ideatore. I progetti di ricerca selezionati hanno il preciso obiettivo di essere destinati alla divulgazione internazionale delle conoscenze (attraverso l'attività editoriale), sfruttando la globalizzazione tecnologica dei mezzi di comunicazione, e non sono destinati alla produzione di unici esemplari artistici, musicali, scientifici, ecc.
Il patrimonio del Museo Cappella Sansevero, inteso sia in termini materiali che storici, è stato uno stimolo alla creazione di nuove ricerche in sintonia con l'attività di mecenate e scienziato del principe Raimondo di Sangro. Questi, infatti, collaborava con artisti e ricercatori del suo tempo, in molti modi:
1) fornendogli tutte le proprie conoscenze scientifiche affinché essi potessero raggiungere il massimo grado dell'intonazione espressiva nelle proprie opere, attraverso una lavorazione innovativa dei materiali;
2) invitando questi a dare immagine e corpo alle sue ricerche scientifiche;
3) investendo nella ricerca scientifica innovativa, acquistando i risultati di esperimenti scientifici all'avanguardia per il suo tempo oppure invitando i ricercatori a lavorare per lui;
4) divulgando con attività tipografico/editoriale i risultati della propria attività di mecenate d'arte e di scienza e di scienziato a sua volta.
Il SanseveroLAB ha cominciato la sua attività all'inizio del 2010, anno nel quale si festeggia il tricentenario della nascita di Raimondo de Sangro. A partire dal 30 gennaio, data di nascita del Principe, per tutti i mesi successivi, il Comitato per le celebrazioni del tricentenario della nascita di Raimondo di Sangro ha previsto diverse iniziative artistiche e culturali che abbiano l'obiettivo di celebrare la sua vita, le sue attività e le sue scoperte. Tali iniziative non avranno luogo soltanto nel Museo, ma cercheranno di "invadere" diversi spazi cittadini, a ricordo del fatto che Raimondo de Sangro è, in termini storici, culturali (dunque turistici) e scientifici una "risorsa" per tutta la città e, attraverso di essa, per tutta la collettività che con Napoli si relazioni. Tra le tante manifestazioni il SanseveroLAB avrà una indubbia rilevanza, in quanto attraverso alóς edizioni, tenterà innanzitutto di adattare ad una fruizione contemporanea tutto ciò che verrà creato per celebrare il Principe.
Sansevero_Gadget
S_G è un progetto che accompagnerà l'apertura del SanseveroLAB. Questa prima edizione è rivolta a artisti o creativi attivi ai quali, su invito, è stata chiesta la creazione di "supporti" o "meccanismi" per la divulgazione internazionale della storia della città, legata a quella della Cappella Sansevero e del suo ideatore.
Artisti presentati in questa prima fase del Sansevero_Gadget
Molti sono stati gli artisti invitati a presentare un progetto, alcuni sono ancora in corso di realizzazione, altri sono rimasti in fase progettuale, in questa prima edizione saranno presentati:
Enzo Calibè: Riproduzioni magnetiche in plexiglass fluorescente delle principali invenzioni di Raimondo de Sangro;
Alessandro Cocchia: Kit per realizzare un cristo velato commestibile;
DDM: Cassa acustica ispirata alle “Macchine anatomiche”
Paco Desiato: Segnalibri del Principe di Sansevero, che raccontano a fumetti alcune delle vicende
IABO: Magliette che trasformano chi le indossa in “Macchine anatomiche”;
LUCID (by Jason Villmer): fotografia tridimensionale della Cappella che viene montata in forma sferica ed è contenuta in una mano (la Cappella Sansevero in una mano);
Maram: Oggetto in forma d'uovo, diviso in due metà
Roxy in the Box: Gomma da cancellare per “far sparire ogni cosa su cui è sfregata”;
Andrea Scoppetta: Papercraft del Principe e delle “Macchine anatomiche”;
Peppe Cerillo ha progettato un versione “Pop-up” della Cappella, una miniscenografia cartacea realizzata mescolando fotografie di tutto il Museo.
Confini per l'ideazione
All'artista è stata data piena libertà di espressione, purché questi rispettasse l'ispirazione originaria alla Cappella Sansevero e a Raimondo di Sangro.
Conclusioni
Forse non tutti sanno che uno delle ipotesi per l'etimologia del termine "Gadget" è quella che fa derivare il sostantivo dal nome della ditta francese Gaget, Gauthier & Cie, che fuse la Statua della libertà e, mettendo sul mercato miniature della statua stessa, le appellava col primo dei tre nomi della ditta (Gaget, poi americanizzato in Gadget).
Proprio la diffusione di quel "primo" gadget ha contribuito a diffondere la fama della cultura americana in Europa e ad imporne quella statua come il simbolo. Tuttavia il concetto di gadget ha subito successivamente un impoverimento semantico, andando a denotare oggetti a basso costo che serbino soltanto memoria o ricordo di ciò che rappresentano, senza nessun riguardo per la qualità della fattura o l'innovazione della forma o dell'aspetto.
Il presente progetto non mira a creare dei gadget per il Museo Cappella Sansevero. Piuttosto il SanseveroLAB mira alla rigenerazione del concetto di gadget, intendendo in ogni cosa prodotta dare risalto al messaggio da trasmettere attraverso di essa ed alla innovazione della sua forma o del suo aspetto.
Ogni manufatto o meccanismo sarà messo a punto con la stessa qualità e lo stesso rispetto dell'idea originaria con cui la Gaget, Gauthier & Cie realizzava ogni singola copia rimpicciolita della Statua della Libertà.
Approfondimenti
Il Museo Cappella Sansevero è situato nel cuore del centro antico di Napoli. E' considerato un gioiello del patrimonio artistico della città. Creatività barocca e orgoglio dinastico, bellezza e mistero s’intrecciano creando qui un’atmosfera unica.
Per i suoi capolavori come il celebre Cristo velato, la cui immagine fin dalla fine del Settecento è circolata in tutto il mondo per la fama della prodigiosa “tessitura” del velo marmoreo, il virtuosismo artistico di sculture come il Disinganno ed enigmatiche presenze come le Macchine anatomiche, la Cappella Sansevero costituisce un singolare monumento che è frutto dell’ingegno umano e l'immagine di un epoca, il Settecento, in cui i progressi della scienza moderna cominciavano a cambiare un mondo in cui religione, mistero e credenze popolari costituivano ancora il tessuto della cultura popolare diffusa.
La piccola chiesa è anche un mausoleo nobiliare, un tempio iniziatico in cui è mirabilmente trasfusa la poliedrica personalità del suo geniale ideatore: Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, che fu scienziato, alchimista, astronomo, poeta, scrittore, guerriero, mecenate, inventore e a tutt'oggi costituisce una delle figure più affascinanti e leggendarie del Settecento italiano.
In questa cornice ambientale è nata la alóς edizioni che da ormai 14 anni porta avanti il progetto editoriale teso a valorizzare con nuove ricerche e indirizzi gli studi sul contesto culturale in cui si è sviluppata la vicenda umana ed intellettuale di Raimondo di Sangro, senza tuttavia tralasciare la valenza emozionale ed artistica del sito che si traduca in “laboratorio” di creatività applicata in omaggio al suo artefice principale.
Un moderno Museo
Di recente Il museo è stato dotato di un nuovo sistema illuminotecnico, curato dal lighting designer Franco Ferrari, già autore dell’illuminazione della facciata della Basilica di San Pietro e della Cappella Sistina a Roma. Un impianto illuminativo interpretativo che dona eccezionale risalto alla bellezza di questo scrigno artistico: una serie di spot luminosi sistemati sul cornicione della cappella, alla base della volta affrescata, squarciano la penombra senza inficiare per questo la veduta periferica; ogni statua è evidenziata da una luce circoscritta che rende giustizia alla cromia naturale del marmo bianco e l’occhio del visitatore può mettere facilmente a fuoco ogni singola opera, considerandola nel suo preciso ruolo all'interno dell'affascinante progetto iconografico del Principe di Sansevero.
Tale impianto di illuminazione costituisce un ulteriore passo per la trasformazione della Cappella Sansevero, nonostante la sua antica origine (la sua prima fondazione risalirebbe al 1590), in un museo di moderna concezione e fruizione. Un ulteriore passo in questa direzione sarà l'apertura, ormai imminente di un locale bookshop, di fronte all'entrata principale del Museo, che offrirà al visitatore una serie di pubblicazioni e servizi.
Polo Culturale
Le intenzioni della direzione del Museo Cappella Sansevero e della casa editrice Alos di utilizzare sempre di più alcuni spazi interni come luogo per la moderna fruizione della cultura, (concerti, mostre, esibizioni teatrali, presentazioni di libri), ha consentito al Museo di presentarsi non soltanto come un "contenitore" d'arte e di memorie; un luogo antico, affascinante, misterioso, prestigioso, dove accanto alle opere, ospitate in maniera permanente si dà valore e spazio ad esperienze, contaminazioni e ricerche relazionabili con il contesto storico-artistico. Un moderno museo può definirsi tale solo a patto di "produrre" cultura e non soltanto "ospitarla" e, per poter "produrla", un museo ha necessità di inserirsi nella quotidianità del dibattito culturale del proprio paese, divenendo polo di evidenza e attrazione per nuove idee all’ombra di antiche memorie.
Risorse
Napoli è una città che nasconde molti segreti, le cui origini, spesso, si perdono nell'antichità greco-romana ed anche prima. All'interno di questo panorama di segreti e misteri, la Cappella Sansevero ha una indiscussa centralità e i turisti italiani e stranieri ne restano affascinati.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, le meraviglie che contiene e la fama del suo illustre ideatore consentono alla Cappella Sansevero di riuscire ad attrarre visitatori da tutto il mondo, che ne conservano un ricordo affascinato e, molto spesso, scelgono di portare con se memoria di quanto hanno visto. Una buona percentuale dei visitatori comprano immagini fotografiche o pubblicazioni che descrivano particolari della cappella o della vita e delle gesta di Raimondo di Sangro. Attorno a questa necessità si è sviluppata una vivacissima attività editoriale, che col tempo ha prodotto (oltre al catalogo del museo) una serie di pubblicazioni scientifiche (reperibili su tutto il territorio nazionale), che hanno contribuito alla scoperta o alla riscoperta di particolari storici, artistici o scientifici del Settecento italiano.
un progetto curato da NOTgallery per alóς edizioni di Napoli e il Comitato per le celebrazioni del tricentenario della nascita di Raimondo di Sangro
E' possibile partendo dalle sue risorse realizzare un progetto che tenti di proiettare il museo verso il futuro, facendone un luogo che non soltanto ospiti dei capolavori d'arte, ma si inserisca nel dibattito culturale attuale? E' possibile che le suggestioni che offre la Cappella Sansevero possano essere di stimolo ai giovani artisti e ricercatori, come lo erano le meraviglie dell'antichità per i giovani artisti del Rinascimento, del Barocco o del Neoclassicismo? E' possibile produrre qualcosa di nuovo partendo da una storia ormai antica?
NOTgallery in collaborazione con alóς edizioni (impegnata sin dal 1996 nell'attività di ricerca sulla Cappella e sul suo mecentate Raimondo di Sangro) ha creato, coerentemente con la propria missione di allargare le possibilità di fruizione della ricerca artistica contemporanea, un laboratorio di idee che si occupa di rendere pubbliche ricerche nell'ambito delle arti o delle scienze che abbiano il preciso obiettivo di rivisitare in chiave innovativa e contemporanea la storia, i miti, le tradizioni, le scoperte e i primati della Napoli del Settecento, al centro dei quali era sempre presente la Cappella Sansevero e del suo ideatore. I progetti di ricerca selezionati hanno il preciso obiettivo di essere destinati alla divulgazione internazionale delle conoscenze (attraverso l'attività editoriale), sfruttando la globalizzazione tecnologica dei mezzi di comunicazione, e non sono destinati alla produzione di unici esemplari artistici, musicali, scientifici, ecc.
Il patrimonio del Museo Cappella Sansevero, inteso sia in termini materiali che storici, è stato uno stimolo alla creazione di nuove ricerche in sintonia con l'attività di mecenate e scienziato del principe Raimondo di Sangro. Questi, infatti, collaborava con artisti e ricercatori del suo tempo, in molti modi:
1) fornendogli tutte le proprie conoscenze scientifiche affinché essi potessero raggiungere il massimo grado dell'intonazione espressiva nelle proprie opere, attraverso una lavorazione innovativa dei materiali;
2) invitando questi a dare immagine e corpo alle sue ricerche scientifiche;
3) investendo nella ricerca scientifica innovativa, acquistando i risultati di esperimenti scientifici all'avanguardia per il suo tempo oppure invitando i ricercatori a lavorare per lui;
4) divulgando con attività tipografico/editoriale i risultati della propria attività di mecenate d'arte e di scienza e di scienziato a sua volta.
Il SanseveroLAB ha cominciato la sua attività all'inizio del 2010, anno nel quale si festeggia il tricentenario della nascita di Raimondo de Sangro. A partire dal 30 gennaio, data di nascita del Principe, per tutti i mesi successivi, il Comitato per le celebrazioni del tricentenario della nascita di Raimondo di Sangro ha previsto diverse iniziative artistiche e culturali che abbiano l'obiettivo di celebrare la sua vita, le sue attività e le sue scoperte. Tali iniziative non avranno luogo soltanto nel Museo, ma cercheranno di "invadere" diversi spazi cittadini, a ricordo del fatto che Raimondo de Sangro è, in termini storici, culturali (dunque turistici) e scientifici una "risorsa" per tutta la città e, attraverso di essa, per tutta la collettività che con Napoli si relazioni. Tra le tante manifestazioni il SanseveroLAB avrà una indubbia rilevanza, in quanto attraverso alóς edizioni, tenterà innanzitutto di adattare ad una fruizione contemporanea tutto ciò che verrà creato per celebrare il Principe.
Sansevero_Gadget
S_G è un progetto che accompagnerà l'apertura del SanseveroLAB. Questa prima edizione è rivolta a artisti o creativi attivi ai quali, su invito, è stata chiesta la creazione di "supporti" o "meccanismi" per la divulgazione internazionale della storia della città, legata a quella della Cappella Sansevero e del suo ideatore.
Artisti presentati in questa prima fase del Sansevero_Gadget
Molti sono stati gli artisti invitati a presentare un progetto, alcuni sono ancora in corso di realizzazione, altri sono rimasti in fase progettuale, in questa prima edizione saranno presentati:
Enzo Calibè: Riproduzioni magnetiche in plexiglass fluorescente delle principali invenzioni di Raimondo de Sangro;
Alessandro Cocchia: Kit per realizzare un cristo velato commestibile;
DDM: Cassa acustica ispirata alle “Macchine anatomiche”
Paco Desiato: Segnalibri del Principe di Sansevero, che raccontano a fumetti alcune delle vicende
IABO: Magliette che trasformano chi le indossa in “Macchine anatomiche”;
LUCID (by Jason Villmer): fotografia tridimensionale della Cappella che viene montata in forma sferica ed è contenuta in una mano (la Cappella Sansevero in una mano);
Maram: Oggetto in forma d'uovo, diviso in due metà
Roxy in the Box: Gomma da cancellare per “far sparire ogni cosa su cui è sfregata”;
Andrea Scoppetta: Papercraft del Principe e delle “Macchine anatomiche”;
Peppe Cerillo ha progettato un versione “Pop-up” della Cappella, una miniscenografia cartacea realizzata mescolando fotografie di tutto il Museo.
Confini per l'ideazione
All'artista è stata data piena libertà di espressione, purché questi rispettasse l'ispirazione originaria alla Cappella Sansevero e a Raimondo di Sangro.
Conclusioni
Forse non tutti sanno che uno delle ipotesi per l'etimologia del termine "Gadget" è quella che fa derivare il sostantivo dal nome della ditta francese Gaget, Gauthier & Cie, che fuse la Statua della libertà e, mettendo sul mercato miniature della statua stessa, le appellava col primo dei tre nomi della ditta (Gaget, poi americanizzato in Gadget).
Proprio la diffusione di quel "primo" gadget ha contribuito a diffondere la fama della cultura americana in Europa e ad imporne quella statua come il simbolo. Tuttavia il concetto di gadget ha subito successivamente un impoverimento semantico, andando a denotare oggetti a basso costo che serbino soltanto memoria o ricordo di ciò che rappresentano, senza nessun riguardo per la qualità della fattura o l'innovazione della forma o dell'aspetto.
Il presente progetto non mira a creare dei gadget per il Museo Cappella Sansevero. Piuttosto il SanseveroLAB mira alla rigenerazione del concetto di gadget, intendendo in ogni cosa prodotta dare risalto al messaggio da trasmettere attraverso di essa ed alla innovazione della sua forma o del suo aspetto.
Ogni manufatto o meccanismo sarà messo a punto con la stessa qualità e lo stesso rispetto dell'idea originaria con cui la Gaget, Gauthier & Cie realizzava ogni singola copia rimpicciolita della Statua della Libertà.
Approfondimenti
Il Museo Cappella Sansevero è situato nel cuore del centro antico di Napoli. E' considerato un gioiello del patrimonio artistico della città. Creatività barocca e orgoglio dinastico, bellezza e mistero s’intrecciano creando qui un’atmosfera unica.
Per i suoi capolavori come il celebre Cristo velato, la cui immagine fin dalla fine del Settecento è circolata in tutto il mondo per la fama della prodigiosa “tessitura” del velo marmoreo, il virtuosismo artistico di sculture come il Disinganno ed enigmatiche presenze come le Macchine anatomiche, la Cappella Sansevero costituisce un singolare monumento che è frutto dell’ingegno umano e l'immagine di un epoca, il Settecento, in cui i progressi della scienza moderna cominciavano a cambiare un mondo in cui religione, mistero e credenze popolari costituivano ancora il tessuto della cultura popolare diffusa.
La piccola chiesa è anche un mausoleo nobiliare, un tempio iniziatico in cui è mirabilmente trasfusa la poliedrica personalità del suo geniale ideatore: Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, che fu scienziato, alchimista, astronomo, poeta, scrittore, guerriero, mecenate, inventore e a tutt'oggi costituisce una delle figure più affascinanti e leggendarie del Settecento italiano.
In questa cornice ambientale è nata la alóς edizioni che da ormai 14 anni porta avanti il progetto editoriale teso a valorizzare con nuove ricerche e indirizzi gli studi sul contesto culturale in cui si è sviluppata la vicenda umana ed intellettuale di Raimondo di Sangro, senza tuttavia tralasciare la valenza emozionale ed artistica del sito che si traduca in “laboratorio” di creatività applicata in omaggio al suo artefice principale.
Un moderno Museo
Di recente Il museo è stato dotato di un nuovo sistema illuminotecnico, curato dal lighting designer Franco Ferrari, già autore dell’illuminazione della facciata della Basilica di San Pietro e della Cappella Sistina a Roma. Un impianto illuminativo interpretativo che dona eccezionale risalto alla bellezza di questo scrigno artistico: una serie di spot luminosi sistemati sul cornicione della cappella, alla base della volta affrescata, squarciano la penombra senza inficiare per questo la veduta periferica; ogni statua è evidenziata da una luce circoscritta che rende giustizia alla cromia naturale del marmo bianco e l’occhio del visitatore può mettere facilmente a fuoco ogni singola opera, considerandola nel suo preciso ruolo all'interno dell'affascinante progetto iconografico del Principe di Sansevero.
Tale impianto di illuminazione costituisce un ulteriore passo per la trasformazione della Cappella Sansevero, nonostante la sua antica origine (la sua prima fondazione risalirebbe al 1590), in un museo di moderna concezione e fruizione. Un ulteriore passo in questa direzione sarà l'apertura, ormai imminente di un locale bookshop, di fronte all'entrata principale del Museo, che offrirà al visitatore una serie di pubblicazioni e servizi.
Polo Culturale
Le intenzioni della direzione del Museo Cappella Sansevero e della casa editrice Alos di utilizzare sempre di più alcuni spazi interni come luogo per la moderna fruizione della cultura, (concerti, mostre, esibizioni teatrali, presentazioni di libri), ha consentito al Museo di presentarsi non soltanto come un "contenitore" d'arte e di memorie; un luogo antico, affascinante, misterioso, prestigioso, dove accanto alle opere, ospitate in maniera permanente si dà valore e spazio ad esperienze, contaminazioni e ricerche relazionabili con il contesto storico-artistico. Un moderno museo può definirsi tale solo a patto di "produrre" cultura e non soltanto "ospitarla" e, per poter "produrla", un museo ha necessità di inserirsi nella quotidianità del dibattito culturale del proprio paese, divenendo polo di evidenza e attrazione per nuove idee all’ombra di antiche memorie.
Risorse
Napoli è una città che nasconde molti segreti, le cui origini, spesso, si perdono nell'antichità greco-romana ed anche prima. All'interno di questo panorama di segreti e misteri, la Cappella Sansevero ha una indiscussa centralità e i turisti italiani e stranieri ne restano affascinati.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, le meraviglie che contiene e la fama del suo illustre ideatore consentono alla Cappella Sansevero di riuscire ad attrarre visitatori da tutto il mondo, che ne conservano un ricordo affascinato e, molto spesso, scelgono di portare con se memoria di quanto hanno visto. Una buona percentuale dei visitatori comprano immagini fotografiche o pubblicazioni che descrivano particolari della cappella o della vita e delle gesta di Raimondo di Sangro. Attorno a questa necessità si è sviluppata una vivacissima attività editoriale, che col tempo ha prodotto (oltre al catalogo del museo) una serie di pubblicazioni scientifiche (reperibili su tutto il territorio nazionale), che hanno contribuito alla scoperta o alla riscoperta di particolari storici, artistici o scientifici del Settecento italiano.
25
marzo 2010
SanseveroLAB
Dal 25 marzo al 07 aprile 2010
arte contemporanea
Location
PAN – PALAZZO DELLE ARTI DI NAPOLI
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Napoli, Via Dei Mille, 60, (Napoli)
Vernissage
25 Marzo 2010, ore 18.30
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