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Santiago Espeche – The mystic of landscapes
La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la prima retrospettiva in Europa dell’artista argentino Santiago Espeche curata da Paulo Pérez Mouríz. La mostra patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, presenta dodici opere che uniscono arte e tecnologia, figurazione e astrattismo, scienza e poesia. Santiago Espeche, un collaboratore della Commissione Nazionale di Attività Spaziali Argentine (CONAE) il cui lavoro prevede l’elaborazione digitale di immagini satellitari con finalità scientifiche, scopre il loro alto potenziale artistico e si esprime con un chiaro linguaggio neo-figurativo.
Comunicato stampa
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“… however long a time may pass, according to the eternal laws governing the combinations of this eternal play of repetition, all configurations which have previously existed on this earth must yet meet, attract, repulse, kiss and corrupt each other again…” Heinrich Heine
La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la prima retrospettiva in Europa dell’artista argentino Santiago Espeche curata da Paulo Pérez Mouríz. La mostra patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, presenta dodici opere che uniscono arte e tecnologia, figurazione e astrattismo, scienza e poesia. Santiago Espeche, un collaboratore della Commissione Nazionale di Attività Spaziali Argentine (CONAE) il cui lavoro prevede l’elaborazione digitale di immagini satellitari con finalità scientifiche, scopre il loro alto potenziale artistico e si esprime con un chiaro linguaggio neo-figurativo.
Secondo l’artista, le forti emozioni evocano in noi dei ricordi e in ogni uno di loro c’è anche un paesaggio che sarà per sempre il tempio di questo ricordo. Ogni volta che ritorniamo ai nostri luoghi sacri, il ricordo e l’emozione prodotti tornano inesorabilmente a noi. Il paesaggio stesso viene concepito e modificato dall’uomo in continuazione: anche se un bel paesaggio ci purifica, i nostri passi sulle dune immacolate modificano momentaneamente il paesaggio. Così come un ricordo dell’infanzia è l’insieme di diversi profumi, colori e sapori, un’immagine satellitare non è soltanto la somma di pixels e colori, ma una poetica composizione di versi immaginari. Il paesaggio è di conseguenza l’origine e il fondamento della nostra esistenza. La terra e il suo cielo, l’orizzonte, la polvere di stelle, il fuoco e l’acqua che sono parte integrante dell’uomo sono stati corrotti e attratti infinite volte per ritrovarsi in lui.
Per questa serie -così come per quelle precedenti- Espeche ha cercato nell’anima e negli occhi del satellite le vestigia di alcuni momenti magici, invocando segretamente il fantasma nel sistema e un protocollo quasi invisibili e di conseguenza, mistico.
La mostra è sponsorizzata da Furdess, San Gemini e St Regis-Grand Hotel Rome
Santiago Espeche, argentino nato a Roma nel 1973, è già stato protagonista di diverse mostre personali in Argentina, Giappone, Italia, Arabia Saudita, Bahrain e Stati Uniti con grande successo di pubblico e di critica. Durante gli ultimi anni ha realizzato delle innovative proiezioni multimediali per importanti concerti rock e per scenografie di alcune opere liriche (p.es I Masnadieri di Verdi al Teatro Avenida di Buenos Aires).
La Galleria Spazio Nuovo è lieta di presentare la prima retrospettiva in Europa dell’artista argentino Santiago Espeche curata da Paulo Pérez Mouríz. La mostra patrocinata dall’Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia, presenta dodici opere che uniscono arte e tecnologia, figurazione e astrattismo, scienza e poesia. Santiago Espeche, un collaboratore della Commissione Nazionale di Attività Spaziali Argentine (CONAE) il cui lavoro prevede l’elaborazione digitale di immagini satellitari con finalità scientifiche, scopre il loro alto potenziale artistico e si esprime con un chiaro linguaggio neo-figurativo.
Secondo l’artista, le forti emozioni evocano in noi dei ricordi e in ogni uno di loro c’è anche un paesaggio che sarà per sempre il tempio di questo ricordo. Ogni volta che ritorniamo ai nostri luoghi sacri, il ricordo e l’emozione prodotti tornano inesorabilmente a noi. Il paesaggio stesso viene concepito e modificato dall’uomo in continuazione: anche se un bel paesaggio ci purifica, i nostri passi sulle dune immacolate modificano momentaneamente il paesaggio. Così come un ricordo dell’infanzia è l’insieme di diversi profumi, colori e sapori, un’immagine satellitare non è soltanto la somma di pixels e colori, ma una poetica composizione di versi immaginari. Il paesaggio è di conseguenza l’origine e il fondamento della nostra esistenza. La terra e il suo cielo, l’orizzonte, la polvere di stelle, il fuoco e l’acqua che sono parte integrante dell’uomo sono stati corrotti e attratti infinite volte per ritrovarsi in lui.
Per questa serie -così come per quelle precedenti- Espeche ha cercato nell’anima e negli occhi del satellite le vestigia di alcuni momenti magici, invocando segretamente il fantasma nel sistema e un protocollo quasi invisibili e di conseguenza, mistico.
La mostra è sponsorizzata da Furdess, San Gemini e St Regis-Grand Hotel Rome
Santiago Espeche, argentino nato a Roma nel 1973, è già stato protagonista di diverse mostre personali in Argentina, Giappone, Italia, Arabia Saudita, Bahrain e Stati Uniti con grande successo di pubblico e di critica. Durante gli ultimi anni ha realizzato delle innovative proiezioni multimediali per importanti concerti rock e per scenografie di alcune opere liriche (p.es I Masnadieri di Verdi al Teatro Avenida di Buenos Aires).
26
settembre 2012
Santiago Espeche – The mystic of landscapes
Dal 26 settembre al 17 novembre 2012
arte contemporanea
Location
SPAZIONUOVO
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Roma, Via D'ascanio, 20, (Roma)
Vernissage
26 Settembre 2012, h 19
Autore
Curatore