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Sapore di Vino
24 artisti a confronto
Comunicato stampa
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Sabato 8 gennaio 2011, la Galleria “Arianna Sartori Arte & object design” di Mantova, in via Ip-polito Nievo 10, inaugura la mostra Sapore di vino. 24 artisti a confronto: Natale Addamiano - Mauro Andrea - Nevio Bedeschi - Enzo Bellini -Paola Campidelli - Stefano Ciaponi - Pier-sandro Coelli - Valter Davanzo - Fausta Dossi - Vittorio Emanuele - Giovanni Fabbri - Victor Ferraj - Mario Lipreri - Pinuccia Mazzocco - Roberta Musi - Roberto Origgi - Piero Paoli - Roberto Rampinelli - Liberio Reggiani - Franco Tarantino - Togo - Pierangelo Tronconi - Al-berto Venditti - Domenico Zangrandi, curata da Arianna Sartori, alle ore 17.00, con presentazione di Maria Gabriella Savoia. Il pomeriggio sarà allietato dalla partecipazione di Alessandra e Odoardo Guerrieri Gonzaga che faranno degustare i vini dell’Azienda Agricola Corte Restara del M.se Guerrieri Gonzaga di Sustinente (MN).
La mostra gode del patrocinio del Comune di Mantova.
Per l’occasione è stato edito un catalogo con presentazione di Maria Gabriella Savoia, per le edizioni Arianna Sartori.
L’esposizione resta aperta al pubblico fino al 27 gennaio, con i seguenti orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.
Il vino ispiratore d’arte
Il vino è una bevanda antichissima. Sin dai tempi più antichi gli uomini conoscevano i grappoli dell’uva, e ben presto si accorsero che questa uva spremuta dava un succo molto gustoso, che dopo una misteriosa fermentazione si trasformava in una bevanda inebriante. Ebbe allora inizio un feno-meno evolutivo che ha coinvolto l’uomo, la pianta e la bevanda fino ai giorni nostri. Infatti, il vino nell’antichità era molto diverso da quello che noi conosciamo. Una cosa che può farci inorridire, ad esempio, è che il vino era abitualmente miscelato con ingredienti vari, come timo, menta, cannella, miele, petali di rosa, pere, mele, bacche o radici. Ricordo però la bontà di certo ‘vin cotto’.
Difficilmente il vino era bevuto puro, ma veniva miscelato con acqua, spesso salata.
Mi è stato chiesto di scrivere una presentazione su questa bellissima raccolta di ventiquattro opere di artisti italiani a tema IL VINO, ho aderito volentieri, ed ho pensato che sarebbe stato interessante e piacevole partire proprio da lui, dal Vino; in realtà io sono della pianura padana, bevo per tradizione il nostro Lambrusco (meglio se viadanese) ma oltre non vado, quindi sono impreparata, facilmente vulnerabile, non conosco affatto tutte le problematiche della produzione o dei necessari abbinamenti cibo-vino, abbinamenti per contrapposizione, abbinamenti per similitudine, indispensabili per ap-prezzare i piaceri della tavola. Conosco, invece tecnicamente, l’ebulliometro di Malligand usato per stabilire il grado alcoolico del vino, e l’afrometro (dal greco aphros spuma) usato per determinare il contenuto di anidride carbonica all’interno delle bottiglie.
Meglio quindi parlare dei quadri o meglio degli artisti autori delle opere di seguito pubblicate. La no-tevole creatività di ciascuno li ha portati e impegnati ad interpretare in modo diverso, con le peculia-rità tipiche ma sempre coerenti, ed esprimersi sul tema scelto.
Questo l’elenco degli artisti invitati: Natale Addamiano, Mauro Andrea, Nevio Bedeschi, Enzo Belli-ni, Paola Campidelli, Stefano Ciaponi, Alessandro Coelli, Walter Davanzo, Fausta Dossi, Vittorio Emanuele, Fabbri Giovanni, Victor Ferraj, Mario Lipreri, Pinuccia Mazzocco, Roberta Musi, Giorgio Origgi, Piero Paoli, Roberto Rampinelli, Liberio Reggiani, Franco Tarantino, Togo Enzo Migneco, Pierangelo Tronconi, Alberto Venditti, Domenico Zangrandi.
Natale Addamiano, con una prospettiva centrale ci presenta un prezioso e straordinario vigneto, pie-no di luce e di sole, colto in un giorno d’autunno.
Mauro Andrea, con il suo computer, grazie ad una tecnica d’avanguardia personalissima, ha rielabo-rato il particolare di una tavola apparecchiata.
Nevio Bedeschi ha dipinto un bellissimo nudo di ragazza dormiente in un accogliente vigneto autun-nale.
Enzo Bellini, in una caratteristica natura viva e morta, ci racconta di un gruppo di allodole, uccellini e quaglie che beccano alcuni grani d’uva da un grande cesto e, sullo sfondo un invernale paesaggio d’Appennino.
Paola Campidelli, in un primissimp piano, riesce a dare volume e tridimensionalità ad un grappolo d’uva dipinto a larghe e potenti pennellate.
Stefano Ciaponi, racconta il sogno di un giovane uomo, che in un ambiente imprecisato, gioca con improbabili elefanti alati, fiori e grappoli d’uva.
Alessandro Coelli, nel suo mondo pop-art di collage in carta, gioca con una serie di ironiche situa-zioni sul tema del vino.
Valter Davanzo, con il dittico “Amore mio”, dipinto sui suoi caratteristici cartoni polionda, presenta un bacio tra amanti ricco di passione.
Fausta Dossi, rielabora una carta geografica, cercando il territorio di produzione di uva pregiata.
Vittorio Emanuele, raffinatissimo, esalta un grappolo d’uva dedicandogli un ritratto con la bellezza e la perfezione del tridimensionale.
Fabbri Giovanni, dipinge una intensa natura morta dove i colori dell’uva e delle foglie sono all’unisono con il colore del fondo.
Victor Ferraj, dipinge le sue figure spaziali tra bolle di vino galleggianti nello spazio siderale.
Mario Lipreri, nella sua preziosa ricerca di forma e di colore ha dipinto una natura morta ricca di cia-tazioni.
Pinuccia Mazzocco, dipinge e dà corposità ad alcuni grappoli d’uva ancora nel vigneto.
Roberta Musi, sogna un mondo fantastico dove in una sorta di paesaggio agreste un cavallo al galop-pa è montato da un fantino ‘grappolo d’uva’.
Giorgio Origgi, apre la porta del suo giardino ricco di immagini, di profumi e di colori, e i vetri cre-ando effetti di rifrangenza rimandano una realtà deformata e franta.
Piero Paoli, su un prezioso sfondo geometrico ricco di rimandi rinascimentali, dipinge una ragazza appoggiata ad un cuscino, tra un sospeso calice di vino e grappoli d’uva.
Roberto Rampinelli, dipinge una elegante e vellutata natura morta di foglie e uva, raffinata e accura-tissima nell’esecuzione.
Liberio Reggiani, sempre graffiante, coglie nel gesto e nell’espressione l’enfasi del bere.
Franco Tarantino, raffigura i mitologici Bacco e Arianna nel momento festoso della vendemmia.
Togo Enzo Migneco, non dimentico del suo mare, dipinge un momento di riposo di un pescatore che beve un bicchiere di vino, con alle spalle un accecante sole al tramonto.
Pierangelo Tronconi, dipinge una bellissima serata conviviale di amici seduti in allegria attorno ad una tavola. Cosa c’è di meglio se non condividere una serata e una bottiglia di buon vino?
Alberto Venditti, celebra la famosa Cena di Emmaus, portando in primo piano pane, uva e vino, ap-parecchiati sulla tovaglia, con la sua tecnica particolare che riesce a dare movimento alle situazioni.
Domenico Zangrandi, ha dipinto grappoli d’uva nera, stesi a passire su un graticcio di povere arelle di canna.
Gli autori invitati a partecipare alla selezione di opere, alcuni già scomparsi, sono tutti artisti di fama, attivi da diversi anni in Italia e all’estero con partecipazioni a rassegne artistiche di rilievo e l’allestimento di mostre personali nelle varie città italiane.
Maria Gabriella Savoia
Novembre 2010
La mostra gode del patrocinio del Comune di Mantova.
Per l’occasione è stato edito un catalogo con presentazione di Maria Gabriella Savoia, per le edizioni Arianna Sartori.
L’esposizione resta aperta al pubblico fino al 27 gennaio, con i seguenti orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.
Il vino ispiratore d’arte
Il vino è una bevanda antichissima. Sin dai tempi più antichi gli uomini conoscevano i grappoli dell’uva, e ben presto si accorsero che questa uva spremuta dava un succo molto gustoso, che dopo una misteriosa fermentazione si trasformava in una bevanda inebriante. Ebbe allora inizio un feno-meno evolutivo che ha coinvolto l’uomo, la pianta e la bevanda fino ai giorni nostri. Infatti, il vino nell’antichità era molto diverso da quello che noi conosciamo. Una cosa che può farci inorridire, ad esempio, è che il vino era abitualmente miscelato con ingredienti vari, come timo, menta, cannella, miele, petali di rosa, pere, mele, bacche o radici. Ricordo però la bontà di certo ‘vin cotto’.
Difficilmente il vino era bevuto puro, ma veniva miscelato con acqua, spesso salata.
Mi è stato chiesto di scrivere una presentazione su questa bellissima raccolta di ventiquattro opere di artisti italiani a tema IL VINO, ho aderito volentieri, ed ho pensato che sarebbe stato interessante e piacevole partire proprio da lui, dal Vino; in realtà io sono della pianura padana, bevo per tradizione il nostro Lambrusco (meglio se viadanese) ma oltre non vado, quindi sono impreparata, facilmente vulnerabile, non conosco affatto tutte le problematiche della produzione o dei necessari abbinamenti cibo-vino, abbinamenti per contrapposizione, abbinamenti per similitudine, indispensabili per ap-prezzare i piaceri della tavola. Conosco, invece tecnicamente, l’ebulliometro di Malligand usato per stabilire il grado alcoolico del vino, e l’afrometro (dal greco aphros spuma) usato per determinare il contenuto di anidride carbonica all’interno delle bottiglie.
Meglio quindi parlare dei quadri o meglio degli artisti autori delle opere di seguito pubblicate. La no-tevole creatività di ciascuno li ha portati e impegnati ad interpretare in modo diverso, con le peculia-rità tipiche ma sempre coerenti, ed esprimersi sul tema scelto.
Questo l’elenco degli artisti invitati: Natale Addamiano, Mauro Andrea, Nevio Bedeschi, Enzo Belli-ni, Paola Campidelli, Stefano Ciaponi, Alessandro Coelli, Walter Davanzo, Fausta Dossi, Vittorio Emanuele, Fabbri Giovanni, Victor Ferraj, Mario Lipreri, Pinuccia Mazzocco, Roberta Musi, Giorgio Origgi, Piero Paoli, Roberto Rampinelli, Liberio Reggiani, Franco Tarantino, Togo Enzo Migneco, Pierangelo Tronconi, Alberto Venditti, Domenico Zangrandi.
Natale Addamiano, con una prospettiva centrale ci presenta un prezioso e straordinario vigneto, pie-no di luce e di sole, colto in un giorno d’autunno.
Mauro Andrea, con il suo computer, grazie ad una tecnica d’avanguardia personalissima, ha rielabo-rato il particolare di una tavola apparecchiata.
Nevio Bedeschi ha dipinto un bellissimo nudo di ragazza dormiente in un accogliente vigneto autun-nale.
Enzo Bellini, in una caratteristica natura viva e morta, ci racconta di un gruppo di allodole, uccellini e quaglie che beccano alcuni grani d’uva da un grande cesto e, sullo sfondo un invernale paesaggio d’Appennino.
Paola Campidelli, in un primissimp piano, riesce a dare volume e tridimensionalità ad un grappolo d’uva dipinto a larghe e potenti pennellate.
Stefano Ciaponi, racconta il sogno di un giovane uomo, che in un ambiente imprecisato, gioca con improbabili elefanti alati, fiori e grappoli d’uva.
Alessandro Coelli, nel suo mondo pop-art di collage in carta, gioca con una serie di ironiche situa-zioni sul tema del vino.
Valter Davanzo, con il dittico “Amore mio”, dipinto sui suoi caratteristici cartoni polionda, presenta un bacio tra amanti ricco di passione.
Fausta Dossi, rielabora una carta geografica, cercando il territorio di produzione di uva pregiata.
Vittorio Emanuele, raffinatissimo, esalta un grappolo d’uva dedicandogli un ritratto con la bellezza e la perfezione del tridimensionale.
Fabbri Giovanni, dipinge una intensa natura morta dove i colori dell’uva e delle foglie sono all’unisono con il colore del fondo.
Victor Ferraj, dipinge le sue figure spaziali tra bolle di vino galleggianti nello spazio siderale.
Mario Lipreri, nella sua preziosa ricerca di forma e di colore ha dipinto una natura morta ricca di cia-tazioni.
Pinuccia Mazzocco, dipinge e dà corposità ad alcuni grappoli d’uva ancora nel vigneto.
Roberta Musi, sogna un mondo fantastico dove in una sorta di paesaggio agreste un cavallo al galop-pa è montato da un fantino ‘grappolo d’uva’.
Giorgio Origgi, apre la porta del suo giardino ricco di immagini, di profumi e di colori, e i vetri cre-ando effetti di rifrangenza rimandano una realtà deformata e franta.
Piero Paoli, su un prezioso sfondo geometrico ricco di rimandi rinascimentali, dipinge una ragazza appoggiata ad un cuscino, tra un sospeso calice di vino e grappoli d’uva.
Roberto Rampinelli, dipinge una elegante e vellutata natura morta di foglie e uva, raffinata e accura-tissima nell’esecuzione.
Liberio Reggiani, sempre graffiante, coglie nel gesto e nell’espressione l’enfasi del bere.
Franco Tarantino, raffigura i mitologici Bacco e Arianna nel momento festoso della vendemmia.
Togo Enzo Migneco, non dimentico del suo mare, dipinge un momento di riposo di un pescatore che beve un bicchiere di vino, con alle spalle un accecante sole al tramonto.
Pierangelo Tronconi, dipinge una bellissima serata conviviale di amici seduti in allegria attorno ad una tavola. Cosa c’è di meglio se non condividere una serata e una bottiglia di buon vino?
Alberto Venditti, celebra la famosa Cena di Emmaus, portando in primo piano pane, uva e vino, ap-parecchiati sulla tovaglia, con la sua tecnica particolare che riesce a dare movimento alle situazioni.
Domenico Zangrandi, ha dipinto grappoli d’uva nera, stesi a passire su un graticcio di povere arelle di canna.
Gli autori invitati a partecipare alla selezione di opere, alcuni già scomparsi, sono tutti artisti di fama, attivi da diversi anni in Italia e all’estero con partecipazioni a rassegne artistiche di rilievo e l’allestimento di mostre personali nelle varie città italiane.
Maria Gabriella Savoia
Novembre 2010
08
gennaio 2011
Sapore di Vino
Dall'otto al 27 gennaio 2011
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
ore 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi
Vernissage
8 Gennaio 2011, ore 17.00
Autore