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Sara Cancellieri – Muovetevi il meno possibile
Muovetevi il meno possibile racconta la storia del nostro tempo attraverso segni che parlano sia di natura che di progresso industriale: sceglie di non tirarsi indietro e parlare dei conflitti a cui siamo costretti ad assistere quotidianamente
Comunicato stampa
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Il titolo della mostra di Sara Cancellieri ha radici storiche importanti; riprende, infatti, un’indicazione pittografica presente nei rifugi antiaerei della Seconda Guerra Mondiale.
In un momento storico in cui i conflitti bellici si ripresentano in maniera prepotente sulla scena internazionale, scegliere un titolo come questo non significa inneggiare al conflitto, ma ricordare, in realtà, tutto l’orrore causato dallo stesso, evocare l’angoscia degli angusti rifugi e invitare a riflettere sulla tematica.
Il lavoro della Cancellieri è ormai ritornato, da alcuni anni, su una matrice scultorea fatta di elementi ripetuti, di segni che rimandano solo apparentemente ad una produzione seriale, ma che evidenzia una perizia e una dedizione tecnica ormai delineate.
Muovetevi il meno possibile si pone come paesaggio post bellico di una guerra interna ed esterna, conflitto di materia ma, soprattutto, di pensiero. Un pensiero che evoca oscuri presagi nella mente del fruitore. Un paesaggio che rovescia il concetto di Heldenhain, i boschi cimitero realizzati in Germania per i soldati del Primo conflitto mondiale, mostrando una composizione espositiva in cui gli indici, che rimandano al contesto di guerra, appaiono come elementi di un paesaggio naturale.
I titoli dei lavori esposti evocano scenari di profondo confronto con sé stessi e con le battaglie insite nella psiche umana.
Muovetevi il meno possibile racconta la storia del nostro tempo attraverso segni che parlano sia di natura che di progresso industriale: sceglie di non tirarsi indietro e parlare dei conflitti a cui siamo costretti ad assistere quotidianamente e ci porta a riflettere su errori e orrori della contemporaneità, con la forza e la durezza che solo l’arte può provocare.
Francesco Creta
In un momento storico in cui i conflitti bellici si ripresentano in maniera prepotente sulla scena internazionale, scegliere un titolo come questo non significa inneggiare al conflitto, ma ricordare, in realtà, tutto l’orrore causato dallo stesso, evocare l’angoscia degli angusti rifugi e invitare a riflettere sulla tematica.
Il lavoro della Cancellieri è ormai ritornato, da alcuni anni, su una matrice scultorea fatta di elementi ripetuti, di segni che rimandano solo apparentemente ad una produzione seriale, ma che evidenzia una perizia e una dedizione tecnica ormai delineate.
Muovetevi il meno possibile si pone come paesaggio post bellico di una guerra interna ed esterna, conflitto di materia ma, soprattutto, di pensiero. Un pensiero che evoca oscuri presagi nella mente del fruitore. Un paesaggio che rovescia il concetto di Heldenhain, i boschi cimitero realizzati in Germania per i soldati del Primo conflitto mondiale, mostrando una composizione espositiva in cui gli indici, che rimandano al contesto di guerra, appaiono come elementi di un paesaggio naturale.
I titoli dei lavori esposti evocano scenari di profondo confronto con sé stessi e con le battaglie insite nella psiche umana.
Muovetevi il meno possibile racconta la storia del nostro tempo attraverso segni che parlano sia di natura che di progresso industriale: sceglie di non tirarsi indietro e parlare dei conflitti a cui siamo costretti ad assistere quotidianamente e ci porta a riflettere su errori e orrori della contemporaneità, con la forza e la durezza che solo l’arte può provocare.
Francesco Creta
04
maggio 2024
Sara Cancellieri – Muovetevi il meno possibile
Dal 04 maggio al 05 luglio 2024
arte contemporanea
Location
Mondoromulo arte contemporanea
Castelvenere, Strada Nazionale Sannitica, 169, (BN)
Castelvenere, Strada Nazionale Sannitica, 169, (BN)
Orario di apertura
giovedì e venerdì ore 16-19
sabato ore 9-12 e 16-19
in altri giorni e orari su appuntamento
Vernissage
4 Maggio 2024, 1830
Sito web
Autore
Curatore
Autore testo critico