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Sara Enrico / Adrian Williams
Le ricerche di Sara Enrico e Adrian Williams trovano espressione in linguaggi essenziali che sintetizzano una molteplicità di suggestioni; un’essenzialità capace di restituire, attraverso semplici ritagli e istanti, la complessità da cui scaturiscono e di generare in chi osserva altri stimoli e sensazioni
Comunicato stampa
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Le ordinazioni tardano ad arrivare, lo sguardo cade sulle bottiglie dietro il bancone e affiora la sensazione improvvisa di aver già vissuto questa scena, di averla già vista. Cerco di ricordare; cosa ho sognato stanotte? Allora mi sovviene il bar di un dipinto, e il protagonista, il suo sguardo in quell’opera. Poi qualcuno richiama la mia attenzione, esco da quel flusso di pensieri e sensazioni nati e svaniti in un istante da un’immagine catturata dai miei occhi.
La vista è il senso che istintivamente l’uomo tende a privilegiare prima degli altri nella percezione delle cose, e che ogni giorno è pervasa da immagini che si diffondono, si condividono e si moltiplicano, alimentando un immaginario visivo e mentale che mescola iconografie passate e presenti, personali e collettive. Immagini che naturalmente sono associate ad altre nella mente come collage dove confluiscono percezioni reali, esperienze quotidiane e rappresentazioni.
Nelle arti visive la vista è il primo canale di ricezione che a sua volta stimola la mente e attiva altri sensi provocando una serie di reazioni percettive e emozionali nello spettatore. La componente sensoriale è un fattore fondamentale sia per l’artista nel processo di creazione dell’opera sia per lo spettatore che la osserva. Gli artisti riflettono sulle potenzialità del linguaggio e delle tecniche espressive, sia pittoriche, scultoree, fotografiche, video, ma anche musicali, performative, analizzando l’interazione con altre discipline culturali e la molteplicità di stimoli visivi e esperienziali della contemporaneità.
Nel suo lavoro Sara Enrico segue un'attitudine volta a lavorare in maniera diretta e intuitiva con i materiali, a partire da quelli basilari della pittura. Insinuandosi sotto la superficie della tecnica, l'artista crea associazioni di natura eterogenea, forme essenziali e quasi scheletriche dalle quali affiora una visualità perturbata, una memoria tattile. Sbucciare l’involucro della pittura è simile a scavare sotto la pelle delle situazioni per fare emergere attimi della vita, come accade nella ricerca di Adrian Williams. Nelle sue opere, come nelle foto-storie, una simultaneità di associazioni di immagini e pensieri s’insinua sotto la superficie della quotidianità riscoprendo momenti di una narrazione, suggestioni di sentimenti, attimi profondamente intimi e allo stesso tempo condivisi e universali.
Le ricerche di Sara Enrico e Adrian Williams trovano espressione in linguaggi essenziali che sintetizzano una molteplicità di suggestioni; un’essenzialità capace di restituire, attraverso semplici ritagli e istanti, la complessità da cui scaturiscono e di generare in chi osserva altri stimoli e sensazioni. Come quando si respira una boccata d’aria tutto di un fiato o si chiudono gli occhi per un secondo, e improvvisamente si è invasi da un vortice, da una frequenza così veloce di ricordi e di sensazioni fisiche che sembra di percepire tutto come un unico ricordo emozionale di sapori, odori, luci, colori, caldo, freddo, dolore, gioia, fastidio, piacere.
La vista è il senso che istintivamente l’uomo tende a privilegiare prima degli altri nella percezione delle cose, e che ogni giorno è pervasa da immagini che si diffondono, si condividono e si moltiplicano, alimentando un immaginario visivo e mentale che mescola iconografie passate e presenti, personali e collettive. Immagini che naturalmente sono associate ad altre nella mente come collage dove confluiscono percezioni reali, esperienze quotidiane e rappresentazioni.
Nelle arti visive la vista è il primo canale di ricezione che a sua volta stimola la mente e attiva altri sensi provocando una serie di reazioni percettive e emozionali nello spettatore. La componente sensoriale è un fattore fondamentale sia per l’artista nel processo di creazione dell’opera sia per lo spettatore che la osserva. Gli artisti riflettono sulle potenzialità del linguaggio e delle tecniche espressive, sia pittoriche, scultoree, fotografiche, video, ma anche musicali, performative, analizzando l’interazione con altre discipline culturali e la molteplicità di stimoli visivi e esperienziali della contemporaneità.
Nel suo lavoro Sara Enrico segue un'attitudine volta a lavorare in maniera diretta e intuitiva con i materiali, a partire da quelli basilari della pittura. Insinuandosi sotto la superficie della tecnica, l'artista crea associazioni di natura eterogenea, forme essenziali e quasi scheletriche dalle quali affiora una visualità perturbata, una memoria tattile. Sbucciare l’involucro della pittura è simile a scavare sotto la pelle delle situazioni per fare emergere attimi della vita, come accade nella ricerca di Adrian Williams. Nelle sue opere, come nelle foto-storie, una simultaneità di associazioni di immagini e pensieri s’insinua sotto la superficie della quotidianità riscoprendo momenti di una narrazione, suggestioni di sentimenti, attimi profondamente intimi e allo stesso tempo condivisi e universali.
Le ricerche di Sara Enrico e Adrian Williams trovano espressione in linguaggi essenziali che sintetizzano una molteplicità di suggestioni; un’essenzialità capace di restituire, attraverso semplici ritagli e istanti, la complessità da cui scaturiscono e di generare in chi osserva altri stimoli e sensazioni. Come quando si respira una boccata d’aria tutto di un fiato o si chiudono gli occhi per un secondo, e improvvisamente si è invasi da un vortice, da una frequenza così veloce di ricordi e di sensazioni fisiche che sembra di percepire tutto come un unico ricordo emozionale di sapori, odori, luci, colori, caldo, freddo, dolore, gioia, fastidio, piacere.
12
aprile 2015
Sara Enrico / Adrian Williams
Dal 12 aprile al 12 giugno 2015
arte contemporanea
Location
SALA D’ASPETTO
Milano, Via Vincenzo Bellini, 1, (Milano)
Milano, Via Vincenzo Bellini, 1, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
12 Aprile 2015, ore 18
Autore
Curatore