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Sara Guberti – Black Madonna
Sara Guberti si è orientata sul filo di una fascinazione tutta personale sulle orme dei miti, dei simboli e delle leggende che collegano ad un’unica radice Oriente ed Occidente: le Madonne nere, oggetto di culti molto diffusi anche nella nostra Europa informatizzata.
Comunicato stampa
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Giovedì 30 Giugno alle ore 21.00, si inaugura presso la Galleria Stefano Forni di Bologna Black Madonna, una mostra personale di Sara Guberti, artista ravennate che in questi anni di attività artistica si è ugualmente dedicata sia al mosaico che alla pittura.
“Sara Guberti, già forte di trascorsi pittorici arcaicizzanti, si è orientata sul filo di una fascinazione tutta personale sulle orme dei miti, dei simboli e delle leggende che collegano ad un’unica radice Oriente ed Occidente: le Madonne nere, oggetto di culti molto diffusi anche nella nostra Europa informatizzata.
“Nigra sum sed formosa” diceva la Sposa del Cantico dei Cantici, il meraviglioso poema sacrale-erotico dell’antichità cristiana, e sulla nigritudo della Madonna si è, nel corso dei secoli steso ufficialmente un velo iconografico, interrotto soltanto dalla devozione alle centinaia (solo in Italia ci sono più di quaranta Santuari) di Madonne Nere sparse per l’Europa.
Sara con le sue ultime opere parte da qui, da un’immagine che si ricollega al mito femminile della Grande Madre Terra, passando dalle stratificazioni che uniscono in una sola immagine Iside, Kali, Ishtar, Cibele, Maria, contaminando di nessi simbolici le varie iconografie: le stelle e il manto azzurro di Iside Faria che passano in Maria Stella Maris, e il bimbo in braccio, Horus-Gesù, Kali che unisce l’aspetto sanguinario di purificatrice a quello di fecondità e insieme Cibele, l’altra Dea nera, dolcissima e crudele.
Così la sua pittura racconta questa avventura interiore, fatta di curiosità, di affetto, sentimentale forse, avventura che racconta un eterno femminino Porta d’Oriente e insieme d’Occidente, filo invisibile che riannoda il sangue ed il passato, che permette di individuare e forse anche raccontare il presente.”
Sabina Ghinassi
“Il sincretismo e la ripetizione sono i mezzi a cui ricorrere Sara Guberti nella realizzazione delle sue opere. Mentre il sincretismo ci aiuta a ricucire lo strappo che separa le nostre diverse culture e tradizioni, la ripetizione ci riporta al principio originale, ma con una rinnovata consapevolezza. Il progetto di pittura di Sara Guberti non dovrebbe quindi essere interpretato come una celebrazione della divinità femminile, nelle sue diverse rappresentazioni, ma come un’invocazione della necessità di recuperare quella verità che sempre certa est. E’ un'arte che è ispirazione, orientamento e modo . Si tratta di un atto di fede nella natura umana prima ancora che nel divino.”
Alessandra Olivi
“Di fronte a questi potenti dipinti si ha la sensazione di essere all'interno di un cerchio. Un cerchio che racchiude tutti noi. Un cerchio che lega, e non divide. La Madonna Nera è anche un simbolo importante nel cosmo di Sara Guberti: è come una porta, che ci porta di nuovo alle nostre antiche radici comuni. Cerchiamo quindi di aprire questa porta, ed essere circondati da questa necessaria, energia salvifica.”
Clara Nubile
“Sara Guberti, già forte di trascorsi pittorici arcaicizzanti, si è orientata sul filo di una fascinazione tutta personale sulle orme dei miti, dei simboli e delle leggende che collegano ad un’unica radice Oriente ed Occidente: le Madonne nere, oggetto di culti molto diffusi anche nella nostra Europa informatizzata.
“Nigra sum sed formosa” diceva la Sposa del Cantico dei Cantici, il meraviglioso poema sacrale-erotico dell’antichità cristiana, e sulla nigritudo della Madonna si è, nel corso dei secoli steso ufficialmente un velo iconografico, interrotto soltanto dalla devozione alle centinaia (solo in Italia ci sono più di quaranta Santuari) di Madonne Nere sparse per l’Europa.
Sara con le sue ultime opere parte da qui, da un’immagine che si ricollega al mito femminile della Grande Madre Terra, passando dalle stratificazioni che uniscono in una sola immagine Iside, Kali, Ishtar, Cibele, Maria, contaminando di nessi simbolici le varie iconografie: le stelle e il manto azzurro di Iside Faria che passano in Maria Stella Maris, e il bimbo in braccio, Horus-Gesù, Kali che unisce l’aspetto sanguinario di purificatrice a quello di fecondità e insieme Cibele, l’altra Dea nera, dolcissima e crudele.
Così la sua pittura racconta questa avventura interiore, fatta di curiosità, di affetto, sentimentale forse, avventura che racconta un eterno femminino Porta d’Oriente e insieme d’Occidente, filo invisibile che riannoda il sangue ed il passato, che permette di individuare e forse anche raccontare il presente.”
Sabina Ghinassi
“Il sincretismo e la ripetizione sono i mezzi a cui ricorrere Sara Guberti nella realizzazione delle sue opere. Mentre il sincretismo ci aiuta a ricucire lo strappo che separa le nostre diverse culture e tradizioni, la ripetizione ci riporta al principio originale, ma con una rinnovata consapevolezza. Il progetto di pittura di Sara Guberti non dovrebbe quindi essere interpretato come una celebrazione della divinità femminile, nelle sue diverse rappresentazioni, ma come un’invocazione della necessità di recuperare quella verità che sempre certa est. E’ un'arte che è ispirazione, orientamento e modo . Si tratta di un atto di fede nella natura umana prima ancora che nel divino.”
Alessandra Olivi
“Di fronte a questi potenti dipinti si ha la sensazione di essere all'interno di un cerchio. Un cerchio che racchiude tutti noi. Un cerchio che lega, e non divide. La Madonna Nera è anche un simbolo importante nel cosmo di Sara Guberti: è come una porta, che ci porta di nuovo alle nostre antiche radici comuni. Cerchiamo quindi di aprire questa porta, ed essere circondati da questa necessaria, energia salvifica.”
Clara Nubile
30
giugno 2016
Sara Guberti – Black Madonna
Dal 30 giugno al 06 luglio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA STEFANO FORNI
Bologna, Piazza Cavour, 2, (Bologna)
Bologna, Piazza Cavour, 2, (Bologna)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10.00 - 12.30 / 16.00 - 19.30
Vernissage
30 Giugno 2016, ore 21
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