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Sara Guberti – Le Madri
Le invocazioni visive eseguite da Sara Guberti alla feroce dea indiana Kali sono attuali e originali, i suoi grandi dipinti esprimono una selvaggia energia devozionale senza tuttavia sacrificare un certo senso ironico dell’umorismo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
COMUNICATO STAMPA/INVITO
Inaugurazione Mercoledì 5 Dicembre 2018 alle ore 19.00
Bibliothè Contemporary Art
Qua appuntamento della rassegna
Signum
Un'opera unica di Sara Guberti
MADRI
Testo di Vicki Noble
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
con il coordinamento di Enzo Barchi
L’esposizione resterà aperta fino al 12 Gennaio 2019
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
https://www.facebook.com/events/366797900549412/
MADRI
Le invocazioni visive eseguite da Sara Guberti alla feroce dea indiana Kali sono attuali e originali, i suoi grandi dipinti esprimono una selvaggia energia devozionale senza tuttavia sacrificare un certo senso ironico dell'umorismo. La stessa Kali è un profondo paradosso, essendo conosciuta come una madre piena di compassione ma anche come una feroce forza distruttrice. Questa ambiguità di Creatrice-Distruttrice appartiene non solo a Kali, ma al concetto stesso di Dea in generale. I colori rosso, nero e bianco prediletti dalla Guberti sono comuni alle culture matriarcali e indigene di tutto il mondo, si riferiscono alla Divinità Antenata Femminile. "Nascita, morte e rigenerazione" è stata la frase usata dalla studiosa di origine lituana-americana Marija Gimbutas per descrivere la Dea della vecchia Europa; scavi archeologici in Grecia e nei Balcani hanno rivelato la pacifica preistoria matriarcale che esisteva prima della nascita di qualsiasi stato patriarcale. Questa antica "Civiltà della Dea" si sviluppò lungo il Danubio in quella che veniva definita da Gimbutas come "Vecchia Europa", sostenitrice di una organizzazione sociale egualitaria, centrata sulla donna, per quattromila anni prima che ondate di invasori indoeuropei la debellassero.
Guberti ama giocare con la scrittura, che è anche in sintonia con le prime culture della Dea della Vecchia Europa, dove il testo veniva usato per decorare figure femminili, ceramiche, pesi da telaio e spirali del fuso fin dal primo periodo. Il testo indecifrato del Danubio è considerato come sacro; a differenza delle scritture successive dell'Egitto e dei Sumeri, la vecchia scrittura europea non veniva usata per mantenere una traccia di ciò che era tenuto nei magazzini o scambiato attraverso il commercio. La vecchia scrittura europea ha una sorprendente somiglianza con la famosa "Scrittura dell'Indo" della civiltà della Valle dell'Indo-Sarasvati, iniziata in epoca preistorica e poi evolutasi in una fiorente cultura urbana nel terzo millennio avanti Cristo.
Vicki Noble autrice del libro : Il risveglio della Dea
BIOGRAFIA
Sara Guberti si è diplomata all’istituto d’arte per il mosaico sucessivamente all’Accademia di Belle arti di Bologna Clementina con la tesi : IKCON, la diluizione del tempo nell’arte spirituale e l’artista contemporaneo. Immagini visibili e invisibili. L’aspetto spirituale è sempre stato per l’artista di fondamentale importanza sia nella ricerca artistica che nella vita. Ha vissuto diversi anni in India tra Benares e Mumbai oscillando tra i mondi materici e conoscendo parte di quelli spirituali.
È interessata da diversi anni nella ricerca del reale potenziale femminile, estorcendolo dall’ impianto sociale che in molti luoghi nel mondo lo vuole assente.
La ricerca artistica iniziò quando scoprì che nel passato tutte le Madonne erano tutte nere, erano il simbolo della terra fertile erano sciamane artiste e lungimiranti e che l’ordine religioso le cambiò verniciandole con la belle rosea dandole la valenza sociale rivolta allo spirituale e alla castità.
Da quell’anedotto si aprì la ricerca e trasversalmente trovò che altri ordini religiosi avevano fatto lo stesso gioco per tenere il potere in quanto la donna aveva la facoltà di decidere molto sulla vita e aveva caratteristiche non facili da raggiungere.
Erano artiste, lungimiranti libere e si aiutavano nei segreti che la vita quando partorivano.
Le donne a differenza del maschile si riconoscono, sono diramate tra di loro, portano dentro la memoria quello che hanno vissuto le altre.
Per loro non è facile uccidere partorivano i figli per il mondo. Gli ordini religiosi con metodologie diverse cercarono di riabassare la forza femminile tanto da subordinarla al maschile e le donne cominciarono a fare i figli degli uomini. Istigando al senso di colpa, l’infibulazione, ai vestiari che non le rappresentassero ma le annullassero.
Queste decisioni portarono il maschile e il femminile in serio sbilanciamento e fu rotta la chiave di evoluzione che e’ necessaria per essere serena e felice .
Le due parti non comunicavano più in fratellanza e neanche oggi in molte zone del mondo.
Questa ripercussione dove vede il maschile prendere le decisioni più importanti a livello politico e sociale mancano spesso di sana visione di protezione al prossimo e di distribuzione delle risorse che la nostra madre terra ci dona con voce silente.
Questa mostra è dedicata alla parte silente che non prende voce e vuole essere un richiamo perchè si risvegli e riprenda la sua naturale posizione.
Le opere esposte sono in mosaico bizantino - tecnica artistica che fonde Oriente e Occidente e pittura e hanno valenza simboliche dei due mondi. Sono invocazioni, preghiere e auspicio per rientrare in quella che è la legge naturale che si attiene al rispetto umano e alla legge della nostra madre terra. La mostra MADRI è dedicata alla parte femminile nel mondo e alla voce silente e non più accessibile alle coscienze che hanno perso la frequenza per rispettare l’importanza.
Inaugurazione Mercoledì 5 Dicembre 2018 alle ore 19.00
Bibliothè Contemporary Art
Qua appuntamento della rassegna
Signum
Un'opera unica di Sara Guberti
MADRI
Testo di Vicki Noble
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
con il coordinamento di Enzo Barchi
L’esposizione resterà aperta fino al 12 Gennaio 2019
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
https://www.facebook.com/events/366797900549412/
MADRI
Le invocazioni visive eseguite da Sara Guberti alla feroce dea indiana Kali sono attuali e originali, i suoi grandi dipinti esprimono una selvaggia energia devozionale senza tuttavia sacrificare un certo senso ironico dell'umorismo. La stessa Kali è un profondo paradosso, essendo conosciuta come una madre piena di compassione ma anche come una feroce forza distruttrice. Questa ambiguità di Creatrice-Distruttrice appartiene non solo a Kali, ma al concetto stesso di Dea in generale. I colori rosso, nero e bianco prediletti dalla Guberti sono comuni alle culture matriarcali e indigene di tutto il mondo, si riferiscono alla Divinità Antenata Femminile. "Nascita, morte e rigenerazione" è stata la frase usata dalla studiosa di origine lituana-americana Marija Gimbutas per descrivere la Dea della vecchia Europa; scavi archeologici in Grecia e nei Balcani hanno rivelato la pacifica preistoria matriarcale che esisteva prima della nascita di qualsiasi stato patriarcale. Questa antica "Civiltà della Dea" si sviluppò lungo il Danubio in quella che veniva definita da Gimbutas come "Vecchia Europa", sostenitrice di una organizzazione sociale egualitaria, centrata sulla donna, per quattromila anni prima che ondate di invasori indoeuropei la debellassero.
Guberti ama giocare con la scrittura, che è anche in sintonia con le prime culture della Dea della Vecchia Europa, dove il testo veniva usato per decorare figure femminili, ceramiche, pesi da telaio e spirali del fuso fin dal primo periodo. Il testo indecifrato del Danubio è considerato come sacro; a differenza delle scritture successive dell'Egitto e dei Sumeri, la vecchia scrittura europea non veniva usata per mantenere una traccia di ciò che era tenuto nei magazzini o scambiato attraverso il commercio. La vecchia scrittura europea ha una sorprendente somiglianza con la famosa "Scrittura dell'Indo" della civiltà della Valle dell'Indo-Sarasvati, iniziata in epoca preistorica e poi evolutasi in una fiorente cultura urbana nel terzo millennio avanti Cristo.
Vicki Noble autrice del libro : Il risveglio della Dea
BIOGRAFIA
Sara Guberti si è diplomata all’istituto d’arte per il mosaico sucessivamente all’Accademia di Belle arti di Bologna Clementina con la tesi : IKCON, la diluizione del tempo nell’arte spirituale e l’artista contemporaneo. Immagini visibili e invisibili. L’aspetto spirituale è sempre stato per l’artista di fondamentale importanza sia nella ricerca artistica che nella vita. Ha vissuto diversi anni in India tra Benares e Mumbai oscillando tra i mondi materici e conoscendo parte di quelli spirituali.
È interessata da diversi anni nella ricerca del reale potenziale femminile, estorcendolo dall’ impianto sociale che in molti luoghi nel mondo lo vuole assente.
La ricerca artistica iniziò quando scoprì che nel passato tutte le Madonne erano tutte nere, erano il simbolo della terra fertile erano sciamane artiste e lungimiranti e che l’ordine religioso le cambiò verniciandole con la belle rosea dandole la valenza sociale rivolta allo spirituale e alla castità.
Da quell’anedotto si aprì la ricerca e trasversalmente trovò che altri ordini religiosi avevano fatto lo stesso gioco per tenere il potere in quanto la donna aveva la facoltà di decidere molto sulla vita e aveva caratteristiche non facili da raggiungere.
Erano artiste, lungimiranti libere e si aiutavano nei segreti che la vita quando partorivano.
Le donne a differenza del maschile si riconoscono, sono diramate tra di loro, portano dentro la memoria quello che hanno vissuto le altre.
Per loro non è facile uccidere partorivano i figli per il mondo. Gli ordini religiosi con metodologie diverse cercarono di riabassare la forza femminile tanto da subordinarla al maschile e le donne cominciarono a fare i figli degli uomini. Istigando al senso di colpa, l’infibulazione, ai vestiari che non le rappresentassero ma le annullassero.
Queste decisioni portarono il maschile e il femminile in serio sbilanciamento e fu rotta la chiave di evoluzione che e’ necessaria per essere serena e felice .
Le due parti non comunicavano più in fratellanza e neanche oggi in molte zone del mondo.
Questa ripercussione dove vede il maschile prendere le decisioni più importanti a livello politico e sociale mancano spesso di sana visione di protezione al prossimo e di distribuzione delle risorse che la nostra madre terra ci dona con voce silente.
Questa mostra è dedicata alla parte silente che non prende voce e vuole essere un richiamo perchè si risvegli e riprenda la sua naturale posizione.
Le opere esposte sono in mosaico bizantino - tecnica artistica che fonde Oriente e Occidente e pittura e hanno valenza simboliche dei due mondi. Sono invocazioni, preghiere e auspicio per rientrare in quella che è la legge naturale che si attiene al rispetto umano e alla legge della nostra madre terra. La mostra MADRI è dedicata alla parte femminile nel mondo e alla voce silente e non più accessibile alle coscienze che hanno perso la frequenza per rispettare l’importanza.
05
dicembre 2018
Sara Guberti – Le Madri
Dal 05 al 12 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato: dalle 11.00 alle 23.00
Vernissage
5 Dicembre 2018, ore 19.00
Autore
Curatore