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Sara Munari – Di treni di sassi e di vento
Lavoro sulle comunità di zingari caratterizzato da equilibrio formale e omogeneità nel racconto, in cui non si mette in gioco la spettacolarizzazione del degrado piuttosto si osserva e registra, con intima partecipazione, un quotidiano che lascia spazio a più profonde riflessioni di natura sociale.
Comunicato stampa
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Davvero gli zingari rubano i bambini?
A Lecco, io sono di Lecco, non molto tempo fa, alcune zingare tentarono di portare via una bambina ad una signora.
Si sa … mentre ti leggono la mano o i tarocchi o i fondi di caffè, non solo fregano i portafogli dalle tasche, ma anche i figli dalle culle.
Lecco non è grande, le voci girano subito, e allora via … sgombero dei campi, cartelli minatori, tutti allarmati.
C’è anche una pessima retorica al contrario sugli zingari, sui ribelli, i banditi. È la faccia concava dell’ottusità convessa, quella dei pregiudizi; fa il paio con la leggenda dei furti dei bambini. E’ la retorica rovesciata dei miserabili, degli umili manzoniani, per stare sul lecchese, le "Anime perse" di De André, con l’idea che non bisogna chiamarli zingari ma Rom o Sinti, che i campi sono belli come accampamenti indiani nel bel mezzo delle metropoli, che i lori riti tribali sono gioia...
Gli zingari sono dei profughi apolidi, gente che non sta da nessuna parte. Non mi piace la retorica che li beatifica, ma non sono solo ladri o ladri di bambini. E anche se quelle donne di Lecco davvero avessero tentato di rubare quella bambina, non risulta che gli zingari siano il popolo che ruba i bambini.
Così sono andata a vedere di persona chi fossero questi Rom, sono stata con loro, ne ho conosciuti, ho visto le loro case e ho giocato coi loro bambini.
Tra i giovani Rom, e lì erano tanti, praticamente tutti, c’era una curiosità ed una disponibilità, nei nostri confronti, che mi ha positivamente colpita.
Così, ho subito abbandonato l’idea di rappresentarli come li avevo già visti, ho tentato di raccontarne le caratteristiche: Non hanno storia scritta, spesso non hanno futuro, si spostano in continuazione, sono legati a eventi che spesso rifuggono dalla nostra logica.
Da qui le piume nell’acqua che non voleranno mai, i capelli che si spostano nel vento, le pecore che contiamo per addormentarci che brucano sassi, sacchetti che volano e miei “aliti”, suona male, lo so, sull’obiettivo….
Tutto impalpabile, se non per l’attimo in cui sono stata li, con loro.
Biografia
Nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco.
Studia fotografia all'Isfav di Padova dove si diploma come fotografa professionista. Apre, nel 2001, LA STAZIONE FOTOGRAFICA, Studio e galleria per esposizioni fotografiche e corsi, nel quale svolge la sua attività di fotografa. Docente di Storia della fotografia presso l'Istituto Italiano di fotografia di Milano e di comunicazione visiva e tecnica fotografica presso l'Isgmd di Lecco. Collabora con l'Università Cattolica di Milano per alcune pubblicazioni. Dal 2005 al 2008 è direttore artistico di Leccoimmagifestival per il quale organizza mostre di grandi autori della fotografia Italiana e giovani autori di tutta Europa. Organizza workshop con autori di rilievo nel panorama nazionale.
Partecipa nel 2008 al premio S.Fedele. Espone in Italia ed Europa presso gallerie e musei d'arte contemporanea. Fa parte dell'Archivio Nazionale di fotografia di Castellanza e di quello dell'Università Tor Vergata a Roma. Nel 2009 esce il suo primo libro "Oceano India". Fa da giurata e lettrice portfolio in Concorsi e Festival Nazionali.
Ottiene premi e riconoscimenti a livello nazionale.
A Lecco, io sono di Lecco, non molto tempo fa, alcune zingare tentarono di portare via una bambina ad una signora.
Si sa … mentre ti leggono la mano o i tarocchi o i fondi di caffè, non solo fregano i portafogli dalle tasche, ma anche i figli dalle culle.
Lecco non è grande, le voci girano subito, e allora via … sgombero dei campi, cartelli minatori, tutti allarmati.
C’è anche una pessima retorica al contrario sugli zingari, sui ribelli, i banditi. È la faccia concava dell’ottusità convessa, quella dei pregiudizi; fa il paio con la leggenda dei furti dei bambini. E’ la retorica rovesciata dei miserabili, degli umili manzoniani, per stare sul lecchese, le "Anime perse" di De André, con l’idea che non bisogna chiamarli zingari ma Rom o Sinti, che i campi sono belli come accampamenti indiani nel bel mezzo delle metropoli, che i lori riti tribali sono gioia...
Gli zingari sono dei profughi apolidi, gente che non sta da nessuna parte. Non mi piace la retorica che li beatifica, ma non sono solo ladri o ladri di bambini. E anche se quelle donne di Lecco davvero avessero tentato di rubare quella bambina, non risulta che gli zingari siano il popolo che ruba i bambini.
Così sono andata a vedere di persona chi fossero questi Rom, sono stata con loro, ne ho conosciuti, ho visto le loro case e ho giocato coi loro bambini.
Tra i giovani Rom, e lì erano tanti, praticamente tutti, c’era una curiosità ed una disponibilità, nei nostri confronti, che mi ha positivamente colpita.
Così, ho subito abbandonato l’idea di rappresentarli come li avevo già visti, ho tentato di raccontarne le caratteristiche: Non hanno storia scritta, spesso non hanno futuro, si spostano in continuazione, sono legati a eventi che spesso rifuggono dalla nostra logica.
Da qui le piume nell’acqua che non voleranno mai, i capelli che si spostano nel vento, le pecore che contiamo per addormentarci che brucano sassi, sacchetti che volano e miei “aliti”, suona male, lo so, sull’obiettivo….
Tutto impalpabile, se non per l’attimo in cui sono stata li, con loro.
Biografia
Nasce a Milano nel 72. Vive e lavora a Lecco.
Studia fotografia all'Isfav di Padova dove si diploma come fotografa professionista. Apre, nel 2001, LA STAZIONE FOTOGRAFICA, Studio e galleria per esposizioni fotografiche e corsi, nel quale svolge la sua attività di fotografa. Docente di Storia della fotografia presso l'Istituto Italiano di fotografia di Milano e di comunicazione visiva e tecnica fotografica presso l'Isgmd di Lecco. Collabora con l'Università Cattolica di Milano per alcune pubblicazioni. Dal 2005 al 2008 è direttore artistico di Leccoimmagifestival per il quale organizza mostre di grandi autori della fotografia Italiana e giovani autori di tutta Europa. Organizza workshop con autori di rilievo nel panorama nazionale.
Partecipa nel 2008 al premio S.Fedele. Espone in Italia ed Europa presso gallerie e musei d'arte contemporanea. Fa parte dell'Archivio Nazionale di fotografia di Castellanza e di quello dell'Università Tor Vergata a Roma. Nel 2009 esce il suo primo libro "Oceano India". Fa da giurata e lettrice portfolio in Concorsi e Festival Nazionali.
Ottiene premi e riconoscimenti a livello nazionale.
19
novembre 2010
Sara Munari – Di treni di sassi e di vento
Dal 19 novembre al 12 dicembre 2010
fotografia
Location
EX MANIFATTURA TABACCHI
Lucca, Piazzale Giuseppe Verdi, (Lucca)
Lucca, Piazzale Giuseppe Verdi, (Lucca)
Sito web
www.ldpf.it
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