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Sarah Ancelle Schönfeld – Excuse me, may I have some gravel tea?
La mostra di Sarah Ancelle Schönfeld – intesa come una pausa e una rottura nel tessuto della percezione, un “tea time” – è un oracolo per l’esistenza digitale. L’ artista ha riorganizzato oggetti, verità e altre date condizioni in un suggerimento di possibili altre, o parallele realtà, messe a disposizione per l’ interpretazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La mostra di Sarah Ancelle Schönfeld – intesa come una pausa e una rottura nel tessuto della percezione, un "tea time" - è un oracolo per l'esistenza digitale. L’ artista ha riorganizzato oggetti, verità e altre date condizioni in un suggerimento di possibili altre, o parallele realtà, messe a disposizione per l' interpretazione.
I buchi neri sono invisibili all'occhio umano, nessuna luce può sfuggire alla loro attrazione gravitazionale e la gravità è uno dei suggerimenti verso la loro assunta esistenza. Quando un oggetto viene inghiottito da un buco nero, le sue informazioni sono memorizzate sull’ orizzonte degli eventi. Alla fine, questa informazione evapora in universi nuovi o paralleli attraverso un processo chiamato Radiazione di Hawking.
Schönfeld ci invita a contemplare la suggestione del Pianeta Terra come un buco nero, dove tutta la materia planetaria è stata inghiottita e memorizzata come informazione sull’orizzonte degli eventi. Noi esistiamo in questa memoria di dati, che saranno poi respinti dal processo di evaporazione in altri mondi e galassie.
Cosa aspettarsi da questi altri mondi? Come possiamo, dentro la memorizzazione dei dati che è il nostro mondo, prepararci per essere evaporati? Come possiamo fluttuare nell'universo come serbatoi di informazione sfocata, incapaci di utilizzare quell’informazione, che noi siamo, per scopi pratici? Come navigare? Come e con chi comunicare?
Le opere di Sarah Ancelle Schönfeld possono essere viste come dispositivi multi-lineari di navigazione per un tempo previsto dopo l'evaporazione, di ristrutturazione della cultura umana, della natura e delle cosmologie, tramite l’ utilizzo di liquidi prodotti di pulizia come luce che curva lenti gravitazionali, pellicce di sciamano come opzioni di viaggio e linguine di seppia come messaggi in codice da parte degli ancora sconosciuti vicini.
Sarah Ancelle Schönfeld's exhibition - intended as a break and rupture in the texture of perception, a tea time - is an oracle for digital existence. She has rearranged objects, truths and other given conditions into a suggestion of possible other, or parallel, realities made available for interpretation.
Black holes are invisible to the human eye, no light can escape their gravitational pull and gravity is one of the hints towards their assumed existence. When an object gets swallowed by a black hole, its information is stored on the event horizon. Eventually this information evaporates into new or parallel universes through a process called Hawking Radiation.
Schönfeld invites us to contemplate the suggestion of planet earth as a black hole, where all planetary matter has been swallowed and stored as information on the event horizon. We exist in this data storage, which will be eventually rejected by the evaporation process into other worlds and galaxies.
What to expect from these other worlds? How can we, inside the data storage that is our world, prepare ourselves for being evaporated? How can we hover around in the universe as blurry information tanks, unable to use that information, that we are, for any practical purpose? How to navigate? How and with whom to communicate?
The works of Sarah Ancelle Schönfeld could be seen as multi-linear navigational devices for an expected time after evaporation, reframing human culture, nature and cosmologies, by using liquid cleaning products as light bending gravitational lenses, shamans coats as traveling options and linguine di seppia as coded messages from as yet unknown neighbours.
Galleria Mario Iannelli è lieta di presentare excuse me, may I have some graveltea?, opening mercoledì 28 ottobre.
prima personale italiana dell’artista tedesca Sarah Ancelle Schönfeld, un viaggio sciamanico e catartico negli spazi siderali.
L’odissea ha inizio “dopo essere stati cacciati dal paradiso ed essere lasciati soli in una nuova galassia”, per compierla c’è
bisogno degli strumenti adeguati ed “una pelliccia di sciamano può essere piuttosto utile per questo tipo di viaggio”, come
sostiene l’artista.
Con il ciclo Seeing, Hearing Or Feeling Things That Are Not There (Shaman Coat), sviluppato durante una residenza di
sei mesi in Messico, lo sciamanico, il magico, la cura e la guarigione entrano in contatto e si trasformano con la speculazione
capitalistica, con il mercato delle droghe, legali e illegali. Qui sciamanesimo e cultura occidentale si influenzano
vicendevolmente. Il viaggio compiuto è un viaggio che richiama l’immaginario di Odissea nello spazio stampato sulla
pelliccia dello Sciamano, che origina inoltre un cortocircuito far evocazioni di arcaiche e science fiction.
In excuse me, may I have some graveltea?, installazione che da titolo alla mostra, Schönefeld innesta le simbologie del
“benessere” sulla malattia e rivela la falsità della maschera del “wellness” che dietro la sua visione idilliaca ed edulcorata
della salute si cela patologie.
In altri suoi lavori Schönfeld "si interroga sulla percezione fotografica del reale e tenta di minare le strategie fotografiche per
espandere la percezione, quale essa sia” (Christoph Tannert).
Le fotografie esposte a Roma giocano con un rinvio di immagini, che originano una installazione ambientale. Le fotografie
riprendono delle gocce d’acqua su un tablet che ha come salvaschermo un fondale di piscina, esse catturano e rispecchiano
il reticolato delle mattonelle che viene “proiettato” con le sue ascisse e ordinate negli gli spazi della galleria.
La visualizzazione della mostra “può essere intesa come un dispositivo di traslazione non logica e lineare per un tempo
previsto dopo l’evaporazione”, Sarah Ancelle Schönfeld.
SARAH ANCELLE SCHÖNFELD (* 1979 Berlino) vive e lavora a Berlino.
Solo show: 2015 “Seeing double” Galeria Marso, Mexico City, “Vomit, that looks like coffee
grounds” Dapiran Art Space, Utrecht; 2014 “Research-Seance” Goethe Institut, S. Petersburg; 2013 “All you
can feel”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin, “and what does it look like?”, Kunstverein Augsburg; 2008
„Kolyma”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin; 2007 „Wende Gelände”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin.
Selected Group Shows: 2015 “Passion”, Kunstlerhaus Bethanien, Berlin; 2014 ”10” Halle am Berghain,
Berlin; 2013 CROSS OVER, Fotomuseum Wintherthur, “Berlin Status 2”, Kunstlerhaus Bethanien, Berlin;
2012 “Lost Places”, Hamburgher Kunsthalle, Hamburg; 2009 “BERLIN “89/09”, Berlinische Galerie, Berlin.
Awards and scholarships: 2014 Foam Talents, Amsterdam, 2012 Foundation Kunstfonds Bonn, 2011, Villa
Aurora, Los Angeles, 2011 Kathe Dorsch, Berlin, 2008 DAAD Scotland, 2007 NaFöG, Berlin; 2006-2008 Karl-
Hofer Gesellschaft, Berlin; 2006 DAAD, Siberia; 2004 GASAG Kunst in Bau, Berlin; 2002 EU Förderung
“Conservation Camp _Auschwitz”, Poland and Germany.Bestandteile von Kunst.
Informazioni
dove: Galleria Mario Iannelli | indirizzo: Via Flaminia 380, 00196 Roma opening: mercoledì 28 ottobre 2015, ore 18.00 | titolo della
mostra: excuse me, may I have some graveltea?
durata della mostra: dal 28 ottobre 2015 al 16 gennaio 2016
giorni e orari di apertura della galleria:
dal martedì al sabato 14.00 – 19.00 e su appuntamento: scrivere a info@marioiannelli.it,
www.marioiannelli.it , telefono: 06 89026885 || ufficio stampa: Elena Bari | NewRelease , +39 328.9781241, press@newrelease.news
I buchi neri sono invisibili all'occhio umano, nessuna luce può sfuggire alla loro attrazione gravitazionale e la gravità è uno dei suggerimenti verso la loro assunta esistenza. Quando un oggetto viene inghiottito da un buco nero, le sue informazioni sono memorizzate sull’ orizzonte degli eventi. Alla fine, questa informazione evapora in universi nuovi o paralleli attraverso un processo chiamato Radiazione di Hawking.
Schönfeld ci invita a contemplare la suggestione del Pianeta Terra come un buco nero, dove tutta la materia planetaria è stata inghiottita e memorizzata come informazione sull’orizzonte degli eventi. Noi esistiamo in questa memoria di dati, che saranno poi respinti dal processo di evaporazione in altri mondi e galassie.
Cosa aspettarsi da questi altri mondi? Come possiamo, dentro la memorizzazione dei dati che è il nostro mondo, prepararci per essere evaporati? Come possiamo fluttuare nell'universo come serbatoi di informazione sfocata, incapaci di utilizzare quell’informazione, che noi siamo, per scopi pratici? Come navigare? Come e con chi comunicare?
Le opere di Sarah Ancelle Schönfeld possono essere viste come dispositivi multi-lineari di navigazione per un tempo previsto dopo l'evaporazione, di ristrutturazione della cultura umana, della natura e delle cosmologie, tramite l’ utilizzo di liquidi prodotti di pulizia come luce che curva lenti gravitazionali, pellicce di sciamano come opzioni di viaggio e linguine di seppia come messaggi in codice da parte degli ancora sconosciuti vicini.
Sarah Ancelle Schönfeld's exhibition - intended as a break and rupture in the texture of perception, a tea time - is an oracle for digital existence. She has rearranged objects, truths and other given conditions into a suggestion of possible other, or parallel, realities made available for interpretation.
Black holes are invisible to the human eye, no light can escape their gravitational pull and gravity is one of the hints towards their assumed existence. When an object gets swallowed by a black hole, its information is stored on the event horizon. Eventually this information evaporates into new or parallel universes through a process called Hawking Radiation.
Schönfeld invites us to contemplate the suggestion of planet earth as a black hole, where all planetary matter has been swallowed and stored as information on the event horizon. We exist in this data storage, which will be eventually rejected by the evaporation process into other worlds and galaxies.
What to expect from these other worlds? How can we, inside the data storage that is our world, prepare ourselves for being evaporated? How can we hover around in the universe as blurry information tanks, unable to use that information, that we are, for any practical purpose? How to navigate? How and with whom to communicate?
The works of Sarah Ancelle Schönfeld could be seen as multi-linear navigational devices for an expected time after evaporation, reframing human culture, nature and cosmologies, by using liquid cleaning products as light bending gravitational lenses, shamans coats as traveling options and linguine di seppia as coded messages from as yet unknown neighbours.
Galleria Mario Iannelli è lieta di presentare excuse me, may I have some graveltea?, opening mercoledì 28 ottobre.
prima personale italiana dell’artista tedesca Sarah Ancelle Schönfeld, un viaggio sciamanico e catartico negli spazi siderali.
L’odissea ha inizio “dopo essere stati cacciati dal paradiso ed essere lasciati soli in una nuova galassia”, per compierla c’è
bisogno degli strumenti adeguati ed “una pelliccia di sciamano può essere piuttosto utile per questo tipo di viaggio”, come
sostiene l’artista.
Con il ciclo Seeing, Hearing Or Feeling Things That Are Not There (Shaman Coat), sviluppato durante una residenza di
sei mesi in Messico, lo sciamanico, il magico, la cura e la guarigione entrano in contatto e si trasformano con la speculazione
capitalistica, con il mercato delle droghe, legali e illegali. Qui sciamanesimo e cultura occidentale si influenzano
vicendevolmente. Il viaggio compiuto è un viaggio che richiama l’immaginario di Odissea nello spazio stampato sulla
pelliccia dello Sciamano, che origina inoltre un cortocircuito far evocazioni di arcaiche e science fiction.
In excuse me, may I have some graveltea?, installazione che da titolo alla mostra, Schönefeld innesta le simbologie del
“benessere” sulla malattia e rivela la falsità della maschera del “wellness” che dietro la sua visione idilliaca ed edulcorata
della salute si cela patologie.
In altri suoi lavori Schönfeld "si interroga sulla percezione fotografica del reale e tenta di minare le strategie fotografiche per
espandere la percezione, quale essa sia” (Christoph Tannert).
Le fotografie esposte a Roma giocano con un rinvio di immagini, che originano una installazione ambientale. Le fotografie
riprendono delle gocce d’acqua su un tablet che ha come salvaschermo un fondale di piscina, esse catturano e rispecchiano
il reticolato delle mattonelle che viene “proiettato” con le sue ascisse e ordinate negli gli spazi della galleria.
La visualizzazione della mostra “può essere intesa come un dispositivo di traslazione non logica e lineare per un tempo
previsto dopo l’evaporazione”, Sarah Ancelle Schönfeld.
SARAH ANCELLE SCHÖNFELD (* 1979 Berlino) vive e lavora a Berlino.
Solo show: 2015 “Seeing double” Galeria Marso, Mexico City, “Vomit, that looks like coffee
grounds” Dapiran Art Space, Utrecht; 2014 “Research-Seance” Goethe Institut, S. Petersburg; 2013 “All you
can feel”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin, “and what does it look like?”, Kunstverein Augsburg; 2008
„Kolyma”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin; 2007 „Wende Gelände”, Galerie Feldbusch Wiesner, Berlin.
Selected Group Shows: 2015 “Passion”, Kunstlerhaus Bethanien, Berlin; 2014 ”10” Halle am Berghain,
Berlin; 2013 CROSS OVER, Fotomuseum Wintherthur, “Berlin Status 2”, Kunstlerhaus Bethanien, Berlin;
2012 “Lost Places”, Hamburgher Kunsthalle, Hamburg; 2009 “BERLIN “89/09”, Berlinische Galerie, Berlin.
Awards and scholarships: 2014 Foam Talents, Amsterdam, 2012 Foundation Kunstfonds Bonn, 2011, Villa
Aurora, Los Angeles, 2011 Kathe Dorsch, Berlin, 2008 DAAD Scotland, 2007 NaFöG, Berlin; 2006-2008 Karl-
Hofer Gesellschaft, Berlin; 2006 DAAD, Siberia; 2004 GASAG Kunst in Bau, Berlin; 2002 EU Förderung
“Conservation Camp _Auschwitz”, Poland and Germany.Bestandteile von Kunst.
Informazioni
dove: Galleria Mario Iannelli | indirizzo: Via Flaminia 380, 00196 Roma opening: mercoledì 28 ottobre 2015, ore 18.00 | titolo della
mostra: excuse me, may I have some graveltea?
durata della mostra: dal 28 ottobre 2015 al 16 gennaio 2016
giorni e orari di apertura della galleria:
dal martedì al sabato 14.00 – 19.00 e su appuntamento: scrivere a info@marioiannelli.it,
www.marioiannelli.it , telefono: 06 89026885 || ufficio stampa: Elena Bari | NewRelease , +39 328.9781241, press@newrelease.news
28
ottobre 2015
Sarah Ancelle Schönfeld – Excuse me, may I have some gravel tea?
Dal 28 ottobre 2015 al 16 gennaio 2016
arte contemporanea
Location
GALLERIA MARIO IANNELLI
Roma, Via Flaminia, 380, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 380, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 14.00 – 19.00 e su appuntamento
Vernissage
28 Ottobre 2015, ore 18
Autore