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Sarah Klingeberg – Romane d’altrove: cittadine di qua
Il progetto fotografico qui presentato, “Romane d’altrove, cittadine di qua”, è parte del più ampio progetto “Romani d’altrove: cittadini di qua” che ha come ambizioso scopo quello di creare un Archivio fotografico sui migranti e la città di Roma.
Comunicato stampa
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La Magnolia, spazio espositivo della Casa Internazionale delle Donne, presenta la personale della giovane fotografa Sarah Klingeberg, “Romane d’altrove, cittadine di qua”.
Quando si guarda alle vicende migratorie italiane, non si può fare a meno di notare la rapidità con la quale il nostro paese ha visto cambiare il proprio ruolo nel “sistema migratorio internazionale”. Dopo una lunga e significativa esperienza d’emigrazione, l’Italia infatti, è diventata in un breve lasso di tempo un paese d’immigrazione per flussi di persone provenienti da molti paesi del mondo.
La capitale costituisce da subito uno dei primi poli di attrazione dell’immigrazione. Dagli anni Settanta ad oggi la popolazione migrante presente nella città ha conosciuto una crescita ininterrotta, dal dinamismo diversificato nel tempo.
Conoscere l’incredibile varietà di forme sociali, civili e famigliari, le differenti tradizioni, le millenarie culture del mondo aldilà di una fortunatamente irraggiungibile omologazione planetaria, è una conoscenza di cui in questa epoca di migrazioni non si può fare a meno. E per fare ciò basta uno sguardo diverso e più attento alla città in cui viviamo: «...fatti non foste a viver come bruti ma a perseguir virtute e canoscenza…».
L’autenticità che caratterizza la fotografia le conferisce un valore particolare come testimonianza, come prova. Perciò, come bene spiega Beaumont Newhall, la fotografia diventa “documento” in grado di far germinare critiche verso un sistema che ad oggi non riconosce ancora alcuna partecipazione politica ai migranti che oramai, sono cittadini italiani di fatto.
Il progetto fotografico qui presentato, “Romane d’altrove, cittadine di qua”, è parte del più ampio progetto “Romani d’altrove: cittadini di qua” che ha come ambizioso scopo quello di creare un Archivio fotografico sui migranti e la città di Roma, quella che con la loro presenza si sta trasformando e ri-significando. Perché, come ha scritto il critico Flaminio Guardoni a proposito del lavoro di August Sander: “… un luogo è una persona, il crocevia della storia di quella persona, e quella persona e quel luogo sono una unità, e non si possono reciprocamente astrarre”.
Parte di questo lavoro fotografico è stato pubblicato all’interno del testo “Roma: guida al mondo che vive in città” di Sarah Klingeberg e Giorgia Rocca, Sinnos Editrice, Roma, 2007.
Quando si guarda alle vicende migratorie italiane, non si può fare a meno di notare la rapidità con la quale il nostro paese ha visto cambiare il proprio ruolo nel “sistema migratorio internazionale”. Dopo una lunga e significativa esperienza d’emigrazione, l’Italia infatti, è diventata in un breve lasso di tempo un paese d’immigrazione per flussi di persone provenienti da molti paesi del mondo.
La capitale costituisce da subito uno dei primi poli di attrazione dell’immigrazione. Dagli anni Settanta ad oggi la popolazione migrante presente nella città ha conosciuto una crescita ininterrotta, dal dinamismo diversificato nel tempo.
Conoscere l’incredibile varietà di forme sociali, civili e famigliari, le differenti tradizioni, le millenarie culture del mondo aldilà di una fortunatamente irraggiungibile omologazione planetaria, è una conoscenza di cui in questa epoca di migrazioni non si può fare a meno. E per fare ciò basta uno sguardo diverso e più attento alla città in cui viviamo: «...fatti non foste a viver come bruti ma a perseguir virtute e canoscenza…».
L’autenticità che caratterizza la fotografia le conferisce un valore particolare come testimonianza, come prova. Perciò, come bene spiega Beaumont Newhall, la fotografia diventa “documento” in grado di far germinare critiche verso un sistema che ad oggi non riconosce ancora alcuna partecipazione politica ai migranti che oramai, sono cittadini italiani di fatto.
Il progetto fotografico qui presentato, “Romane d’altrove, cittadine di qua”, è parte del più ampio progetto “Romani d’altrove: cittadini di qua” che ha come ambizioso scopo quello di creare un Archivio fotografico sui migranti e la città di Roma, quella che con la loro presenza si sta trasformando e ri-significando. Perché, come ha scritto il critico Flaminio Guardoni a proposito del lavoro di August Sander: “… un luogo è una persona, il crocevia della storia di quella persona, e quella persona e quel luogo sono una unità, e non si possono reciprocamente astrarre”.
Parte di questo lavoro fotografico è stato pubblicato all’interno del testo “Roma: guida al mondo che vive in città” di Sarah Klingeberg e Giorgia Rocca, Sinnos Editrice, Roma, 2007.
10
aprile 2008
Sarah Klingeberg – Romane d’altrove: cittadine di qua
Dal 10 aprile al primo maggio 2008
fotografia
Location
CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Roma, Via Della Lungara, 19, (Roma)
Orario di apertura
da martedi a giovedi dalle 11 alle 18
Vernissage
10 Aprile 2008, 19.00
Autore