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Sarah Morris – China 9, Liberty 37
China 9, Liberty 37 è la prima mostra personale di Sarah Morris in un museo italiano e presenta in anteprima internazionale il suo nuovo film Beijing, girato a Pechino in occasione dei Giochi Olimpici del 2008. Al MAMbo saranno visibili inoltre diverse opere pittoriche appartenenti alle serie Origami e Rings e un intervento site specific dell’artista.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il MAMbo – Museo d'Arte Moderna di Bologna ha il piacere di presentare
la prima mostra personale in un museo italiano di Sarah Morris e di
ospitare la première internazionale del suo nuovo film: Beijing.
Nel corso degli anni Novanta, Sarah Morris ha raggiunto la notorietà
grazie a dipinti e film caratterizzati da un approccio strutturale astratto e
complesso, nei quali traccia tipologie urbane e sociali. Gli ambienti
urbani, i motivi architettonici, i simboli, i luoghi e le rappresentazioni del
potere sono oggetto di un’indagine ravvicinata che affascina il fruitore
dell'opera in un'alternanza di finzione e realtà. Tale esplorazione si
rivolge sia alla psicologia della città contemporanea che alla sua politica
codificata architettonicamente, nel tentativo di comprendere come un
momento particolare possa essere racchiuso e quasi impresso sulle
superfici visive. In tal modo l'artista cerca di determinare ciò che, al giorno
d’oggi, le facciate, i sistemi urbani, le città e le nazioni possono celare,
studiando i meccanismi del potere, delle strutture di controllo, delle reti
socio-politiche globali.
Beijing, un film di 86 minuti in 35mm, è incentrato su un evento che ha
avuto la massima visibilità in tutto il mondo ed è tra i più intricati e ambigui
degli ultimi anni: i Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. L'economia e le
autorità cinesi analizzati nel film, con le loro contraddizioni e pressioni,
trovano un'eco ancora maggiore nell’attuale clima di crisi globale.
Proseguendo l’indagine di Sarah Morris sullo spazio psicologico e politico
dell’architettura e della città in evoluzione, Beijing si addentra nello
spettacolo delle giornate prima, durante e dopo le Olimpiadi. Girato da
diverse prospettive, grazie all’accesso senza precedenti accordato dal
1
Comitato Olimpico Internazionale, il lungometraggio cattura i cambiamenti
all'interno della città e della routine urbana dei suoi abitanti, così come i
momenti emblematici, quali gli attimi che precedono il discorso del
Presidente Hu Jintao alla cerimonia di apertura dell’8 agosto 2008.
Tanto gli aspetti non-mediati, quanto quelli preparati, fanno parte di un
continuum. Il cinéma vérité della Morris utilizza come personaggi
fantasma non solo le architetture ma anche leader politici (Henry
Kissinger), atleti olimpici (Michael Phelps), attori (Fan Bingbing), artisti
(Lang Lang), registi (Zhang Yimou) e architetti (Rem Koolhaas, Norman
Foster, Jacques Herzog e Pierre de Meuron), in una quasi-narrazione
sulla città in via di sviluppo che si apre a molteplici possibilità di finzione e
s'interroga sull'autorialità stessa dello spettacolo. Il film gioca con la
nozione di dualismo, collegandola alla spettacolarizzazione costante
dell’evento e alle sue molteplici e continue interpretazioni. Ne deriva il
ritratto surreale di uno stato di turbo-capitalismo, durante un periodo in
cui il Comitato Olimpico Internazionale è sembrato assumere a tutti gli
effetti la sovranità sulla capitale.
Vengono descritti un paese - rimasto fino ad ora chiuso - in un momento
di apparente e possibile apertura teatrale e una cultura - normalmente
nascosta - in un frangente di estrema visibilità.
La mostra China 9, Liberty 37 - titolo in inglese di un film western
italiano/spagnolo del 1978 (Amore, piombo e furore) - comprende, oltre a
Beijing, undici dipinti e un imponente wall painting creato specificamente
dall'artista per gli spazi del MAMbo.
L'allestimento accosta opere di Sarah Morris appartenenti alle serie
Origami e Rings. Le prime si ispirano ai diagrammi schematici di piegatura
delle tradizionali composizioni cartacee orientali, che danno vita a forme
complesse attraverso un processo solo apparentemente semplice. Nella
cultura popolare, inoltre, il concetto di origami è spesso utilizzato come
metafora di eventi imminenti.
I lavori della serie Rings, invece, traggono i titoli dalle date dei Giochi
Olimpici e dalle corrispondenti città e, oltre all'analogia con i cinque
cerchi della bandiera olimpica, rappresentano gli infiniti sistemi delle
“Ring Roads” di Pechino, che finiscono per condurre al disorientamento.
L’intervento site-specific di grandi dimensioni, dal titolo Taurus, fa parte
della serie Origami e occupa una parete espositiva del museo lunga oltre
30 metri.
In concomitanza con l'inaugurazione della mostra bolognese, sarà
disponibile Beijing, una pubblicazione congiunta di MAMbo – Museo
d'Arte Moderna di Bologna, MMK - Museum für Moderne Kunst di
2
Francoforte e Witte de With – Center for Contemporary Art di Rotterdam. Il
catalogo è edito da Walther König, Colonia.
Sarah Morris è nata nel Regno Unito nel 1967. Vive e lavora tra Londra e
New York.
Partner tecnico per la mostra:
3
ELENCO DELLE OPERE
Taurus [Origami]
2009
vernice lucida comune su muro
31.18 x 4.02 m
Courtesy l'artista e Jay Jopling/ White Cube, Londra
Beijing,
2008
film, 35 mm/magic pixel box
86 minuti
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
2002 [Rings]
2007
vernice lucida comune su tela
289 x 289 cm
Courtesy di Jay Jopling/White Cube, Londra; Vladimir Ovcharenko,
Collezione privata, Mosca
2008 [Rings]
2007
vernice lucida comune su tela
289 x 867 cm
Courtesy l'artista e Friedrich Petzel Gallery, New York
Tree [Origami]
2008
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Friedrich Petzel Gallery, New York
Rhino Beetle [Origami]
2008
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Collezione Fanari, Milano
Leaf Mantis [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
4
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Moth [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
June Beetle
2009
vernice lucida comune su tela
214 cm x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
1964 [Rings]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
1948 [Rings]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Elephant [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Dragonfighter [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
5
Sarah Morris
Mostre personali (selezione)
2008
White Cube, Londra
Fondazione Beyeler, Basilea
Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco
2007
Whitechapel Laboratory, Whitechapel Gallery, Londra
Air de Paris, Parigi
2006
Lever House, New York
Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
2005
Palais de Tokyo, Parigi
The Aldrich Contemporary Art Museum, Connecticut
Galerie Aurel Scheibler, Colonia
2004
Museum Boijmans van Beuningen, Kunstforeningen, Copenhagen
2002
Museum of Contemporary Art, Miami
Hirshhorn Museum, Washington, D.C.
2001
Friedrich Petzel Gallery, New York
Nationalgalerie im Hamburger Benhof, Berlino
2000
Kunsthalle Zurich, Zurigo
Philadelphia Museum of Art, Filadelfia
1999
Museum of Modern Art, Oxford
1998
Galerie Max Hetzler, Berlino
Centre D’Art Contemporain, Dijon
6
Mostre collettive (selezione)
2008
Museum of Contemporary Art, Belgrado
Palazzo delle Arti Napoli (PAN), Napoli
University of Cambridge, Cambridge
Queens Museum of Art, New York
Museum of Contemporary Art, Leipzig
2007
Kumho Museum of Art, Seoul
Museum Of Modern Art, New York
Friedrich Petzel Gallery, New York
Museum Folkwang, Essen, Germania
Guggenheim Museum, New York
Permanent Collection, Tate Modern, Londra
Stedelijk Museum, Amsterdam
La Maison Rouge, Parigi
Centraal Museum, Utrecht
Deutschen Bundestag, Berlino
Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris (ARC), Parigi
Santa Monica Museum of Art, Santa Monica
ESPOO, Finlandia
2005
Centre Pompidou, Parigi
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone
Contemporary Art Centre, Vilnius
National Museum, Oslo
Frankfurter Kunstverein, Francoforte
2003
San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco
Hamburger Kunsthalle, Amburgo
Museum of Contemporary Art, Chicago
XXV Biennale San Paolo del Brasile
2001
Tate Liverpool, Liverpool
Royal College of Art, Londra
Bibliotheque Nationale de France, Parigi
7
2000
Moderna Museet, Stoccolma
Sommer Contemporary Art, Tel-Aviv
Museum Friderichianum, Kassel
Neue Nationalgalerie, Museum fur Gegenwart, Berlino
1999
Liverpool Biennial, Liverpool
INIT Kunsthalle, Berlino
Institute of Contemporary Art, Boston
Saatchi Collection, Londra
Centres Georges Pompidou, Parigi
1997
Centre National D’Art Contemporain de Grenoble, Grenoble
1990
Whitney Museum of American Art Independent Study Program, New York
la prima mostra personale in un museo italiano di Sarah Morris e di
ospitare la première internazionale del suo nuovo film: Beijing.
Nel corso degli anni Novanta, Sarah Morris ha raggiunto la notorietà
grazie a dipinti e film caratterizzati da un approccio strutturale astratto e
complesso, nei quali traccia tipologie urbane e sociali. Gli ambienti
urbani, i motivi architettonici, i simboli, i luoghi e le rappresentazioni del
potere sono oggetto di un’indagine ravvicinata che affascina il fruitore
dell'opera in un'alternanza di finzione e realtà. Tale esplorazione si
rivolge sia alla psicologia della città contemporanea che alla sua politica
codificata architettonicamente, nel tentativo di comprendere come un
momento particolare possa essere racchiuso e quasi impresso sulle
superfici visive. In tal modo l'artista cerca di determinare ciò che, al giorno
d’oggi, le facciate, i sistemi urbani, le città e le nazioni possono celare,
studiando i meccanismi del potere, delle strutture di controllo, delle reti
socio-politiche globali.
Beijing, un film di 86 minuti in 35mm, è incentrato su un evento che ha
avuto la massima visibilità in tutto il mondo ed è tra i più intricati e ambigui
degli ultimi anni: i Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. L'economia e le
autorità cinesi analizzati nel film, con le loro contraddizioni e pressioni,
trovano un'eco ancora maggiore nell’attuale clima di crisi globale.
Proseguendo l’indagine di Sarah Morris sullo spazio psicologico e politico
dell’architettura e della città in evoluzione, Beijing si addentra nello
spettacolo delle giornate prima, durante e dopo le Olimpiadi. Girato da
diverse prospettive, grazie all’accesso senza precedenti accordato dal
1
Comitato Olimpico Internazionale, il lungometraggio cattura i cambiamenti
all'interno della città e della routine urbana dei suoi abitanti, così come i
momenti emblematici, quali gli attimi che precedono il discorso del
Presidente Hu Jintao alla cerimonia di apertura dell’8 agosto 2008.
Tanto gli aspetti non-mediati, quanto quelli preparati, fanno parte di un
continuum. Il cinéma vérité della Morris utilizza come personaggi
fantasma non solo le architetture ma anche leader politici (Henry
Kissinger), atleti olimpici (Michael Phelps), attori (Fan Bingbing), artisti
(Lang Lang), registi (Zhang Yimou) e architetti (Rem Koolhaas, Norman
Foster, Jacques Herzog e Pierre de Meuron), in una quasi-narrazione
sulla città in via di sviluppo che si apre a molteplici possibilità di finzione e
s'interroga sull'autorialità stessa dello spettacolo. Il film gioca con la
nozione di dualismo, collegandola alla spettacolarizzazione costante
dell’evento e alle sue molteplici e continue interpretazioni. Ne deriva il
ritratto surreale di uno stato di turbo-capitalismo, durante un periodo in
cui il Comitato Olimpico Internazionale è sembrato assumere a tutti gli
effetti la sovranità sulla capitale.
Vengono descritti un paese - rimasto fino ad ora chiuso - in un momento
di apparente e possibile apertura teatrale e una cultura - normalmente
nascosta - in un frangente di estrema visibilità.
La mostra China 9, Liberty 37 - titolo in inglese di un film western
italiano/spagnolo del 1978 (Amore, piombo e furore) - comprende, oltre a
Beijing, undici dipinti e un imponente wall painting creato specificamente
dall'artista per gli spazi del MAMbo.
L'allestimento accosta opere di Sarah Morris appartenenti alle serie
Origami e Rings. Le prime si ispirano ai diagrammi schematici di piegatura
delle tradizionali composizioni cartacee orientali, che danno vita a forme
complesse attraverso un processo solo apparentemente semplice. Nella
cultura popolare, inoltre, il concetto di origami è spesso utilizzato come
metafora di eventi imminenti.
I lavori della serie Rings, invece, traggono i titoli dalle date dei Giochi
Olimpici e dalle corrispondenti città e, oltre all'analogia con i cinque
cerchi della bandiera olimpica, rappresentano gli infiniti sistemi delle
“Ring Roads” di Pechino, che finiscono per condurre al disorientamento.
L’intervento site-specific di grandi dimensioni, dal titolo Taurus, fa parte
della serie Origami e occupa una parete espositiva del museo lunga oltre
30 metri.
In concomitanza con l'inaugurazione della mostra bolognese, sarà
disponibile Beijing, una pubblicazione congiunta di MAMbo – Museo
d'Arte Moderna di Bologna, MMK - Museum für Moderne Kunst di
2
Francoforte e Witte de With – Center for Contemporary Art di Rotterdam. Il
catalogo è edito da Walther König, Colonia.
Sarah Morris è nata nel Regno Unito nel 1967. Vive e lavora tra Londra e
New York.
Partner tecnico per la mostra:
3
ELENCO DELLE OPERE
Taurus [Origami]
2009
vernice lucida comune su muro
31.18 x 4.02 m
Courtesy l'artista e Jay Jopling/ White Cube, Londra
Beijing,
2008
film, 35 mm/magic pixel box
86 minuti
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
2002 [Rings]
2007
vernice lucida comune su tela
289 x 289 cm
Courtesy di Jay Jopling/White Cube, Londra; Vladimir Ovcharenko,
Collezione privata, Mosca
2008 [Rings]
2007
vernice lucida comune su tela
289 x 867 cm
Courtesy l'artista e Friedrich Petzel Gallery, New York
Tree [Origami]
2008
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Friedrich Petzel Gallery, New York
Rhino Beetle [Origami]
2008
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Collezione Fanari, Milano
Leaf Mantis [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
4
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Moth [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
June Beetle
2009
vernice lucida comune su tela
214 cm x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
1964 [Rings]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
1948 [Rings]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Elephant [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
Dragonfighter [Origami]
2009
vernice lucida comune su tela
214 x 214 cm
Courtesy l'artista e Jay Jopling/White Cube, Londra
5
Sarah Morris
Mostre personali (selezione)
2008
White Cube, Londra
Fondazione Beyeler, Basilea
Städtische Galerie im Lenbachhaus, Monaco
2007
Whitechapel Laboratory, Whitechapel Gallery, Londra
Air de Paris, Parigi
2006
Lever House, New York
Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam
2005
Palais de Tokyo, Parigi
The Aldrich Contemporary Art Museum, Connecticut
Galerie Aurel Scheibler, Colonia
2004
Museum Boijmans van Beuningen, Kunstforeningen, Copenhagen
2002
Museum of Contemporary Art, Miami
Hirshhorn Museum, Washington, D.C.
2001
Friedrich Petzel Gallery, New York
Nationalgalerie im Hamburger Benhof, Berlino
2000
Kunsthalle Zurich, Zurigo
Philadelphia Museum of Art, Filadelfia
1999
Museum of Modern Art, Oxford
1998
Galerie Max Hetzler, Berlino
Centre D’Art Contemporain, Dijon
6
Mostre collettive (selezione)
2008
Museum of Contemporary Art, Belgrado
Palazzo delle Arti Napoli (PAN), Napoli
University of Cambridge, Cambridge
Queens Museum of Art, New York
Museum of Contemporary Art, Leipzig
2007
Kumho Museum of Art, Seoul
Museum Of Modern Art, New York
Friedrich Petzel Gallery, New York
Museum Folkwang, Essen, Germania
Guggenheim Museum, New York
Permanent Collection, Tate Modern, Londra
Stedelijk Museum, Amsterdam
La Maison Rouge, Parigi
Centraal Museum, Utrecht
Deutschen Bundestag, Berlino
Musee d’Art Moderne de la Ville de Paris (ARC), Parigi
Santa Monica Museum of Art, Santa Monica
ESPOO, Finlandia
2005
Centre Pompidou, Parigi
Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, Monfalcone
Contemporary Art Centre, Vilnius
National Museum, Oslo
Frankfurter Kunstverein, Francoforte
2003
San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco
Hamburger Kunsthalle, Amburgo
Museum of Contemporary Art, Chicago
XXV Biennale San Paolo del Brasile
2001
Tate Liverpool, Liverpool
Royal College of Art, Londra
Bibliotheque Nationale de France, Parigi
7
2000
Moderna Museet, Stoccolma
Sommer Contemporary Art, Tel-Aviv
Museum Friderichianum, Kassel
Neue Nationalgalerie, Museum fur Gegenwart, Berlino
1999
Liverpool Biennial, Liverpool
INIT Kunsthalle, Berlino
Institute of Contemporary Art, Boston
Saatchi Collection, Londra
Centres Georges Pompidou, Parigi
1997
Centre National D’Art Contemporain de Grenoble, Grenoble
1990
Whitney Museum of American Art Independent Study Program, New York
25
maggio 2009
Sarah Morris – China 9, Liberty 37
Dal 25 maggio al 26 luglio 2009
arte contemporanea
Location
MAMBO – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Bologna, Via Don Giovanni Minzoni, 14, (Bologna)
Biglietti
Intero € 6 - Ridotto € 4
Orario di apertura
martedì – domenica 10 - 18 giovedì 10 - 22
lunedì chiuso
Vernissage
25 Maggio 2009, ore 19
Autore
Curatore