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Sardegna. Un altro pianeta
L’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma Sardegna presenta un ritratto inconsueto dell’Isola attraverso 45 scatti del grande Franco Fontana accompagnato da due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Il progetto è di Vittoria Cappelli srl.
Comunicato stampa
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SARDEGNA. UN ALTRO PIANETA
L’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna presenta un ritratto inconsueto dell’Isola attraverso 45 scatti del grande Franco Fontana accompagnato da due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto il paesaggio rende visibile e concreta l’identificazione con la terra di Sardegna. Le immagini dell’esposizione, attraverso lo sguardo straniero del maestro e gli occhi delle giovani generazioni, che nell’Isola hanno le loro radici, aprono uno scrigno e rivelano un segreto che chi osserva è chiamato a preservare e a custodire, ma soprattutto a condividere con questa terra che è il luogo dell’ospitalità, dove ospite è chiunque e chiunque è ospite.
Il nudo paesaggio mediterraneo della Sardegna, terra arcaica, impervia, dolce ma segreta e sfuggente, aperta e accogliente, dove ancora impera l’ordine naturale con i suoi colori e la sua forza primitiva, è la cifra scelta da Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il nomade viandante contemporaneo può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente ma solitario, in comunione con i luoghi, una contemplazione che segna l’impossibilità di farne parte senza alterarne il fragile primordiale equilibrio.
Per Paolo Bianchi, invece, quegli stessi paesaggi sono il territorio di donne e di maschere, due archetipi, due simboli che riassumono l’essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità. Solo le donne possono creare l’indissolubile legame con il futuro, tenere insieme la frattura tra il passato e il presente e guardare alla promessa del domani che non deve rinunciare alla ricchezza delle proprie tradizioni per stare al passo con i tempi ma che, solo a partire da queste, può costruire un solido rapporto con l’inesorabile cambiamento.
Per Sveva Taverna, infine, i paesaggi sono sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria storia, semplice ma intensa, vera, vissuta, dolorosa ma nello stesso tempo incantata da un sorriso, da uno sguardo o solo dalla memoria primigenia di un paradiso perduto, fatto non solo di luoghi, ma soprattutto di legami, di rituali, di comunità, condivisione di attimi di armonia provvisoria ma indelebile, una traccia apparentemente destinata a scomparire che invece racchiude in sé una tenace e inaspettata forza vitale.
La mostra fotografica “Sardegna. Un altro pianeta” rientra pienamente nella politica che l’Assessorato regionale del Turismo sta attuando da alcuni anni e che fa dell’investimento nelle risorse culturali dell’Isola un elemento di forte attrattività, capace di creare ricadute importanti sul movimento turistico. L’organizzazione e la promozione di eventi e manifestazioni di alto livello culturale sono diventate un efficace veicolo per l’immagine della Sardegna in Italia e all’estero.
Turismo e cultura costituiscono un binomio ideale per l’Isola, terra antica, ricca di segni e tracce della sua vicenda millenaria. La Sardegna è ancorata alle sue tradizioni ma protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere la propria immagine e per far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti.
In linea con questi obiettivi è la mostra “Sardegna. Un altro pianeta”, che fa parlare l’obiettivo raffinato di Franco Fontana e fa interpretare e raccontare l’Isola dallo sguardo giovane, capace di coniugare passato e futuro, di Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Le immagini diventano così un mezzo straordinario per trasmettere il fascino speciale di cui è depositaria la Sardegna, una terra unica, “quasi un continente” - cosi l’ha definita lo scrittore sardo Marcello Serra nella sua opera più famosa - da scoprire e conoscere profondamente.
Progetto di Vittoria Cappelli srl.
L’Assessorato del Turismo della Regione Sardegna presenta un ritratto inconsueto dell’Isola attraverso 45 scatti del grande Franco Fontana accompagnato da due giovani fotografi, Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Si tratta di un complesso palinsesto in controtempo dove tutto il paesaggio rende visibile e concreta l’identificazione con la terra di Sardegna. Le immagini dell’esposizione, attraverso lo sguardo straniero del maestro e gli occhi delle giovani generazioni, che nell’Isola hanno le loro radici, aprono uno scrigno e rivelano un segreto che chi osserva è chiamato a preservare e a custodire, ma soprattutto a condividere con questa terra che è il luogo dell’ospitalità, dove ospite è chiunque e chiunque è ospite.
Il nudo paesaggio mediterraneo della Sardegna, terra arcaica, impervia, dolce ma segreta e sfuggente, aperta e accogliente, dove ancora impera l’ordine naturale con i suoi colori e la sua forza primitiva, è la cifra scelta da Fontana per rappresentare la sua idea di Sardegna, quella che il nomade viandante contemporaneo può scoprire in silenzio, con sguardo sapiente ma solitario, in comunione con i luoghi, una contemplazione che segna l’impossibilità di farne parte senza alterarne il fragile primordiale equilibrio.
Per Paolo Bianchi, invece, quegli stessi paesaggi sono il territorio di donne e di maschere, due archetipi, due simboli che riassumono l’essenza di una terra antica in apparente conflitto con la modernità. Solo le donne possono creare l’indissolubile legame con il futuro, tenere insieme la frattura tra il passato e il presente e guardare alla promessa del domani che non deve rinunciare alla ricchezza delle proprie tradizioni per stare al passo con i tempi ma che, solo a partire da queste, può costruire un solido rapporto con l’inesorabile cambiamento.
Per Sveva Taverna, infine, i paesaggi sono sfondo sfumato, popolato da persone, individui con la propria storia, semplice ma intensa, vera, vissuta, dolorosa ma nello stesso tempo incantata da un sorriso, da uno sguardo o solo dalla memoria primigenia di un paradiso perduto, fatto non solo di luoghi, ma soprattutto di legami, di rituali, di comunità, condivisione di attimi di armonia provvisoria ma indelebile, una traccia apparentemente destinata a scomparire che invece racchiude in sé una tenace e inaspettata forza vitale.
La mostra fotografica “Sardegna. Un altro pianeta” rientra pienamente nella politica che l’Assessorato regionale del Turismo sta attuando da alcuni anni e che fa dell’investimento nelle risorse culturali dell’Isola un elemento di forte attrattività, capace di creare ricadute importanti sul movimento turistico. L’organizzazione e la promozione di eventi e manifestazioni di alto livello culturale sono diventate un efficace veicolo per l’immagine della Sardegna in Italia e all’estero.
Turismo e cultura costituiscono un binomio ideale per l’Isola, terra antica, ricca di segni e tracce della sua vicenda millenaria. La Sardegna è ancorata alle sue tradizioni ma protesa costantemente verso la ricerca di nuovi linguaggi per promuovere la propria immagine e per far conoscere anche i suoi aspetti più insoliti.
In linea con questi obiettivi è la mostra “Sardegna. Un altro pianeta”, che fa parlare l’obiettivo raffinato di Franco Fontana e fa interpretare e raccontare l’Isola dallo sguardo giovane, capace di coniugare passato e futuro, di Paolo Bianchi e Sveva Taverna.
Le immagini diventano così un mezzo straordinario per trasmettere il fascino speciale di cui è depositaria la Sardegna, una terra unica, “quasi un continente” - cosi l’ha definita lo scrittore sardo Marcello Serra nella sua opera più famosa - da scoprire e conoscere profondamente.
Progetto di Vittoria Cappelli srl.
28
gennaio 2009
Sardegna. Un altro pianeta
Dal 28 al 30 gennaio 2009
fotografia
Location
LA NUOVA PESA CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Via Del Corso, 530, (Roma)
Roma, Via Del Corso, 530, (Roma)
Orario di apertura
da giovedì 29 a venerdì 30 gennaio: ore 10 - 18
Vernissage
28 Gennaio 2009, ore 18
Autore
Curatore