Savino Marseglia è uno degli artisti concettuali più interessanti, che opera dagli anni '70'.
L'artista, in questa azione urbana, mette in scena una manifestazione improvvisata e allegorica: Un falco pellegrino addomesticato che sorvola il territorio di Prato segnalando il grave danno ambientale provocato dalla massiccia cementificazione. L'uccello, dal suo punto di vista, segnala dall'alto, l'ultima oasi verde rimasta in zona. Un' alternativa naturale, di guardare l'urbanistica dall'alto, attraverso gli occhi acuti di un falco pellegrino, e di considerare il paesaggio urbano attraverso una naturale riappropriazione dei cittadini. Un evento artistico pensato dall'artista come metafora, per sensibilizzare l'opinione pubblica su un' urbanistica scellerata perpretata da un "potere" come maschera e come strumento di vari interessi dissimulati, intorno all'idea di "urbanistica partecipata" a parole, ma non nei fatti. Un "potere" che si avvalora di una strategia sociologica di pseudo- partecipazione politica.
Al contrario, partecipazione significa sottrarre a un territorio cementificato qualche parcella della sua superficie. In questo senso, l'artista mette a disposizione un valore aggiunto per amplificare la portata dell'azione collettiva di protesta, portata avanti dai vari comitati civici sul reale utilizzo degi spazi pubblici.