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Savona quattordici inaugura
Il nuovo spazio espositivo Savona quattordici inaugura la personale del Maestro Ezio Alazani in occasione del fuori salone 2013
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vi è, nella storia lunghissima della pittura una specialità tutta italiana, quella della materia. La sua origine è forse
molto lontana nei tempi, quando già la Roma imperiale giocava con gli encausti a decorare le pareti delle ville
come se vi fossero appesi dei dipinti. Poi la questione venne dimenticata: gli affreschi medievali seguivano ben
altre regole e la competizione fra nord e sud d’Europa portò alla vittoria della pittura all’olio dei fiamminghi, ma
certamente non della materia ch’era per loro da stendere con la medesima accurata leggerezza di quella dei
codici miniati. Ci volle la folle esperienza dei veneti per combinare il materiale nuovo con il gusto antico
dell’impasto e nacque la pittura non disegnata ma immediatamente concepita sulla tela, quella della materia
viva. Da allora chi lavora sulla penisola non riesce ad evitarne il fascino. Ecco perché il Novecento tutto in Italia
si è dedicato alla ricerca della materia pittorica come parte integrante del percorso visivo. S’è formata una
lingua che è diventata, nel momento della sua consapevolezza, linguistica. E siccome la linguistica nella
seconda metà del ventesimo secolo ha scoperto i misteri della stratificazione semantica, le energie del segno
e la sorpresa del graffio, la materia oggi esiste in quanto sedimentazione dove ogni strato porta a narrare una
sua pulsione poetica. Questo è il lavoro nel quale Ezio Alzani procede da oltre quarant’anni, partendo come
molti da una figurazione lombarda che inizialmente era di racconto e che, con gli anni, s’è fatta di pura espressione.
Il percorso suo è comune a tanti che lo hanno vissuto in modo parallelo e ad alcuni che lo hanno intuito
sin dall’origine, a Chighine come Morlotti già negli anni ’50. Ma tutti hanno sempre seguito il miraggio della
creazione d’un mondo parallelo a quello della quotidianità, il mondo altrettanto reale e concreto
dell’immaginazione, dove la fantasia si sedimentava col gesto nello spessore proprio della materia.
Philippe Daverio
molto lontana nei tempi, quando già la Roma imperiale giocava con gli encausti a decorare le pareti delle ville
come se vi fossero appesi dei dipinti. Poi la questione venne dimenticata: gli affreschi medievali seguivano ben
altre regole e la competizione fra nord e sud d’Europa portò alla vittoria della pittura all’olio dei fiamminghi, ma
certamente non della materia ch’era per loro da stendere con la medesima accurata leggerezza di quella dei
codici miniati. Ci volle la folle esperienza dei veneti per combinare il materiale nuovo con il gusto antico
dell’impasto e nacque la pittura non disegnata ma immediatamente concepita sulla tela, quella della materia
viva. Da allora chi lavora sulla penisola non riesce ad evitarne il fascino. Ecco perché il Novecento tutto in Italia
si è dedicato alla ricerca della materia pittorica come parte integrante del percorso visivo. S’è formata una
lingua che è diventata, nel momento della sua consapevolezza, linguistica. E siccome la linguistica nella
seconda metà del ventesimo secolo ha scoperto i misteri della stratificazione semantica, le energie del segno
e la sorpresa del graffio, la materia oggi esiste in quanto sedimentazione dove ogni strato porta a narrare una
sua pulsione poetica. Questo è il lavoro nel quale Ezio Alzani procede da oltre quarant’anni, partendo come
molti da una figurazione lombarda che inizialmente era di racconto e che, con gli anni, s’è fatta di pura espressione.
Il percorso suo è comune a tanti che lo hanno vissuto in modo parallelo e ad alcuni che lo hanno intuito
sin dall’origine, a Chighine come Morlotti già negli anni ’50. Ma tutti hanno sempre seguito il miraggio della
creazione d’un mondo parallelo a quello della quotidianità, il mondo altrettanto reale e concreto
dell’immaginazione, dove la fantasia si sedimentava col gesto nello spessore proprio della materia.
Philippe Daverio
11
aprile 2013
Savona quattordici inaugura
Dall'undici al 14 aprile 2013
arte moderna
Location
SPAZIO SOLFERINO
Milano, Via Solferino, 25, (Milano)
Milano, Via Solferino, 25, (Milano)
Orario di apertura
da giovedì a domenica ore 15,30 - 21,00
Vernissage
11 Aprile 2013, ore 15,30
Autore
Curatore