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Scatole magiche: teatri senza palcoscenico (teatri mobili, architetture temporanee)
Mostra dedicata ai teatri mobili e alle architetture temporanee. In esposizione progetti quali la black box dell’architetto Klaus Roth, incorporata nel Deutsches Theter Berlin, o la scatola magica all’interno del Foyer del Piccolo Teatro di Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 30 agosto 2022, nell’ambito della V edizione del festival “Di là dal fiume” (Estate Romana 2022), presso la Galleria Embrice si inaugura la mostra “Scatole Magiche: Teatri Senza Palcoscenico (teatri, architetture temporanee)”, a cura dell’Associazione Culturale Teatroinscatola, dedicata ai teatri mobili e alle architetture temporanee.
Teatroinscatola è una scatola nera (black box), che può essere smontata e rimontata, costruita da Claudio Lamberini nei laboratori umbri di BoXy. Nella mostra saranno esposti progetti similari quali la black box dell’architetto Klaus Roth, incorporata nel Deutsches Theter Berlin (lo storico e famoso teatro di Berlino), o la scatola magica all'interno del Foyer del Piccolo Teatro di Milano.
L’incorporazione come tema di architettura.
«ll tema della bambola nella bambola o per esprimersi in altro modo dell’uovo di Pasqua russo, descrive un fenomeno che gioca un ruolo anche in altri campi, per esempio in psicologia, e che in nessun modo si limita all’architettura. Infatti questo concetto racchiude molte realtà e si può inquadrare sia da un punto di vista formale che concettuale. Il suo fascino consiste nell’osservazione che esso contiene un elemento di continuità, di cui non è concepibile la fine. L’oggetto che continua a ricorrere in un altro oggetto descrive una sequenza, che può teoricamente proseguire indefinitamente, un processo continuo, che non è più intelligibile in termini logici. È possibile riferire all’architettura una serie di interrelazioni spaziali riassumibili con questo concetto.» Oswald Mathias Ungers
La mostra vuole essere anche un’occasione per ripercorrere i diciotto anni di attività dell’associazione Teatroinscatola, attraverso l’incontro con alcuni degli artisti che in questi anni hanno reso possibile la programmazione (Marco Giovenale, Luca Venitucci, Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Michele Zaffarano, Andrea Raos, Vincenzo Ostuni, Diletta Maria Di Cosimo, Valerio Pagano, Gianluigi Daniele, Nicolò Gullotta, Elisabetta Braga, Xue Ulan, Francesca Coteni).
L’idea dell’allestimento, curato dall’architetto Massimo Alessandrini, è quella di uscire dalla galleria nella caratteristica via pedonale delle Sette Chiese, creando un simbolico collegamento con le scatole (cubi) di acciaio del monumento alla resistenza dell’architetto Cesare Esposito inaugurato nel 1974 nell’adiacente Piazza delle Sette Chiese (l’architetto Esposito è un artista eclettico ideatore, tra le altre cose, della rievocazione storica del miracolo della neve a Santa Maria Maggiore). In mostra saranno presenti bozzetti del suo progetto.
La mostra sarà arricchita di interventi video, tra cui quello di Antonella Sbrilli, Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea, presso l’Università La Sapienza di Roma.
Teatroinscatola è una scatola nera (black box), che può essere smontata e rimontata, costruita da Claudio Lamberini nei laboratori umbri di BoXy. Nella mostra saranno esposti progetti similari quali la black box dell’architetto Klaus Roth, incorporata nel Deutsches Theter Berlin (lo storico e famoso teatro di Berlino), o la scatola magica all'interno del Foyer del Piccolo Teatro di Milano.
L’incorporazione come tema di architettura.
«ll tema della bambola nella bambola o per esprimersi in altro modo dell’uovo di Pasqua russo, descrive un fenomeno che gioca un ruolo anche in altri campi, per esempio in psicologia, e che in nessun modo si limita all’architettura. Infatti questo concetto racchiude molte realtà e si può inquadrare sia da un punto di vista formale che concettuale. Il suo fascino consiste nell’osservazione che esso contiene un elemento di continuità, di cui non è concepibile la fine. L’oggetto che continua a ricorrere in un altro oggetto descrive una sequenza, che può teoricamente proseguire indefinitamente, un processo continuo, che non è più intelligibile in termini logici. È possibile riferire all’architettura una serie di interrelazioni spaziali riassumibili con questo concetto.» Oswald Mathias Ungers
La mostra vuole essere anche un’occasione per ripercorrere i diciotto anni di attività dell’associazione Teatroinscatola, attraverso l’incontro con alcuni degli artisti che in questi anni hanno reso possibile la programmazione (Marco Giovenale, Luca Venitucci, Fiammetta Cirilli, Fabio Lapiana, Michele Zaffarano, Andrea Raos, Vincenzo Ostuni, Diletta Maria Di Cosimo, Valerio Pagano, Gianluigi Daniele, Nicolò Gullotta, Elisabetta Braga, Xue Ulan, Francesca Coteni).
L’idea dell’allestimento, curato dall’architetto Massimo Alessandrini, è quella di uscire dalla galleria nella caratteristica via pedonale delle Sette Chiese, creando un simbolico collegamento con le scatole (cubi) di acciaio del monumento alla resistenza dell’architetto Cesare Esposito inaugurato nel 1974 nell’adiacente Piazza delle Sette Chiese (l’architetto Esposito è un artista eclettico ideatore, tra le altre cose, della rievocazione storica del miracolo della neve a Santa Maria Maggiore). In mostra saranno presenti bozzetti del suo progetto.
La mostra sarà arricchita di interventi video, tra cui quello di Antonella Sbrilli, Professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea, presso l’Università La Sapienza di Roma.
30
agosto 2022
Scatole magiche: teatri senza palcoscenico (teatri mobili, architetture temporanee)
Dal 30 agosto al 04 settembre 2022
architettura
arte contemporanea
teatro
arte contemporanea
teatro
Location
GALLERIA EMBRICE
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Roma, Via Delle Sette Chiese, 78, (Roma)
Orario di apertura
dalle 18:00 alle 20:00
Vernissage
30 Agosto 2022, dalle 18:00
Sito web
Autore
Curatore
Allestimento
MassimoAlessandrini