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Schermi Rubati
La Galleria Paola Verrengia inaugura domenica 18 dicembre alle ore 11.30 la mostra Schermi Rubati degli artisti Gea Casolaro, Abbas Kiarostami, Martin y Sicilia, Sara Rossi, a cura di Lea Mattarella.
Il progetto della mostra intende mettere insieme arte e cinema.
Comunicato stampa
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La Galleria Paola Verrengia inaugura domenica 18 dicembre alle ore 11.30 la mostra Schermi Rubati degli artisti Gea Casolaro, Abbas Kiarostami, Martin y Sicilia, Sara Rossi, a cura di Lea Mattarella.
Il progetto della mostra intende mettere insieme arte e cinema ed il titolo Schermi Rubati “è un furto. O meglio un regalo del grande regista François Truffaut” (Lea Mattarella).
Il risultato è un racconto per immagini, che gli artisti hanno realizzato con tecniche diverse - fotografia, pittura e video - dando vita ad un complesso ed intrigante percorso espositivo, pensato appositamente per gli spazi della Galleria. Le opere esposte risultano così essere ricche di rimandi - a volte non immediatamente evidenti - e di suggestioni che ispirano l’arte e il cinema stimolando in ognuno di noi la capacità di osservazione e di giudizio.
Gea Casolaro (Roma, 1965) artista raffinata e“maestra del doppio sguardo” utilizza principalmente video e fotografia per attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone. Per Schermi Rubati esporrà alcune fotografie della serie Still Here (Paris je t’aime – Rue Javelot; Love in the afternoon – Rue Malebranche; Les Quatre Cents Coups – Escalier du Sacrè-coer; The Dreamers – Rue Malebranche)
in cui utilizza la tecnica del fotomontaggio digitale. Le fotografie in mostra sono tutte ambientate a Parigi (dove ha scelto di vivere e lavorare), città nella quale ha cercato in ogni angolo “tracce di ciò che aveva visto sullo schermo” sovrapponendo i due punti di vista (Lea Mattarella). L’artista espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero.
Abbas Kiarostami (Teheran, 1940 – Parigi, 2016) famoso regista iraniano scomparso recentemente, è stato definito artista “totale” in quanto capace di esprimersi con mezzi e linguaggi diversi: cinema, fotografia, video, poesia e teatro. Soprattutto la fotografia, alla quale si avvicina alla fine degli anni ‘70, diventa per lui un mezzo di espressione autonomo con cui riesce a fissare gli attimi di silenzio, i paesaggi e i muri “dietro i quali, magari si nasconde proprio la casa dell’amico, luogo dello spirito e dell’anima” (Lea Mattarella). Per la mostra Schermi Rubati sono state scelte alcune fotografie della serie The Wall incentrate sui muri delle città iraniane, sia sui loro dettagli poetici che su quelli misteriosi ed inquietanti. In questa serie Kiarostami non fotografa persone, ma tubi arrugginiti, grondaie, crepe e graffiti che testimoniano la presenza umana, evidenziata come assenza. “Quando ho fotografato questi muri non stavo pensando alle prigioni, alle persone circondate da mura. Ho visto i muri come paesaggi… Per me, fare fotografie è libertà personale” (Abbas Kiarostami).
La coppia di artisti spagnoli Martin y Sicilia (Santa Cruz di Tenerife 1974 e 1971) che per la prima volta espone in una galleria italiana, utilizza vari mezzi di espressione: pittura, fotografia, performance e installazione. Nelle loro opere assistiamo allo sviluppo di immagini fortemente narrative, e con un approccio ironico discutono di politica, della crisi del capitalismo o della paura utilizzata come strumento politico. I protagonisti sono loro stessi, con la loro presenza in qualità di attori-icona. Per la mostra Schermi Rubati esporranno le fotografie e il dipinto della serie Intercambio clandestino de iconos polìticos e un’opera su tela Conexios en directo fortemente influenzata dalle atmosfere dei film di David Lynch. Le loro opere sono esposte nei più importanti musei e fondazioni spagnole e internazionali.
La ricerca artistica di Sara Rossi (Milano, 1980) è incentrata sul paesaggio inteso come spazio della natura e come palcoscenico della storia: avvenimenti, cultura e tradizioni umane. Attraverso l’uso del video e della fotografia realizza opere in cui alterna con sguardo lirico, attento a luci e colori, una ricerca meticolosa di frammenti con i quali ricostruisce dei veri e propri racconti per immagini. Per la Galleria Paola Verrengia presenta per la prima volta la fotografia Clelia, realizzata nella Biblioteca storica Angelo Mai di Bergamo. L’opera “tra ombre e luci quasi caravaggesche, è un inno silenzioso a chi i libri li custodisce e li protegge” (Lea Mattarella). Verrà presentato inoltre il video Lanterna Magica come omaggio al pre-cinema. Con il video si creerà negli spazi della Galleria un’atmosfera suggestiva ed un mondo magico, vivido e colorato, sospeso e dilatato dalla musica iraniana armena di Gasparyan e Alizadeh. L’artista espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero.
Il progetto della mostra intende mettere insieme arte e cinema ed il titolo Schermi Rubati “è un furto. O meglio un regalo del grande regista François Truffaut” (Lea Mattarella).
Il risultato è un racconto per immagini, che gli artisti hanno realizzato con tecniche diverse - fotografia, pittura e video - dando vita ad un complesso ed intrigante percorso espositivo, pensato appositamente per gli spazi della Galleria. Le opere esposte risultano così essere ricche di rimandi - a volte non immediatamente evidenti - e di suggestioni che ispirano l’arte e il cinema stimolando in ognuno di noi la capacità di osservazione e di giudizio.
Gea Casolaro (Roma, 1965) artista raffinata e“maestra del doppio sguardo” utilizza principalmente video e fotografia per attivare un dialogo permanente tra le esperienze e le persone. Per Schermi Rubati esporrà alcune fotografie della serie Still Here (Paris je t’aime – Rue Javelot; Love in the afternoon – Rue Malebranche; Les Quatre Cents Coups – Escalier du Sacrè-coer; The Dreamers – Rue Malebranche)
in cui utilizza la tecnica del fotomontaggio digitale. Le fotografie in mostra sono tutte ambientate a Parigi (dove ha scelto di vivere e lavorare), città nella quale ha cercato in ogni angolo “tracce di ciò che aveva visto sullo schermo” sovrapponendo i due punti di vista (Lea Mattarella). L’artista espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero.
Abbas Kiarostami (Teheran, 1940 – Parigi, 2016) famoso regista iraniano scomparso recentemente, è stato definito artista “totale” in quanto capace di esprimersi con mezzi e linguaggi diversi: cinema, fotografia, video, poesia e teatro. Soprattutto la fotografia, alla quale si avvicina alla fine degli anni ‘70, diventa per lui un mezzo di espressione autonomo con cui riesce a fissare gli attimi di silenzio, i paesaggi e i muri “dietro i quali, magari si nasconde proprio la casa dell’amico, luogo dello spirito e dell’anima” (Lea Mattarella). Per la mostra Schermi Rubati sono state scelte alcune fotografie della serie The Wall incentrate sui muri delle città iraniane, sia sui loro dettagli poetici che su quelli misteriosi ed inquietanti. In questa serie Kiarostami non fotografa persone, ma tubi arrugginiti, grondaie, crepe e graffiti che testimoniano la presenza umana, evidenziata come assenza. “Quando ho fotografato questi muri non stavo pensando alle prigioni, alle persone circondate da mura. Ho visto i muri come paesaggi… Per me, fare fotografie è libertà personale” (Abbas Kiarostami).
La coppia di artisti spagnoli Martin y Sicilia (Santa Cruz di Tenerife 1974 e 1971) che per la prima volta espone in una galleria italiana, utilizza vari mezzi di espressione: pittura, fotografia, performance e installazione. Nelle loro opere assistiamo allo sviluppo di immagini fortemente narrative, e con un approccio ironico discutono di politica, della crisi del capitalismo o della paura utilizzata come strumento politico. I protagonisti sono loro stessi, con la loro presenza in qualità di attori-icona. Per la mostra Schermi Rubati esporranno le fotografie e il dipinto della serie Intercambio clandestino de iconos polìticos e un’opera su tela Conexios en directo fortemente influenzata dalle atmosfere dei film di David Lynch. Le loro opere sono esposte nei più importanti musei e fondazioni spagnole e internazionali.
La ricerca artistica di Sara Rossi (Milano, 1980) è incentrata sul paesaggio inteso come spazio della natura e come palcoscenico della storia: avvenimenti, cultura e tradizioni umane. Attraverso l’uso del video e della fotografia realizza opere in cui alterna con sguardo lirico, attento a luci e colori, una ricerca meticolosa di frammenti con i quali ricostruisce dei veri e propri racconti per immagini. Per la Galleria Paola Verrengia presenta per la prima volta la fotografia Clelia, realizzata nella Biblioteca storica Angelo Mai di Bergamo. L’opera “tra ombre e luci quasi caravaggesche, è un inno silenzioso a chi i libri li custodisce e li protegge” (Lea Mattarella). Verrà presentato inoltre il video Lanterna Magica come omaggio al pre-cinema. Con il video si creerà negli spazi della Galleria un’atmosfera suggestiva ed un mondo magico, vivido e colorato, sospeso e dilatato dalla musica iraniana armena di Gasparyan e Alizadeh. L’artista espone in musei, spazi istituzionali e gallerie private in Italia e all’estero.
18
dicembre 2016
Schermi Rubati
Dal 18 dicembre 2016 al 31 gennaio 2017
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA PAOLA VERRENGIA
Salerno, Via Fieravecchia, 34, (Salerno)
Salerno, Via Fieravecchia, 34, (Salerno)
Orario di apertura
lunedì/venerdì: 16:30 – 20:30; sabato: 10:30 – 13:00; 17:00 – 21:00
Vernissage
18 Dicembre 2016, ore 11.30
Autore
Curatore