La normale complessità e le contraddizioni della mente sono qui proposte, in maniera simbolica, come possibile lettura del viaggio che l’essere umano affronta o subisce, in bilico tra individuo e mondo. La difficoltà di rintracciare un filo saggio che li sappia collegare contraddistingue l’intreccio voluto tra le foto scattate in Bosnia da Vilmo Ferri, le tele ad olio di Mela e quelle di Elio Mengoni; si sposta muta di certezze con le tempere di Fabrizio Franceschini e Francesca Goreme; esplode nella speranza di garza e colori di Marilena Lenzi; si dissolve nei confini indefiniti degli acquerelli di Gianni Montanari e di Teresa Passarini. La mostra si ramifica, senza limiti nè pretese, dai punti di vista di vari partecipanti ed amici dell’associazione Percorso Vita, “mossi dall’idea comune di creare un ponte di comunicazione alternativa e semplice con chiunque si senta in viaggio, come noi.”