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Scritto addosso
Perché sono le opere d’arte a scegliere gli spettatori e non viceversa
Comunicato stampa
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Un film tratto dal monologo teatrale ‘Novecento’ di Baricco e dal film ad esso ispirato ha lasciato che prendesse forma un’esposizione di arte contemporanea in cui rintracciare arte digitale e soluzioni pittoriche, in cui c’è tanto da riflettere stando in silenzio. Piace immaginare e, quindi lasciar credere, che in questa esposizione ogni opera d’arte sia Novecento, poichè ognuna, da sempre, spia il mondo attraverso i colori, guarda e conosce bene chi osserva e detiene segreti ed emozioni di chi imprime su quei supporti lasciandosi osservare, ascoltare ed intendere. Opere d’arte apparentemente semplici, nel profondo molto complesse, non convenzionali, sono state prescelte perché tutte hanno una storia da raccontare e sono il frutto, inevitabile, di un vizio che non si vorrebbe mai smettere. Ogni opera d’arte sa leggere la gente, sa scrutarla a fondo indagandone moti intimi, questa esposizione nasce dalla ferma convinzione che siano le opere d’arte a scegliere gli spettatori e non viceversa, poiché esse detengono tutto nei gesti che le compongono, esattamente come chi osserva. Quattro i protagonisti per vivere un’avventura che lascerà segni indelebili nei racconti che ogni opera d’arte saprà regalare, Bax, Juri Perin, Tommaso Pantuso, Alessandro Salsi non si sono scelti, sono stati individuati tra tanti per creare una sinergia alternativa con il pubblico, poichè qualsiasi cosa succeda ogni essere umano porta il segno visivo e tangibile di ciò che è accaduto, è così che ci si sceglie, per caso, pubblico ed opera d’arte, leggendo la storia che ciascuno possiede.
Bax predilige il corpo femminile nelle su rese digitali e lo fa attraverso immagini dal profondo significato e colori sempre vividi come il suo spirito. Prendendo spunto da sé e dal altre donne indaga la femminilità partendo da fotografie. Opere figurative dal semplice e chiaro riconoscimento delle immagini, con sensi e significati latenti perché l’arte di Bax è volutamente intimista e tacita perché ognuno deve saper leggere in forma personale. Tutto nasce spontaneamente, non ci sono ispirazioni che lasciano all’artista la partenza dell’indagine artistica, la naturalità di ciò che ha visto, fatto, detto avvia la creazione di un’arte che è , in primis, dimostrazione delle bellezza.
Opere da studiare, tutte, di non facile comprensione al primo impatto, ricolme di sensi latenti creano percorsi intimi che da sempre pacificano l’artista inserendola in una dimensione migliore. L’arte, da sempre simbolo ed espressione di bellezza e piacere, detiene la grande magia di poter risolvere tutto, nel mondo di Bax tutto è possibile, con i suoi colori tutto può pacificarsi ed il presente si altera facilmente ed improvvisamente. Non si può parlare di arte convenzionale né di qualunquismo, ricercatezza e studio introducono l’osservatore in un viaggio quasi onirico che incanta e lascia riflettere, lasciando che l’artista si imponga con carattere e determinazione in un contesto artistico e quotidiano ricolmo di immagini riuscendo, senza sgomitare, a lasciare segni della sua grandiosità.
Alessandro Salsi è ispirato dai suoi viaggi, da ciò che osserva nel quotidiano e con una pazienza certosina ricama piuttosto che dipingere. Una straordinaria pace emerge da ogni opera poiché nella ricercatezza di quei segni esili ed intensi insieme si palesa il mistero di un animo pacifico e timido. Intrigano quei segni leggeri che insieme agli altri compongono percorsi, carte geografiche, strade lontane facendo sì che ogni opera custodisca il mistero di una mano che si muove lenta e puntigliosa e che si completi in quelle parole sparse sulla tela che sono ciò che l’artista ha dentro e non riesce a dire. La passione per la scrittura che da sempre l’artista custodisce lo porta a lasciare messaggi nelle sue opere che insieme alla ricercatezza di quel tratto esile e ai colori sempre pacati creano opere di grande impatto e di profonda riflessione.Sensibile, pacifica ed umile è quest’arte insolita e meditata che lascia emergere la sottigliezza della punta fine dei pennarelli ed indaga l’osservatore con la sua semplicità mostrando la semplicità della mano creatrice che può raggiungere grandi vette artistiche.
Tommy Pantuso si avvale del digitale per affrontare temi di dislocazioni ed utopia. Grande maestro si avvale di sovrapposizioni, roteazioni e leggere alterazioni identificando forme mai reali e mondi ideali in cui ogni problema quotidiano si appiana. Lasciando la prevalenza del nero le sue opere digitali lascino trapelare i segni tonali delle stratificazioni e soprattutto evidenziano una mano molto matura nell’arte che sa fare la differenza.
Juri Perin si inserisce a metà tra figurazione ed astrazione poiché ogni paesaggio non è convenzionale né mai chiaramente identificativo. Lavorando con toni pacati e romantici alterna visioni sempre diverse lasciando trasparire rilassatezza, serenità e pace in un mondo di per sé frenetico ed avvincente creando un genere d’arte sereno e per questo avvincente. Un giovane grande artista che sa ben distinguersi in un presente artistico ricolmo di immagini ripetute e comuni, attento e perspicace nel saper fare la differenza.
‘Sapeva leggere Novecento, non i libri. Quelli sono buoni tutti.
Sapeva leggere la gente, i segni che la gente si porta addosso, posti, rumori, odori. La loro terra, la loro storia, tutta scritta addosso.
Lui leggeva e con cura infinita catalogava, sistemava, ordinava in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l'aveva visto mai, ma erano quasi trent'anni che il mondo passava su quella nave.
Ed erano quasi trent'anni che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l'anima.
[La leggenda del pianista sull'oceano, 1998 regia di Giuseppe Tornatore].
Bax predilige il corpo femminile nelle su rese digitali e lo fa attraverso immagini dal profondo significato e colori sempre vividi come il suo spirito. Prendendo spunto da sé e dal altre donne indaga la femminilità partendo da fotografie. Opere figurative dal semplice e chiaro riconoscimento delle immagini, con sensi e significati latenti perché l’arte di Bax è volutamente intimista e tacita perché ognuno deve saper leggere in forma personale. Tutto nasce spontaneamente, non ci sono ispirazioni che lasciano all’artista la partenza dell’indagine artistica, la naturalità di ciò che ha visto, fatto, detto avvia la creazione di un’arte che è , in primis, dimostrazione delle bellezza.
Opere da studiare, tutte, di non facile comprensione al primo impatto, ricolme di sensi latenti creano percorsi intimi che da sempre pacificano l’artista inserendola in una dimensione migliore. L’arte, da sempre simbolo ed espressione di bellezza e piacere, detiene la grande magia di poter risolvere tutto, nel mondo di Bax tutto è possibile, con i suoi colori tutto può pacificarsi ed il presente si altera facilmente ed improvvisamente. Non si può parlare di arte convenzionale né di qualunquismo, ricercatezza e studio introducono l’osservatore in un viaggio quasi onirico che incanta e lascia riflettere, lasciando che l’artista si imponga con carattere e determinazione in un contesto artistico e quotidiano ricolmo di immagini riuscendo, senza sgomitare, a lasciare segni della sua grandiosità.
Alessandro Salsi è ispirato dai suoi viaggi, da ciò che osserva nel quotidiano e con una pazienza certosina ricama piuttosto che dipingere. Una straordinaria pace emerge da ogni opera poiché nella ricercatezza di quei segni esili ed intensi insieme si palesa il mistero di un animo pacifico e timido. Intrigano quei segni leggeri che insieme agli altri compongono percorsi, carte geografiche, strade lontane facendo sì che ogni opera custodisca il mistero di una mano che si muove lenta e puntigliosa e che si completi in quelle parole sparse sulla tela che sono ciò che l’artista ha dentro e non riesce a dire. La passione per la scrittura che da sempre l’artista custodisce lo porta a lasciare messaggi nelle sue opere che insieme alla ricercatezza di quel tratto esile e ai colori sempre pacati creano opere di grande impatto e di profonda riflessione.Sensibile, pacifica ed umile è quest’arte insolita e meditata che lascia emergere la sottigliezza della punta fine dei pennarelli ed indaga l’osservatore con la sua semplicità mostrando la semplicità della mano creatrice che può raggiungere grandi vette artistiche.
Tommy Pantuso si avvale del digitale per affrontare temi di dislocazioni ed utopia. Grande maestro si avvale di sovrapposizioni, roteazioni e leggere alterazioni identificando forme mai reali e mondi ideali in cui ogni problema quotidiano si appiana. Lasciando la prevalenza del nero le sue opere digitali lascino trapelare i segni tonali delle stratificazioni e soprattutto evidenziano una mano molto matura nell’arte che sa fare la differenza.
Juri Perin si inserisce a metà tra figurazione ed astrazione poiché ogni paesaggio non è convenzionale né mai chiaramente identificativo. Lavorando con toni pacati e romantici alterna visioni sempre diverse lasciando trasparire rilassatezza, serenità e pace in un mondo di per sé frenetico ed avvincente creando un genere d’arte sereno e per questo avvincente. Un giovane grande artista che sa ben distinguersi in un presente artistico ricolmo di immagini ripetute e comuni, attento e perspicace nel saper fare la differenza.
‘Sapeva leggere Novecento, non i libri. Quelli sono buoni tutti.
Sapeva leggere la gente, i segni che la gente si porta addosso, posti, rumori, odori. La loro terra, la loro storia, tutta scritta addosso.
Lui leggeva e con cura infinita catalogava, sistemava, ordinava in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l'aveva visto mai, ma erano quasi trent'anni che il mondo passava su quella nave.
Ed erano quasi trent'anni che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l'anima.
[La leggenda del pianista sull'oceano, 1998 regia di Giuseppe Tornatore].
08
novembre 2016
Scritto addosso
Dall'otto al 22 novembre 2016
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE ZEROUNO
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Barletta, Via Indipendenza, 1, (Barletta-andria-trani)
Orario di apertura
lun- ven. 17.30 - 20.00 sabato e tutte le mattine su appuntamento - dom. chiuso
Vernissage
8 Novembre 2016, ore 18.00
Autore
Curatore