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Sculture in Campo 2024
Si inaugura sabato 21 settembre 2023, alle ore 11.30, a Bassano in Teverina (VT) l’ottava edizione di Sculture in campo.
Sculture in campo è un work in progress: ogni anno alla collezione permanente del Parco internazionale di scultura si aggiungono opere di artisti selezionati
Comunicato stampa
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TRE MOSTRE D’ARTE A SETTEMBRE PER L’OTTAVA EDIZIONE DI SCULTURE IN CAMPO 2024 A BASSANO IN TEVERINA (VITERBO)
• SABATO 21 SETTEMBRE 2024 ALLE ORE 11,30 APRIRÀ L’VIII EDIZIONE DI SCULTURE IN CAMPO, CON L’INSTALLAZIONE DI UNA GRANDE OPERA INEDITA DI MIRTA CARROLI, COLLOCATA NELLA NUOVA AREA DE “IL BOSCO”, PRESSO IL PARCO DI SCULTURE IN CAMPO A BASSANO IN TEVERINA (VT).
• LO STESSO GIORNO, ALLE ORE 15.30, LO SPAZIO PROGETTI DI SCULTURE IN CAMPO, ALL’INTERNO DELL’ANTICO BORGO DI BASSANO IN TEVERINA, ACCOGLIERÀ LA DOPPIA PERSONALE FOTOGRAFICA DI MAURIZIO DI GIOVANCARLO E CLAUDIO POLVANESI DAL TITOLO CORPO E ANIMA.
• PROSEGUE CON SUCCESSO LA MOSTRA-OMAGGIO A GIACINTO CERONE, OSPITATA NEI NUOVI SPAZI DE “IL RUDERE”, CON DUE OPERE IN GESSO DEGLI ANNI ‘90, PRESSO IL SITO DEL QUERCETO.
Bassano in Teverina, 9 settembre 2024 - Si inaugura sabato 21 settembre 2023, alle ore 11.30, a Bassano in Teverina (VT) l’ottava edizione di Sculture in campo.
Sculture in campo è un work in progress: ogni anno alla collezione permanente del Parco internazionale di scultura si aggiungono opere di artisti selezionati dal Comitato scientifico composto da Lucilla Catania, Cesare Biasini Selvaggi, Cecilia Canziani, Laura Iamurri, Roberto Lambarelli e Anna Maria Panzera. In questa occasione sarà presentato al pubblico il nuovo lavoro eseguito site specific da Mirta Carroli.
LA NUOVA OPERA DEL PARCO
Fucinafuoco (2024) è il titolo della scultura realizzata da Mirta Carroli (Brisighella, 1949). «La scultura nasce come omaggio alla nobile tecnica della fusione del bronzo. È costituita da un elemento portante alto quattro metri, nel quale viene inserita la prima parte di un triangolo rettangolo. Altri due elementi verticali sorreggono la parte finale del triangolo fungono da quinte e permettono il passaggio dei visitatori: come l’attraversamento di una soglia. Scultura da vivere, animata e giocata sui pieni e sui vuoti. Mentre la parte finale del triangolo si libra in alto, libero ad indicare un altrove lontano, una meta sicura. La scultura Fucinafuoco appare fissata e temprata dal fuoco, come nella fusione, quando il potente fuoco fissa per sempre le forme», spiega Mirta Carroli.
L’opera inaugura ufficialmente i nuovi spazi de Il Bosco che ampliano il perimetro espositivo del parco di Sculture in campo.
LA MOSTRA FOTOGRAFICA
Nel suggestivo luogo espositivo al chiuso del Parco Internazionale di Sculture in campo, presso il Borgo antico di Bassano in Teverina, spazio. Progetti, sarà visitabile, a partire dalle 15.30 di sabato 21 (e fino al 31 ottobre 2024), la doppia personale fotografica di Maurizio Di Giovancarlo e Claudio Polvanesi Corpo e Anima. Dalla manualità del lavoro quotidiano alla vivacità del gioco circense. La mostra documenta i gesti del lavoro e i loro luoghi di espressione con lo scopo di dare un volto al lavoro manuale che, come diceva Gramsci, è anch’esso sempre anche intellettuale. Accanto al lavoro, il gioco. Quello dei clown, dei giocolieri, dei trampolieri e dei funamboli: Il meraviglioso mondo degli artisti di strada.
Contestualmente, nel Mezzanino di spazio. Progetti, è visitabile il Centro Studi per la Scultura contemporanea. A seguito di un laborioso lavoro di recupero e restauro, una piccola ma nutrita Biblioteca è stata messa a disposizione per la libera consultazione di libri e cataloghi che documentano la storia della scultura italiana e internazionale. È consultabile, inoltre, l’intera bibliografia degli artisti ospiti di Sculture in campo. Lo spazio potrà essere fruito come luogo di studio e di ricerca da parte di studenti, laureandi e studiosi d’arte.
LA MOSTRA DI GIACINTO CERONE
Prosegue la mostra omaggio allo scultore Giacinto Cerone, realizzata da Sculture in campo nel nuovo spazio al chiuso del parco battezzato “Il rudere”, presso il sito de “Il querceto”. L’esposizione, che si svolge a 20 anni dalla sua scomparsa, è visitabile fino al 31 ottobre prossimo e presenta una selezione di due opere in gesso: Vocazione, 1999 (gesso e legno, 177 x 44 x 37 cm) e Costa D’Avorio, 1993 (gesso e legno, 122 x 68 x 30 cm).
«Il nuovo spazio espositivo al chiuso de Il Rudere, appena restaurato, è stato concepito come “essenziale” con i muri bianchi e il soffitto a travi di legno, per ospitare delle mostre di una, due, massimo tre opere. Lo scopo è quello di stimolare la sensibilità del visitatore consentendogli di concentrarsi su pochi lavori, di scoprirne i dettagli. Il Rudere non poteva essere inaugurato con un’esposizione migliore di quella che abbiamo dedicato a Giacinto Cerone, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa. Le due opere in mostra, due suoi “gessi”, sono significativi per comprendere l’essenza del lavoro del grande scultore, la sua fisicità e gestualità rapida e incisiva, tra tagli, torsioni, lacerazioni, elementi caratteristici di quella sintesi formale che ha conseguito nella materia come pochi altri», dichiara Cesare Biasini Selvaggi, membro del Comitato scientifico di Sculture in campo.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Mirta Carroli è nata a Brisighella (Ravenna) nel 1949, vive e lavora a Bologna e Milano. Dopo gli studi artistici (Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti corso di scultura) insegna Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti della stessa città.
Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero ed ha al suo attivo diverse sculture di grandi dimensioni. Il suo lavoro e la sua poetica si incentrano sullo studio di forme ancestrali, quasi primordiali, risalenti sia al mito che alla vita quotidiana dell’uomo, evocative delle antiche civiltà. Ama misurarsi con grandi spazi nei quali progetta e realizza sculture di grandi dimensioni e monumenti.
Nel 1999 le viene conferito il Premio Marconi per la scultura. Dal 2018 è Accademica Clementina mentre nel 2019 le viene conferita la Targa Volponi alla carriera. Espone nel 1994, nel 2003 e nel 2011 a New York e nel 1995 è presente alla XLVI Biennale d’Arte di Venezia, sezione Grafica. Nel 2013 espone le sue opere a Shanghai. Ricordiamo le ultime collettive: “Bologna dopo Morandi” a Palazzo Fava a (Bo) nel 2016 curata da
R. Barilli. Sempre nel 2016 a Gubbio partecipa alla XXVI Biennale di Scultura curata da E. Crispolti, B. Corà, G. Bonomi. Nel 2017 è tra gli artisti invitati alla mostra “My way, A modo mio” Ginevra Grigolo e lo studio G7, presso il MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, per la cura di R. Barilli. Nel 2018 una sua scultura alta sette metri, “Nike “viene ubicata in una rotonda, nella città d’Arte di Faenza, e nel 2020 progetta ed esegue una grande scultura per Parma città della Cultura 2020 / 2021 “Seguendo il volo dei rotori”. Nel settembre del 2023 la mostra collettiva “Studio Segreto” viene allestita nella Sala D’Ercole presso il Palazzo Comunale di Bologna, per la cura di Sandro Parmiggiani. Nel 2022 esce la monografia “Scultura” Edito da Magonza Arezzo.
Giacinto Cerone (Melfi, 1957-Roma, 2004), dopo aver frequentato il liceo artistico, si trasferisce a Roma, dove nel 1979 si diploma all’Accademia di Belle Arti; contemporaneamente frequenta lo Studio Internazionale di Arte Grafica l’Arco, presso l’amico Giuseppe Appella. La sua produzione artistica si esprime nell’uso di diversi materiali come legno, gesso, plastica (moplen), ceramica, ghisa e marmo. Nel 1990 si trasferisce per un breve periodo ad Albisola: qui, presso le Ceramiche San Giorgio, realizza le prime opere di ceramica. Nel 1993, in occasione di una mostra alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova, sposterà il lavoro sulla ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, che rimarrà il suo punto di riferimento fino alla fine. Sempre nel 1993 realizza i primi grandi gessi per la sua prima mostra a Roma, presso la Galleria Bonomo. Negli stessi anni, dalla Lucania, gli vengono spedite placche di moplen che lavorerà in contemporanea alla vetroresina. Nel 1997 inizia la collaborazione con la stamperia Bulla di Roma. Tra il 1999 e il 2000 frequenta l’Associazione Incontri Internazionali d’Arte entrando nella collezione di Graziella Lonardi Bontempo. Nel 1999 realizza una grande installazione scultorea nello Spazio per l’Arte Contemporanea Tor Bella Monaca. L’anno successivo e, poi, nel 2003 è alla Galleria David Gill di Londra con due personali. Del 2001 è la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Faenza: qui incontra Emilio Mazzoli che gli commissiona i primi e unici marmi prodotti ed eseguiti nei Laboratori Nicoli di Carrara. Nel 2006 gli viene dedicata una sala al MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera. Nel 2007 una retrospettiva al Museo Pericle Fazzini di Assisi. Del 2011 è la prima retrospettiva alla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2014 il Macro-Museo d’Arte Contemporanea di Roma dedica una mostra retrospettiva alle sue opere su carta. Del 2016 è la mostra personale alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese di Milano. Nel 2022 e nel 2023 si registra la partecipazione, con opere su carta e opere scultoree, a due collettive romane: la prima, Apocrypha, presso il MLAC-Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma; la seconda, Terra animata, presso il MACRO-ex Mattatoio, Roma.
Maurizio di Giovancarlo nasce a Viterbo il 27 ottobre 1962. Inizia la sua passione fotografica collaborando con piccolo studio di Pitigliano, da metà degli anni 80 fino al nuovo millennio. Da qui in avanti è una serie lunghissima di collaborazioni con grandi aziende e agenzie italiane per quanto riguarda il calcio ed il golf ad ottimi livelli, pubblica nel 1991 le sue prime immagini su “La Repubblica.
Nel 2013 lascia il mondo sportivo per far nascere Tuscia Fotografia.
Un social blog dove racconta il proprio territorio da diversi punti di vista, portando in primo piano le tradizioni, i borghi ed i panorami di questa terra di Tuscia.
Il suo lavoro documentativo lo porta ad avere delle significative collaborazioni con varie testate web-giornalistiche della Tuscia, nonché varie riviste nazionali, riconoscimenti che lo collocano tra i fotografi di riferimento di questo genere di racconto.
Amare la propria terra ed essere libero e senza vincoli è il suo motto, come in questa mostra fotografica, che lo ha portato a parlare della gestualità delle mani. Gesti semplici ma con un grande valore umano a volte empatici, irruenti, cattivi ma anche dolci. E come dice un mio amico, le belle parole possono colpire, ma un gesto sa lasciare un segno dove le parole si erano fermate.
Mostre:
“Le immagini della mia terra” – collettiva, itinerante - “Tuscia in fiore 2024”
“Gli Occhi della Mente” Civita di Bagnoregio Fotografie e Poesie con Roberto Colonnelli “Visioni in Ombra” Acquapendente – Marta – Viterbo - Bomarzo
Claudio Polvanesi nasce ad Arezzo il 5 febbraio 1958. Inizia come autodidatta e affianca l’esperienza fotografica all’archeologia.
A cavallo degli anni ’90 e 2000 è impegnato in un progetto di ricerca archeologica in seno all’Università Popolare di Roma, dove ricopre il ruolo di responsabile dell’archivio fotografico.
Negli stessi anni porta avanti, in maniera autonoma, una documentazione fotografica sulle chiese romaniche della Sabina. Si specializza in fotografia di scena presso il Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma. Dedica molto spazio agli artisti di strada, partecipando ad alcuni tra i più importanti buskers festival nazionali in qualità di fotografo ufficiale.
In teatro lavora come free lance a vari spettacoli; da alcuni anni è fotografo ufficiale della rassegna
teatrale “Portraits on stage” organizzata dall’associazione Settimocielo Teatro; ancora con Settimocielo Teatro ha organizzato brevi workshop di fotografia di scena. Entra a far parte dell’associazione di fotografia e comunicazione Target Lab ETS, dove si occupa di fotografia sociale e di reportage.
Ha più volte fatto parte di giurie in concorsi fotografici promossi e organizzati da Target Lab ETS.
Mostre:
“Fotodinamismo” - collettiva – “Viterbo Immagine 2023”
“Le immagini della mia terra” - collettiva - itinerante - “Tuscia in fiore 2024”
INFORMAZIONI
Sculture in Campo. Parco Internazionale di Scultura Contemporanea
Inaugurazione: sabato 21 settembre 2024, ore 11,30, Il Querceto-Il Bosco, Località Poggio Zucco. Dalle 15,30 in poi Presso spazio. Progetti, via delle Fonti Alte nel borgo antico di Bassano in Teverina (VT)
Per informazioni: infoline +39 338 4197029 | +39 06 6786766 | scultureincampo.it | info@scultureincampo.it
• SABATO 21 SETTEMBRE 2024 ALLE ORE 11,30 APRIRÀ L’VIII EDIZIONE DI SCULTURE IN CAMPO, CON L’INSTALLAZIONE DI UNA GRANDE OPERA INEDITA DI MIRTA CARROLI, COLLOCATA NELLA NUOVA AREA DE “IL BOSCO”, PRESSO IL PARCO DI SCULTURE IN CAMPO A BASSANO IN TEVERINA (VT).
• LO STESSO GIORNO, ALLE ORE 15.30, LO SPAZIO PROGETTI DI SCULTURE IN CAMPO, ALL’INTERNO DELL’ANTICO BORGO DI BASSANO IN TEVERINA, ACCOGLIERÀ LA DOPPIA PERSONALE FOTOGRAFICA DI MAURIZIO DI GIOVANCARLO E CLAUDIO POLVANESI DAL TITOLO CORPO E ANIMA.
• PROSEGUE CON SUCCESSO LA MOSTRA-OMAGGIO A GIACINTO CERONE, OSPITATA NEI NUOVI SPAZI DE “IL RUDERE”, CON DUE OPERE IN GESSO DEGLI ANNI ‘90, PRESSO IL SITO DEL QUERCETO.
Bassano in Teverina, 9 settembre 2024 - Si inaugura sabato 21 settembre 2023, alle ore 11.30, a Bassano in Teverina (VT) l’ottava edizione di Sculture in campo.
Sculture in campo è un work in progress: ogni anno alla collezione permanente del Parco internazionale di scultura si aggiungono opere di artisti selezionati dal Comitato scientifico composto da Lucilla Catania, Cesare Biasini Selvaggi, Cecilia Canziani, Laura Iamurri, Roberto Lambarelli e Anna Maria Panzera. In questa occasione sarà presentato al pubblico il nuovo lavoro eseguito site specific da Mirta Carroli.
LA NUOVA OPERA DEL PARCO
Fucinafuoco (2024) è il titolo della scultura realizzata da Mirta Carroli (Brisighella, 1949). «La scultura nasce come omaggio alla nobile tecnica della fusione del bronzo. È costituita da un elemento portante alto quattro metri, nel quale viene inserita la prima parte di un triangolo rettangolo. Altri due elementi verticali sorreggono la parte finale del triangolo fungono da quinte e permettono il passaggio dei visitatori: come l’attraversamento di una soglia. Scultura da vivere, animata e giocata sui pieni e sui vuoti. Mentre la parte finale del triangolo si libra in alto, libero ad indicare un altrove lontano, una meta sicura. La scultura Fucinafuoco appare fissata e temprata dal fuoco, come nella fusione, quando il potente fuoco fissa per sempre le forme», spiega Mirta Carroli.
L’opera inaugura ufficialmente i nuovi spazi de Il Bosco che ampliano il perimetro espositivo del parco di Sculture in campo.
LA MOSTRA FOTOGRAFICA
Nel suggestivo luogo espositivo al chiuso del Parco Internazionale di Sculture in campo, presso il Borgo antico di Bassano in Teverina, spazio. Progetti, sarà visitabile, a partire dalle 15.30 di sabato 21 (e fino al 31 ottobre 2024), la doppia personale fotografica di Maurizio Di Giovancarlo e Claudio Polvanesi Corpo e Anima. Dalla manualità del lavoro quotidiano alla vivacità del gioco circense. La mostra documenta i gesti del lavoro e i loro luoghi di espressione con lo scopo di dare un volto al lavoro manuale che, come diceva Gramsci, è anch’esso sempre anche intellettuale. Accanto al lavoro, il gioco. Quello dei clown, dei giocolieri, dei trampolieri e dei funamboli: Il meraviglioso mondo degli artisti di strada.
Contestualmente, nel Mezzanino di spazio. Progetti, è visitabile il Centro Studi per la Scultura contemporanea. A seguito di un laborioso lavoro di recupero e restauro, una piccola ma nutrita Biblioteca è stata messa a disposizione per la libera consultazione di libri e cataloghi che documentano la storia della scultura italiana e internazionale. È consultabile, inoltre, l’intera bibliografia degli artisti ospiti di Sculture in campo. Lo spazio potrà essere fruito come luogo di studio e di ricerca da parte di studenti, laureandi e studiosi d’arte.
LA MOSTRA DI GIACINTO CERONE
Prosegue la mostra omaggio allo scultore Giacinto Cerone, realizzata da Sculture in campo nel nuovo spazio al chiuso del parco battezzato “Il rudere”, presso il sito de “Il querceto”. L’esposizione, che si svolge a 20 anni dalla sua scomparsa, è visitabile fino al 31 ottobre prossimo e presenta una selezione di due opere in gesso: Vocazione, 1999 (gesso e legno, 177 x 44 x 37 cm) e Costa D’Avorio, 1993 (gesso e legno, 122 x 68 x 30 cm).
«Il nuovo spazio espositivo al chiuso de Il Rudere, appena restaurato, è stato concepito come “essenziale” con i muri bianchi e il soffitto a travi di legno, per ospitare delle mostre di una, due, massimo tre opere. Lo scopo è quello di stimolare la sensibilità del visitatore consentendogli di concentrarsi su pochi lavori, di scoprirne i dettagli. Il Rudere non poteva essere inaugurato con un’esposizione migliore di quella che abbiamo dedicato a Giacinto Cerone, a vent’anni dalla sua prematura scomparsa. Le due opere in mostra, due suoi “gessi”, sono significativi per comprendere l’essenza del lavoro del grande scultore, la sua fisicità e gestualità rapida e incisiva, tra tagli, torsioni, lacerazioni, elementi caratteristici di quella sintesi formale che ha conseguito nella materia come pochi altri», dichiara Cesare Biasini Selvaggi, membro del Comitato scientifico di Sculture in campo.
GLI ARTISTI IN MOSTRA
Mirta Carroli è nata a Brisighella (Ravenna) nel 1949, vive e lavora a Bologna e Milano. Dopo gli studi artistici (Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti corso di scultura) insegna Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna e Didattica dell’Arte all’Accademia di Belle Arti della stessa città.
Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero ed ha al suo attivo diverse sculture di grandi dimensioni. Il suo lavoro e la sua poetica si incentrano sullo studio di forme ancestrali, quasi primordiali, risalenti sia al mito che alla vita quotidiana dell’uomo, evocative delle antiche civiltà. Ama misurarsi con grandi spazi nei quali progetta e realizza sculture di grandi dimensioni e monumenti.
Nel 1999 le viene conferito il Premio Marconi per la scultura. Dal 2018 è Accademica Clementina mentre nel 2019 le viene conferita la Targa Volponi alla carriera. Espone nel 1994, nel 2003 e nel 2011 a New York e nel 1995 è presente alla XLVI Biennale d’Arte di Venezia, sezione Grafica. Nel 2013 espone le sue opere a Shanghai. Ricordiamo le ultime collettive: “Bologna dopo Morandi” a Palazzo Fava a (Bo) nel 2016 curata da
R. Barilli. Sempre nel 2016 a Gubbio partecipa alla XXVI Biennale di Scultura curata da E. Crispolti, B. Corà, G. Bonomi. Nel 2017 è tra gli artisti invitati alla mostra “My way, A modo mio” Ginevra Grigolo e lo studio G7, presso il MAMbo Museo d’Arte Moderna di Bologna, per la cura di R. Barilli. Nel 2018 una sua scultura alta sette metri, “Nike “viene ubicata in una rotonda, nella città d’Arte di Faenza, e nel 2020 progetta ed esegue una grande scultura per Parma città della Cultura 2020 / 2021 “Seguendo il volo dei rotori”. Nel settembre del 2023 la mostra collettiva “Studio Segreto” viene allestita nella Sala D’Ercole presso il Palazzo Comunale di Bologna, per la cura di Sandro Parmiggiani. Nel 2022 esce la monografia “Scultura” Edito da Magonza Arezzo.
Giacinto Cerone (Melfi, 1957-Roma, 2004), dopo aver frequentato il liceo artistico, si trasferisce a Roma, dove nel 1979 si diploma all’Accademia di Belle Arti; contemporaneamente frequenta lo Studio Internazionale di Arte Grafica l’Arco, presso l’amico Giuseppe Appella. La sua produzione artistica si esprime nell’uso di diversi materiali come legno, gesso, plastica (moplen), ceramica, ghisa e marmo. Nel 1990 si trasferisce per un breve periodo ad Albisola: qui, presso le Ceramiche San Giorgio, realizza le prime opere di ceramica. Nel 1993, in occasione di una mostra alla Galleria Maurizio Corraini di Mantova, sposterà il lavoro sulla ceramica presso la Bottega Gatti di Faenza, che rimarrà il suo punto di riferimento fino alla fine. Sempre nel 1993 realizza i primi grandi gessi per la sua prima mostra a Roma, presso la Galleria Bonomo. Negli stessi anni, dalla Lucania, gli vengono spedite placche di moplen che lavorerà in contemporanea alla vetroresina. Nel 1997 inizia la collaborazione con la stamperia Bulla di Roma. Tra il 1999 e il 2000 frequenta l’Associazione Incontri Internazionali d’Arte entrando nella collezione di Graziella Lonardi Bontempo. Nel 1999 realizza una grande installazione scultorea nello Spazio per l’Arte Contemporanea Tor Bella Monaca. L’anno successivo e, poi, nel 2003 è alla Galleria David Gill di Londra con due personali. Del 2001 è la mostra al Palazzo delle Esposizioni di Faenza: qui incontra Emilio Mazzoli che gli commissiona i primi e unici marmi prodotti ed eseguiti nei Laboratori Nicoli di Carrara. Nel 2006 gli viene dedicata una sala al MUSMA, Museo della Scultura Contemporanea di Matera. Nel 2007 una retrospettiva al Museo Pericle Fazzini di Assisi. Del 2011 è la prima retrospettiva alla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2014 il Macro-Museo d’Arte Contemporanea di Roma dedica una mostra retrospettiva alle sue opere su carta. Del 2016 è la mostra personale alla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese di Milano. Nel 2022 e nel 2023 si registra la partecipazione, con opere su carta e opere scultoree, a due collettive romane: la prima, Apocrypha, presso il MLAC-Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell'Università La Sapienza di Roma; la seconda, Terra animata, presso il MACRO-ex Mattatoio, Roma.
Maurizio di Giovancarlo nasce a Viterbo il 27 ottobre 1962. Inizia la sua passione fotografica collaborando con piccolo studio di Pitigliano, da metà degli anni 80 fino al nuovo millennio. Da qui in avanti è una serie lunghissima di collaborazioni con grandi aziende e agenzie italiane per quanto riguarda il calcio ed il golf ad ottimi livelli, pubblica nel 1991 le sue prime immagini su “La Repubblica.
Nel 2013 lascia il mondo sportivo per far nascere Tuscia Fotografia.
Un social blog dove racconta il proprio territorio da diversi punti di vista, portando in primo piano le tradizioni, i borghi ed i panorami di questa terra di Tuscia.
Il suo lavoro documentativo lo porta ad avere delle significative collaborazioni con varie testate web-giornalistiche della Tuscia, nonché varie riviste nazionali, riconoscimenti che lo collocano tra i fotografi di riferimento di questo genere di racconto.
Amare la propria terra ed essere libero e senza vincoli è il suo motto, come in questa mostra fotografica, che lo ha portato a parlare della gestualità delle mani. Gesti semplici ma con un grande valore umano a volte empatici, irruenti, cattivi ma anche dolci. E come dice un mio amico, le belle parole possono colpire, ma un gesto sa lasciare un segno dove le parole si erano fermate.
Mostre:
“Le immagini della mia terra” – collettiva, itinerante - “Tuscia in fiore 2024”
“Gli Occhi della Mente” Civita di Bagnoregio Fotografie e Poesie con Roberto Colonnelli “Visioni in Ombra” Acquapendente – Marta – Viterbo - Bomarzo
Claudio Polvanesi nasce ad Arezzo il 5 febbraio 1958. Inizia come autodidatta e affianca l’esperienza fotografica all’archeologia.
A cavallo degli anni ’90 e 2000 è impegnato in un progetto di ricerca archeologica in seno all’Università Popolare di Roma, dove ricopre il ruolo di responsabile dell’archivio fotografico.
Negli stessi anni porta avanti, in maniera autonoma, una documentazione fotografica sulle chiese romaniche della Sabina. Si specializza in fotografia di scena presso il Centro Sperimentale di Fotografia Adams di Roma. Dedica molto spazio agli artisti di strada, partecipando ad alcuni tra i più importanti buskers festival nazionali in qualità di fotografo ufficiale.
In teatro lavora come free lance a vari spettacoli; da alcuni anni è fotografo ufficiale della rassegna
teatrale “Portraits on stage” organizzata dall’associazione Settimocielo Teatro; ancora con Settimocielo Teatro ha organizzato brevi workshop di fotografia di scena. Entra a far parte dell’associazione di fotografia e comunicazione Target Lab ETS, dove si occupa di fotografia sociale e di reportage.
Ha più volte fatto parte di giurie in concorsi fotografici promossi e organizzati da Target Lab ETS.
Mostre:
“Fotodinamismo” - collettiva – “Viterbo Immagine 2023”
“Le immagini della mia terra” - collettiva - itinerante - “Tuscia in fiore 2024”
INFORMAZIONI
Sculture in Campo. Parco Internazionale di Scultura Contemporanea
Inaugurazione: sabato 21 settembre 2024, ore 11,30, Il Querceto-Il Bosco, Località Poggio Zucco. Dalle 15,30 in poi Presso spazio. Progetti, via delle Fonti Alte nel borgo antico di Bassano in Teverina (VT)
Per informazioni: infoline +39 338 4197029 | +39 06 6786766 | scultureincampo.it | info@scultureincampo.it
21
settembre 2024
Sculture in Campo 2024
Dal 21 settembre 2024 al 20 settembre 2025
arte contemporanea
Location
SCULTURE IN CAMPO – PARCO DI SCULTURA CONTEMPORANEA
Bassano in Teverina , Località Poggio Zucco, (Viterbo)
Bassano in Teverina , Località Poggio Zucco, (Viterbo)
Orario di apertura
11,30
Vernissage
21 Settembre 2024, 11,30
Autore
Progetto grafico