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Sculture tra Oriente e Occidente
Ivano Taccori, mecenate e collezionista, amante dell’arte e del bello, è sempre aperto a nuove sfide. Con questa mostra apre le porte dello Spazio Taccori in Corso Garibaldi all’Oriente attraverso la creazione di un ponte culturale ed artistico con l’Occidente
Comunicato stampa
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Ivano Taccori, mecenate e collezionista, amante dell’arte e del bello, è sempre aperto a nuove sfide. Con questa mostra apre
le porte dello Spazio Taccori in Corso Garibaldi all’Oriente attraverso la creazione di un ponte culturale ed artistico con
l’Occidente: un viaggio circolare fra ricerca e tradizione, identità e innovazione. Non è possibile negare che ci siano delle
differenze tra Oriente e Occidente. Tuttavia, approfondendo le due identità, emerge che non esistono un unico Occidente e
un unico Oriente, ma ci sono tanti Occidenti e tanti Orienti. E sia in Occidente che in Oriente l'uomo si trova costantemente a
confrontarsi con i grandi temi, i grandi misteri del vivere della Natura e dell’uomo. Al contrario di religioni e filosofie è stata
soprattutto l’arte a dare un contributo a questi argomenti in quanto espressione del pensiero e della vita, sciogliendo i nodi e
le divergenze tra questi due mondi apparentemente lontani ed invece legati profondamente. La scultura in particolare, luogo
d’incontro tra pensiero e materia, è sorgente d’emozione estetica e artistica, e porta gli artisti ad affrontare in un meraviglioso
“altrove” partendo dalle proprie radici culturali. La mostra ruota intorno all’interessante confronto intellettuale tra artisti occidentali
e provenienti dall’oriente regalando diversi scorci di significato e d’interpretazione che emergono da opere d’arte frutto di due
mondi, visti come lontani ma in realtà profondamente uniti.
Riccardo Cavalleri, dopo il conseguimento del diploma universitario presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, si
dedica negli anni a diverse mostre collettive e concorsi d’arte in Italia. Nel 2007 realizza dei pannelli per la Via crucis del cimitero
di OlgiateOlona e una scultura pubblica in acciaio, “L'abbraccio delle lune”, nello stesso comune. L’artista lavora con diversi
materiali quali ferro,
plastiche, gessi e materiali di recupero che assembla: questo meccanismo è paradigmatico del processo di rielaborazione dei
“pezzi” che trova dentro di sé, per ricomporli nelle sculture arricchiti di simbologie e significati ironici.
Antonella Iovinella, pittrice e scultrice napoletana, ha partecipato a diverse mostre collettive e alcune personali in tutta Italia:
Napoli, Roma, Bologna, Siena, Pescara, Sanremo e all’estero:Miami, Amsterdam, Nizza, Montecarlo. Ama la natura e la
metafisica in quanto entità femminili e cerca di farle convivere nei suoi lavori. Per lei l’arte è ricerca nella fantasia : i suoi
personaggi, oggetti o animali sono in cerca di una collocazione che lei gli dona creandoli. Le sculture esposte, bianche e lisce,
rappresentano la concretizzazione di queste fantasie un pò naturali, un pò metafisiche.
Caterina Frezzini, dopo aver conseguito il diploma universitario presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, ha
partecipato ad alcune mostre collettive tra le quali "Menti e Alimenti”, a cura di Nicola Salvatore, nello Spazio ex-Ticosa a Como
e “Retroscena Lario Festival-Arte e Musica”, testo critico di Alessandro Trabucco, allo Spazio Guanella, di Como. Caterina
Frezzini lavora la creta creando figure femminili delicate, poetiche. Il corpo sdraiato di donna di grandi dimensioni e ricoperta
di foglie dorate riporta al tema del riposo, un riposo “pompeiano”. La posizione del corpo che si avvolge su se stesso, con le
gambe piegate e il braccio sotto la testa denota sapienza nel plasmare il materiale. Di opposta forza espressiva è il “polpo”
lavorato in marmo di Candoglia. Fresco e vibrante, sembra vero.
Hidehiko Kawamura, dopo aver ottenuto la laurea in arte, scultura, all'Universita' delle Belle Arti di Musashino a Tokyo e il
diploma in arte, al corso di master dell'Universita' delle Arti di Okinawa, si è trasferito in Italia, dove nel territorio toscano di
Pietrasanta lavora il marmo scegliendolo personalmente dalle cave. Le sue sculture tondeggianti rappresentano corpi umani
stilizzati scavati nel duro materiale di un blocco unico, dal quale emergono esternamente solo le teste e piedi.
Makoto, nasce a Maebashi in Giappone, si trasferisce in Italia nel 1987e prende il diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara
nel 1992. Attualmente vive e lavora a Milano. Ha partecipato con "opere specifiche per il luogo" alle maggiori manifestazioni
di arte installata e gli spettacoli in Europa. E’ uno scultore e artista multimediale, trova nello spazio il miglior alleato per i suoi
lavori. Spazio come estenzione temporale necessaria alla percezione, spazio come luogo fisico e architettonico in dialogo con
l’opera che accoglie. Le sue opera bianca permettono di percepirle di qualsiasi altro colore, affinchè si veda il colore prima
della forma. Il bianco è quindi un colore libero per l’artista e per lo spettatore.
Soo Young Kim, artista coreano, dopo aver conseguito il diploma universitario in Arte ceramica della facolta` di Belle Arti,
presso Universita` di Kyung Hee, B.F.A si trasferisce in Italia dove consegue anche quello di specialistico in decorazione
all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato a diverse mostre collettive sia in Corea che in Italia tra le quali il MiArt nel
2009.
Urbansolid è uno pseudonimo utilizzato da Riccardo Cavalleri e Gabriele Castellani per siglare opere comuni.
Le loro sculture, generalmente fatte di gesso, arrivano direttamente dalla strada dove i due artisti sono soliti fare istallazioni
create da multipli ricavati da calchi di parti anatomiche che si compongono, mescolano ad articolano nel paesaggio urbano.
le porte dello Spazio Taccori in Corso Garibaldi all’Oriente attraverso la creazione di un ponte culturale ed artistico con
l’Occidente: un viaggio circolare fra ricerca e tradizione, identità e innovazione. Non è possibile negare che ci siano delle
differenze tra Oriente e Occidente. Tuttavia, approfondendo le due identità, emerge che non esistono un unico Occidente e
un unico Oriente, ma ci sono tanti Occidenti e tanti Orienti. E sia in Occidente che in Oriente l'uomo si trova costantemente a
confrontarsi con i grandi temi, i grandi misteri del vivere della Natura e dell’uomo. Al contrario di religioni e filosofie è stata
soprattutto l’arte a dare un contributo a questi argomenti in quanto espressione del pensiero e della vita, sciogliendo i nodi e
le divergenze tra questi due mondi apparentemente lontani ed invece legati profondamente. La scultura in particolare, luogo
d’incontro tra pensiero e materia, è sorgente d’emozione estetica e artistica, e porta gli artisti ad affrontare in un meraviglioso
“altrove” partendo dalle proprie radici culturali. La mostra ruota intorno all’interessante confronto intellettuale tra artisti occidentali
e provenienti dall’oriente regalando diversi scorci di significato e d’interpretazione che emergono da opere d’arte frutto di due
mondi, visti come lontani ma in realtà profondamente uniti.
Riccardo Cavalleri, dopo il conseguimento del diploma universitario presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, si
dedica negli anni a diverse mostre collettive e concorsi d’arte in Italia. Nel 2007 realizza dei pannelli per la Via crucis del cimitero
di OlgiateOlona e una scultura pubblica in acciaio, “L'abbraccio delle lune”, nello stesso comune. L’artista lavora con diversi
materiali quali ferro,
plastiche, gessi e materiali di recupero che assembla: questo meccanismo è paradigmatico del processo di rielaborazione dei
“pezzi” che trova dentro di sé, per ricomporli nelle sculture arricchiti di simbologie e significati ironici.
Antonella Iovinella, pittrice e scultrice napoletana, ha partecipato a diverse mostre collettive e alcune personali in tutta Italia:
Napoli, Roma, Bologna, Siena, Pescara, Sanremo e all’estero:Miami, Amsterdam, Nizza, Montecarlo. Ama la natura e la
metafisica in quanto entità femminili e cerca di farle convivere nei suoi lavori. Per lei l’arte è ricerca nella fantasia : i suoi
personaggi, oggetti o animali sono in cerca di una collocazione che lei gli dona creandoli. Le sculture esposte, bianche e lisce,
rappresentano la concretizzazione di queste fantasie un pò naturali, un pò metafisiche.
Caterina Frezzini, dopo aver conseguito il diploma universitario presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera a Milano, ha
partecipato ad alcune mostre collettive tra le quali "Menti e Alimenti”, a cura di Nicola Salvatore, nello Spazio ex-Ticosa a Como
e “Retroscena Lario Festival-Arte e Musica”, testo critico di Alessandro Trabucco, allo Spazio Guanella, di Como. Caterina
Frezzini lavora la creta creando figure femminili delicate, poetiche. Il corpo sdraiato di donna di grandi dimensioni e ricoperta
di foglie dorate riporta al tema del riposo, un riposo “pompeiano”. La posizione del corpo che si avvolge su se stesso, con le
gambe piegate e il braccio sotto la testa denota sapienza nel plasmare il materiale. Di opposta forza espressiva è il “polpo”
lavorato in marmo di Candoglia. Fresco e vibrante, sembra vero.
Hidehiko Kawamura, dopo aver ottenuto la laurea in arte, scultura, all'Universita' delle Belle Arti di Musashino a Tokyo e il
diploma in arte, al corso di master dell'Universita' delle Arti di Okinawa, si è trasferito in Italia, dove nel territorio toscano di
Pietrasanta lavora il marmo scegliendolo personalmente dalle cave. Le sue sculture tondeggianti rappresentano corpi umani
stilizzati scavati nel duro materiale di un blocco unico, dal quale emergono esternamente solo le teste e piedi.
Makoto, nasce a Maebashi in Giappone, si trasferisce in Italia nel 1987e prende il diploma all’Accademia di Belle Arti di Carrara
nel 1992. Attualmente vive e lavora a Milano. Ha partecipato con "opere specifiche per il luogo" alle maggiori manifestazioni
di arte installata e gli spettacoli in Europa. E’ uno scultore e artista multimediale, trova nello spazio il miglior alleato per i suoi
lavori. Spazio come estenzione temporale necessaria alla percezione, spazio come luogo fisico e architettonico in dialogo con
l’opera che accoglie. Le sue opera bianca permettono di percepirle di qualsiasi altro colore, affinchè si veda il colore prima
della forma. Il bianco è quindi un colore libero per l’artista e per lo spettatore.
Soo Young Kim, artista coreano, dopo aver conseguito il diploma universitario in Arte ceramica della facolta` di Belle Arti,
presso Universita` di Kyung Hee, B.F.A si trasferisce in Italia dove consegue anche quello di specialistico in decorazione
all’Accademia di Belle Arti di Brera. Ha partecipato a diverse mostre collettive sia in Corea che in Italia tra le quali il MiArt nel
2009.
Urbansolid è uno pseudonimo utilizzato da Riccardo Cavalleri e Gabriele Castellani per siglare opere comuni.
Le loro sculture, generalmente fatte di gesso, arrivano direttamente dalla strada dove i due artisti sono soliti fare istallazioni
create da multipli ricavati da calchi di parti anatomiche che si compongono, mescolano ad articolano nel paesaggio urbano.
20
maggio 2010
Sculture tra Oriente e Occidente
Dal 20 al 31 maggio 2010
arte contemporanea
Location
SPAZIO TACCORI
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Milano, Corso Giuseppe Garibaldi, 2, (Milano)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 15-18
Vernissage
20 Maggio 2010, ore 18.30
Autore
Curatore