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Sea Hyun Lee – Between Red
L’armonia del disegno orientale che rimanda alle stampe xilografiche degli antichi maestri, dove paesaggi rurali, montagne, fiumi e insenature fluttuanti esprimono un utopico equilibrio tra uomo e natura, sottende, nell’opera di Sea Hyun Lee, un messaggio di denuncia ch’è senza dubbio attestato dal colore rosso, attore principale della sua poetica e carico di valenze ideologiche.
Comunicato stampa
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Zonca & Zonca è lieta di annunciare la mostra personale dell’artista coreano Sea Hyun Lee.
L’armonia del disegno orientale che rimanda alle stampe xilografiche degli antichi maestri, dove paesaggi rurali, montagne, fiumi e insenature fluttuanti esprimono un utopico equilibrio tra uomo e natura, sottende, nell’opera di Sea Hyun Lee, un messaggio di denuncia ch’è senza dubbio attestato dal colore rosso, attore principale della sua poetica e carico di valenze ideologiche.
Dall’esperienza come militare nella famigerata DMZ, area cuscinetto tra il Sud ed il Nord Corea, Sea Hyun Lee concepisce un’opera in cui l’equilibrio fra natura e uomo è contaminato da un singolare cambiamento di prospettiva dell’artista sulla realtà: “Indossavo occhiali infrarossi che coprivano tutto di rosso. La foresta, gli alberi erano così incredibilmente belli. Era uno scenario irreale intriso di orrore e di paura ed assolutamente inaccessibile”.1 Ne scaturisce inequivocabile, un mondo a sé stante, in cui la realtà è volutamente mischiata ad un sogno angoscioso e allucinato. Lee in tal modo ricorda ciò che non si può più ricordare, ossia il trauma della guerra civile del proprio popolo. L’artista riesuma attraverso visoni applicate al subconscio la sofferenza del conflitto coreano, impossibile da ricordare attraverso una sintesi storica razionale.
Quello che l’artista descrive è ciò che egli ricrea nelle sue tele. La luce dell’infrarosso altera la realtà circostante creando un effetto de-naturalizzato di bellezza ed estraneamento. Dietro ad una apparente impeccabile totalità, la frammentazione dei soggetti derivante dalla decisa contrapposizione tra gli spazi bianchi e la minuziosità delle sfumature di colore rosso che delineano le forme del paesaggio, crea una tensione tra bellezza ed alienazione, attrazione e disorientamento che caratterizza tutta la sua pittura.
Se nell’opera di Lee vi è l’esplicita intenzione di mantenere una coerenza estetica verso la pittura antica coreana, allo stesso tempo, la volontà di denuncia, espressa dal colore rosso, crea un solco fra l’artista contemporaneo e i suoi predecessori e mostra come Lee riesca ad integrare contenuti politici e sociali con esigenze estetiche. Il rosso che, nella sua totalità, domina la superficie della tela va a sostituire l’inchiostro nero impiegato nei dipinti tradizionali della cultura zen. Lee inoltre introduce molteplici prospettive che danno alla composizione una dinamicità senz’altro non riscontrabile nella tradizione pittorica a cui l’artista si ispira.
Paesaggi che ad un primo sguardo possono sembrare esotici ed ameni sono ad una più attenta analisi la raffigurazione della sofferenza di un popolo, quello coreano, in cui identità storica e culturale sono macchiatati da una spirale di conflitti interni senza soluzione di continuità.
Nato a Geoje Island - Corea del Sud nel 1967, Lee vive e lavora a Londra. Dal 1999 ha esposto internazionalmente. In particolare: Total Museum of Contemporary Art, Janghunh – Corea; Contemporary Museum of Hongik University, Seoul; MIKI WICK KIM Contemporary Art, Zurigo; Union Gallery, London; Aspex Museum, Portsmouth, United Kindom; Harewood Gallery, United Kindom.
Testo di Gianluca Castelluzzo
1. Katie Kitamura, Sea Hyun Lee Between Red, Union Gallery, Maggio-Luglio 2008
L’armonia del disegno orientale che rimanda alle stampe xilografiche degli antichi maestri, dove paesaggi rurali, montagne, fiumi e insenature fluttuanti esprimono un utopico equilibrio tra uomo e natura, sottende, nell’opera di Sea Hyun Lee, un messaggio di denuncia ch’è senza dubbio attestato dal colore rosso, attore principale della sua poetica e carico di valenze ideologiche.
Dall’esperienza come militare nella famigerata DMZ, area cuscinetto tra il Sud ed il Nord Corea, Sea Hyun Lee concepisce un’opera in cui l’equilibrio fra natura e uomo è contaminato da un singolare cambiamento di prospettiva dell’artista sulla realtà: “Indossavo occhiali infrarossi che coprivano tutto di rosso. La foresta, gli alberi erano così incredibilmente belli. Era uno scenario irreale intriso di orrore e di paura ed assolutamente inaccessibile”.1 Ne scaturisce inequivocabile, un mondo a sé stante, in cui la realtà è volutamente mischiata ad un sogno angoscioso e allucinato. Lee in tal modo ricorda ciò che non si può più ricordare, ossia il trauma della guerra civile del proprio popolo. L’artista riesuma attraverso visoni applicate al subconscio la sofferenza del conflitto coreano, impossibile da ricordare attraverso una sintesi storica razionale.
Quello che l’artista descrive è ciò che egli ricrea nelle sue tele. La luce dell’infrarosso altera la realtà circostante creando un effetto de-naturalizzato di bellezza ed estraneamento. Dietro ad una apparente impeccabile totalità, la frammentazione dei soggetti derivante dalla decisa contrapposizione tra gli spazi bianchi e la minuziosità delle sfumature di colore rosso che delineano le forme del paesaggio, crea una tensione tra bellezza ed alienazione, attrazione e disorientamento che caratterizza tutta la sua pittura.
Se nell’opera di Lee vi è l’esplicita intenzione di mantenere una coerenza estetica verso la pittura antica coreana, allo stesso tempo, la volontà di denuncia, espressa dal colore rosso, crea un solco fra l’artista contemporaneo e i suoi predecessori e mostra come Lee riesca ad integrare contenuti politici e sociali con esigenze estetiche. Il rosso che, nella sua totalità, domina la superficie della tela va a sostituire l’inchiostro nero impiegato nei dipinti tradizionali della cultura zen. Lee inoltre introduce molteplici prospettive che danno alla composizione una dinamicità senz’altro non riscontrabile nella tradizione pittorica a cui l’artista si ispira.
Paesaggi che ad un primo sguardo possono sembrare esotici ed ameni sono ad una più attenta analisi la raffigurazione della sofferenza di un popolo, quello coreano, in cui identità storica e culturale sono macchiatati da una spirale di conflitti interni senza soluzione di continuità.
Nato a Geoje Island - Corea del Sud nel 1967, Lee vive e lavora a Londra. Dal 1999 ha esposto internazionalmente. In particolare: Total Museum of Contemporary Art, Janghunh – Corea; Contemporary Museum of Hongik University, Seoul; MIKI WICK KIM Contemporary Art, Zurigo; Union Gallery, London; Aspex Museum, Portsmouth, United Kindom; Harewood Gallery, United Kindom.
Testo di Gianluca Castelluzzo
1. Katie Kitamura, Sea Hyun Lee Between Red, Union Gallery, Maggio-Luglio 2008
18
settembre 2009
Sea Hyun Lee – Between Red
Dal 18 settembre al 30 ottobre 2009
arte contemporanea
Location
ZONCA & ZONCA
Milano, Via Ciovasso, 4, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 4, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-13 e 15.30-19.30; sabato su appuntamento
Vernissage
18 Settembre 2009, ore 18.30
Autore