Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Searching for myself through remote skins
“Searching for myself through remote skins”, un progetto curato da Bianca Baroni che riunisce il lavoro di nove artiste internazionali.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Titolo: "Searching for myself through remote skins"
Artisti: Rebecca Ackroyd, Gabriele Beveridge, Bea Bonafini, Irene Fenara, Beatrice Gibson,
Lydia Gifford, Goldschmied & Chiari, Catherine Parsonage.
Date: Opening Lunedì 7 Maggio, 2018. La mostra rimarrà aperta fino al 7 Luglio.
Location: Renata Fabbri Gallery, Milan
Renata Fabbri è lieta di presentare "Searching for myself through remote skins", un progetto curato da Bianca Baroni che riunisce il lavoro di nove artiste internazionali quali Rebecca Ackroyd, Gabriele Beveridge, Bea Bonafini, Irene Fenara, Beatrice Gibson, Lydia Gifford, Goldschmied & Chiari e Catherine Parsonage.
Ispirato dal celebre testo di Luce Irigaray “Elogio del toccare”, il titolo della mostra indica l’esperienza fisica dell’altro come premessa fondamentale nell’articolazione del sé. In alcuni dei passaggi più salienti che scandiscono questo breve trattato di Irigaray, l’autrice suggerisce infatti che il tatto non sottenda semplicemente l’incontro intimo con il prossimo, ma sia innanzitutto strumentale alla definizione della propria identità. Il processo di individuazione della propria natura attraverso un’esperienza propriamente tattile viene qui immaginato come un vero e proprio un percorso, un viaggio attraverso il paesaggio del corpo e il suo habitat sociale, due territori al contempo esotici e familiari. Partendo da alcune delle proposizioni chiave che scandiscono il contributo teorico di Irigaray, la presente mostra propone un dialogo tra pratiche artistiche che, incarnando linguaggi e ricerche differenti, manifestano una sensibilità condivisa rispetto al concetto di intimità.
Le opere in mostra sottendono approcci e prospettive diverse rispetto a tale concetto, mettendo in evidenza le reciprocità e contraddizioni che lo caratterizzano, sia all’interno della sfera personale e creativa di ciascuna autrice, che nel più ampio contesto culturale in cui ciascuna di esse opera. All’interno del progetto, l’esplorazione di tale dimensione tattile si manifesta nei gesti che definiscono il processo artistico. Al contempo si riflette nella scelta di materiali e oggetti concepiti in relazione al corpo e alle ritualità domestiche che lo coinvolgono. Tuttavia, la mostra si sviluppa anche lungo traiettorie diametralmente opposte, tali da ribaltare la presunta correlazione tra il tocco e l’articolarsi di un rapporto intimo. In alcune delle opere in mostra l'esperienza tattile viene infatti completamente astratta rispetto alla dimensione corporea per divenire pura suggestione. In certi casi la rappresentazione del corpo ricalca la simulazione di una fisicità - o meglio - la sensazione tattile di una superficie corporea. In altri casi tale rappresentazione si focalizza su un particolare aspetto del corpo che, alienato dalla totalità del proprio apparato, diviene fulcro di una composizione a sé stante.
Muovendosi così su diversi livelli concettuali e visivi, la mostra decostruisce ed immagina l’idea di intimità attraverso una negoziazione fluida tra la realtà del corpo e la sua erotizzazione, tra immaginari artistici e popolari, tra dimensione pubblica e privata, tra narrative storiche e fantascientifiche, tra la definizione del se' e la sua dissoluzione attraverso lo spazio digitale.
SCHEDA TECNICA:
Sede: Renata Fabbri arte contemporanea – Via Stoppani, 15/C – 20129 Milano
Contatti: info@renatafabbri.it – ph. +39 02 91477463
Mostra: Searching for myself through remote skins
Periodo espositivo: Lunedì 7 Maggio / Sabato 7 Luglio 2018
Inaugurazione: Lunedì 7 Maggio 2018, ore 18.30
Orari: martedì – sabato dalle 15.30 alle 19.30 – mattina e lunedì su appuntamento
Organizzazione e ufficio stampa: Renata Fabbri, Renata Fabbri arte contemporanea, Milano
Artisti: Rebecca Ackroyd, Gabriele Beveridge, Bea Bonafini, Irene Fenara, Beatrice Gibson,
Lydia Gifford, Goldschmied & Chiari, Catherine Parsonage.
Date: Opening Lunedì 7 Maggio, 2018. La mostra rimarrà aperta fino al 7 Luglio.
Location: Renata Fabbri Gallery, Milan
Renata Fabbri è lieta di presentare "Searching for myself through remote skins", un progetto curato da Bianca Baroni che riunisce il lavoro di nove artiste internazionali quali Rebecca Ackroyd, Gabriele Beveridge, Bea Bonafini, Irene Fenara, Beatrice Gibson, Lydia Gifford, Goldschmied & Chiari e Catherine Parsonage.
Ispirato dal celebre testo di Luce Irigaray “Elogio del toccare”, il titolo della mostra indica l’esperienza fisica dell’altro come premessa fondamentale nell’articolazione del sé. In alcuni dei passaggi più salienti che scandiscono questo breve trattato di Irigaray, l’autrice suggerisce infatti che il tatto non sottenda semplicemente l’incontro intimo con il prossimo, ma sia innanzitutto strumentale alla definizione della propria identità. Il processo di individuazione della propria natura attraverso un’esperienza propriamente tattile viene qui immaginato come un vero e proprio un percorso, un viaggio attraverso il paesaggio del corpo e il suo habitat sociale, due territori al contempo esotici e familiari. Partendo da alcune delle proposizioni chiave che scandiscono il contributo teorico di Irigaray, la presente mostra propone un dialogo tra pratiche artistiche che, incarnando linguaggi e ricerche differenti, manifestano una sensibilità condivisa rispetto al concetto di intimità.
Le opere in mostra sottendono approcci e prospettive diverse rispetto a tale concetto, mettendo in evidenza le reciprocità e contraddizioni che lo caratterizzano, sia all’interno della sfera personale e creativa di ciascuna autrice, che nel più ampio contesto culturale in cui ciascuna di esse opera. All’interno del progetto, l’esplorazione di tale dimensione tattile si manifesta nei gesti che definiscono il processo artistico. Al contempo si riflette nella scelta di materiali e oggetti concepiti in relazione al corpo e alle ritualità domestiche che lo coinvolgono. Tuttavia, la mostra si sviluppa anche lungo traiettorie diametralmente opposte, tali da ribaltare la presunta correlazione tra il tocco e l’articolarsi di un rapporto intimo. In alcune delle opere in mostra l'esperienza tattile viene infatti completamente astratta rispetto alla dimensione corporea per divenire pura suggestione. In certi casi la rappresentazione del corpo ricalca la simulazione di una fisicità - o meglio - la sensazione tattile di una superficie corporea. In altri casi tale rappresentazione si focalizza su un particolare aspetto del corpo che, alienato dalla totalità del proprio apparato, diviene fulcro di una composizione a sé stante.
Muovendosi così su diversi livelli concettuali e visivi, la mostra decostruisce ed immagina l’idea di intimità attraverso una negoziazione fluida tra la realtà del corpo e la sua erotizzazione, tra immaginari artistici e popolari, tra dimensione pubblica e privata, tra narrative storiche e fantascientifiche, tra la definizione del se' e la sua dissoluzione attraverso lo spazio digitale.
SCHEDA TECNICA:
Sede: Renata Fabbri arte contemporanea – Via Stoppani, 15/C – 20129 Milano
Contatti: info@renatafabbri.it – ph. +39 02 91477463
Mostra: Searching for myself through remote skins
Periodo espositivo: Lunedì 7 Maggio / Sabato 7 Luglio 2018
Inaugurazione: Lunedì 7 Maggio 2018, ore 18.30
Orari: martedì – sabato dalle 15.30 alle 19.30 – mattina e lunedì su appuntamento
Organizzazione e ufficio stampa: Renata Fabbri, Renata Fabbri arte contemporanea, Milano
07
maggio 2018
Searching for myself through remote skins
Dal 07 maggio al 07 luglio 2018
arte contemporanea
Location
RENATA FABBRI ARTE CONTEMPORANEA
Milano, Via Antonio Stoppani, 15c, (Milano)
Milano, Via Antonio Stoppani, 15c, (Milano)
Orario di apertura
da martedi a sabato 15.30 - 19.30
Vernissage
7 Maggio 2018, ore 18.30 -21.00
Autore
Curatore