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Sebastiano del Piombo 1485–1547
Prima retrospettiva monografica mai realizzata sul veneziano Sebastiano Luciani detto “del Piombo”, che pure a Roma ha dipinto gran parte dei suoi capolavori. Vicino a Michelangelo, la cui amicizia terminò in occasione di un litigio alla cui base vi erano divergenze su come dovesse essere affrescata la Cappella Sistina, divenne, nel secondo decennio del Cinquecento, l’unica vera alternativa allo stile di Raffaello Sanzio.
Comunicato stampa
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La straordinaria vicenda di Sebastiano approda in una retrospettiva che ripercorre l’intera evoluzione stilistica di un artista che fu contemporaneo di Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Giorgione e Tiziano. La mostra, la prima ed unica rassegna monografica mai realizzata sul pittore nato a Venezia nel 1485, si svolge a Roma, dove Sebastiano visse la sua pienezza artistica, protagonista di un’epoca di complesse trasformazioni storiche, sociali, religiose: dalla Controriforma al sacco di Roma, al succedersi, nell’arco di pochi decenni, di sette papi. Ottanta le opere esposte, tra tavole imponenti, ritratti a grandezza naturale, piccoli dipinti su lavagna, disegni preparatori e opere di confronto a testimonianza di un percorso che si presenta al pubblico come un vero e proprio viaggio iniziatico: dal calore cromatico degli inizi, all’astrazione geometrica e ai toni cupi dell’ultima parte della sua carriera. L’esposizione, curata da Claudio Strinati, Soprintendente Speciale per il Polo Museale romano e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è realizzata con un allestimento ideato da Luca Ronconi e Margherita Palli. Una retrospettiva organizzata da Mondomostre che nasce dalla collaborazione tra il Polo Museale Romano e la Gemäldegalerie di Berlino e rientra in un complesso progetto culturale dedicato all’artista veneto. Oltre alla mostra romana, è prevista infatti una seconda tappa presso il museo tedesco (dal 28 giugno al 28 settembre) e contemporaneamente, per tutto il 2008, un intervento di conservazione su alcune sue opere, un grande convegno internazionale di tre giorni durante la settimana dei Beni Culturali e il coinvolgimento diretto del Dipartimento Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza di Roma e dei suoi studenti. Sebastiano del Piombo. Allievo di Giambellino prima e del Giorgione poi, a Venezia Sebastiano del Piombo si dimostrò abile mediatore della cultura figurativa tradizionale del primo e della rivoluzione giorgionesca. In laguna assimilò tutti i comportamenti tipici di un ambiente laico e progressista che gli permise di avvicinarsi ad un personaggio del calibro di Agostino Chigi, ricco banchiere del Papa, che lo portò a Roma nel 1511. Nell`Urbe, Sebastiano si confronta immediatamente con la maestosità del Raffaello delle Stanze e con la volta della Sistina di Michelangelo. E proprio di Michelangelo diventerà amico e quasi “strumento” per arginare la fama del suo rivale urbinate. Un’amicizia gravata dal sospetto che, non essendo un abile disegnatore, Michelangelo lo aiutasse segretamente nell’esecuzione dei disegni preparatori. Un rapporto decisivo per il veneziano, che si potrà avvalere di schizzi d’insieme e studi di figure del grande toscano, come per le due grandi tavole di Viterbo, la Pietà e la Flagellazione, eccezionalmente presenti in mostra, così come alcuni dei mirabili disegni michelangioleschi, la cui presenza offrirà un’occasione unica di confronto. Opere. Grazie alla rara sensibilità delle istituzioni prestanti, la rassegna a Palazzo Venezia offrirà un incredibile ricchezza di capolavori: la Sacra Conversazione del Metropolitan Museum di New York, degli anni veneziani, la squisita, ancora giovanile, Dorotea di Berlino, la solenne pala con la Sacra Famiglia in un paesaggio della Cattedrale di Burgos e il Cristo portacroce col Cireneo del Prado. Tra i ritratti, spesso a grandezza naturale, si coglie il timbro originale dell’artista, capace di dare inconsueta imponenza all`umanità da lui rappresentata: il Cardinal Ferry Carondelet col segretario, prestito sontuoso del Museo Thyssen‐Bornemisza di Madrid, il Ritratto di umanista della National Gallery of Art di Washington, il Ritratto di Anton Francesco degli Albizzi del Museum of Fine Arts di Houston, l`Andrea Doria della collezione dei principi Doria a Genova il “giorgionesco” Ritratto d`uomo in arme di Hartford, il Ritratto di giovane barbuto di Austin, accattivante compressione nel piccolo formato (36,5x24,5), il Ritratto di Cristoforo Colombo del Metropolitan Museum di New York. A chi vedrà l`esposizione a Roma, il privilegio di poter approfondire in vari luoghi della città, la conoscenza dell’artista in opere di grande formato e per loro natura intrasportabili. Come i cicli d`affreschi nella Villa della Farnesina (1511‐12), sede del suo mèntore Agostino Chigi, un’impresa nella quale Sebastiano si confronta per la prima volta con Raffaello, e come nella cappella del mercante fiorentino Pierfrancesco Borgherini, la prima a destra in San Pietro in Montorio (1516‐24), con la Flagellazione sulla parete di fondo e la Trasfigurazione nella calotta absidale, per le quali Sebastiano si avvalse di progetti grafici di Michelangelo. A Santa Maria del Popolo, un`ulteriore impresa Chigi, la gigantesca pala su ardesia dedicata alla Natività della Vergine. Progetto scientifico. La monografica su Sebastiano Dal Piombo nasce da un progetto internazionale che ha coinvolto i maggiori esperti mondiali del Rinascimento. Il Comitato Scientifico include Sylvia Ferino del Kunsthistorisches, Miguel Falomir del Prado, Paul Joannides dell’Università di Cambridge, Roberto Contini della Gemäldegalerie di Berlino, Mauro Lucco dell’Università di Bologna e Kristina Herrman Fiore della Galleria Borghese. Alla luce della rivalutazione avvenuta nel corso dei secoli, l’obiettivo è rendere merito ad uno dei più grandi artisti del ‘500 europeo, ancora poco noto al grande pubblico. La mostra si sposterà nel 2008 da Roma a Berlino a testimonianza di un rapporto, quello tra il Polo Museale Romano e la Gemäldegalerie che si rinnova e consolida dopo la positiva collaborazione intervenuta con la mostra “Caravaggio e i Giustiniani” nel 2002. Sebastiano e i giovani. La rassegna, grazie alla partecipazione dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, acquista anche un importante valore pedagogico sperimentale. Gli studenti del Dipartimento di Storia dell’Arte della Facoltà di Lettere introdurranno l’arte di Sebastiano del Piombo nelle scuole elementari, nelle medie inferiori e superiori del Lazio, per preparare i più giovani alla visita dell’esposizione di Palazzo Venezia, raccontando in classe il pittore e il suo tempo. Gli stessi specializzandi gestiranno tutta la didattica direttamente in mostra interagendo in maniera costruttiva e innovativa con gli alunni.
07
febbraio 2008
Sebastiano del Piombo 1485–1547
Dal 07 febbraio al 02 giugno 2008
arte antica
Location
PALAZZO VENEZIA
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Roma, Via Del Plebiscito, 118, (Roma)
Biglietti
€ 10,00 interi
€ 8,00 ridotto e gruppi
€ 4,00 gruppi scuole
Orario di apertura
tutti i giorni – dalle 10.00 alle 20.00
venerdì e sabato – dalle 10.00 alle 22.00
la biglietteria chiude un’ora prima
Vernissage
7 Febbraio 2008, ore 18.30, su invito
Sito web
www.associazioneculturaitalia.it
Editore
24 ORE CULTURA
Ufficio stampa
MONDOMOSTRE
Autore
Curatore