Nell’estate del 2008 è stato realizzato un cantiere conservativo sui celebri dipinti murali di Sebastiano del Piombo nella Cappella Borgherini di San Pietro in Montorio a Roma. Con tale cantiere, finanziato dalla Real Academia de España, è stato possibile porre in sicurezza le superfici pittoriche, che presentavano vistosi e pericolosi distacchi di intonaco.

È noto che la decorazione della Cappella Borgherini vide la collaborazione di Michelangelo con Sebastiano del Piombo, al quale il Buonarroti fornì il supporto grafico per la progettazione, in particolare per la Flagellazione, nella quale il pittore veneziano adottò la tecnica dell’olio su muro.

La possibilità di un’attenta e prolungata ricognizione ravvicinata dei dipinti nella loro interezza durante il citato cantiere conservativo ha prodotto una notevole messe di dati tecnici, a seguito dei quali la Real Academia de España ha maturato l’idea del prossimo convegno internazionale per fare il punto sulle tematiche relative alla tecnica del pittore veneziano, ai suoi rapporti con l’ambiente artistico romano, in particolare con Michelangelo, e alla sua committenza.

Inoltre il convegno, che si terrà il 13 e 14 maggio 2009 la presso Real Academia de España, consentirà un bilancio degli studi su Sebastiano del Piombo, che hanno avuto notevole impulso dalla recente esposizione monografica (Roma, Palazzo di Venezia, 8 febbraio-18 maggio 2008; Berlino Gemäldegalerie, 28 giugno-28 settembre 2008).

Il fitto programma di queste due giornate, suddiviso in cinque sessioni (Il contesto storico e l’ambiente artistico; Dipingere a olio su pietra e su muro; I dipinti per San Pietro in Montorio; I dipinti murali di Sebastiano a Roma; Altri dipinti di Sebastiano), vedrà la partecipazione di studiosi ed esperti provenienti dalle più importanti istituzioni museali europee (Prado, Uffizi, Louvre, Gemäldegalerie di Berlino, Musei Vaticani, The National Gallery of London, Museo di Capodimonte, Galleria Doria Pamphilj), da soprintendenze, istituti di ricerca, università italiane e spagnole e dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.