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Sebastiano Sofia – Ariel
Ariel, prima personale di Sebastiano Sofia (Verona, 1986) ospitata da CAR DRDE, è un’indagine dichiarata sulla trasformazione e le potenzialità molteplici della materia scultorea, su i confini fragili tra natura e artificio, sul potere del desiderio.
Comunicato stampa
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“Noi fummo interi”, dice Platone, “e il desiderio dell'antica unità così come la sua ricerca ha per nome Eros” il quale cercando di far uno ciò che è due, “cerca di medicar l'umana natura”.
Ariel, prima personale di Sebastiano Sofia ospitata da CAR DRDE, è un'indagine dichiarata sulla trasformazione e le potenzialità molteplici della materia scultorea, su i confini fragili tra natura e artificio, sul potere del desiderio.
La Sirena, nella sua composizione mista di donna e pesce, è qui l'emblema della "fase transitoria" entro la quale tutto può accadere.
Il motore di questa metamorfosi è proprio quell'antico anelito, in una sua declinazione sofferta ma appassionata, dove la materia, amata e poi corrotta, viene continuamente discussa ma rimane intrisa di quell'aspettativa irrisolta che caratterizza il tentativo.
Il desiderio è instabile, capriccioso, Sofia lo incarna, è una forza alla quale lascia spazio, un'energia fluida che nella sua duplice natura di maligna e benigna si rivela sempre prolifica. In questo processo l'artista si pone come strumento intermedio, diviene egli stesso l'ibrido di cui vuol essere artefice.
La sua ricerca è ininterrotta, ha come meta principe il raggiungimento del 3 come somma di 1+1, la riscoperta dell'ente ermafrodita (femmina e maschio, carne e pesce) a cui si vuole restituire l'originaria dignità ontologica.
Come un inconsueto demiurgo Sofia si relaziona con l'opera che nel suo farsi rimane sempre aperta: scivolosa, quasi urticante, è una donna intrigante difficile da corteggiare, o un uomo schivo impossibile da avvicinare. La forma rimane sospesa, l'opera non è mai realmente conclusa, resta imperfetta ma vibrante, sfuggente, come la Sirena che morendo torna ad essere schiuma nel mare.
Valentina Lacinio per S.S.
Ariel, prima personale di Sebastiano Sofia ospitata da CAR DRDE, è un'indagine dichiarata sulla trasformazione e le potenzialità molteplici della materia scultorea, su i confini fragili tra natura e artificio, sul potere del desiderio.
La Sirena, nella sua composizione mista di donna e pesce, è qui l'emblema della "fase transitoria" entro la quale tutto può accadere.
Il motore di questa metamorfosi è proprio quell'antico anelito, in una sua declinazione sofferta ma appassionata, dove la materia, amata e poi corrotta, viene continuamente discussa ma rimane intrisa di quell'aspettativa irrisolta che caratterizza il tentativo.
Il desiderio è instabile, capriccioso, Sofia lo incarna, è una forza alla quale lascia spazio, un'energia fluida che nella sua duplice natura di maligna e benigna si rivela sempre prolifica. In questo processo l'artista si pone come strumento intermedio, diviene egli stesso l'ibrido di cui vuol essere artefice.
La sua ricerca è ininterrotta, ha come meta principe il raggiungimento del 3 come somma di 1+1, la riscoperta dell'ente ermafrodita (femmina e maschio, carne e pesce) a cui si vuole restituire l'originaria dignità ontologica.
Come un inconsueto demiurgo Sofia si relaziona con l'opera che nel suo farsi rimane sempre aperta: scivolosa, quasi urticante, è una donna intrigante difficile da corteggiare, o un uomo schivo impossibile da avvicinare. La forma rimane sospesa, l'opera non è mai realmente conclusa, resta imperfetta ma vibrante, sfuggente, come la Sirena che morendo torna ad essere schiuma nel mare.
Valentina Lacinio per S.S.
24
settembre 2016
Sebastiano Sofia – Ariel
Dal 24 settembre al 05 novembre 2016
arte contemporanea
Location
CAR DRDE
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Bologna, Via Azzo Gardino, 14a, (Bologna)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato ore 15-19,30
Vernissage
24 Settembre 2016, ore 18
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