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Second skin
La contemporaneità è mancanza di punti di riferimento e la mutevolezza diviene così l’unica scelta stabile. La “seconda pelle” è allora una sorta di proiezione che dall’interno si rivolge all’esteriorità, un qualcosa però di non definitivo, di non riducibile in definizioni chiuse. Questi i temi attorno a cui si snoda la riflessione di “Second skin”, una rappresentazione provocatoria dell’identità, fortemente collegata alla ricerca di se stessi.
Comunicato stampa
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Hanno inizio le grandi mostre di arte contemporanea targate TRA - Treviso Ricerca Arte, l’associazione trevigiana che promuove l’arte moderna e contemporanea.
Il primo importante appuntamento è “SECOND SKIN”, mostra a cura di Valerio Dehò, che si svolgerà allo Spazio Paraggi di Treviso dal 9 maggio al 27 giugno 2009, con inaugurazione il 9 maggio 2009.
La contemporaneità è mancanza di punti di riferimento e la mutevolezza diviene così l’unica scelta stabile. La "seconda pelle" è allora una sorta di proiezione che dall’interno si rivolge all’esteriorità, un qualcosa però di non definitivo, di non riducibile in definizioni chiuse. Questi i temi attorno a cui si snoda la riflessione di “SECOND SKIN”, una rappresentazione provocatoria dell’identità, fortemente collegata alla ricerca di se stessi.
In Gligorov, ogni opera è la scoperta di una nuova dimensione, di un altro aspetto e di un’altra natura di cui l’uomo rivela il senso e porta un segno indelebile nella propria esperienza.
Nel mondo contemporaneo, quello che le persone fanno è di cercare di capire cosa e chi sono. Pochi lo sanno, la maggioranza erra tra le varie identità che la società fornisce sotto forma di merce: la manipolazione estetica a cui Orlan sottopone il proprio volto, trasformandolo e mettendone in evidenza il risvolto mostruoso e inquietante, è il segno dei tempi in cui siamo immersi, in cui l’individuo è condotto direttamente al centro della mutevolezza e dell’artificialità sintetica.
Corpo e vestito non sono più distinguibili: Nicole Tran Ba Vang usa il corpo come una superficie assorbente, come supporto per il segno e spazio architettonico dell’opera, per mostrare non senza ironia, il paradossale camaleontismo umano nell’adeguarsi agli stili, alle forme e alle tendenze. Anche Miwa Yanagi nei suoi lavori affronta il corpo come un valore spaziale, cromatico, compositivo e formale, un’unità replicabile su cui costruire accumulo, dispersione e uniformazione ad un contesto.
È l'arte la forma di comunicazione simbolica con il futuro e con ciò che non è immediatamente percepibile. Ed è proprio la riflessione sul tempo che caratterizza la ricerca artistica di Urs Lüthi: il tempo, in questa prospettiva, ha un ruolo fondamentale, e non solo nella sua componente degenerativa, come negli autoritratti sull’invecchiamento, ma anche nella sovrapposizione infinita del suo scorrere, nell’accumulo, e nella nostalgia degli sguardi e delle forme. E ancora, le preformance di Vanessa Beecroft rappresentano una sintesi di equilibrio e architettura dell’opera, che concepita come un evento dalla forma e dalla struttura stabilita, si offre come messa in scena di un’indagine sul rapporto tra persona e contesto, sulla moltiplicazione dell' individuo e la sua relazione con il tempo.
Il corpo resta un limite, l'ultimo urlo possibile per avvicinarci alla verità. Seconda, terza, quarta pelle... il corpo mutante oggi è l'unica forma di permanenza e di certezza.
L’arte contemporanea riflette quindi il paradosso di Oscar Wilde “Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze”: possiamo solo fidarci delle apparenze, anche se queste sono tantissime, anche se cambiano continuamente, anche se sappiamo che sono tali e non potranno mai cambiare. Viviamo all’interno del verosimile e non del vero, viviamo all’interno di un simulacro e presupponiamo che all’esterno esista qualcosa di reale. Ma non possiamo esserne sicuri: restiamo in attesa dell’ennesima "seconda pelle" che ci inviteranno ad indossare, aspettando sempre quella che ci appartiene veramente.
Attorno alla mostra “SECOND SKIN” gravitano una serie di appuntamenti che coinvolgeranno la città.
Una “performance in vetrina” presso il negozio COIN, la proiezione del film “Prêt-à-Porter" di Robert Altman e una conferenza dal titolo “Arte e creatività come fondamento per la ricerca e il miglioramento dei prodotti industriali”, a cura del Centro di Formazione Management del Terziario: questi gli appuntamenti in occasione della mostra “SECOND SKIN”, organizzati da TRA.
Il primo importante appuntamento è “SECOND SKIN”, mostra a cura di Valerio Dehò, che si svolgerà allo Spazio Paraggi di Treviso dal 9 maggio al 27 giugno 2009, con inaugurazione il 9 maggio 2009.
La contemporaneità è mancanza di punti di riferimento e la mutevolezza diviene così l’unica scelta stabile. La "seconda pelle" è allora una sorta di proiezione che dall’interno si rivolge all’esteriorità, un qualcosa però di non definitivo, di non riducibile in definizioni chiuse. Questi i temi attorno a cui si snoda la riflessione di “SECOND SKIN”, una rappresentazione provocatoria dell’identità, fortemente collegata alla ricerca di se stessi.
In Gligorov, ogni opera è la scoperta di una nuova dimensione, di un altro aspetto e di un’altra natura di cui l’uomo rivela il senso e porta un segno indelebile nella propria esperienza.
Nel mondo contemporaneo, quello che le persone fanno è di cercare di capire cosa e chi sono. Pochi lo sanno, la maggioranza erra tra le varie identità che la società fornisce sotto forma di merce: la manipolazione estetica a cui Orlan sottopone il proprio volto, trasformandolo e mettendone in evidenza il risvolto mostruoso e inquietante, è il segno dei tempi in cui siamo immersi, in cui l’individuo è condotto direttamente al centro della mutevolezza e dell’artificialità sintetica.
Corpo e vestito non sono più distinguibili: Nicole Tran Ba Vang usa il corpo come una superficie assorbente, come supporto per il segno e spazio architettonico dell’opera, per mostrare non senza ironia, il paradossale camaleontismo umano nell’adeguarsi agli stili, alle forme e alle tendenze. Anche Miwa Yanagi nei suoi lavori affronta il corpo come un valore spaziale, cromatico, compositivo e formale, un’unità replicabile su cui costruire accumulo, dispersione e uniformazione ad un contesto.
È l'arte la forma di comunicazione simbolica con il futuro e con ciò che non è immediatamente percepibile. Ed è proprio la riflessione sul tempo che caratterizza la ricerca artistica di Urs Lüthi: il tempo, in questa prospettiva, ha un ruolo fondamentale, e non solo nella sua componente degenerativa, come negli autoritratti sull’invecchiamento, ma anche nella sovrapposizione infinita del suo scorrere, nell’accumulo, e nella nostalgia degli sguardi e delle forme. E ancora, le preformance di Vanessa Beecroft rappresentano una sintesi di equilibrio e architettura dell’opera, che concepita come un evento dalla forma e dalla struttura stabilita, si offre come messa in scena di un’indagine sul rapporto tra persona e contesto, sulla moltiplicazione dell' individuo e la sua relazione con il tempo.
Il corpo resta un limite, l'ultimo urlo possibile per avvicinarci alla verità. Seconda, terza, quarta pelle... il corpo mutante oggi è l'unica forma di permanenza e di certezza.
L’arte contemporanea riflette quindi il paradosso di Oscar Wilde “Solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze”: possiamo solo fidarci delle apparenze, anche se queste sono tantissime, anche se cambiano continuamente, anche se sappiamo che sono tali e non potranno mai cambiare. Viviamo all’interno del verosimile e non del vero, viviamo all’interno di un simulacro e presupponiamo che all’esterno esista qualcosa di reale. Ma non possiamo esserne sicuri: restiamo in attesa dell’ennesima "seconda pelle" che ci inviteranno ad indossare, aspettando sempre quella che ci appartiene veramente.
Attorno alla mostra “SECOND SKIN” gravitano una serie di appuntamenti che coinvolgeranno la città.
Una “performance in vetrina” presso il negozio COIN, la proiezione del film “Prêt-à-Porter" di Robert Altman e una conferenza dal titolo “Arte e creatività come fondamento per la ricerca e il miglioramento dei prodotti industriali”, a cura del Centro di Formazione Management del Terziario: questi gli appuntamenti in occasione della mostra “SECOND SKIN”, organizzati da TRA.
09
maggio 2009
Second skin
Dal 09 maggio al 26 giugno 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO PARAGGI
Treviso, Via Pescatori, 23, (Treviso)
Treviso, Via Pescatori, 23, (Treviso)
Orario di apertura
dal mercoledì al sabato, dalle ore 16.30 alle 20.00
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 18,30
Sito web
www.trevisoricercaarte.org
Ufficio stampa
DASLER
Autore
Curatore