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SEE INTO THE TREES
Niels Shoe Meulman, graffiti artist dei più influenti della sua generazione e Devon Schoemaker, fotografa, presentano il risultato di una residenza d’artista in un bosco dell’appennino reggiano, dove la natura è intervenuta sulle opere da terzo attore.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SPAZIOC21 è lieta di presentare SEE INTO THE TREES di Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker.
La mostra si terrà dal 26 apr 2024 - 09 giu 2024 presso la sede di Palazzo Brami, via Emilia San Pietro 21 a Reggio Emilia.
In occasione della 19^ edizione del Festival di Fotografia Europea, lo SpazioC21 presenta la mostra SEE INTO THE TREES di Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker, risultato di una residenza dei due artisti nel bosco del Cavazzone di Viano, località sita sulle prime colline dell’Appennino reggiano, nell’autunno del 2023.
Il progetto di Shoe e Devon comprende in se stesso sia il rapporto di forza tra l’uomo e la natura che il tema della ricerca introspettiva dell’essere umano nella natura stessa.
Da un lato svela la potenza della natura che interviene sulla fisicità, sull’emotività e sulla creatività dell’artista, dall’altro libera i sentimenti di quest’ultimo nel processo di connessione con le manifestazioni concrete della natura che lo circonda, la flora, la fauna, i minerali e la meteorologia.
Nelle opere presentate in mostra, la natura si svela e si cela in bianco e nero all’occhio di Devon mentre dialoga con il gesto pittorico e calligrafico di Shoe, con il quale co-genera l’opera d’arte stessa.
L’esperienza nel bosco del Cavazzone è originale ma non è nuova né per Devon, la cui ricerca sulla natura ha radici nelle prime esperienze fotografiche in accademia, né per Shoe, che è cresciuto artisticamente dipingendo spazi outdoor, ancorchè urbani. Come nelle città il graffito è una presenza effimera che cambia col trascorrere del tempo, così la natura interviene come ulteriore attore nelle opere realizzate nel bosco da Shoe, uno tra i più influenti graffiti artist europei.
Il segno di Shoe, realizzato con materiale organico su carta cotone, viene immorta- lato dallo scatto di Devon che è capace di catturare su lastre di vetro la luce e le infinite emozioni che scaturiscono da questa esperienza primordiale e trascendente.
Se da un lato la camera oscura restituisce la memoria e l’intensità dell’esperienza, le carte rimaste per mesi tra le vive creature del bosco si arricchiscono e cambiano, fino alla raccolta di febbraio quando assumono il ruolo di opera d’arte ed incorniciate entrano a pieno diritto a far parte della mostra insieme ai lavori a quattro mani dei due artisti.
Il libro fotografico SEE INTO THE TREES edito da NEXTSTEPS21 in occasione della mostra e realizzato dagli stessi autori Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker con la collaborazione di Alessandro Bonori, testimonia la magia di questa esperienza metafisica.
Inaugurazione 27 Apr 2024 h 17
SPAZIOC21
Via Emilia San Pietro 21 42121 Reggio Emilia
Orario al pubblico mar-sab 10-13 e 15-18
Per info e appuntamento
Sandra Varisco +39 3474613074
info@spazioc21.com www.spazioc21.com
Insta: spazioc21 nielsshoemeulman koningdevon vittorioparisi
Testo critico di Vittorio Parisi
Immaginiamo di camminare in un bosco e di imbatterci in qualcosa che, a prima vista, non sembra appartenere a quel luogo. Notiamo subito che si tratta di grandi fogli di carta. Alcuni sono tesi tra due alberi, altri sembrano cingere i tronchi o pendere dai rami. Altri ancora giacciono al suolo, probabilmente caduti, ricoperti da fogliame e da piccoli mucchi di terra.
A suscitare la nostra curiosità sono soprattutto i segni che quei fogli portano in dote al nostro sguardo: riconosciamo il passaggio di ampie pennellate liquide, di schizzi e di sgocciolature, in alcuni ci sembra di scorgere addirittura delle lettere. Appuriamo quindi che tutto ciò non può essere certo il frutto del caso, ma di un gesto volontario, un gesto creativo, e che quelle che vediamo davanti e tutt'intorno a noi sono opere, organizzate secondo una logica di allestimento. In altre parole, una mostra. Una mostra da visitare e da vedere fra gli alberi e negli alberi.
È al bosco del Cavazzone che l!artista olandese Niels Shoe Meulman ha delegato la parte più importante della sua mostra: quella della finalizzazione delle opere. In quello stesso bosco, le fotografie su lastra di Devon Schoemaker hanno preso forma per restituirci il gesto dell!artista. Questo gesto ha una conseguenza cruciale: la mostra e le opere non sono più solo dell!artista, ma in egual misura del b sco e della moltitudine di esseri viventi che abitano quest!ultimo. Le opere finiscono per appartenere al bosco non meno di quanto non vi appartengano gli alberi e tutto il resto.
Non sorprende che Shoe abbia intrapreso questa strada. Per chi, come lui, proviene dal mondo del graffiti writing – e a maggior ragione se di quel mondo ha scritto un pezzo di storia – lasciare una tag in quella foresta di segni che è la città significa, in qualche modo, abbandonarla a un destino di cui il writer non sarà più padrone. A seconda dei casi, essa sarà cancellata o coperta da un!altra scritta, la superficie su cui è stata iscritta sarà ripristinata o distrutta, oppure, molto semplicemente, quella tag scomparirà negli anni, sbiadendo sotto l!effetto di innumerevoli soli e innumerevoli piogge.
Dal punto di vista di Shoe, lasciare un segno in una città – una pennellata, una parola, una lettera – non è così diverso dal farlo in un bosco. In entrambi i casi quel segno entra in relazione con altri segni, poco importa che essi siano quelli “naturali” lasciati dalle intemperie, dalle foglie cadute, dagli animali o dai funghi, o quelli “artificiali” dovuti all’azione di altri esseri umani. Solo conta, per essa, il rapporto collaborativo che l’artista instaura con lo spazio nel quale interviene, che non è più quello esclusivo e anestetizzante della galleria o del museo. Il bosco, come la città, è uno spazio in cui si entra per forza di cose in relazione con una comunità (umana, animale, vegetale, in altre parole: interspecifica) di creature e di creativi capaci, per mezzo della loro sola esistenza e delle interazioni reciproche tra le differenti esistenze, di trasformare il reale.
Questa esperienza noi non l’abbiamo fatta in prima persona e, per il momento, la stiamo solo immaginando. Eppure questo nostro immaginarla non è solo il frutto di una finzione della nostra mente. Le fotografie di Devon Schoemaker ci permettono di ricostruire le tappe della comunione creativa tra Shoe e il bosco del Cavazzone. Esse ci mostrano le opere e gli alberi. Talvolta entrambe le cose, e allora la luce che esse catturano flirta con l’astrazione, e lo spazio quadrangolare della fotografia diventa teatro di forme e composizioni nuove: in esso le opere e gli alberi sono una cosa sola, un luogo della mente dove i confini – tra gli alberi e i fogli, tra le pennellate di aceto balsamico e le foglie, tra le lettere e i rami – sono per sempre sospesi.
Le fotografie di Devon Schoemaker non nascono per documentare quello che è accaduto nel bosco, ma per trasformarlo a loro volta, per mezzo dello sguardo e della luce. Esse aggiungono un capitolo a quella metamorfosi, prendendo parte a un processo creativo in cui la collaborazione non avviene più solo tra specie diverse, ma anche tra diversi medium artistici. Il risultato è un palinsesto di segni: di pennellate che si aggiungono alla luce impressa sulla superficie, luce che mostra l’intreccio tra le pennellate nel bosco e i fogli, tra questi ultimi e gli alberi, tra tutto quanto concorre, nel qui ed ora dello scatto fotografico, a restituire sotto forme inedite l’esperienza metafisica e penetrativa del vedere negli alberi.
Biografia:
NIELS SHOE MEULMAN (Amsterdam, 1967) è un artista visivo, noto per i suoi dipinti gestuali che rivelano esperienze nei graffiti e nella calligrafia. Ha rivoluzionato l'arte della scrittura nel momento in cui ha avviato il movimento Calligraffiti, affermando che "una parola è un'immagine e la scrittura è pittura”. Da pioniere del writing, Shoe ha realizzato tag negli anni '80 a New York insieme ad artisti del calibro di Dondi White, Rammellzee e Keith Haring. Influenzato in egual misura dai pittori dell!Espressionismo Astratto e dagli artisti Pop, ha gradualmente trovato un modo unico per traslare la sua arte dalla strada alle gallerie e ai musei. Sperimentando con il medium tradizionale della pittura su tela, ma anche avventurandosi senza paura in altri ambiti come quello delle installazioni concettuali e della poesia, Niels Shoe Meulman continua a tracciare nuovi confini per il movimento artistico contemporaneo urbano globale.
Ha esposto sue opere in numerosi solo shows ed in molti musei internazionali ed è presente in importanti collezioni private. E' rappresentato dalle Gallerie Unruly (Amsterdam) e Magda Danysz (Parigi, Shangai e Londra).
DEVON SCHOEMAKER (Amsterdam, 1974) si e' diplomata all'Amsterdam Photo Academy nel 2012, e successivamente ha realizzato diverse mostre personali, interviste e pubblicazioni. Predilige esperienze solitarie con la sua fotocamera, dimenticandosi completamente del suo pubblico, ed è questa ambivalenza che caratterizza il suo lavoro: Devon coglie l'essenza della città, dove stress e caos fanno parte della vita quotidiana, ma è intrigata anche dalla natura di cui cattura la bellezza della crescita, le sagome, le forme, le luci e le ombre, così come il decadimento. Specializzata in fotografia su lastre in vetro preparate con gelatina - tecnica fotografica utilizzata dal 1873 - utilizza le originali fotocamere antiche in legno che le permettono di cogliere e sottolineare l!intensità dei contrasti. Grazie ai tempi dilatati dell!otturatore, necessari per catturare abbastanza luce, le sue immagini emanano una certa tranquillità ed colgono movimenti quasi irreali.
L'emulsione diventa parte integrante delle fotografie, introducendo alcune "imperfezioni" in grado di riflettere le caratteristiche del mondo reale, a volte nascosto ai nostri occhi.
La mostra si terrà dal 26 apr 2024 - 09 giu 2024 presso la sede di Palazzo Brami, via Emilia San Pietro 21 a Reggio Emilia.
In occasione della 19^ edizione del Festival di Fotografia Europea, lo SpazioC21 presenta la mostra SEE INTO THE TREES di Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker, risultato di una residenza dei due artisti nel bosco del Cavazzone di Viano, località sita sulle prime colline dell’Appennino reggiano, nell’autunno del 2023.
Il progetto di Shoe e Devon comprende in se stesso sia il rapporto di forza tra l’uomo e la natura che il tema della ricerca introspettiva dell’essere umano nella natura stessa.
Da un lato svela la potenza della natura che interviene sulla fisicità, sull’emotività e sulla creatività dell’artista, dall’altro libera i sentimenti di quest’ultimo nel processo di connessione con le manifestazioni concrete della natura che lo circonda, la flora, la fauna, i minerali e la meteorologia.
Nelle opere presentate in mostra, la natura si svela e si cela in bianco e nero all’occhio di Devon mentre dialoga con il gesto pittorico e calligrafico di Shoe, con il quale co-genera l’opera d’arte stessa.
L’esperienza nel bosco del Cavazzone è originale ma non è nuova né per Devon, la cui ricerca sulla natura ha radici nelle prime esperienze fotografiche in accademia, né per Shoe, che è cresciuto artisticamente dipingendo spazi outdoor, ancorchè urbani. Come nelle città il graffito è una presenza effimera che cambia col trascorrere del tempo, così la natura interviene come ulteriore attore nelle opere realizzate nel bosco da Shoe, uno tra i più influenti graffiti artist europei.
Il segno di Shoe, realizzato con materiale organico su carta cotone, viene immorta- lato dallo scatto di Devon che è capace di catturare su lastre di vetro la luce e le infinite emozioni che scaturiscono da questa esperienza primordiale e trascendente.
Se da un lato la camera oscura restituisce la memoria e l’intensità dell’esperienza, le carte rimaste per mesi tra le vive creature del bosco si arricchiscono e cambiano, fino alla raccolta di febbraio quando assumono il ruolo di opera d’arte ed incorniciate entrano a pieno diritto a far parte della mostra insieme ai lavori a quattro mani dei due artisti.
Il libro fotografico SEE INTO THE TREES edito da NEXTSTEPS21 in occasione della mostra e realizzato dagli stessi autori Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker con la collaborazione di Alessandro Bonori, testimonia la magia di questa esperienza metafisica.
Inaugurazione 27 Apr 2024 h 17
SPAZIOC21
Via Emilia San Pietro 21 42121 Reggio Emilia
Orario al pubblico mar-sab 10-13 e 15-18
Per info e appuntamento
Sandra Varisco +39 3474613074
info@spazioc21.com www.spazioc21.com
Insta: spazioc21 nielsshoemeulman koningdevon vittorioparisi
Testo critico di Vittorio Parisi
Immaginiamo di camminare in un bosco e di imbatterci in qualcosa che, a prima vista, non sembra appartenere a quel luogo. Notiamo subito che si tratta di grandi fogli di carta. Alcuni sono tesi tra due alberi, altri sembrano cingere i tronchi o pendere dai rami. Altri ancora giacciono al suolo, probabilmente caduti, ricoperti da fogliame e da piccoli mucchi di terra.
A suscitare la nostra curiosità sono soprattutto i segni che quei fogli portano in dote al nostro sguardo: riconosciamo il passaggio di ampie pennellate liquide, di schizzi e di sgocciolature, in alcuni ci sembra di scorgere addirittura delle lettere. Appuriamo quindi che tutto ciò non può essere certo il frutto del caso, ma di un gesto volontario, un gesto creativo, e che quelle che vediamo davanti e tutt'intorno a noi sono opere, organizzate secondo una logica di allestimento. In altre parole, una mostra. Una mostra da visitare e da vedere fra gli alberi e negli alberi.
È al bosco del Cavazzone che l!artista olandese Niels Shoe Meulman ha delegato la parte più importante della sua mostra: quella della finalizzazione delle opere. In quello stesso bosco, le fotografie su lastra di Devon Schoemaker hanno preso forma per restituirci il gesto dell!artista. Questo gesto ha una conseguenza cruciale: la mostra e le opere non sono più solo dell!artista, ma in egual misura del b sco e della moltitudine di esseri viventi che abitano quest!ultimo. Le opere finiscono per appartenere al bosco non meno di quanto non vi appartengano gli alberi e tutto il resto.
Non sorprende che Shoe abbia intrapreso questa strada. Per chi, come lui, proviene dal mondo del graffiti writing – e a maggior ragione se di quel mondo ha scritto un pezzo di storia – lasciare una tag in quella foresta di segni che è la città significa, in qualche modo, abbandonarla a un destino di cui il writer non sarà più padrone. A seconda dei casi, essa sarà cancellata o coperta da un!altra scritta, la superficie su cui è stata iscritta sarà ripristinata o distrutta, oppure, molto semplicemente, quella tag scomparirà negli anni, sbiadendo sotto l!effetto di innumerevoli soli e innumerevoli piogge.
Dal punto di vista di Shoe, lasciare un segno in una città – una pennellata, una parola, una lettera – non è così diverso dal farlo in un bosco. In entrambi i casi quel segno entra in relazione con altri segni, poco importa che essi siano quelli “naturali” lasciati dalle intemperie, dalle foglie cadute, dagli animali o dai funghi, o quelli “artificiali” dovuti all’azione di altri esseri umani. Solo conta, per essa, il rapporto collaborativo che l’artista instaura con lo spazio nel quale interviene, che non è più quello esclusivo e anestetizzante della galleria o del museo. Il bosco, come la città, è uno spazio in cui si entra per forza di cose in relazione con una comunità (umana, animale, vegetale, in altre parole: interspecifica) di creature e di creativi capaci, per mezzo della loro sola esistenza e delle interazioni reciproche tra le differenti esistenze, di trasformare il reale.
Questa esperienza noi non l’abbiamo fatta in prima persona e, per il momento, la stiamo solo immaginando. Eppure questo nostro immaginarla non è solo il frutto di una finzione della nostra mente. Le fotografie di Devon Schoemaker ci permettono di ricostruire le tappe della comunione creativa tra Shoe e il bosco del Cavazzone. Esse ci mostrano le opere e gli alberi. Talvolta entrambe le cose, e allora la luce che esse catturano flirta con l’astrazione, e lo spazio quadrangolare della fotografia diventa teatro di forme e composizioni nuove: in esso le opere e gli alberi sono una cosa sola, un luogo della mente dove i confini – tra gli alberi e i fogli, tra le pennellate di aceto balsamico e le foglie, tra le lettere e i rami – sono per sempre sospesi.
Le fotografie di Devon Schoemaker non nascono per documentare quello che è accaduto nel bosco, ma per trasformarlo a loro volta, per mezzo dello sguardo e della luce. Esse aggiungono un capitolo a quella metamorfosi, prendendo parte a un processo creativo in cui la collaborazione non avviene più solo tra specie diverse, ma anche tra diversi medium artistici. Il risultato è un palinsesto di segni: di pennellate che si aggiungono alla luce impressa sulla superficie, luce che mostra l’intreccio tra le pennellate nel bosco e i fogli, tra questi ultimi e gli alberi, tra tutto quanto concorre, nel qui ed ora dello scatto fotografico, a restituire sotto forme inedite l’esperienza metafisica e penetrativa del vedere negli alberi.
Biografia:
NIELS SHOE MEULMAN (Amsterdam, 1967) è un artista visivo, noto per i suoi dipinti gestuali che rivelano esperienze nei graffiti e nella calligrafia. Ha rivoluzionato l'arte della scrittura nel momento in cui ha avviato il movimento Calligraffiti, affermando che "una parola è un'immagine e la scrittura è pittura”. Da pioniere del writing, Shoe ha realizzato tag negli anni '80 a New York insieme ad artisti del calibro di Dondi White, Rammellzee e Keith Haring. Influenzato in egual misura dai pittori dell!Espressionismo Astratto e dagli artisti Pop, ha gradualmente trovato un modo unico per traslare la sua arte dalla strada alle gallerie e ai musei. Sperimentando con il medium tradizionale della pittura su tela, ma anche avventurandosi senza paura in altri ambiti come quello delle installazioni concettuali e della poesia, Niels Shoe Meulman continua a tracciare nuovi confini per il movimento artistico contemporaneo urbano globale.
Ha esposto sue opere in numerosi solo shows ed in molti musei internazionali ed è presente in importanti collezioni private. E' rappresentato dalle Gallerie Unruly (Amsterdam) e Magda Danysz (Parigi, Shangai e Londra).
DEVON SCHOEMAKER (Amsterdam, 1974) si e' diplomata all'Amsterdam Photo Academy nel 2012, e successivamente ha realizzato diverse mostre personali, interviste e pubblicazioni. Predilige esperienze solitarie con la sua fotocamera, dimenticandosi completamente del suo pubblico, ed è questa ambivalenza che caratterizza il suo lavoro: Devon coglie l'essenza della città, dove stress e caos fanno parte della vita quotidiana, ma è intrigata anche dalla natura di cui cattura la bellezza della crescita, le sagome, le forme, le luci e le ombre, così come il decadimento. Specializzata in fotografia su lastre in vetro preparate con gelatina - tecnica fotografica utilizzata dal 1873 - utilizza le originali fotocamere antiche in legno che le permettono di cogliere e sottolineare l!intensità dei contrasti. Grazie ai tempi dilatati dell!otturatore, necessari per catturare abbastanza luce, le sue immagini emanano una certa tranquillità ed colgono movimenti quasi irreali.
L'emulsione diventa parte integrante delle fotografie, introducendo alcune "imperfezioni" in grado di riflettere le caratteristiche del mondo reale, a volte nascosto ai nostri occhi.
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aprile 2024
SEE INTO THE TREES
Dal 27 aprile al 09 giugno 2024
arte contemporanea
fotografia
fotografia
Location
SpazioC21
Reggio Emilia, Via Emilia San Pietro, 21, (RE)
Reggio Emilia, Via Emilia San Pietro, 21, (RE)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10-13 e 15-18
Vernissage
27 Aprile 2024, h 17
Sito web
Editore
NEXTSTEPS21
Ufficio stampa
SPAZIOC21
Autore
Autore testo critico
Produzione organizzazione