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Sefora Pons – Innesti di assenze e botanica
In mostra 30 disegni e alcune ceramiche, ritratti di volti dagli occhi chiusi in cui vediamo sbocciare un delicato e meraviglioso erbario onirico. In un mondo frenetico, le giovani donne di Sefora prendono una pausa dall’esistenza, ospitando in esse piante, insetti e pesci. Attorno, solo candore.
Comunicato stampa
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Sabato 17 novembre alle ore 17.00 presso la Galleria Losano Associazione Arte e Cultura di Pinerolo verrà inaugurata la mostra “Innesti di assenze e botanica”, con disegni e ceramiche di Sefora Pons.
Una selezione di disegni a grafite con inserti a foglia e fili dorati, che rappresentano la produzione di un intero anno e saranno presentati per la prima volta al pubblico in questa interessante mostra.
Innesti rappresenta l’evoluzione più recente dei lavori di Sefora, sempre in continuità con le Symbiosis, sono il racconto del dialogo tra l’essere umano e l’ambiente che lo circonda, del continuo scambio con la natura, a volte dolce, a volte inquietante. Sta all’occhio di chi guarda cogliere il tenero o il terrificante. Figure bambine in bilico tra bellezza, gioia, lacrime e malinconia.
In questo nuovo ciclo di opere, l’artista ha abbandonato i colori, utilizzando solo la grafite per cercare le infinite sfumature dei grigi, sapientemente caratterizzati da eleganti inserti dorati, in un’atmosfera di bianco silente.
Questo ha pensato Enrico Challier, amico e artista che tra i primi ha visto le sue opere e inaspettatamente si è offerto di presentare questa mostra: “La prima volta in cui ho visto le opere di Sefora Pons ho pensato alla neve. Al modo lento in cui un fiocco di neve conclude il suo viaggio posandosi delicato sulla terra. Con la medesima dolcezza i suoi visi, le sue sculture, le sue meravigliose espressioni di natura mi sono entrate nell’anima e lì sono rimaste. Chi vuole accostarsi al mondo artistico di Sefora Pons deve farlo in silenzio, poiché solo una anche minima forma di raccoglimento può permetterci di entrare nello spazio infinitesimo che si trova tra un battito di ciglia e l’altro.
E proprio di questo si tratta. L’artista è riuscita a cogliere l’essenza di questo magico momento, simbolo di continua morte e rinascita, del rapporto simbiotico e mai completamente svelato tra vivere e morire.
Le opere di Sefora sono realizzate con una tecnica molto personale e inconfondibile, in cui la lucentezza metallica della grafite e la porosità leggera della carta si compenetrano in un equilibrio perfetto e sospeso, talvolta arricchito dalla composta eleganza di un filo dorato. Davanti ai suoi disegni ho spesso avuto la sensazione che il rapporto tra il tratto della matita e il bianco della carta fosse una strana, preziosa, forma di Amore. E pertanto non è stato difficile essere rapito dalla loro assoluta bellezza e dall’intensità che trasforma l’ambiente circostante.”
In mostra una trentina di disegni e alcune ceramiche, caratterizzate dal suoi personaggi dove i volti hanno gli occhi chiusi e in loro vediamo sbocciare un delicato e meraviglioso erbario onirico, composto da una natura reale come la botanica ma fatto di sogni come le assenze.
E saranno loro, in maniera sorprendentemente semplice e naturale, a venirvi incontro non lasciandovi indifferenti.
I legni di appoggio di Andrea Bouquet
Verranno presentati alcuni “capi d’opera” del falegname designer Andrea Bouquet, che dialogheranno con i disegni ed in particolare con le ceramiche esposte in mostra. La forte assonanza tematica che contraddistingue l’arte di Sefora e Andrea, ha dato origine ad un suggestivo allestimento. Una Wunderkammer in cui troviamo naturalia, elementi che la natura stessa fornisce, sapientemente selezionati perché portano in sé qualcosa di eccezionale, come, ad esempio, essenze, rami o addirittura delle spine di acacia, raccolte ad una ad una, piallate ed incollate sulle superfici di un monetiere e riutilizzate con lo stesso principio della natura: la protezione di una gemma, in questo, caso del prezioso manufatto.
Sefora Pons cresce a Massello, un piccolo paese delle Alpi piemontesi in Provincia di Torino. Il rapporto con il luogo d’origine è intenso: «Non so se tra i boschi della mia infanzia trovo davvero ispirazione – riflette – quel che è certo è che non posso starne lontana troppo a lungo. Ritornare è un bisogno». Dalle origini valdesi Sefora eredita il senso di ribellione tipico di un popolo perseguitato per secoli e lo sfrutta per raccontarsi in modo originale e diretto attraverso la sua arte. Una voce non convenzionale e di rottura nel panorama artistico del surreale. Nonostante una vita intensa, a Sefora l’ispirazione arriva ancora quasi per magia: «Spesso le idee nascono mentre dormo. Vedo l’immagine e la realizzo. A volte i concetti mi girano in testa anche per anni ma devo aspettare quell’illuminazione notturna per renderli concreti». Un mondo a metà tra i boschi dei ricordi d’infanzia e un Giappone onirico, la cui cultura influenza l’opera dell’artista. E che si tratti di disegni, quadri ricamati o di ceramica, per Sefora: «Nonostante la tematica possa sembrare a volte un po’ cruda vorrei far star bene le persone attraverso la mia arte. I miei lavori mi rappresentano. E quando me ne separo dono una parte di me».
Sefora Pons è inserita nel contesto europeo degli artisti del surreale. Ha esposto i suoi lavori a Parigi, Milano, Torino, Los Angeles, Montreal.
Con cortese preghiera di pubblicazione
Una selezione di disegni a grafite con inserti a foglia e fili dorati, che rappresentano la produzione di un intero anno e saranno presentati per la prima volta al pubblico in questa interessante mostra.
Innesti rappresenta l’evoluzione più recente dei lavori di Sefora, sempre in continuità con le Symbiosis, sono il racconto del dialogo tra l’essere umano e l’ambiente che lo circonda, del continuo scambio con la natura, a volte dolce, a volte inquietante. Sta all’occhio di chi guarda cogliere il tenero o il terrificante. Figure bambine in bilico tra bellezza, gioia, lacrime e malinconia.
In questo nuovo ciclo di opere, l’artista ha abbandonato i colori, utilizzando solo la grafite per cercare le infinite sfumature dei grigi, sapientemente caratterizzati da eleganti inserti dorati, in un’atmosfera di bianco silente.
Questo ha pensato Enrico Challier, amico e artista che tra i primi ha visto le sue opere e inaspettatamente si è offerto di presentare questa mostra: “La prima volta in cui ho visto le opere di Sefora Pons ho pensato alla neve. Al modo lento in cui un fiocco di neve conclude il suo viaggio posandosi delicato sulla terra. Con la medesima dolcezza i suoi visi, le sue sculture, le sue meravigliose espressioni di natura mi sono entrate nell’anima e lì sono rimaste. Chi vuole accostarsi al mondo artistico di Sefora Pons deve farlo in silenzio, poiché solo una anche minima forma di raccoglimento può permetterci di entrare nello spazio infinitesimo che si trova tra un battito di ciglia e l’altro.
E proprio di questo si tratta. L’artista è riuscita a cogliere l’essenza di questo magico momento, simbolo di continua morte e rinascita, del rapporto simbiotico e mai completamente svelato tra vivere e morire.
Le opere di Sefora sono realizzate con una tecnica molto personale e inconfondibile, in cui la lucentezza metallica della grafite e la porosità leggera della carta si compenetrano in un equilibrio perfetto e sospeso, talvolta arricchito dalla composta eleganza di un filo dorato. Davanti ai suoi disegni ho spesso avuto la sensazione che il rapporto tra il tratto della matita e il bianco della carta fosse una strana, preziosa, forma di Amore. E pertanto non è stato difficile essere rapito dalla loro assoluta bellezza e dall’intensità che trasforma l’ambiente circostante.”
In mostra una trentina di disegni e alcune ceramiche, caratterizzate dal suoi personaggi dove i volti hanno gli occhi chiusi e in loro vediamo sbocciare un delicato e meraviglioso erbario onirico, composto da una natura reale come la botanica ma fatto di sogni come le assenze.
E saranno loro, in maniera sorprendentemente semplice e naturale, a venirvi incontro non lasciandovi indifferenti.
I legni di appoggio di Andrea Bouquet
Verranno presentati alcuni “capi d’opera” del falegname designer Andrea Bouquet, che dialogheranno con i disegni ed in particolare con le ceramiche esposte in mostra. La forte assonanza tematica che contraddistingue l’arte di Sefora e Andrea, ha dato origine ad un suggestivo allestimento. Una Wunderkammer in cui troviamo naturalia, elementi che la natura stessa fornisce, sapientemente selezionati perché portano in sé qualcosa di eccezionale, come, ad esempio, essenze, rami o addirittura delle spine di acacia, raccolte ad una ad una, piallate ed incollate sulle superfici di un monetiere e riutilizzate con lo stesso principio della natura: la protezione di una gemma, in questo, caso del prezioso manufatto.
Sefora Pons cresce a Massello, un piccolo paese delle Alpi piemontesi in Provincia di Torino. Il rapporto con il luogo d’origine è intenso: «Non so se tra i boschi della mia infanzia trovo davvero ispirazione – riflette – quel che è certo è che non posso starne lontana troppo a lungo. Ritornare è un bisogno». Dalle origini valdesi Sefora eredita il senso di ribellione tipico di un popolo perseguitato per secoli e lo sfrutta per raccontarsi in modo originale e diretto attraverso la sua arte. Una voce non convenzionale e di rottura nel panorama artistico del surreale. Nonostante una vita intensa, a Sefora l’ispirazione arriva ancora quasi per magia: «Spesso le idee nascono mentre dormo. Vedo l’immagine e la realizzo. A volte i concetti mi girano in testa anche per anni ma devo aspettare quell’illuminazione notturna per renderli concreti». Un mondo a metà tra i boschi dei ricordi d’infanzia e un Giappone onirico, la cui cultura influenza l’opera dell’artista. E che si tratti di disegni, quadri ricamati o di ceramica, per Sefora: «Nonostante la tematica possa sembrare a volte un po’ cruda vorrei far star bene le persone attraverso la mia arte. I miei lavori mi rappresentano. E quando me ne separo dono una parte di me».
Sefora Pons è inserita nel contesto europeo degli artisti del surreale. Ha esposto i suoi lavori a Parigi, Milano, Torino, Los Angeles, Montreal.
Con cortese preghiera di pubblicazione
17
novembre 2018
Sefora Pons – Innesti di assenze e botanica
Dal 17 novembre al 23 dicembre 2018
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA LOSANO ASSOCIAZIONE ARTE E CULTURA
Pinerolo, Via Savoia, 33, (Torino)
Pinerolo, Via Savoia, 33, (Torino)
Orario di apertura
Feriali: 16-19
Sabato e festivi: 10-12 e 16-19
Lunedì chiuso
Vernissage
17 Novembre 2018, Ore 17.00
Autore