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Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte
Scopo della mostra è consentire la visione di un gruppo di significative opere lombarde del XVII secolo, in massima parte restaurate negli ultimi decenni con finanziamenti ministeriali e di privati, normalmente sottratte all’attuale percorso espositivo. La selezione presentata, comprendente 46 opere, privilegia i dipinti di grande formato, difficilmente movimentabili al di fuori del circuito del museo; ben 21 sono i dipinti dai depositi interni ed esterni di Brera, tutti destinati ad essere esposti nel futuro progetto museale denominato “Grande Brera”.
Comunicato stampa
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La Pinacoteca di Brera possiede un ingente patrimonio di dipinti dei principali protagonisti del Seicento lombardo, realizzati a partire dall’età di Federico Borromeo fino alla successiva stagione barocca e alla svolta classicista della seconda Accademia Ambrosiana: per ragioni di spazio però la sezione ad essi dedicata nel percorso museale ne presenta un numero molto ridotto.
Scopo principale di questa mostra è dunque di consentire la visione da parte del pubblico di un gruppo piuttosto nutrito di significative opere lombarde del XVII secolo, in massima parte restaurate negli ultimi decenni con finanziamenti ministeriali e di privati, normalmente sottratte all’attuale percorso espositivo. La selezione presentata, comprendente 46 opere, tende a privilegiare i dipinti di grande formato, difficilmente movimentabili al di fuori del circuito del museo; ben 21 sono i dipinti dai depositi interni ed esterni di Brera, tutti destinati ad essere esposti nel futuro progetto museale denominato “Grande Brera”.
Fra di essi sono quattro importanti pale d’altare, tre delle quali firmate e datate: di Fede Galizia il Noli me tangere (1616), della maturità di Carlo Francesco Nuvolone è l’Assunzione della Vergine (1648), ormai pienamente barocca, e di Giuseppe Nuvolone il San Francesco in estasi (1650), in deposito presso la chiesa parrocchiale di Cornate d’Adda; di Giovan Battista Crespi detto il Cerano è invece il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa), fino a qualche mese fa in deposito presso la chiesa milanese di Santo Stefano. Per l’occasione di questa mostra i dipinti di Fede Galizia e del Cerano sono stati oggetto di restauro (2013), con interventi finanziati rispettivamente da DLA Piper e dai Rotary Club di Milano Nord e Milano Visconteo.
Accanto al Noli me tangere di Fede Galizia, uno dei rari dipinti di grande formato della pittrice milanese, nota soprattutto per la produzione di ritratti e nature morte, viene presentato una poco conosciuta tela di Agostino Santagostino, Il congedo di Cristo dalla madre (nono decennio del XVII secolo), che con quella della Galizia illustrava episodi della vita di Maria Maddalena entro la distrutta chiesa del monastero femminile agostiniano dedicato alla santa in Milano.
L’esposizione rende possibile proporre, pur selettivamente attraverso tre opere, l’importante serie dispersa dei cicli di dipinti già realizzati per la Sala dei Senatori in Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) a Milano. A dare inizio alla decorazione dell’ambiente era stata l’Andata al Calvario di Daniele Crespi, eseguita alla metà degli anni venti, offerta al Senato dal cardinale Cesare Monti, grande collezionista. Dal ciclo delle Storie della Passione di Cristo, provengono l’Orazione nell’orto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe Nuvolone, entrambe ancora nelle ricche cornici dorate originali ed eccezionalmente presentate ora a fianco dell’opera di Daniele Crespi. Probabile ispiratore, se non diretto committente della decorazione della sala, con il ciclo della Passione e con quello dedicato al tema delle Allegorie della Giustizia cristiana, era stato Bartolomeo Arese, Presidente del Senato di Milano (1660-1674), mecenate e protagonista della vita politica cittadina nei decenni centrali del XVII secolo.
Il percorso espositivo comprende altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali si segnalano il bozzetto per una pala d’altare nella Certosa di Pavia di Morazzone (La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San Giorgio e il drago e la Natività e adorazione dei pastori di Giuseppe Vermiglio, commovente espressione del realismo lombardo di un pittore sensibile al dettato caravaggesco.
Una nutrita sezione è dedicata ai ritratti, nella quale sono prevalenti ritratti e autoritratti di pittori milanesi e lombardi appartenuti al cosiddetto Gabinetto de’ ritratti costituito da Giuseppe Bossi, all’inizio dell’Ottocento segretario dell’Accademia di Brera e tra i promotori del museo braidense. Tra di essi si segnalano il felice ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto, realizzato a metà del XVII secolo dai due fratelli Carlo Francesco e Giuseppe, e l’Autoritratto di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della morte nel 1624, ora presentati insieme ad altre opere, tra le quali la coppia dipinta dal valsesiano Tanzio da Varallo (considerati un tempo effigi dell’artista e della di lui consorte) e il ritratto dovuto a Francesco Cairo del pittore perugino e scrittore d’arte Luigi Scaramuccia, appartenuti anch’essi al Gabinetto bossiano.
A completamento del percorso espositivo, dalla ricca collezione del Gabinetto dei disegni della Pinacoteca di Brera si presentano otto significativi fogli di pittori diversi, tra i quali spiccano Cerano, Morazzone e Moncalvo.
Comuni denominatori di grande fascino che accomunano gli artisti riferibili alla scuola pittorica lombarda del XVII secolo e che emergono nelle opere in mostra sono da un lato il senso corposo della materia pittorica e dall’altro l’uso scenografico degli effetti luministici.
Il catalogo, pubblicato dall’editore Skira, oltre che delle curatrici comprende contributi di Danilo Zardin, Francesco Frangi e Paolo Vanoli e agili biografie degli artisti stese da Eugenia Bianchi.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA
I sezione - sala XXX – Dipinti da chiesa e dipinti da quadreria
Cerano, Procaccini e Morazzone, Martirio delle sante Rufina e Seconda (Quadro delle tre mani), olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Madonna del Rosario, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Sposalizio mistico di santa Caterina, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, La Maddalena penitente e un angelo, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, San Girolamo e un angelo, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Santa Cecilia e due angeli, olio su tela
Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo, Martirio dei Francescani a Nagasaki, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, San Pietro penitente, olio su tavola
Daniele Crespi, Ultima cena, olio su tela
Daniele Crespi, I santi Pietro e Marco, olio su tela
Francesco Cairo, Cristo nell’orto, olio su tela
Francesco Cairo, Santa Caterina da Siena in estasi, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, San Francesco in estasi, olio su tela
Ortensio Crespi, San Francesco in estasi, olio su tela
Pittore lombardo (già attribuito al Morazzone), San Francesco in estasi, olio su tela
II sezione – sala XXXI - Le pale d’altare
Daniele Crespi, Madonna col Bambino, i santi Francesco, Carlo Borromeo e un offerente, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Trasfigurazione con i santi Basilide, Cirino e Naborre, olio su tela
Fede Galizia, Noli me tangere, olio su tela
Agostino Santagostino, Il congedo di Cristo dalla Madre, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Cristo nel sepolcro adorato dai santi Francesco, Chiara, Carlo Borromeo, Alberto Quadrelli e un santo vescovo, olio su tela
Giuseppe Nuvolone, San Francesco in estasi sorretto dagli angeli, olio su tela (in deposito a Cornate d’Adda, chiesa parrocchiale di San Giorgio)
Carlo Francesco Nuvolone, Assunzione della Vergine, olio su tela
III sezione – sala XXXII – I soggetti sacri di piccolo e medio formato
Giuseppe Vermiglio, Natività e adorazione dei pastori, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Due storie francescane (San Francesco libera il prigioniero – San Francesco risana il lebbroso), olio su tavola
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, San Giorgio e il drago, olio su tavola
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti, olio su tela
Giovan Battista Discepoli detto lo Zoppo di Lugano, Santa Batilde, olio su tela
IV sezione – sala XXXIII – I ritratti
Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, La famiglia dei pittori Nuvolone, olio su tela
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, Ritratto di gentildonna, olio su tela
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, Ritratto di gentiluomo, olio su tela
Daniele Crespi, Ritratto del senatore Formenti (?), olio su tavola
Daniele Crespi, Ritratto di scultore, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Autoritratto, olio su tavola
Francesco Cairo, Ritratto di Luigi Scaramuccia, olio su tela
V sezione – sala XXXIV – La Sala dei Senatori in Palazzo ducale
Daniele Crespi, Andata al calvario, olio su tela
Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto, Cristo nell’orto degli ulivi, olio su tela
Giuseppe Nuvolone, La flagellazione, olio su tela
VI sezione – sala XXXIV – I disegni
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Vergine assunta
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Battesimo della famiglia di santa Giustina
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Martirio di santa Giustina
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Incoronazione della Vergine venerata dai confratelli del Gonfalone
Ambito lombardo (cerchia di Camillo Procaccini?), Ritrovamento di Mosè
Gugliemo Caccia detto il Moncalvo, Madonna col Bambino e angeli
Gugliemo Caccia detto il Moncalvo, Nascita del Battista
Carlo Francesco Nuvolone, Testa d’uomo con cappello piumato
Scopo principale di questa mostra è dunque di consentire la visione da parte del pubblico di un gruppo piuttosto nutrito di significative opere lombarde del XVII secolo, in massima parte restaurate negli ultimi decenni con finanziamenti ministeriali e di privati, normalmente sottratte all’attuale percorso espositivo. La selezione presentata, comprendente 46 opere, tende a privilegiare i dipinti di grande formato, difficilmente movimentabili al di fuori del circuito del museo; ben 21 sono i dipinti dai depositi interni ed esterni di Brera, tutti destinati ad essere esposti nel futuro progetto museale denominato “Grande Brera”.
Fra di essi sono quattro importanti pale d’altare, tre delle quali firmate e datate: di Fede Galizia il Noli me tangere (1616), della maturità di Carlo Francesco Nuvolone è l’Assunzione della Vergine (1648), ormai pienamente barocca, e di Giuseppe Nuvolone il San Francesco in estasi (1650), in deposito presso la chiesa parrocchiale di Cornate d’Adda; di Giovan Battista Crespi detto il Cerano è invece il Cristo nel sepolcro, san Carlo e santi (1610 circa), fino a qualche mese fa in deposito presso la chiesa milanese di Santo Stefano. Per l’occasione di questa mostra i dipinti di Fede Galizia e del Cerano sono stati oggetto di restauro (2013), con interventi finanziati rispettivamente da DLA Piper e dai Rotary Club di Milano Nord e Milano Visconteo.
Accanto al Noli me tangere di Fede Galizia, uno dei rari dipinti di grande formato della pittrice milanese, nota soprattutto per la produzione di ritratti e nature morte, viene presentato una poco conosciuta tela di Agostino Santagostino, Il congedo di Cristo dalla madre (nono decennio del XVII secolo), che con quella della Galizia illustrava episodi della vita di Maria Maddalena entro la distrutta chiesa del monastero femminile agostiniano dedicato alla santa in Milano.
L’esposizione rende possibile proporre, pur selettivamente attraverso tre opere, l’importante serie dispersa dei cicli di dipinti già realizzati per la Sala dei Senatori in Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) a Milano. A dare inizio alla decorazione dell’ambiente era stata l’Andata al Calvario di Daniele Crespi, eseguita alla metà degli anni venti, offerta al Senato dal cardinale Cesare Monti, grande collezionista. Dal ciclo delle Storie della Passione di Cristo, provengono l’Orazione nell’orto di Giovanni Stefano Montalto e la Flagellazione di Giuseppe Nuvolone, entrambe ancora nelle ricche cornici dorate originali ed eccezionalmente presentate ora a fianco dell’opera di Daniele Crespi. Probabile ispiratore, se non diretto committente della decorazione della sala, con il ciclo della Passione e con quello dedicato al tema delle Allegorie della Giustizia cristiana, era stato Bartolomeo Arese, Presidente del Senato di Milano (1660-1674), mecenate e protagonista della vita politica cittadina nei decenni centrali del XVII secolo.
Il percorso espositivo comprende altri dipinti di soggetto sacro di piccolo e medio formato, tra i quali si segnalano il bozzetto per una pala d’altare nella Certosa di Pavia di Morazzone (La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti), la tavoletta di Cerano con San Giorgio e il drago e la Natività e adorazione dei pastori di Giuseppe Vermiglio, commovente espressione del realismo lombardo di un pittore sensibile al dettato caravaggesco.
Una nutrita sezione è dedicata ai ritratti, nella quale sono prevalenti ritratti e autoritratti di pittori milanesi e lombardi appartenuti al cosiddetto Gabinetto de’ ritratti costituito da Giuseppe Bossi, all’inizio dell’Ottocento segretario dell’Accademia di Brera e tra i promotori del museo braidense. Tra di essi si segnalano il felice ritratto di gruppo della famiglia Nuvolone in concerto, realizzato a metà del XVII secolo dai due fratelli Carlo Francesco e Giuseppe, e l’Autoritratto di Giulio Cesare Procaccini, dipinto un anno prima della morte nel 1624, ora presentati insieme ad altre opere, tra le quali la coppia dipinta dal valsesiano Tanzio da Varallo (considerati un tempo effigi dell’artista e della di lui consorte) e il ritratto dovuto a Francesco Cairo del pittore perugino e scrittore d’arte Luigi Scaramuccia, appartenuti anch’essi al Gabinetto bossiano.
A completamento del percorso espositivo, dalla ricca collezione del Gabinetto dei disegni della Pinacoteca di Brera si presentano otto significativi fogli di pittori diversi, tra i quali spiccano Cerano, Morazzone e Moncalvo.
Comuni denominatori di grande fascino che accomunano gli artisti riferibili alla scuola pittorica lombarda del XVII secolo e che emergono nelle opere in mostra sono da un lato il senso corposo della materia pittorica e dall’altro l’uso scenografico degli effetti luministici.
Il catalogo, pubblicato dall’editore Skira, oltre che delle curatrici comprende contributi di Danilo Zardin, Francesco Frangi e Paolo Vanoli e agili biografie degli artisti stese da Eugenia Bianchi.
LE SEZIONI DELLA MOSTRA
I sezione - sala XXX – Dipinti da chiesa e dipinti da quadreria
Cerano, Procaccini e Morazzone, Martirio delle sante Rufina e Seconda (Quadro delle tre mani), olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Madonna del Rosario, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Sposalizio mistico di santa Caterina, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, La Maddalena penitente e un angelo, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, San Girolamo e un angelo, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Santa Cecilia e due angeli, olio su tela
Antonio d’Enrico, detto Tanzio da Varallo, Martirio dei Francescani a Nagasaki, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, San Pietro penitente, olio su tavola
Daniele Crespi, Ultima cena, olio su tela
Daniele Crespi, I santi Pietro e Marco, olio su tela
Francesco Cairo, Cristo nell’orto, olio su tela
Francesco Cairo, Santa Caterina da Siena in estasi, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, San Francesco in estasi, olio su tela
Ortensio Crespi, San Francesco in estasi, olio su tela
Pittore lombardo (già attribuito al Morazzone), San Francesco in estasi, olio su tela
II sezione – sala XXXI - Le pale d’altare
Daniele Crespi, Madonna col Bambino, i santi Francesco, Carlo Borromeo e un offerente, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Trasfigurazione con i santi Basilide, Cirino e Naborre, olio su tela
Fede Galizia, Noli me tangere, olio su tela
Agostino Santagostino, Il congedo di Cristo dalla Madre, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Cristo nel sepolcro adorato dai santi Francesco, Chiara, Carlo Borromeo, Alberto Quadrelli e un santo vescovo, olio su tela
Giuseppe Nuvolone, San Francesco in estasi sorretto dagli angeli, olio su tela (in deposito a Cornate d’Adda, chiesa parrocchiale di San Giorgio)
Carlo Francesco Nuvolone, Assunzione della Vergine, olio su tela
III sezione – sala XXXII – I soggetti sacri di piccolo e medio formato
Giuseppe Vermiglio, Natività e adorazione dei pastori, olio su tela
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Due storie francescane (San Francesco libera il prigioniero – San Francesco risana il lebbroso), olio su tavola
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, San Giorgio e il drago, olio su tavola
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, La Madonna del Rosario con san Domenico e due angioletti, olio su tela
Giovan Battista Discepoli detto lo Zoppo di Lugano, Santa Batilde, olio su tela
IV sezione – sala XXXIII – I ritratti
Carlo Francesco e Giuseppe Nuvolone, La famiglia dei pittori Nuvolone, olio su tela
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, Ritratto di gentildonna, olio su tela
Antonio d’Enrico detto Tanzio da Varallo, Ritratto di gentiluomo, olio su tela
Daniele Crespi, Ritratto del senatore Formenti (?), olio su tavola
Daniele Crespi, Ritratto di scultore, olio su tela
Giulio Cesare Procaccini, Autoritratto, olio su tavola
Francesco Cairo, Ritratto di Luigi Scaramuccia, olio su tela
V sezione – sala XXXIV – La Sala dei Senatori in Palazzo ducale
Daniele Crespi, Andata al calvario, olio su tela
Giovanni Stefano Danedi detto il Montalto, Cristo nell’orto degli ulivi, olio su tela
Giuseppe Nuvolone, La flagellazione, olio su tela
VI sezione – sala XXXIV – I disegni
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Vergine assunta
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Battesimo della famiglia di santa Giustina
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Martirio di santa Giustina
Giovan Battista Crespi detto il Cerano, Incoronazione della Vergine venerata dai confratelli del Gonfalone
Ambito lombardo (cerchia di Camillo Procaccini?), Ritrovamento di Mosè
Gugliemo Caccia detto il Moncalvo, Madonna col Bambino e angeli
Gugliemo Caccia detto il Moncalvo, Nascita del Battista
Carlo Francesco Nuvolone, Testa d’uomo con cappello piumato
08
ottobre 2013
Seicento lombardo a Brera. Capolavori e riscoperte
Dall'otto ottobre 2013 al 09 febbraio 2014
arte antica
Location
PINACOTECA DI BRERA
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Milano, Via Brera, 28, (Milano)
Biglietti
Intero: € 10,00
Ridotto: € 7,00
Abbonamento per la Pinacoteca e le mostre: € 22,00 (valido fino al 12 gennaio 2014)
Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona
Scuole: prenotazione obbligatoria, € 10,00 a classe
Orario di apertura
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Vernissage
8 Ottobre 2013, h 12 per la stampa
Editore
SKIRA
Autore
Curatore