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Selected Works
La galleria Area 24 di Napoli, sempre fedele al programma di presentare solo arte di qualità, propone una collettiva di artisti diversi tra loro sia per fama che per estrazione e formazione.
Comunicato stampa
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Nobuyoshi Araki, artista di fama mondiale, dissacrante e provocatorio, è presente con opere con le quali vuole denunciare la violenza sulle donne. Esse diventano il soggetto principale delle sue fotografie scattate molto spesso con apparecchi semplici ed ambientate in abitazioni private. Le sue foto cariche di sensualità ed erotismo, rappresentano donne poco vestite, di solito legate e imbavagliate e in atteggiamenti di sofferenza.
Franco Ciuti, famoso scultore romano di cui Enrico Crispolti scriveva “…Nelle sculture “a tutto tondo” (distinte cioè dai “rilievi” a parete (ove la fluenze organica traversa come sciame segnico-plastico, altrimenti ordinate campiture plastiche), ha persino immaginato la possibilità di esplicitare il senso dell’aspirazione spaziale di tali fluenze plastiche inserendole, in bronzo come sono, entro forme trasparenti (in metacrilato), capaci di fisicizzare in certo modo, plasticamente, la qualità, quasi acquea, d’una agibilità spaziale…”
Bruno Conte, artista, letterato e raffinato poeta, vanta un notevole percorso artistico iniziato negli anni ’50 con esposizioni Quadriennaledi Roma e alla Biennale di Venezia.
Nelle sue opere “ il legno è il mezzo di quest’intuizione: è materia per il rilievo e per l’intaglio, è corpo, è volume, è cosa; ma è anche superficie e tessuto impregnabile di luce e di colore, è finzione. Il legno infine è sostanza vegetale, è reliquia della linfa vitale: e le forme di Conte, forme di ”arte”, forme di una raffinata artigianalità, sono portate alla luce in questo medium perché in qualche modo vivano. Attendendo chi voglia della loro vita partecipare e in essa
Vincenzo De Simone, artista campano attivo da molti anni a Reggio Emilia, presenta lavori che asseriscono quello che smentiscono significando che i riflessi della pittura attraverso i giochi delle trasparenze sono verità che la luce rivela con la sua dualità: illusione e realtà.
Valerio Debò scriveva: “…lavori dove la luce è l’elemento esistenziale dell’opera e della fruizione. È la luce che si fa sostanza figurativa in modo progressivo anche se rimane all’interno di una tecnica tradizionale della pittura, o meglio, del suo fantasmi”.
Pina Della Rossa, artista, fotografa e designer. Docente di Disegno e Storia dell’Arte, laureata all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha seguito i corsi di Mimmo Jodice, di Renato Barisani, di Armando De Stefano e di Carlo Alfano. L’artista, si occupa di comunicazione per immagini attraverso vari campi di ricerca, cha vanno dal visual design alla fotografia, dalla pittura alle opere tridimensionali, fino all'uso delle nuove tecnologie digitali e multimediali.
Gabo, giovane artista nato a Reggio Calabria nel 1968, vive e lavora a Londra e a Praga. Patricia Ellis in un articolo apparso su Fash Art ( n. 105 del 2006 pag 104 ) tra l’altroscriveca “… nel suo gesto artistico, pezzi di locandine pubblicitarie emergono dal nulla, propemoria di messaggi interpretati erroneamente sono rapiti dalla volontà infinita di Gabo di andare sempre più in là. Il concetto di avidità risuona in tutti i lavori di Gabo, più come glorificazione dell’inconscio sconosciuto che come messaggio morale. …”
Marcolino Gandini, vanta una lunga e notevole attività artistica. Giulio Carlo Argan nell’aprile 1966 scriveva: Gandini fa un gioco duro, a carte scoperte. Inserisce ipotesi prospettiche in spazi curvi, in orizzonti reali. La linea diventa margine (l'Alberti diceva orlo), solco o fessura o, inversamente, cordolo; il piano diventa superficie e perfino volume; il colore diventa colmata di calcestruzzo. [...] La geometria, ipotesi spaziale, diventa spazio reale, costruito con travi di colore come fossero strutture di cemento. Il pittore fa forme come lo scultore; il pittore e lo scultore fanno spazi come l'architetto: come l'architetto si fanno perché ci si viva dentro, e senza la mediazione dell'illusione prospettica o psicologica"
Sandro Mele, giovane artista, vive e lavora a Roma. I vari mezzi espressivi che adottata, sapientemente intrecciati tra loro, raggiungono con chiarezza un unico obiettivo: rappresentare e indagare le superfici dell'esistenza, nel tentativo di fare emergere una relazione con il mondo, attenta alla sensibilità del visto e del vissuto, fuori dai condizionamenti di una sfera del reale chiusa nelle regole dei tabù sociali.
Hidetoshi Nagasawa, artista giapponese apprezzato in tutto il mondo. Giacomo Zaza scriveva: L’opera di Nagasawa approfondisce i sensi e li acuisce in ipersensi. Equivale ad atti sconosciuti di vita, non solo in seno alla psiche umana, ma anche in base alla fisica della materia. Come le parole è pensata nella levità e nella incorporeità. Ogni sua visione tanto più possiede i nostri sensi quanto più è immateriale. E’ fonte di partecipazione e trasformazioni ulteriori: di energia per il sensorio.
Michele Zaza, artista di fama internazionale, vive e lavora tra Roma e Molfetta. Le sue prime mostre hanno luogo a Milano presso la galleria Diagramma (“cristologia” nel 1972 e “naufragio euforico” nel 1974) e a Bari presso la galleria Bonomo (“dissidenza ignota” 1973), a Brescia alla galleria Minini e a Napoli da Lucio Amelio. Zaza ha esposto a Parigi (galleria Yvon Lambert), Zurigo (galleria Annemarie Verna), Monaco (galleria Tanit), New York (galleria Leo Castelli).Ha partecipato alle Documenta 6 e 7 di Kassel. Nel 1980 ha partecipato con sala personale alla Biennale di Venezia.
Franco Ciuti, famoso scultore romano di cui Enrico Crispolti scriveva “…Nelle sculture “a tutto tondo” (distinte cioè dai “rilievi” a parete (ove la fluenze organica traversa come sciame segnico-plastico, altrimenti ordinate campiture plastiche), ha persino immaginato la possibilità di esplicitare il senso dell’aspirazione spaziale di tali fluenze plastiche inserendole, in bronzo come sono, entro forme trasparenti (in metacrilato), capaci di fisicizzare in certo modo, plasticamente, la qualità, quasi acquea, d’una agibilità spaziale…”
Bruno Conte, artista, letterato e raffinato poeta, vanta un notevole percorso artistico iniziato negli anni ’50 con esposizioni Quadriennaledi Roma e alla Biennale di Venezia.
Nelle sue opere “ il legno è il mezzo di quest’intuizione: è materia per il rilievo e per l’intaglio, è corpo, è volume, è cosa; ma è anche superficie e tessuto impregnabile di luce e di colore, è finzione. Il legno infine è sostanza vegetale, è reliquia della linfa vitale: e le forme di Conte, forme di ”arte”, forme di una raffinata artigianalità, sono portate alla luce in questo medium perché in qualche modo vivano. Attendendo chi voglia della loro vita partecipare e in essa
Vincenzo De Simone, artista campano attivo da molti anni a Reggio Emilia, presenta lavori che asseriscono quello che smentiscono significando che i riflessi della pittura attraverso i giochi delle trasparenze sono verità che la luce rivela con la sua dualità: illusione e realtà.
Valerio Debò scriveva: “…lavori dove la luce è l’elemento esistenziale dell’opera e della fruizione. È la luce che si fa sostanza figurativa in modo progressivo anche se rimane all’interno di una tecnica tradizionale della pittura, o meglio, del suo fantasmi”.
Pina Della Rossa, artista, fotografa e designer. Docente di Disegno e Storia dell’Arte, laureata all'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove ha seguito i corsi di Mimmo Jodice, di Renato Barisani, di Armando De Stefano e di Carlo Alfano. L’artista, si occupa di comunicazione per immagini attraverso vari campi di ricerca, cha vanno dal visual design alla fotografia, dalla pittura alle opere tridimensionali, fino all'uso delle nuove tecnologie digitali e multimediali.
Gabo, giovane artista nato a Reggio Calabria nel 1968, vive e lavora a Londra e a Praga. Patricia Ellis in un articolo apparso su Fash Art ( n. 105 del 2006 pag 104 ) tra l’altroscriveca “… nel suo gesto artistico, pezzi di locandine pubblicitarie emergono dal nulla, propemoria di messaggi interpretati erroneamente sono rapiti dalla volontà infinita di Gabo di andare sempre più in là. Il concetto di avidità risuona in tutti i lavori di Gabo, più come glorificazione dell’inconscio sconosciuto che come messaggio morale. …”
Marcolino Gandini, vanta una lunga e notevole attività artistica. Giulio Carlo Argan nell’aprile 1966 scriveva: Gandini fa un gioco duro, a carte scoperte. Inserisce ipotesi prospettiche in spazi curvi, in orizzonti reali. La linea diventa margine (l'Alberti diceva orlo), solco o fessura o, inversamente, cordolo; il piano diventa superficie e perfino volume; il colore diventa colmata di calcestruzzo. [...] La geometria, ipotesi spaziale, diventa spazio reale, costruito con travi di colore come fossero strutture di cemento. Il pittore fa forme come lo scultore; il pittore e lo scultore fanno spazi come l'architetto: come l'architetto si fanno perché ci si viva dentro, e senza la mediazione dell'illusione prospettica o psicologica"
Sandro Mele, giovane artista, vive e lavora a Roma. I vari mezzi espressivi che adottata, sapientemente intrecciati tra loro, raggiungono con chiarezza un unico obiettivo: rappresentare e indagare le superfici dell'esistenza, nel tentativo di fare emergere una relazione con il mondo, attenta alla sensibilità del visto e del vissuto, fuori dai condizionamenti di una sfera del reale chiusa nelle regole dei tabù sociali.
Hidetoshi Nagasawa, artista giapponese apprezzato in tutto il mondo. Giacomo Zaza scriveva: L’opera di Nagasawa approfondisce i sensi e li acuisce in ipersensi. Equivale ad atti sconosciuti di vita, non solo in seno alla psiche umana, ma anche in base alla fisica della materia. Come le parole è pensata nella levità e nella incorporeità. Ogni sua visione tanto più possiede i nostri sensi quanto più è immateriale. E’ fonte di partecipazione e trasformazioni ulteriori: di energia per il sensorio.
Michele Zaza, artista di fama internazionale, vive e lavora tra Roma e Molfetta. Le sue prime mostre hanno luogo a Milano presso la galleria Diagramma (“cristologia” nel 1972 e “naufragio euforico” nel 1974) e a Bari presso la galleria Bonomo (“dissidenza ignota” 1973), a Brescia alla galleria Minini e a Napoli da Lucio Amelio. Zaza ha esposto a Parigi (galleria Yvon Lambert), Zurigo (galleria Annemarie Verna), Monaco (galleria Tanit), New York (galleria Leo Castelli).Ha partecipato alle Documenta 6 e 7 di Kassel. Nel 1980 ha partecipato con sala personale alla Biennale di Venezia.
26
novembre 2011
Selected Works
Dal 26 novembre 2011 al 20 gennaio 2012
arte contemporanea
Location
AREA 24 ART GALLERY
Napoli, Via Ferrara, 4, (Napoli)
Napoli, Via Ferrara, 4, (Napoli)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 17.30-20.00 e per appuntamento. Festivi chiuso
Vernissage
26 Novembre 2011, ore 18.30
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