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Self–printed. Self–published
Attivo come propulsore di idee e progetti, il KoobookArchive promuove una ulteriore riflessione sul libro d’artista considerandolo come campo d’indagine destinato ad una esperienza di radicale autoproduzione.
Comunicato stampa
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Self–printed Self–published
Il libro d’artista. Ultime prove in ordine sparso
Attivo come propulsore di idee e progetti, il KoobookArchive, fondato a Catania nel 2008, promuove una ulteriore riflessione sul libro d’artista considerandolo come campo d’indagine destinato ad una esperienza di radicale autoproduzione.
Il progetto Self–printed / Self–published si vale di testi di Anna Guillot e Francesco Lucifora e del coordinamento di Emanuela Nicoletti. La mostra è allestita presso lo spazio KoobookArchive-On the Contemporary, a Catania.
Rosario Antoci, Francesco Balsamo, Marcella Barone, Gea Casolaro, Iginio De Luca, Anna Guillot, Gianluca Lombardo, Luca Quartana. Si tratta di alcuni artisti che fanno del libro uno spazio di investigazione permanente e di altri la cui ricerca verte sull’argomento in modo sporadico o a richiesta. Dal progetto è emersa una proposta variegata che si mantiene su una linea di produzione indipendente e che nell’ipotesi di una qualunque dimensione seriale non include l’editore quale figura di mediazione.
Progetto e mostra fanno il punto su una visione dinamica del libro d’artista, una visione in grado di proporre eterogeneità di modi concettuali e forme fisiche, orientata verso una ricerca che punta sull’utilizzo di nuova tecnologia senza però chiudere alla componente manuale.
—Il libro si presenta materialmente nel suo farsi, come serie di fogli modulari disegnati e scritti, stampati in fotocopia e con originali, fogli-pagina piegati da assemblare, in una fase dunque incompiuta e soltanto allo stadio di bozza con relativi segni di correzione (Francesco Balsamo);
—si pone come unica sequenza fotografica e testuale su una banda di carta stampata in digitale (Anna Guillot);
—come opera cartacea che nonostante l’uso della stampa digitale include aspetti di notevole perizia manuale generata a quattro mani in un rapporto di scambio di ruolo tra artista ed esecutore (Gea Casolaro-Piero Varroni);
—come oggetto fatto di fogli sciolti sagomati, un po’ libro un po’ album, per una sorta di gioco simile ad un puzzle fotografico (Iginio De Luca);
—come segmento di una installazione oggettuale complessa e in quanto lavoro “su e con” il libro (Rosario Antoci);
—ricerca intermediale che coniuga forme digitali diverse per costituire un’opera video-sonora e a stampa contenuta in un packaging multifunzionale (Marcella Barone);
—oggetto cartaceo esclusivamente testuale del tutto definito nella forma libro quanto in apparenza incompiuto nel proprio fraseggiare verbale (Luca Quartana);
—opera-simulacro che raccoglie, utilizza e interviene su immagini di repertorio tratte dal web, fornendo al fruitore l’opportunità di una dimensione sinestetica (Gianluca Lombardo).
Al di là delle specifiche tematiche e narrazioni, la costante peculiare di tali proposte, come si è detto, è la produzione intesa come operatività diretta dell’autore in riferimento alla riproducibilità dell’opera.
Self–printed / Self–published. Il concetto di serialità in assenza di intervento editoriale esterno riguarda i libri esposti, tra cui un certo numero è da considerare come prototipo mentre altri rimandano alla propria riproduzione attuata o in potenza. Si tratterebbe in ogni caso di opere originali a tiratura limitata.
In qualche modo viene alla mente ciò che Munari pensava quando riferendosi ai multipli d’arte affermava di considerarli tutti come esemplari unici e originali e non come “fredda serie”.
Alcune di queste opere sono destinate a documentare la ricerca che il KoobookArchive conduce, restandone a far parte come patrimonio consultabile.
In occasione della mostra è prevista l’uscita del Folio #16 editato dallo stesso Archivio.
Il Graphic design è curato da Gianni Latino.
Il libro d’artista. Ultime prove in ordine sparso
Attivo come propulsore di idee e progetti, il KoobookArchive, fondato a Catania nel 2008, promuove una ulteriore riflessione sul libro d’artista considerandolo come campo d’indagine destinato ad una esperienza di radicale autoproduzione.
Il progetto Self–printed / Self–published si vale di testi di Anna Guillot e Francesco Lucifora e del coordinamento di Emanuela Nicoletti. La mostra è allestita presso lo spazio KoobookArchive-On the Contemporary, a Catania.
Rosario Antoci, Francesco Balsamo, Marcella Barone, Gea Casolaro, Iginio De Luca, Anna Guillot, Gianluca Lombardo, Luca Quartana. Si tratta di alcuni artisti che fanno del libro uno spazio di investigazione permanente e di altri la cui ricerca verte sull’argomento in modo sporadico o a richiesta. Dal progetto è emersa una proposta variegata che si mantiene su una linea di produzione indipendente e che nell’ipotesi di una qualunque dimensione seriale non include l’editore quale figura di mediazione.
Progetto e mostra fanno il punto su una visione dinamica del libro d’artista, una visione in grado di proporre eterogeneità di modi concettuali e forme fisiche, orientata verso una ricerca che punta sull’utilizzo di nuova tecnologia senza però chiudere alla componente manuale.
—Il libro si presenta materialmente nel suo farsi, come serie di fogli modulari disegnati e scritti, stampati in fotocopia e con originali, fogli-pagina piegati da assemblare, in una fase dunque incompiuta e soltanto allo stadio di bozza con relativi segni di correzione (Francesco Balsamo);
—si pone come unica sequenza fotografica e testuale su una banda di carta stampata in digitale (Anna Guillot);
—come opera cartacea che nonostante l’uso della stampa digitale include aspetti di notevole perizia manuale generata a quattro mani in un rapporto di scambio di ruolo tra artista ed esecutore (Gea Casolaro-Piero Varroni);
—come oggetto fatto di fogli sciolti sagomati, un po’ libro un po’ album, per una sorta di gioco simile ad un puzzle fotografico (Iginio De Luca);
—come segmento di una installazione oggettuale complessa e in quanto lavoro “su e con” il libro (Rosario Antoci);
—ricerca intermediale che coniuga forme digitali diverse per costituire un’opera video-sonora e a stampa contenuta in un packaging multifunzionale (Marcella Barone);
—oggetto cartaceo esclusivamente testuale del tutto definito nella forma libro quanto in apparenza incompiuto nel proprio fraseggiare verbale (Luca Quartana);
—opera-simulacro che raccoglie, utilizza e interviene su immagini di repertorio tratte dal web, fornendo al fruitore l’opportunità di una dimensione sinestetica (Gianluca Lombardo).
Al di là delle specifiche tematiche e narrazioni, la costante peculiare di tali proposte, come si è detto, è la produzione intesa come operatività diretta dell’autore in riferimento alla riproducibilità dell’opera.
Self–printed / Self–published. Il concetto di serialità in assenza di intervento editoriale esterno riguarda i libri esposti, tra cui un certo numero è da considerare come prototipo mentre altri rimandano alla propria riproduzione attuata o in potenza. Si tratterebbe in ogni caso di opere originali a tiratura limitata.
In qualche modo viene alla mente ciò che Munari pensava quando riferendosi ai multipli d’arte affermava di considerarli tutti come esemplari unici e originali e non come “fredda serie”.
Alcune di queste opere sono destinate a documentare la ricerca che il KoobookArchive conduce, restandone a far parte come patrimonio consultabile.
In occasione della mostra è prevista l’uscita del Folio #16 editato dallo stesso Archivio.
Il Graphic design è curato da Gianni Latino.
11
giugno 2021
Self–printed. Self–published
Dall'undici giugno al 30 settembre 2021
arte contemporanea
Location
KOOBOOKARCHIVE
Catania, Piazza Manganelli, 16, (Catania)
Catania, Piazza Manganelli, 16, (Catania)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
11 Giugno 2021, 18.30
Ufficio stampa
Emanuela Nicoletti
Ufficio stampa
KoobookArchive
Autore
Curatore
Autore testo critico
Progetto grafico
Media partner
Patrocini