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Semiconductor + son:DA – Platform # 1
La coppia di artisti inglesi Semiconductor e il duo sloveno son:DA espongono a Milano per la prima volta insieme, in una mostra a cura di Chiara Agnello
Comunicato stampa
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La coppia di artisti inglesi Semiconductor e il duo sloveno son:DA espongono a Milano per la prima volta insieme, in una mostra a cura di Chiara Agnello.
Non tanto una doppia personale, piuttosto - come suggerisce il titolo - una piattaforma per sollecitare una collaborazione. Lo spazio espositivo di Careof si propone quale contenitore neutro dove generare un’unica e grande composizione: le installazioni e le stampe digitali di son:DA che, come nella serie Room (2004-2005) rappresentano sempre uno spazio fisico affollato di fili elettrici, cavi, componenti hardware e campi magnetici, dialogano con il continuo fluire d’immagine e suono dei recenti video di Semiconductor come 200 Nanowebbers (2005) ipotetico viaggio nella microtecnologia o All the Time in the World (2005), l’affascinante tentativo di “rianimare” il paesaggio, coniugando registrazioni audio di un’eruzione dell’Etna e immagini di scogliere e spiagge nate dal movimento delle zolle tettoniche.
L’incrocio di pratiche e tecniche è uno degli elementi più interessanti che accomuna l’approccio dei due gruppi. Entrambi indagano quelle zone di confine fra immagine e suono, e più in generale fra arte e live media , con uno sguardo attento verso altri ambiti, quali la scienza – Semiconductor hanno terminato da poco una residenza presso l’Art and Space Science, Berkeley Space Sciences Lab (USA).
Sia Semiconductor che son:DA si relazionano con la tecnologia dando vita ad una collaborazione con la macchina. In entrambi c’è sempre una dimensione di confronto fra il puramente digitale, le procedure analogiche che implicano una realtà aleatoria e l’uso dell’errore come coproduttore. «Impieghiamo molto tempo a rimuovere i settaggi di default del computer che cercano di mantenere le cose ‘realistiche’ e ‘pulite’» sottolineano i Semiconductor. Nei video – o sound films, come preferiscono chiamarli – gli artisti inglesi rivelano sistemi di caos, posando l’accento sulla natura temporale ed effimera del mondo fisico, della città e del paesaggio in continua mutazione. In tali esplorazioni il suono assume un ruolo centrale, divenendo strumento che esplora e controlla il processo di generazione dell’immagine.
In modo simile, i son:DA nelle grandi stampe al plotter usano per disegnare mouse e software come photoshop, dove il segno, se ingrandito, rivela la propria natura frammentaria e pixelata. Anche nelle installazioni, il duo sloveno si appropria di materiali quali cavi e prese per generare caos ed includere oggetti e strutture preesistenti.
---
Selezione mostre/performance:
*Semiconductor: Ruth Jarman (Fareham, 1973) e Joseph Gerhardt (Oxford, 1972). Collaborano dal 1997.
2005: Tate Britain, Londra; Gymnasium Art Gallery, Berwick; The National Gallery of Australia, Canberra; Museum of Contemporary Art, Lione, Transmediale, Berlino. 2004: The British Council, Gerusalemme; Worm - Computer Cinema festival, Rotterdam; Electroscape, Montpellier; Scratch, Lightcone, Paris; Sonar, Barcelona; ZKM, Karlsruhe. 2003: ICA, Londra; Royal College Of Art, Londra; Biennale di Venezia; Experimenta, Melbourne; Netmage Live Media Festival, Bologna [www.semiconductorfilms.org].
*son:DA: Metka Golec (1972 Maribor) e Horvat Miha (1976 Maribor). Collaborano dal 2000.
2005: Museum of modern art, Ljubljana; Mario Mauroner contemporary art, Vienna; Porschehof&Kunstverein, Salisburgo; Biennale of graphical arts, Ljubljana; Turner contemporary, Margate. 2004: Kibla.Kibela, Maribor; Gallery Meduza, Koper; Galerija Skuc – Ljubljana; musikprotokoll am Steirischeherbst, Graz; Institute for contemporary art, Sofia; MACRO, Roma; Tate Modern – Londra; Contemporary Art Museum St. Louis, USA; Stedelijk Museum, Amsterdam [http://sonda.kibla.org].
Non tanto una doppia personale, piuttosto - come suggerisce il titolo - una piattaforma per sollecitare una collaborazione. Lo spazio espositivo di Careof si propone quale contenitore neutro dove generare un’unica e grande composizione: le installazioni e le stampe digitali di son:DA che, come nella serie Room (2004-2005) rappresentano sempre uno spazio fisico affollato di fili elettrici, cavi, componenti hardware e campi magnetici, dialogano con il continuo fluire d’immagine e suono dei recenti video di Semiconductor come 200 Nanowebbers (2005) ipotetico viaggio nella microtecnologia o All the Time in the World (2005), l’affascinante tentativo di “rianimare” il paesaggio, coniugando registrazioni audio di un’eruzione dell’Etna e immagini di scogliere e spiagge nate dal movimento delle zolle tettoniche.
L’incrocio di pratiche e tecniche è uno degli elementi più interessanti che accomuna l’approccio dei due gruppi. Entrambi indagano quelle zone di confine fra immagine e suono, e più in generale fra arte e live media , con uno sguardo attento verso altri ambiti, quali la scienza – Semiconductor hanno terminato da poco una residenza presso l’Art and Space Science, Berkeley Space Sciences Lab (USA).
Sia Semiconductor che son:DA si relazionano con la tecnologia dando vita ad una collaborazione con la macchina. In entrambi c’è sempre una dimensione di confronto fra il puramente digitale, le procedure analogiche che implicano una realtà aleatoria e l’uso dell’errore come coproduttore. «Impieghiamo molto tempo a rimuovere i settaggi di default del computer che cercano di mantenere le cose ‘realistiche’ e ‘pulite’» sottolineano i Semiconductor. Nei video – o sound films, come preferiscono chiamarli – gli artisti inglesi rivelano sistemi di caos, posando l’accento sulla natura temporale ed effimera del mondo fisico, della città e del paesaggio in continua mutazione. In tali esplorazioni il suono assume un ruolo centrale, divenendo strumento che esplora e controlla il processo di generazione dell’immagine.
In modo simile, i son:DA nelle grandi stampe al plotter usano per disegnare mouse e software come photoshop, dove il segno, se ingrandito, rivela la propria natura frammentaria e pixelata. Anche nelle installazioni, il duo sloveno si appropria di materiali quali cavi e prese per generare caos ed includere oggetti e strutture preesistenti.
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Selezione mostre/performance:
*Semiconductor: Ruth Jarman (Fareham, 1973) e Joseph Gerhardt (Oxford, 1972). Collaborano dal 1997.
2005: Tate Britain, Londra; Gymnasium Art Gallery, Berwick; The National Gallery of Australia, Canberra; Museum of Contemporary Art, Lione, Transmediale, Berlino. 2004: The British Council, Gerusalemme; Worm - Computer Cinema festival, Rotterdam; Electroscape, Montpellier; Scratch, Lightcone, Paris; Sonar, Barcelona; ZKM, Karlsruhe. 2003: ICA, Londra; Royal College Of Art, Londra; Biennale di Venezia; Experimenta, Melbourne; Netmage Live Media Festival, Bologna [www.semiconductorfilms.org].
*son:DA: Metka Golec (1972 Maribor) e Horvat Miha (1976 Maribor). Collaborano dal 2000.
2005: Museum of modern art, Ljubljana; Mario Mauroner contemporary art, Vienna; Porschehof&Kunstverein, Salisburgo; Biennale of graphical arts, Ljubljana; Turner contemporary, Margate. 2004: Kibla.Kibela, Maribor; Gallery Meduza, Koper; Galerija Skuc – Ljubljana; musikprotokoll am Steirischeherbst, Graz; Institute for contemporary art, Sofia; MACRO, Roma; Tate Modern – Londra; Contemporary Art Museum St. Louis, USA; Stedelijk Museum, Amsterdam [http://sonda.kibla.org].
21
febbraio 2006
Semiconductor + son:DA – Platform # 1
Dal 21 febbraio al 25 marzo 2006
arte contemporanea
Location
CAREOF – FABBRICA DEL VAPORE
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Milano, Via Giulio Cesare Procaccini, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
Vernissage
21 Febbraio 2006, ore 18.30
Autore
Curatore