Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Senso Plurimo – Francesco Cagliuli
Ultimo appuntamento nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja per SENSO PLURIMO, la seconda edizione della rassegna curata da Marinilde Giannandrea giornalista, critica e docente presso il Liceo Artistico “V. Ciardo” di Lecce.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Per l’ultimo appuntamento con SENSO PLURIMO, sabato 21 maggio 2011 alle ore 19.00 (ingresso libero), presso il foyer dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce sarà presentato il catalogo realizzato in occasione della seconda edizione della rassegna curata da Marinilde Giannandrea.
In occasione della presentazione del catalogo, Francesco Cagliuli espone la serie fotografica Kry Jo 5-7 . Giovane imprenditore salentino, Cagliuli ha sostenuto l’iniziativa di Senso Plurimo. Da molti anni, ormai, coltiva la passione per la fotografia e per i linguaggi multimediali.
La pubblicazione del catalogo è stata resa possibile grazie al contributo di Cagliuli Hairdressing and shopping, Agenzia Unipol Assicurazioni di Vladimiro Politi e Nuova Agorà - libri e strumenti per l'Istruzione e la Cultura.
È possibile, in questo secondo anno, tracciare alcuni caratteri distintivi: Senso Plurimo va configurandosi come uno spazio d’incontro tra autori, critici e appassionati, capace di generare letture dai plurimi significati e una concreta possibilità di confronto.
Il catalogo, racchiude il progetto artistico che ha guidato la rassegna passando per l’idea di interconnettere autori e pubblico in un circuito esperienziale e psicologico in cui lo spazio ridotto del box e il tempo dilatato dell’esposizione, hanno consentito il contatto e la riflessione.
I sei protagonisti di questa edizione hanno realizzato lavori site specific tessendo una trama consistente di «pensieri operativi» volti a consolidare la riflessione su alcune linee di tendenza. Le tre presenze femminili hanno presentato visioni diverse ma complementari del corpo: parcellizzato e violentato nei disegni e nei ricami corporei di Annalisa Macagnino, chiuso dentro la gabbia della rete e della differenza nell’opera sociale di Giada Totaro, immerso nell’acqua, leggero e metamorfico nelle fotografie di Ingrid Simon.
Pierluca Cetera ha compiuto una riflessione sulle vittime della modernità affrontando con rigore pittorico ed ermetismo concettuale temi pregnanti sul piano etico e sociale. Uno sguardo dissacrante sui carnefici invece è stato quello di Dario Agrimi con un’installazione di animali imbalsamati che è anche l’elogio ironico e paradossale di un crimine, mentre Raffaele Fiorella, con la sua micro-videoinstallazione, ha interpretato a “bassa voce” l’ossessiva iterazione di un gesto e la drammatica incertezza del presente
“ […] Nel foyer – sostiene Franco Ungano, direttore organizzativo dei Cantieri Teatrali Koreja - da due anni è installato il box multifunzionale progettato dal giovane designer Rune Ricciardelli per accogliere opere di giovani artisti pugliesi selezionati da Marinilde Giannandrea. Ma è da più anni che a Koreja coltiviamo il bisogno di un confronto con le ricerche e le opere che in questa regione si realizzano nell’ambito dei linguaggi della contemporaneità.
Senso Plurimo trasforma questo bisogno in un progetto più chiaro, definito e per noi necessario.
Il box è un invito a entrare come si entra in una stanza; è qualcosa di chiuso, di intimo, ma ha anche porte, finestre e pertugi da cui poter guardare, fuori e dentro.
È un invito a scoprire cosa c’è dentro, cosa succede lì dentro per noi che veniamo da fuori con le nostre abitudini e certezze. Come per il teatro, anche in questo caso si chiede al pubblico un atto speciale, la manifestazione di una volontà, un gesto poco ordinario: niente è dato, si decide di entrare in un luogo particolare, in un ambiente speciale, di fare conoscenza, di affrontare e condividere insieme all’artista e ad altri testimoni un’esperienza che, forse, ha qualcosa di diverso, di particolare, di extra-ordinario. Non essendo, e non volendo essere, né una galleria d’arte, né una Kunsthalle, né un museo, vogliamo perciò dire che il box e Senso Plurimo non sono soltanto esposizione di prodotti estetici più o meno belli, più o meno interessanti, non sono fiera, non sono vetrina.
C’è un processo di lavoro dietro, oltre e insieme alla creazione che spesso sottovalutiamo e nascondiamo ed è la cosa che più a noi interessa. A me piacciono i lavori in corso più che le opere perfette, se mai queste possano o potranno esistere. Mi piace il gesto artistico incoerente, incompiuto, innocente, ribelle alla disciplina, dis-gustoso, sfuggente.
Senso Plurimo prova a rendere visibili e palpabili queste precarietà e incongruenze dei processi artistici anche attraverso gli incontri ravvicinati di presentazione dei giovani artisti.
L’arte (come la vita) è un fare complesso, sintesi difficile di pensiero, artigianalità, manualità, capacità di organizzare lo spazio e la visione, elaborazione e alterazione di sensibilità, intensità di cura delle relazioni con il mondo e con gli altri.
Senza la saccenza e senza il lusso che connota gli eventi d’arte, intendiamo segnalare la creazione artistica contemporanea a un pubblico più ampio di quello che segue le mostre d’arte. Nel box vediamo entrare non solo curatori e critici d’arte ma soprattutto spettatori di teatro, genitori e bambini, insegnanti, attori, tecnici, persone curiose che esattamente come gli artisti cercano di costruire modalità di essere e di rappresentare il mondo, di inseguire emozioni e passioni che scuotano dall’indifferenza e dalle prigioni del consumo quotidiano. Se più gente varca quella soglia vuol dire che l’arte e il teatro sono necessari, altrettanto necessari quanto il respiro. Contemporaneo non è una corrente artistica, è il nostro destino nel mondo […]”
In occasione della presentazione del catalogo, Francesco Cagliuli espone la serie fotografica Kry Jo 5-7 . Giovane imprenditore salentino, Cagliuli ha sostenuto l’iniziativa di Senso Plurimo. Da molti anni, ormai, coltiva la passione per la fotografia e per i linguaggi multimediali.
La pubblicazione del catalogo è stata resa possibile grazie al contributo di Cagliuli Hairdressing and shopping, Agenzia Unipol Assicurazioni di Vladimiro Politi e Nuova Agorà - libri e strumenti per l'Istruzione e la Cultura.
È possibile, in questo secondo anno, tracciare alcuni caratteri distintivi: Senso Plurimo va configurandosi come uno spazio d’incontro tra autori, critici e appassionati, capace di generare letture dai plurimi significati e una concreta possibilità di confronto.
Il catalogo, racchiude il progetto artistico che ha guidato la rassegna passando per l’idea di interconnettere autori e pubblico in un circuito esperienziale e psicologico in cui lo spazio ridotto del box e il tempo dilatato dell’esposizione, hanno consentito il contatto e la riflessione.
I sei protagonisti di questa edizione hanno realizzato lavori site specific tessendo una trama consistente di «pensieri operativi» volti a consolidare la riflessione su alcune linee di tendenza. Le tre presenze femminili hanno presentato visioni diverse ma complementari del corpo: parcellizzato e violentato nei disegni e nei ricami corporei di Annalisa Macagnino, chiuso dentro la gabbia della rete e della differenza nell’opera sociale di Giada Totaro, immerso nell’acqua, leggero e metamorfico nelle fotografie di Ingrid Simon.
Pierluca Cetera ha compiuto una riflessione sulle vittime della modernità affrontando con rigore pittorico ed ermetismo concettuale temi pregnanti sul piano etico e sociale. Uno sguardo dissacrante sui carnefici invece è stato quello di Dario Agrimi con un’installazione di animali imbalsamati che è anche l’elogio ironico e paradossale di un crimine, mentre Raffaele Fiorella, con la sua micro-videoinstallazione, ha interpretato a “bassa voce” l’ossessiva iterazione di un gesto e la drammatica incertezza del presente
“ […] Nel foyer – sostiene Franco Ungano, direttore organizzativo dei Cantieri Teatrali Koreja - da due anni è installato il box multifunzionale progettato dal giovane designer Rune Ricciardelli per accogliere opere di giovani artisti pugliesi selezionati da Marinilde Giannandrea. Ma è da più anni che a Koreja coltiviamo il bisogno di un confronto con le ricerche e le opere che in questa regione si realizzano nell’ambito dei linguaggi della contemporaneità.
Senso Plurimo trasforma questo bisogno in un progetto più chiaro, definito e per noi necessario.
Il box è un invito a entrare come si entra in una stanza; è qualcosa di chiuso, di intimo, ma ha anche porte, finestre e pertugi da cui poter guardare, fuori e dentro.
È un invito a scoprire cosa c’è dentro, cosa succede lì dentro per noi che veniamo da fuori con le nostre abitudini e certezze. Come per il teatro, anche in questo caso si chiede al pubblico un atto speciale, la manifestazione di una volontà, un gesto poco ordinario: niente è dato, si decide di entrare in un luogo particolare, in un ambiente speciale, di fare conoscenza, di affrontare e condividere insieme all’artista e ad altri testimoni un’esperienza che, forse, ha qualcosa di diverso, di particolare, di extra-ordinario. Non essendo, e non volendo essere, né una galleria d’arte, né una Kunsthalle, né un museo, vogliamo perciò dire che il box e Senso Plurimo non sono soltanto esposizione di prodotti estetici più o meno belli, più o meno interessanti, non sono fiera, non sono vetrina.
C’è un processo di lavoro dietro, oltre e insieme alla creazione che spesso sottovalutiamo e nascondiamo ed è la cosa che più a noi interessa. A me piacciono i lavori in corso più che le opere perfette, se mai queste possano o potranno esistere. Mi piace il gesto artistico incoerente, incompiuto, innocente, ribelle alla disciplina, dis-gustoso, sfuggente.
Senso Plurimo prova a rendere visibili e palpabili queste precarietà e incongruenze dei processi artistici anche attraverso gli incontri ravvicinati di presentazione dei giovani artisti.
L’arte (come la vita) è un fare complesso, sintesi difficile di pensiero, artigianalità, manualità, capacità di organizzare lo spazio e la visione, elaborazione e alterazione di sensibilità, intensità di cura delle relazioni con il mondo e con gli altri.
Senza la saccenza e senza il lusso che connota gli eventi d’arte, intendiamo segnalare la creazione artistica contemporanea a un pubblico più ampio di quello che segue le mostre d’arte. Nel box vediamo entrare non solo curatori e critici d’arte ma soprattutto spettatori di teatro, genitori e bambini, insegnanti, attori, tecnici, persone curiose che esattamente come gli artisti cercano di costruire modalità di essere e di rappresentare il mondo, di inseguire emozioni e passioni che scuotano dall’indifferenza e dalle prigioni del consumo quotidiano. Se più gente varca quella soglia vuol dire che l’arte e il teatro sono necessari, altrettanto necessari quanto il respiro. Contemporaneo non è una corrente artistica, è il nostro destino nel mondo […]”
21
maggio 2011
Senso Plurimo – Francesco Cagliuli
21 maggio 2011
arte contemporanea
Location
CANTIERI TEATRALI KOREJA
Lecce, Via Guido Dorso, 70, (Lecce)
Lecce, Via Guido Dorso, 70, (Lecce)
Vernissage
21 Maggio 2011, ore 19
Autore
Curatore