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Comunicato stampa
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Esposizione delle opere di artisti che hanno allestito una mostra personale presso la Galleria Circolo Togunà dal 1998 al 2006: EMILIO ALBERTI, GIULIANO COLLINA, FELICITA BIANCHI DUYNE, WALTER FRANCONE, VALERIO GAETI, PAOLO PARENTE, ANTONIA POZZOLI, RENZI E LUCIA.
- EMILIO ALBERTI scultore con la Mostra “Luoghi segreti” nel 1998
Alla produzione di quell’anno aveva dato il titolo di Luoghi segreti cioè celati, custoditi nella memoria e restituiti sotto forma di labirinti, impronte, vortici, specchi d’acqua, architetture speculari che poi l’artista trafigge, divide, taglia con una cesura netta tagliata da un pendolo, un filo a piombo, un’asta, un raggio di luce, un’ombra.
- VALERIO GAETI scultore con la mostra “Dendriti” nel 2000
Una parola misteriosa, dendrite, letteralmente concrezione che si forma sulla superficie o all’interno di una roccia e ha l’aspetto di un albero ramificato, per descrivere in estrema sintesi l’effetto delle ultime sculture di Gaeti. Le sculture sono realizzate per stratificazioni successive. Nelle opere ogni oggetto oltrepassa la sua essenza e si trasforma nel gioco delle sovrapposizioni in altro.
- FELICITA BIANCHI DUYNE pittrice con la mostra “Sabbie e tracce” nel 2001
Ciò che colpisce nelle sue opere è soprattutto la valenza cromatica, l’accostamento dei colori, che però non raggiunge mai toni troppo forti e decisi. I quadri mantengono una delicatezza e luminosità che ne fa la loro fortuna. Temi prediletti sono i paesaggi e le nature morte, anche se non mancano sperimentazioni e composizioni astratte, che però mantengono costantemente una limpidezza, una compostezza e un buon gusto davvero notevoli.
- Geremia RENZI & LUCIA Rosano scultori con la mostra “Renzi e Lucia” nel 2003
Le loro opere sono frutto della loro unione nella vita e nell’arte. Se è vero che le rughe della vita racchiudono per ciascuno di noi un bagaglio di sogni, questo scrigno sofferto e nascosto sembra liberarsi da corpi pesantemente segnati eppure dalle riconoscibili forme classiche in opere quali “Frida” ed “Icaro”. Due riferimenti a grandi figure nelle quali i gesti estremi e carichi di forza reggono circolari, affascinanti arcate tempestate di colori vitrei e fini tessiture di ferro battuto.
- WALTER FRANCONE scultore con la mostra “Criptalia” nel 2003
Francone dedica la mostra alla nativa città pugliese di Grottaglie, antica terra di vasai. Il suo è un gioco armonico e dinanico di simbolismi, allusioni alchemiche rappresentate da sedimenti e matrici che generano, appunto, vasi e quindi forme dal profilo antropomorfo. “Altro non sono - ha detto il critico Giorgio Segato – che una meditazione sulla memoria come origine stessa del fare artistico. Una meditazione contesa tra geometria ed emozione creatrice”.
- PAOLO PARENTE pittore con la mostra “La primitiva bellezza” nel 2004
Questa mostra sperimentale si colloca idealmente nell’essenza stessa del nostro vivere contemporaneo che è ormai post-moderno e multiculturale. Paolo Parente considera l’arte della pittura una inesauribile fonte di benefica energia primordiale, quella mitica, appunto, della “primitiva bellezza”: una “bellezza” significativa e finalmente libera da schemi e luoghi comuni.
- ANTONIA POZZOLI pittrice con la mostra “Le filigrane” nel 2005
Il tema “le filigrane” sottolinea la metafora del filo che diventa la contrapposizione dialettica tra mondo reale e mondo spirituale, binomio degli opposti sul quale si regge la dichiarazione dell’artista: “Tutto nasce alla luce della vacuità intesa come ultima verità esistenziale e si concretizza nel perfetto ordine del caos universale”. Il filo rappresenta il collegamento dell’interiore con l’esteriore così come il sutra (nelle filosofie orientali) è letteralmente il filo che collega questo mondo, l’altro mondo e tutti gli esseri.
- GIULIANO COLLINA pittore con la mostra “Carmina Burana” nel 2006
Giuliano Collina presenta i suoi Carmina, scelti nel piacere del verseggiare e nella varietà del tono e dell’argomento. E’ un momento rigoglioso questo per Collina, un afase in cui la sua fantasia spazia liberamente dal puro effetto astratto alla figurazione più minuziosa e puntuale, dalla tensione di pochi, essenziali contrasti cromatici alla dovizia di tinte lussureggianti e accese. I Carmina non trattano esclusivamente di tematiche sacre o moralistiche ma anche d’amore e persino d’erotismo: Collina ne raccoglie la stimolante varietà alternando anche lui i toni più monitori con momenti d’autentico piacere estetico e visivo.
- EMILIO ALBERTI scultore con la Mostra “Luoghi segreti” nel 1998
Alla produzione di quell’anno aveva dato il titolo di Luoghi segreti cioè celati, custoditi nella memoria e restituiti sotto forma di labirinti, impronte, vortici, specchi d’acqua, architetture speculari che poi l’artista trafigge, divide, taglia con una cesura netta tagliata da un pendolo, un filo a piombo, un’asta, un raggio di luce, un’ombra.
- VALERIO GAETI scultore con la mostra “Dendriti” nel 2000
Una parola misteriosa, dendrite, letteralmente concrezione che si forma sulla superficie o all’interno di una roccia e ha l’aspetto di un albero ramificato, per descrivere in estrema sintesi l’effetto delle ultime sculture di Gaeti. Le sculture sono realizzate per stratificazioni successive. Nelle opere ogni oggetto oltrepassa la sua essenza e si trasforma nel gioco delle sovrapposizioni in altro.
- FELICITA BIANCHI DUYNE pittrice con la mostra “Sabbie e tracce” nel 2001
Ciò che colpisce nelle sue opere è soprattutto la valenza cromatica, l’accostamento dei colori, che però non raggiunge mai toni troppo forti e decisi. I quadri mantengono una delicatezza e luminosità che ne fa la loro fortuna. Temi prediletti sono i paesaggi e le nature morte, anche se non mancano sperimentazioni e composizioni astratte, che però mantengono costantemente una limpidezza, una compostezza e un buon gusto davvero notevoli.
- Geremia RENZI & LUCIA Rosano scultori con la mostra “Renzi e Lucia” nel 2003
Le loro opere sono frutto della loro unione nella vita e nell’arte. Se è vero che le rughe della vita racchiudono per ciascuno di noi un bagaglio di sogni, questo scrigno sofferto e nascosto sembra liberarsi da corpi pesantemente segnati eppure dalle riconoscibili forme classiche in opere quali “Frida” ed “Icaro”. Due riferimenti a grandi figure nelle quali i gesti estremi e carichi di forza reggono circolari, affascinanti arcate tempestate di colori vitrei e fini tessiture di ferro battuto.
- WALTER FRANCONE scultore con la mostra “Criptalia” nel 2003
Francone dedica la mostra alla nativa città pugliese di Grottaglie, antica terra di vasai. Il suo è un gioco armonico e dinanico di simbolismi, allusioni alchemiche rappresentate da sedimenti e matrici che generano, appunto, vasi e quindi forme dal profilo antropomorfo. “Altro non sono - ha detto il critico Giorgio Segato – che una meditazione sulla memoria come origine stessa del fare artistico. Una meditazione contesa tra geometria ed emozione creatrice”.
- PAOLO PARENTE pittore con la mostra “La primitiva bellezza” nel 2004
Questa mostra sperimentale si colloca idealmente nell’essenza stessa del nostro vivere contemporaneo che è ormai post-moderno e multiculturale. Paolo Parente considera l’arte della pittura una inesauribile fonte di benefica energia primordiale, quella mitica, appunto, della “primitiva bellezza”: una “bellezza” significativa e finalmente libera da schemi e luoghi comuni.
- ANTONIA POZZOLI pittrice con la mostra “Le filigrane” nel 2005
Il tema “le filigrane” sottolinea la metafora del filo che diventa la contrapposizione dialettica tra mondo reale e mondo spirituale, binomio degli opposti sul quale si regge la dichiarazione dell’artista: “Tutto nasce alla luce della vacuità intesa come ultima verità esistenziale e si concretizza nel perfetto ordine del caos universale”. Il filo rappresenta il collegamento dell’interiore con l’esteriore così come il sutra (nelle filosofie orientali) è letteralmente il filo che collega questo mondo, l’altro mondo e tutti gli esseri.
- GIULIANO COLLINA pittore con la mostra “Carmina Burana” nel 2006
Giuliano Collina presenta i suoi Carmina, scelti nel piacere del verseggiare e nella varietà del tono e dell’argomento. E’ un momento rigoglioso questo per Collina, un afase in cui la sua fantasia spazia liberamente dal puro effetto astratto alla figurazione più minuziosa e puntuale, dalla tensione di pochi, essenziali contrasti cromatici alla dovizia di tinte lussureggianti e accese. I Carmina non trattano esclusivamente di tematiche sacre o moralistiche ma anche d’amore e persino d’erotismo: Collina ne raccoglie la stimolante varietà alternando anche lui i toni più monitori con momenti d’autentico piacere estetico e visivo.
24
novembre 2007
Senza Titolo
Dal 24 novembre al 16 dicembre 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA CIRCOLO TOGUNA’
Inverigo, Via Carlo Mosè Bianchi, 2/a, (Como)
Inverigo, Via Carlo Mosè Bianchi, 2/a, (Como)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: 16-19 sabato e domenica: 10-13/ 16-19
Vernissage
24 Novembre 2007, ore 18.00
Autore