Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Senza vincoli
SENZA VINCOLI libertà espressiva di 11 artisti contemporanei è una mostra a cura di Willy Darko con testo critico di Marilina Di Cataldo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La questione dell’ identità personale, individuale, è diventata la preoccupazione costante degli artisti contemporanei, soprattutto da quando si assiste all’ omologazione di immagini e di messaggi che, grazie alla tecnologia e ai media, pervadono contemporaneamente ogni angolo della terra. Il fenomeno della globalizzazione si sviluppa insieme a questo grande smarrimento dell’ essere, di fronte al quale l’ artista è spinto a tirare fuori il più possibile la propria personalità. Capita però a volte che la libertà di espressione venga un pò limitata quando si sceglie di organizzare una mostra sotto l’ egida di un titolo, che “costringe” a sottostare ad un argomento o ad una tecnica. La mostra qui proposta, invece, non pone alcun vincolo, come annuncia il titolo stesso: le scelte linguistiche e formali, così come le cromie, le stesure, le elaborazioni, sono strettamente connesse a undici personalità del tutto diverse, che passano dal pennello alla spatola, dalla pittura più tradizionale a quella più d’ avanguardia, dalla sapienza artigianale che manipola la materia organica per creare immagini direttamente dalla natura, a quella più tecnica che si avvale di precise regole strumentali per occupare lo spazio con segni e volumetrie. Ne nasce così - utilizzando la musica come metafora - un’ esposizione in cui ognuno suona il proprio strumento, in un “ensamble” che, spaziando dalla pittura alla scultura, crea un’ armonia di stili, tecniche, materiali e sguardi sul mondo. Una mostra, dunque, che comunque raggruppa e lascia intendere una squisita varietà di idee, concetti, simboli, che pescano nel profondo dell’animo umano. Osservando le opere di Mariella Bogliacino sembra quasi che per lei dipingere significhi esprimere un atto poetico in grado di controllare sapientemente il caos delle assonanze che si cela al di sotto delle forme. I suoi lavori sviluppano una pittura di fondi, di corrispondenze armoniche, di passaggi tonali, di sovrapposizioni inaspettate in un gioco attivo di presenze concrete. In modo sintetico e saldo, senza indugi, Laura Cassetti dipinge le sue donne, scaturite dall’ idea della “forma”. Il ritmo largo, espressionistico, spesso rilucente con effetti da vetrate medievali, ricordano le dimensioni cubiste. L’ artista imprime ai suoi lavori una particolare intensità cromatica, una strenua concisione della linea che circoscrive con incisività le figure femminili, che però non perdono mai né in grazia né in sensualità. Venere Chillemi si presenta nella doppia veste di pittrice e scultrice. Nel primo ruolo l’artista si esprime privilegiando un’aderenza alla spazialità pura, intesa come non-luogo ideale per un’ indagine sulla forma e sul colore, dove la presenza dell’ oro espande e trasforma i vortici di colore in vere emozioni cromatiche. In scultura, Chillemi si fa più figurativa, utilizzando il bianco della ceramica come sintesi di una ricerca pura finalizzata all’ ottenimento di una poetica oggettiva. Protagonista delle opere di Anna Comba è il collage, mediante il quale l’artista (scomparsa recentemente) tagliava, strappava, dipingeva, incollava, scriveva per dare forma ai ricordi di una vita. Foto di attori, di film, di automobili, di bambini, scritte e slogan, disegni e grafiche, vengono “assemblati” e a volte ripresi con un tocco pittorico. Ogni composizione diventa così il punto di partenza per innescare un processo in evoluzione, dove gli elementi creano ambientazioni, atmosfere, e si convertono in un’enciclopedia della percezione visiva dell’artista e del suo mondo. La figuratività di Adolfo Damasio Levi si esprime con la tecnica dell’ incisione sul legno, grazie alla quale i soggetti, siano essi tenere maternità o semplici tronchi di betulla acquistano una tangibile morbidezza. Nelle sue opere, Damasio Levi rimanda ad un mondo avulso da dimensioni temporali e spaziali riconoscibili e delimitati: a far da protagonista a questa pittura sono elementi colti con tagli inconsueti, dal particolare all’universale e viceversa, ma ugualmente significativi. Le ombre, le luci e lo spessore della materia servono a Mauro Franco per dare risalto a forme “informi” che hanno una loro particolare dinamica interna, in un gioco di visione prospettica che pare come la ripresa dall’alto o da una certa distanza, per cui la nostra percezione visiva è alla ricerca costante di un impossibile centro. Gianfranco Galizio è un pittore capace di fissare i lineamenti, un costruttore di figure idealizzate, un inventore di immagini, che riesce a guardare il mondo che lo circonda staccando l’apparenza dalla temporalità. Poi la dipinge, destreggiandosi all’interno delle regole pittoriche, facendo ricorso al ricordo, sia delle forme che delle impressioni, delle somiglianze e delle emozioni, alternando imitazione e innovazione, mimesi e invenzione. Anche Giancarlo Laurenti è pittore e scultore e in entrambe le discipline è la natura ad attrarre il suo sguardo. Come pittore si sofferma essenzialmente sui paesaggi e sui particolari di essi, dilatando l’immagine in un processo imitativo che arriva a fare assumere al soggetto valenze simboliche in una costante sperimentazione sia delle forme che delle tecniche. Il processo inverso, invece, è utilizzato nella scultura, dove, partendo da rami e radici informi, riesce a ricreare forme leggibili ed evocative. Fernando Montà è alla ricerca di uno spazio ampio e luminoso, dove il vento, il dinamismo, la forza, l’energia di un elemento non visibile cattura la sua attenzione e lo riporta sulla tela in maniera per nulla casuale, informale, gestuale, ma controllato e molto, molto accurato. Nelle opere di Michele Pregno la realtà perde l’imminenza ed accentua il fascino dell’ evocazione; l’ artista sollecita ma non definisce la figurazione, per privilegiare l’ identità del significato, del messaggio di cui si vuole fare portatore, lasciando libero sfogo all’ ispirazione, che si avvale anche di materiale non consueto sulle tele, come le terre, sulle quali poi interviene con il colore. La figura femminile è protagonista assoluta delle opere di Sergio Unia, le cui opere sono pervase da una grande forza e da un tenero amore. Le sue donne, infatti, non attraggono solo per la loro femminilità, ma anche per l’indicibile finezza del modellato. Figure sedute, abbracciate, donne riflessive o inquisitrici, dolci volumi privi di spigoli che ci appaiano come placati da un interiore e segreto raccoglimento.
Una mostra ricca di stimoli, dunque, che ha valore soprattutto come misurazione culturale, perché l’arte, come la vita, è un continuo relazionarsi con se stessi e con gli altri.
Una mostra ricca di stimoli, dunque, che ha valore soprattutto come misurazione culturale, perché l’arte, come la vita, è un continuo relazionarsi con se stessi e con gli altri.
07
febbraio 2012
Senza vincoli
Dal 07 al 28 febbraio 2012
arte contemporanea
Location
VELAN
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Orario di apertura
martedì al venerdì 16,00 - 19,00
Vernissage
7 Febbraio 2012, ore 18.30
Autore
Curatore