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Serena Bellini – Percorsi 2003-2006
mostra personale della pittrice triestina
Comunicato stampa
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S’inaugura venerdì 10 novembre 2006 alle ore 18.30 a Villa Prinz, sede della III Circoscrizione del Comune di Trieste (Salita di Gretta, 38), la mostra personale della pittrice triestina Serena Bellini, ideata e curata dall’architetto Marianna Accerboni. La rassegna, intitolata Percorsi 2003-2006 e visitabile fino al 19 novembre, propone una quarantina tra tecniche miste, acrilici, pastelli, disegni su carta e oli su tela, che sintetizzano la rigorosa ricerca condotta dall’artista negli ultimi tre anni. Durante l’inaugurazione il soprano triestino Marianna Prizzon, allieva e collaboratrice di Luciano Pavarotti, interpreterà, accompagnata dal pianista Corrado Gulin, alcuni brani musicali ispirati ai lavori esposti.
Dopo il diploma conseguito all’Istituto Statale d’arte di Trieste, Bellini si è laureata in Storia dell’Arte e ha pubblicato scritti di critica d’arte per la rivista Juliet e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste.
Tenacia e riflessione – scrive Accerboni - si sposano nella ricerca di questa giovane artista triestina, che elabora in silenzio e intensamente la propria creatività. Talento e tecnica l’accompagnano nell’istintiva e paziente volontà di decrittare il reale, materia e sensazioni attraverso il colore e la graduale semplificazione delle forme.
Come uno dei più grandi violinisti del nostro tempo, l’istriano Uto Ughi, che da sempre si esercita per alcune ore al giorno, Serena Bellini affina il segno e la tecnica attraverso l’esercizio quotidiano del pennello, del pastello e della matita, ridonandoci sulla carta l’essenza della natura, dei suoi fiori, che nelle pitture sono sezionati per categorie di grazia e di bellezza; e del paesaggio, sintetizzato con quel quid di aerea leggerezza e di profondo sentire, che la conducono – figlia del suo tempo – alla rastremazione del dato materiale e visivo, finchè – spesso nel colore – si estrinseca il puro segno.
Accade così per esempio in una delle ultime opere della pittrice, che ha riassunto in emozioni scure sulla carta la frizzante leggerezza, intensità e profondità delle note mozartiane, volendone esprimere, attraverso il segno, il ritmo. Ed ecco che in tal modo nelle opere della Bellini la bellezza della natura diventa concettuale, con qualche sottile vena neoromantica, come il sogno dinanzi al mare che rappresenta il logo della mostra.
Una sequenza di lievi immagini, cui l’artista ha voluto donare il tono dell’impalpabilità attraverso la raffinata sovrapposizione di alcune carte veline bianche, trova invece vigore nel segno nero, quasi violento nella sua dolcezza, che racconta storie di fiori e di piante. Nei periodi precedenti, il ricordo di alcuni viaggi vissuti nello splendore della luce e del sole in Istria e in Dalmazia, è stato invece riportato sulla tela da una sorta di pointillisme post litteram, in cui il sezionare l’immagine, il sentimento e l’emozione conduce infine a una sorta di ritorno all’ordine di grande attualità e bellezza sul piano stilistico e concettuale.
Incanto – conclude Accerboni - è la parola che forse si addice di più a Serena Bellini, per la capacità di coniugare la volontà con il sogno, che l’artista riesce a condurre ai limiti dell’immaginazione, grazie a una sperimentazione che unisce conoscenza artistica, gesto pittorico virtuoso ma essenziale e incedere filosofico sicuro e vittorioso.
Dopo il diploma conseguito all’Istituto Statale d’arte di Trieste, Bellini si è laureata in Storia dell’Arte e ha pubblicato scritti di critica d’arte per la rivista Juliet e per il quotidiano Il Piccolo di Trieste.
Tenacia e riflessione – scrive Accerboni - si sposano nella ricerca di questa giovane artista triestina, che elabora in silenzio e intensamente la propria creatività. Talento e tecnica l’accompagnano nell’istintiva e paziente volontà di decrittare il reale, materia e sensazioni attraverso il colore e la graduale semplificazione delle forme.
Come uno dei più grandi violinisti del nostro tempo, l’istriano Uto Ughi, che da sempre si esercita per alcune ore al giorno, Serena Bellini affina il segno e la tecnica attraverso l’esercizio quotidiano del pennello, del pastello e della matita, ridonandoci sulla carta l’essenza della natura, dei suoi fiori, che nelle pitture sono sezionati per categorie di grazia e di bellezza; e del paesaggio, sintetizzato con quel quid di aerea leggerezza e di profondo sentire, che la conducono – figlia del suo tempo – alla rastremazione del dato materiale e visivo, finchè – spesso nel colore – si estrinseca il puro segno.
Accade così per esempio in una delle ultime opere della pittrice, che ha riassunto in emozioni scure sulla carta la frizzante leggerezza, intensità e profondità delle note mozartiane, volendone esprimere, attraverso il segno, il ritmo. Ed ecco che in tal modo nelle opere della Bellini la bellezza della natura diventa concettuale, con qualche sottile vena neoromantica, come il sogno dinanzi al mare che rappresenta il logo della mostra.
Una sequenza di lievi immagini, cui l’artista ha voluto donare il tono dell’impalpabilità attraverso la raffinata sovrapposizione di alcune carte veline bianche, trova invece vigore nel segno nero, quasi violento nella sua dolcezza, che racconta storie di fiori e di piante. Nei periodi precedenti, il ricordo di alcuni viaggi vissuti nello splendore della luce e del sole in Istria e in Dalmazia, è stato invece riportato sulla tela da una sorta di pointillisme post litteram, in cui il sezionare l’immagine, il sentimento e l’emozione conduce infine a una sorta di ritorno all’ordine di grande attualità e bellezza sul piano stilistico e concettuale.
Incanto – conclude Accerboni - è la parola che forse si addice di più a Serena Bellini, per la capacità di coniugare la volontà con il sogno, che l’artista riesce a condurre ai limiti dell’immaginazione, grazie a una sperimentazione che unisce conoscenza artistica, gesto pittorico virtuoso ma essenziale e incedere filosofico sicuro e vittorioso.
10
novembre 2006
Serena Bellini – Percorsi 2003-2006
Dal 10 al 19 novembre 2006
arte contemporanea
Location
VILLA PRINZ
Trieste, Salita Di Gretta, 38, (Trieste)
Trieste, Salita Di Gretta, 38, (Trieste)
Orario di apertura
lunedì – sabato 16.00· 19.00 / domenica 10.00· 13.00
Vernissage
10 Novembre 2006, ore 18.30
Autore
Curatore