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Serena Giordano / Maurizio Ruggiano – Bellolampo
Una riflessione sul ruolo degli oggetti e sul loro valore, tra recupero e trasformazione
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PALERMO. Una riflessione sul ruolo degli oggetti e sul loro
valore, tra recupero e trasformazione: questo è “Bellolampo, la
mostra di Serena Giordano e Maurizio Ruggiano, curata da
Paola Nicita, che si inaugura venerdì 5 febbraio alle 19
all'Oratorio di San Lorenzo di Palermo, con la collaborazione
degli Amici dei Musei (fino al 29 febbraio, via
dell’Immacolatella, 5)
La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi della
curatrice e di Alessandro Dal Lago, che sarà presentato il 19
febbraio.
L’esposizione propone una serie di lavori inediti, realizzati
appositamente per l'esposizione: otto tableaux con composizioni
retroilluminate e un video per raccontare frammenti di
quotidianità.
Serena Giordano e Maurizio Ruggiano, in occasione di
questa esposizione hanno deciso di realizzare le opere insieme,
dalla fase progettuale a quella concreta della realizzazione,
mettendo in pratica un inedito lavoro a quattro mani.
Scrive Paola Nicita: “Giudicati vecchi, usati, passati di
moda, talvolta emblemi d’estetiche trascorse -ma non ancora
abbastanza per rientrare in una nuova categoria d'interesse- gli
oggetti, dallo splendore della novità lucente, sono scivolati nella
cupezza, e costretti adesso ad allontanarsi dai luoghi del loro
trionfo. Niente più case sicure per essere custoditi, corpi per
essere esibiti: adesso, sono destinati alla spazzatura. A
Bellolampo. (…) Gli oggetti recuperati, scelti con cura, osservati
a lungo, sono collocati all'interno di strutture di legno
rettangolari, ciascuno con un proprio spazio e ruolo- come parole
di un nuovo lessico- e chiamati a comporre discorsi di denuncia,
sottolineare fatti, analizzare storie. Questa nuova serie di opere –
in bilico tra scultura e pittura, se un nome si può fare è quello di
Joseph Cornell, con le sue magiche scatole-assemblaggio -
cristallizza gli oggetti con la resina all'interno di spazi geometrici,
scanditi come piccoli scaffali colmi di memorie. Che esigono la
luce per svelare altre verità, mostrare in profondità quello che
sembrava di vedere, e si scopre ancora diverso”.
Scrive Alessandro Dal Lago: “Bellolampo è un gioco
visivo in cui oggetti miseri, trovati in questo sterminato
giacimento urbano, parlano di noi al cielo, come se fossero i
nostri testimoni, i nostri avatar. E poiché la realtà di Bellolampo è
la negazione del suo nome, ecco che i soldatini fanno i cittadini
(o i cittadini fanno i soldatini, il che è lo stesso), o proteggono le
nostre frontiere dalla terribili invasioni dei poveri, gli insetti
morti vivono in famiglia, il denaro conduce direttamente alla
tomba, i valori condivisi sono di plastica, il povero Gesù rinasce
all'infinito, e su tutto trionfa la morte – finché, immaginiamo,
tutti noi torneremo a un paradiso, terrestre o no che sia, in cui
vivremo come bambolotti di plastica, venendo alla luce la
mattina per. essere fatti a pezzi la sera, in eterno, come se l'Eden
fosse un Walhalla per impiegati. Sono opere da guardare molto
da vicino o con la lente di ingrandimento, per scoprire come
Serena Giordano e Maurizio Ruggiano abbiano miniaturizzato le
rispettive ossessioni: la contaminazione, la nostalgia, la morte e
la rinascita - maneggiando scheletri danzanti, statuine cheap,
angeli perduti, orsetti scuoiati, scimmiette prigioniere, insetti
pietrificati e così via.”
Oratorio di San Lorenzo, Palermo
Via Immacolatella, 3
Fino al 29 febbraio ingresso libero.
valore, tra recupero e trasformazione: questo è “Bellolampo, la
mostra di Serena Giordano e Maurizio Ruggiano, curata da
Paola Nicita, che si inaugura venerdì 5 febbraio alle 19
all'Oratorio di San Lorenzo di Palermo, con la collaborazione
degli Amici dei Musei (fino al 29 febbraio, via
dell’Immacolatella, 5)
La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi della
curatrice e di Alessandro Dal Lago, che sarà presentato il 19
febbraio.
L’esposizione propone una serie di lavori inediti, realizzati
appositamente per l'esposizione: otto tableaux con composizioni
retroilluminate e un video per raccontare frammenti di
quotidianità.
Serena Giordano e Maurizio Ruggiano, in occasione di
questa esposizione hanno deciso di realizzare le opere insieme,
dalla fase progettuale a quella concreta della realizzazione,
mettendo in pratica un inedito lavoro a quattro mani.
Scrive Paola Nicita: “Giudicati vecchi, usati, passati di
moda, talvolta emblemi d’estetiche trascorse -ma non ancora
abbastanza per rientrare in una nuova categoria d'interesse- gli
oggetti, dallo splendore della novità lucente, sono scivolati nella
cupezza, e costretti adesso ad allontanarsi dai luoghi del loro
trionfo. Niente più case sicure per essere custoditi, corpi per
essere esibiti: adesso, sono destinati alla spazzatura. A
Bellolampo. (…) Gli oggetti recuperati, scelti con cura, osservati
a lungo, sono collocati all'interno di strutture di legno
rettangolari, ciascuno con un proprio spazio e ruolo- come parole
di un nuovo lessico- e chiamati a comporre discorsi di denuncia,
sottolineare fatti, analizzare storie. Questa nuova serie di opere –
in bilico tra scultura e pittura, se un nome si può fare è quello di
Joseph Cornell, con le sue magiche scatole-assemblaggio -
cristallizza gli oggetti con la resina all'interno di spazi geometrici,
scanditi come piccoli scaffali colmi di memorie. Che esigono la
luce per svelare altre verità, mostrare in profondità quello che
sembrava di vedere, e si scopre ancora diverso”.
Scrive Alessandro Dal Lago: “Bellolampo è un gioco
visivo in cui oggetti miseri, trovati in questo sterminato
giacimento urbano, parlano di noi al cielo, come se fossero i
nostri testimoni, i nostri avatar. E poiché la realtà di Bellolampo è
la negazione del suo nome, ecco che i soldatini fanno i cittadini
(o i cittadini fanno i soldatini, il che è lo stesso), o proteggono le
nostre frontiere dalla terribili invasioni dei poveri, gli insetti
morti vivono in famiglia, il denaro conduce direttamente alla
tomba, i valori condivisi sono di plastica, il povero Gesù rinasce
all'infinito, e su tutto trionfa la morte – finché, immaginiamo,
tutti noi torneremo a un paradiso, terrestre o no che sia, in cui
vivremo come bambolotti di plastica, venendo alla luce la
mattina per. essere fatti a pezzi la sera, in eterno, come se l'Eden
fosse un Walhalla per impiegati. Sono opere da guardare molto
da vicino o con la lente di ingrandimento, per scoprire come
Serena Giordano e Maurizio Ruggiano abbiano miniaturizzato le
rispettive ossessioni: la contaminazione, la nostalgia, la morte e
la rinascita - maneggiando scheletri danzanti, statuine cheap,
angeli perduti, orsetti scuoiati, scimmiette prigioniere, insetti
pietrificati e così via.”
Oratorio di San Lorenzo, Palermo
Via Immacolatella, 3
Fino al 29 febbraio ingresso libero.
05
febbraio 2016
Serena Giordano / Maurizio Ruggiano – Bellolampo
Dal 05 al 29 febbraio 2016
arte contemporanea
Location
ORATORIO SAN LORENZO
Palermo, Via Immacolatella, (Palermo)
Palermo, Via Immacolatella, (Palermo)
Vernissage
5 Febbraio 2016, ore 19
Autore
Curatore