I sette vizi capitali e un tocco di genesi:


sono questi i temi sviluppati dall'autrice che si è avvalsa del simbolismo per realizzare queste otto tele di grande impatto visivo.

Dal buio del peccato si fanno strada figure essenziali che coinvolgono di volta in volta lo spettatore attraverso una rivisitazione del "viso" resa attuale per la scelta dei colori e per la fattura delle figure.


Una per tutte, l'opera intitolata " il peccato originale" rappresentato da una mela matura e succosa, in forte contrasto con il colore delle mani che la raccolgono pallide ed esangui, a testimonianza della perduta immortalità.


Anche il resto delle opere esposte dalla giovanissima autrice poggiano sul contrasto fra il nero, rappresentazione del peccato, e i sapienti tocchi di colore e di luce richiamati dal fondo delle tenebre. ed allora ecco emergere e materializzarsi dal fondo i simboli immortali di accidia, avarizia, gola, invidia, ira, lussuria e superbia, descritti senza equivoci interpretativi.


Al divino poeta con la sua commedia, il compito magistrale delle didascalie.


Dott. Arch. Maria Pia Agnello