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Serena Vittorini / Melissa Pallini – Enlightening surfaces
Oggetti che la mente tende a semplificare in questa mostra vengono analizzati secondo prospettive fotografiche che ne fanno affiorare i lati meno palesi. Questa indagine sugli elementi del mondo animale, vegetale e fossile, conduce ad una riflessione sulla patina del tempo che le stesse subiscono
Comunicato stampa
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Il progetto fotografico nasce dal desiderio di esplorare oggetti provenienti dal mondo naturale che trovano assonanze
con la sfera intima dell’essere umano. Oggetti che la mente tende a semplificare, quasi finendo per considerarli
ovvietà, in questa mostra vengono analizzati secondo prospettive fotografiche che ne fanno affiorare i lati meno palesi,
sviscerandoli fino a suggerirne il contenuto sottostante la superficie visibile. Questa indagine sugli elementi che
derivano dal mondo animale, vegetale e fossile, conduce ad una riflessione sulla trasformazione che gli stessi
subiscono a seguito di fenomeni atmosferici e legati al passare del tempo. Seguendo analisi talvolta scientifiche,
talvolta simboliche, l’uomo ha sempre perseguito il desiderio di attribuire alle bizzarre assonanze che legano alla
natura vari significati.
In questo progetto fotografico, la scelta di rappresentare singolarmente gli oggetti esaminati consente di dare il giusto
spazio alla loro carica emblematica. Così, la piuma di pavone evoca la perfezione e la bellezza dell’animale che incarna
l’incorruttibilità dell’uomo giusto; il rinnovamento della muta annuale ne simboleggia la resurrezione. La forma
circolare all’interno della piuma ricorda un occhio, oggetto di indagine nella cultura classica (Esopo, Ovidio).
Nella raffigurazione dettagliata della foglia viene esaltata la piacevolezza e l’armonia delle forme, in cui le visibili venature
si pongono in contrappunto con le vene dell’uomo. Le venature che trasportano linfa, e dunque nutrimento, alla
pianta sono tanto necessarie quanto i canali che fanno arrivare il sangue ai vari organi del corpo umano.
L’immagine del melograno conduce al mito di Persefone: alla fanciulla vengono offerti dei chicchi di questo frutto
affinché lei sia per sempre legata agli inferi. Durante l’unico momento dell’anno in cui alla ninfa viene concesso di
recarsi sulla terra, i fiori sbocciano ed inizia la primavera.
Agli elementi che incarnano trasformazione e rinascita si affianca la conchiglia. In questo guscio disabitato, la spirale
risulta un affascinante motivo di ricerca la cui matrice matematica e geometrica nella sezione aurea si ripete in molti
contesti che riguardano il mondo naturale ed umano. Ad esempio, nel corpo umano la coclea, ovvero la parte
dell’orecchio interno, assume questa forma. La farfalla è stata già dall’antichità associata all’anima: alcune
rappresentazioni dei miti greci raffigurano Psiche come una giovinetta alata, simile appunto ad una farfalla. La calla,
infine, non solo simboleggia purezza ma indica anche l’inizio di una nuova vita.
Per coniugare l’analisi quasi scientifica e la descrizione emozionale degli elementi raffigurati nelle opere esposte in
mostra, la tecnica fotografica dello still life viene arricchita dal light painting. Questo espediente si avvale dell’otturatore
aperto durante lo scatto. Durante la posa con i tempi lunghi, viene utilizzata una torcia munita di gelatine colorate per
illuminare gli oggetti fotografati. Questi, illuminati dunque in maniera peculiare, vengono resi meno usuali alla
quotidianità ed in tal modo la loro potenzialità simbolica (e conoscitiva) viene amplificata.
con la sfera intima dell’essere umano. Oggetti che la mente tende a semplificare, quasi finendo per considerarli
ovvietà, in questa mostra vengono analizzati secondo prospettive fotografiche che ne fanno affiorare i lati meno palesi,
sviscerandoli fino a suggerirne il contenuto sottostante la superficie visibile. Questa indagine sugli elementi che
derivano dal mondo animale, vegetale e fossile, conduce ad una riflessione sulla trasformazione che gli stessi
subiscono a seguito di fenomeni atmosferici e legati al passare del tempo. Seguendo analisi talvolta scientifiche,
talvolta simboliche, l’uomo ha sempre perseguito il desiderio di attribuire alle bizzarre assonanze che legano alla
natura vari significati.
In questo progetto fotografico, la scelta di rappresentare singolarmente gli oggetti esaminati consente di dare il giusto
spazio alla loro carica emblematica. Così, la piuma di pavone evoca la perfezione e la bellezza dell’animale che incarna
l’incorruttibilità dell’uomo giusto; il rinnovamento della muta annuale ne simboleggia la resurrezione. La forma
circolare all’interno della piuma ricorda un occhio, oggetto di indagine nella cultura classica (Esopo, Ovidio).
Nella raffigurazione dettagliata della foglia viene esaltata la piacevolezza e l’armonia delle forme, in cui le visibili venature
si pongono in contrappunto con le vene dell’uomo. Le venature che trasportano linfa, e dunque nutrimento, alla
pianta sono tanto necessarie quanto i canali che fanno arrivare il sangue ai vari organi del corpo umano.
L’immagine del melograno conduce al mito di Persefone: alla fanciulla vengono offerti dei chicchi di questo frutto
affinché lei sia per sempre legata agli inferi. Durante l’unico momento dell’anno in cui alla ninfa viene concesso di
recarsi sulla terra, i fiori sbocciano ed inizia la primavera.
Agli elementi che incarnano trasformazione e rinascita si affianca la conchiglia. In questo guscio disabitato, la spirale
risulta un affascinante motivo di ricerca la cui matrice matematica e geometrica nella sezione aurea si ripete in molti
contesti che riguardano il mondo naturale ed umano. Ad esempio, nel corpo umano la coclea, ovvero la parte
dell’orecchio interno, assume questa forma. La farfalla è stata già dall’antichità associata all’anima: alcune
rappresentazioni dei miti greci raffigurano Psiche come una giovinetta alata, simile appunto ad una farfalla. La calla,
infine, non solo simboleggia purezza ma indica anche l’inizio di una nuova vita.
Per coniugare l’analisi quasi scientifica e la descrizione emozionale degli elementi raffigurati nelle opere esposte in
mostra, la tecnica fotografica dello still life viene arricchita dal light painting. Questo espediente si avvale dell’otturatore
aperto durante lo scatto. Durante la posa con i tempi lunghi, viene utilizzata una torcia munita di gelatine colorate per
illuminare gli oggetti fotografati. Questi, illuminati dunque in maniera peculiare, vengono resi meno usuali alla
quotidianità ed in tal modo la loro potenzialità simbolica (e conoscitiva) viene amplificata.
30
aprile 2016
Serena Vittorini / Melissa Pallini – Enlightening surfaces
Dal 30 aprile al 09 maggio 2016
fotografia
Location
LUCI E OMBRE
Bologna, Via Mascarella, 12, (Bologna)
Bologna, Via Mascarella, 12, (Bologna)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 15-19.30
Vernissage
30 Aprile 2016, h 18.30
Autore
Curatore